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Autore: Tuna_salad    16/04/2014    1 recensioni
vi siete mai chiesti cosa è successo in quei 19 anni? come Neville sia diventato professore? avete mai immaginato il matrimonio di Harry e Ginny? la reazione di Ron nello scoprire che sarebbe diventato padre?
Ecco, io qualche volta ci ho pensato....Bhè forse più di una volta....ok, forse parecchie volte. Mi diverto ancora oggi a fantasticare su questa saga e spero che i miei personalissimi "film mentali" possano piacere anche a voi!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 9:
Relazione a distanza

 

Tutto intorno a loro era caos allo stato puro. La banchina era affollata un migliaio di persone, o forse anche di più. C'erano ragazzini alla loro prima volta, che si guardavano intorno spaesati, ragazzi più grandi che correvano a destra e a manca per salutare quelle amicizie che avevano già stretto e che non vedevano da tempo. C'erano genitori timorosi di lasciar partire i propri figli e madri che urlavano le raccomandazioni dell'ultimo minuto a quelli che erano già saliti sul treno. Il treno cominciò a scaldare il motore, in attesa degli ultimi ritardatari, che correvano velocissimi con il loro bagaglio di valigie, bauli e civette che rischiava di cadere a ogni passo. Le loro orecchie erano sature di quei rumori di sottofondo, ma nessuno dei due sembrava farci caso.

Era concentrata su di lui, sui suoi occhi verdi e brillanti nascosti sotto gli occhiali. Talmente concentrata che non se ne staccò neanche per salutare sua madre o i suoi fratelli. E la cosa che più la sconvolgeva era che anche gli occhi lui la fissavano. Il tempo stava per scadere, e non voleva sprecare un solo secondo, sapendo che per i mesi in avanti avrebbe dovuto affidarsi solo alla memoria. Si specchiavano l'uno nello sguardo dell'altro, entrambi con la stessa espressione mista di tristezza e amore.

 

 

Era appena rientrato a casa dopo l'ennesima sessione pre- diploma organizzata da Hermione, meno di una settimana dopo quella terribile mattina. Continuava a pensare a lei e a quell'altra mattina, quella in cui si era svegliato con una massa di capelli rosso fuoco sul petto e il suo profumo che impregnava le lenzuola. Concentrasi sullo studio era al tempo stesso una cosa impossibile così come una benedizione. Stava spogliandosi quando un gufo dall'aria malandata picchiettò alla finestra. Fra le zampe custodiva una lettera.

 

caro Harry,

qui tutto bene. Mi manchi. Questo posto sembra sempre lo stesso manicomio. Tanto per cominciare ho scoperto che i quadri dell'ala ovest hanno organizzato una protesta. A quanto pare sono stati appesi diversamente e nessuno di loro sembra sopportare il nuovo vicino. I lavori nei sotterranei non sono ancora finiti e quegli idioti di Serpeverde non fanno altro che lamentarsi. Qualcuno ha lanciato un incantesimo che per caso li ha lasciati con le orecchie da asino per qualche ora. Cosa dire? Certe volte la giustizia ha proprio il senso dell'umorismo.

Per fortuna c'è il Quidditch. Non te l'ho detto? Sono il nuovo capitano, il ché è un vero peccato...mi piaceva quello vecchio....Hagrid ti saluta, dice che passerà alla Tana forse il prossimo fine settimana.

Ti amo

Ginny.

 

Dapprima rise sottovoce, un po' per la sorpresa un po' perchè si immaginava August Bean con le orecchie appuntite e pelose. Poi si spense. Se solo avesse potuto, l'avrebbe chiamata all'istante. Gli mancava da morire.

Quella volta, quando era partito per cercare gli Horcrux, non poterono esserci contatti o comunicazioni di alcun tipo, ne andava della sua stessa vita. Una separazione netta e dolorosa. Dolorosa e col senno di poi, inutile, perchè era chiaro che nessuno dei due aveva rinunciato all'altro. Ma stavolta....sta volta la loro era una semplice, banale e comunissima relazione a distanza. Avrebbe tanto voluto sentire la sua voce, ma ovviamente i cellulari erano inutili, forse sconosciuti ai più, nel mondo dei maghi. Con un fremito di eccitazione prese pergamena e calamaio e iniziò a scrivere.

 

Cara Ginny,

devo ammettere di essere un po' invidioso, fra il diploma e il corso per diventare Auror, credo che non salirò su una scopa tanto presto. Per di più, dopo quella notte, ho serie difficoltà a concentrarmi. Ma d'altronde, questo faceva parte del tuo diabolico piano, no?

