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Autore: Messalina    14/07/2008    0 recensioni
Era una giornata fredda e lugubre a Godric's Hollow e il vento fischiava passando attraverso porte e finestre semichiuse. Il cielo era nero e nuvoloso e si potevano vedere già alcuni fiocchi di neve scendere uno ad uno e posarsi sul terreno grigio e bagnato... POSTATO QUINTO CAPITOLO!
ANTEPRIMA CAPITOLO 5: I ragazzi sistemarono le valigie sopra ai "comodi" sedili dell'espresso di Hogwarts. Albus era sempre intento a leggere quel libro. I suoi occhi verdi smeraldo seguivano parola per parola.
Allo scompartimento arrivò Scorpius. Aveva i capelli biondo paltino sistemati nel miglior modo possibile. Gli occhi erano azzurri come il mare dei Caraibi e la pelle bianca come la sua sabbia.
James si alzò con aria di sfida e si diresse verso Scorpius.
Genere: Triste, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Ginny Weasley, Il trio protagonista, James Sirius Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La mattina dopo, Harry non sentiva più il dolore alla cicatrice ma solo un leggero senso di nausea. Come se qualcuno gli avesse dato una dozzina di bottiglie di spumante la sera prima. Almeno sperava che non gliele avessero date. Non ricordava più niente. Neanche come aveva passato la vigilia. Si alzo e si strofinò la cicatrice. Era spessa e si sentiva anche solo sfiorandola con le mani. Harry gurdò l'ora e si rese conto che era quasi mezzogiorno. Si mise la prima cos che trovò e scese subito per pranzare. Vide le stesse persone della sera prima, riunite intorno al tavolo di legno. Tutti lo guardavano stupiti, come se avesse fatto qualcosa di fantastico.
"Perchè mi guardate così?" disse perplesso Harry.
"Oh, niente tesoro." rispose Ginny "Pensavamo volessi stare ancora a letto... visto quello che è successo ieri..."
Harry si sedette a capotavola, e cominciò a mangiare la pasta al sugo che aveva nel piatto. Guardò Albus: stava ancora guardando le foto di lui e i suoi genitori. Harry pensava che Albus non si sentisse all'altezza degli altri ragazzi.
"Lily, Rose, mi aiutate a spreparare?" disse Ginny alle due ragazze.
Harry si alzò e uscì in giardino. Ron lo seguì.
"Harry, Harry! Aspetta." urlò Ron rincorrendolo. "Harry? Che succede?"
"Voldemort è tornato" Disse chiaro e conciso Harry.
"Cosa? Vorresti dire che dopo tutto quello che abbiamo passato tredici anni fa, Voldemort non è ancora crepato?" disse sconvolto Ron
"Si. Ron, non voglio passare altri sette anni a combattere contro qualcuno che nessuno può sconfiggere." urlò Harry
A furia di camminare si erano ritrovati davanti alla casa dei suoi genitori. Era diroccata come quando l'aveva vista a diciasette anni. C'era ancora il cartello con i pensieri dedicati a lui. Chissà come sarebbe stato vivere là.
La piazza era deserta. Non c'era anima viva se non per un vecchietta che vagava in giro.
Ron era in pena per Harry e non avette paura di darlo a vedere. Quindi cominciò a dirgli quello che avrebbe dovuto dire tredici anni prima:
"Senti Harry, ma tu come farai a camminare se non togli il sassolino dalla scarpa?" disse Ron.
"Eh?" urlò Harry
"Voglio dire... come farai a vivere una vita serena se non sconfiggi colui che ti da fastidio?" tradusse Ron.
"Non lo so." Rispose Harry "Adesso ho scoperto che le visioni che ho fatto ieri sera non le ho fatte per colpa di un frammento di anima ancora vivo ma perchè Voldemort non è morto. O almeno, è come se fosse morto ma si tenesse in vita con me." disse Harry.
" Allora, vuoi dire che Voldemort è la macchina e tu sei la benzina che la fa andare?" domandò Ron.
" Esattamente. E dobbiamo trovare il modo di ucciderlo ma senza far morire me." Disse Harry.
Ripensò alla frase che gli aveva detto Silente quindici anni prima: Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive. Voleva dire che dovevano morire tutti e due?.
"Harry!" Lo chiamò Ron. "Rientriamo, sto congelando."
Harry corse da Ron. Aprì la porta. Dentro casa non c'era anima viva.
"Dove sono tutti?" Domandò Ron. "Hermione? Ginny? George? Dove sono?"
Harry vide un foglio sul tavolo della cucina:

Harry sono George. Ho scritto questa lettera prima che mi trovassero. Tutti i mangiamorte e Voldemort sono risorti. Ci hanno preso. Malfoy Manor.

Harry vedendo solo quelle poche frasi, aveva capito chi aveva ideato il piano.
"Malfoy è l'deatore di tutto. Dobbiamo correre a Casa Malfoy." disse Harry mentre correva a prendere le scope in cantina.
Partirono a tutta velocità, senza badare agli ostacoli come il vento o la neve. Dovevano arrivare a Malfoy Manor prima che portassero tutti da un'altra parte, forse a qualche sala di tortura...
  
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