Parlando d'altro, Neville mi ha detto che anche Luna è tornata ad Hogwarts, ma alla stazione non l'ho vista. Ti prego, saluta lei e Hagrid da parte mia. Ti amo.

Tuo

Harry.

 

Rilesse quelle poche righe non meno di dieci volte. Erano troppo maliziose? Poco romantiche? Troppo romantiche? Perchè parlare di Hagrid? Ma in fondo lei lo aveva nominato per prima no? E se non gli avesse risposto? E se lui avesse risposto troppo presto? L'avrebbe considerato un “fidanzato appiccicoso”?

E con queste e simili domande si infilò sotto le coperte e si addormentò.

 

In quei giorni, Ron ed Hermione passavano tanto tempo insieme. Un po' perchè è naturale che una giovane coppia, da poco formata, cerchi in tutti i modi un po' di intimità, un po' perchè il loro migliore amico, da una settimana o giù di lì, era tutto fuorchè presente, tanto mentalmente quanto fisicamente. Erano loro a svegliarlo, bussando alla porta tutte le mattine, per quel “riepilogo finale” imposto da Hermione prima del diploma. In loro presenza Harry diceva a malapena due parole, perdendosi in quelle elucubrazioni e quei ricordi che Hermione poteva facilmente intuire e che mettevano la ragazza leggermente a disagio. Con una scusa o con un altra riusciva sempre a distrarre Ron da quel comportamento più depressivo del solito e portarlo via da Grimmauld Place.

 

Improvvisamente, circa una settimana dopo la partenza di Ginny, Harry tornò se stesso. Calmo, affabile, e in assenza di una definizione migliore, felice. Tornò a far visita a casa Weasley, fermandosi sempre più spesso per il pranzo o la cena, o entrambi. Quando una civetta dalle piume marroni e rossastre lo raggiunse una mattina, tutti alla Tana capirono il motivo di quella rinvigorita vitalità.

 

Caro Harry,

L'orario è un disastro. È dai tempi di Percy che nessun Weasley frequenta l'ultimo anno e a quell'epoca io ero troppo piccola per capire quanto fosse impegnativo. E poi pensavo che mio fratello fosse un idiota. Anche le selezioni si sono rivelate più difficili di quanto mi aspettassi. Sembra che tutti vogliano fare il provino come cercatore. Chissà perchè! Insomma, ho le giornate piene. Non per questo non preferirei mille volte stare lì con te.

 

Tua

Ginny.

 

 

 

“ Tra un po' è San Valentino” gli disse Ron allarmato all'inizio di febbraio. Era rimasto sconvolto nel leggere i primi articoli sull'argomento sulla Gazzetta Del Profeta, che ora reggeva con mani tremanti. La bocca leggermente aperta e un rigolo di sudore sulla fronte completavano un quadro di panico totale.

“ ti capisco amico”- tentò di essere solidale Harry- “anch'io sono in crisi”

“ crisi? Che crisi?” rispose Ron, con il cervello ancora chiaramente in pappa.

“ ne deduco che non ha ancora pensato a cosa regalare a Hermione” disse, sperando di risvegliarlo da quello stato pietoso.

Ron deglutì un paio di volte, posò il giornale sul tavolo, lo sguardo ancora fisso davanti a sé. Poi si voltò verso Harry, con gli occhi spalancati e il sudore che ormai gli inzuppava i capelli.

“ Miseriaccia Harry! - esclamò- “ e ora come diavolo faccio? Eh? Tu cosa farai? No, aspetta, non dirmelo, non so se lo voglio sapere” concluse tutto d'un fiato.

“Rilassati Ron- disse, ma in realtà la sua mente stava già volando a quella notte- pensavo a qualcosa da abbinare alla collana”

La risposta di Ron fu un grugnito. Non c'erano bisogno di parole per capire che aveva toccato un tasto dolente.

 

San Valentino incombeva sul calendario che Harry aveva appeso al muro della cucina. Poco oltre quella data, alcune caselle erano state cerchiate con un pennarello rosso. In pratica, un sabato si e due no dalla fine del mese in poi. Fissò il muro per un secondo, poi prendendo aria e coraggio, uscì di casa, diretto a Hatton Garden (1).

 

Hatton Garden, con le sue più di 300 gioiellerie e negozi di lusso, dava ampia ragione del suo soprannome “ il quartiere dei diamanti” (2). ovunque guardasse c'erano collane d'oro, anelli nuziali solitari e non, spille con smeraldi, zaffiri, rubini e tutte le pietre preziose su cui l'uomo abbia messo le mani dall'inizio dei tempi. Paradossalmente, tutta questa scelta lo rese ancora più nervoso e agitato. Inizialmente aveva optato per i gioielli babbani proprio per non sentirsi spaesato e ignorante. Girovagò un po' per le vetrine, attirando più di un'occhiataccia. Dopo un'oretta o giù di lì, si arrese all'evidenza che era totalmente incapace di terminare questa missione e così, tra sospiri e bruciori di stomaco, chiamò di nuovo quel numero. In fondo, con la collana gli era andata bene.

“ pronto Dudley?” ehm...ho bisogno di nuovo di te.”

 

Mia bellissima Ginny,

in allegato a questa lettera, spero il gufo ti abbia portato anche un pacchetto. Ti amo con tutto il cuore. Buon San Valentino,

Harry.

 

 

 

Fu Neville a dargli l'idea. Si erano incontrati per caso al paiolo magico, un sabato mattina ai primi di marzo. Era seduto da solo davanti a una burrobirra ormai fredda, tamburellando le dita della mano destra sul tavolo.

“hey” gli disse, prendendolo alla sprovvista.

“ oh Harry sei tu- gli rispose sussultando – che sopresa!”

“ non dirlo a me! Che ci fai qui?”

“ eh? - chiese l'altro all'improvviso nervoso- io? No, niente niente” disse mentre una risatina isterica gli colorava la voce.

“ cos'è quel pacchetto?” chiese Harry, sempre più curioso, indicando una busta color melanzana ai piedi della sedia dell'amico.

“oh bhe ecco...- tentò di tergiversare, mentre si grattava nervosamente la nuca – solo un piccolo regalo per Luna- disse avvampando.

“ LUNA?” si ritrovò a urlare, sopraffatto dalla sorpresa. “ così voi due....”

“ eh? No, no.- si affrettò a dire Neville, più impacciato che mai – non esattamente. Si, insomma noi...non è che io...anche se lei...” blaterò in preda al panico, più rosso di un peperone e con una gocciolina di sudore che gli scendeva dalla fronte.

“ capisco” disse Harry, anche se la situazione gli sembrava ancora più ingarbugliata di prima

“ bhe ecco vedi- riprese Neville, grato all'amico per aver interrotto quella figuraccia – ho saputo che la settimana prossima potranno andare ad Hogsmade e visto che è stato il suo compleanno, pensavo di farle una sorpresa” disse torturando di nuovo la sua nuca.

“ mi sembra un'ottima idea” gli sorrise Harry. In effetti era proprio una grande intuizione, magari anche lui avrebbe potuto raggiungere Ginny. “ che cosa lei hai preso?” chiese spinto dalla curiosità, dimenticando il concetto di invadenza.

“ oh....non giudicare ok?” lo implorò con lo sguardo, mentre dalla busta color melanzana, uscì un piccolo animaletto peloso, con un becco ricurvo e le zampe posteriori corte e storte. Insomma una creatura di razza e specie non ben identificata, abbastanza strana e malconcia.

Harry, dopo averlo fissato a lungo, non poté fare altro che sorridere. “ credo proprio che le piacerà” disse e se andò.

 

Il sabato successivo, berretto di lana e sciarpa fin sopra il naso per non farsi riconoscere, si materializzò ad Hogmade.

 

Ciao Harry.

Domani torno a casa. Dobbiamo parlare.

Ginny.

 

(1) sembra che Hatton Garden sia una via famosa per le sue gioiellerie.

  1. ho cercato qualche notizia in più e ho visto qualche foto per farmi un'idea. Io non sapevo dell'esistenza di questa via/zona...voi?

 

 

Angolo dell'autrice. Mi rendo conto che questo capitolo è mooolto più lungo rispetto al solito. Il fatto è che non potrò aggiornare almeno per tutte le vacanza di Pasqua. Avevo anche pensato si spezzarlo e fare una prima parte solo lettere e una seconda in cui si svelavano i retroscena...secondo voi sarebbe stato meglio o peggio?

Personalmente non ho mai vissuto una relazione a distanza, se poi ci mettiamo il fatto che i telefoni sono fuori discussione, direi che scrivere le lettere è stata la parte più difficile....spero che non siano sciocche o melense o al contrario poco “da innamorati”...insomma, giudicate voi.

 

Spoiler dei prossimi capitoli ( e badate bene che ho usato il plurale): eh eh....muah ah ah ah. Ginny torna a casa, Hermione scoppierà a piangere, una estate in Francia e un altro matrimonio in vista.

 

Ps. Buona Pasqua a tutti!.....Alla prossima!

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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