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Autore: Messalina    13/07/2008    2 recensioni
Era una giornata fredda e lugubre a Godric's Hollow e il vento fischiava passando attraverso porte e finestre semichiuse. Il cielo era nero e nuvoloso e si potevano vedere già alcuni fiocchi di neve scendere uno ad uno e posarsi sul terreno grigio e bagnato... POSTATO QUINTO CAPITOLO!
ANTEPRIMA CAPITOLO 5: I ragazzi sistemarono le valigie sopra ai "comodi" sedili dell'espresso di Hogwarts. Albus era sempre intento a leggere quel libro. I suoi occhi verdi smeraldo seguivano parola per parola.
Allo scompartimento arrivò Scorpius. Aveva i capelli biondo paltino sistemati nel miglior modo possibile. Gli occhi erano azzurri come il mare dei Caraibi e la pelle bianca come la sua sabbia.
James si alzò con aria di sfida e si diresse verso Scorpius.
Genere: Triste, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Ginny Weasley, Il trio protagonista, James Sirius Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Era una giornata fredda e lugubre a Godric's Hollow e il vento fischiava passando attraverso porte e finestre semichiuse. Il cielo era nero e nuvoloso e si potevano vedere già alcuni fiocchi di neve scendere uno ad uno e posarsi sul terreno grigio e bagnato. Solo una casa in quella via, trasmetteva calore e senso di accoglienza. Era una casa piccola ma molto alta. Era color mattone e, appena fuori dalla porta, c'era un pino tutto decorato con candele e palline di vetro colorato. Dalle finestre aperte, uscivano voci di bambini scalmanati e genitori che urlavano. Ma da quella casa uscivano solo canti di Natale e voci esultanti. Solo andando vicino a quella si capiva chi era il propietario. Era la casa di Ginny e Harry Potter. Insieme a Hermione e Ron Weasley festeggiavano la vigilia di Natale insieme, come facevano una volta con tutta la vecchia famiglia Weasley, raccolti in una casa traballante ma accogliente.
In casa, James e Lily discutevano di argomenti che nessuno capiva. Hugo e Rose, fratelli scalmanati, scartavano furiosamente regali spediti da tutti i parenti. E Albus stava rannicchiato in un angolo a leggere un libro, apparentemente di studio. Ma quel libro conteneva tutta la famiglia Potter: Harry, Lily e James, in un viaggio fatto a Londra.
Scoccò la mezzanotte e tutti urlarono e cominciarono a tagliare il panettone e a tracannare Idromele. Rose sentì suonare alla porta e, senza nessun sospetto, andò ad aprire. Woop! George prese Rose in braccio e la fece girare come una trottola umana.
"Basta zio George! Dai, smettila!" disse Rose ridendo come una pazza.
George la messe giù e aiutò Molly e Arthur a sedersi.
"Senti Georgie." disse Molly con tono un po' irritato "Sarò anche vecchia, ma non sono nè mentalmente, nè fisicamente incapace. So sedermi da sola!"
"Va bene mamma, volevo solo aiutare..." disse George
"In trent'anni non hai mai fatto un bel niente! Adesso ti viene in mente di aiutarmi?" urlò Molly.
Geroge non osò aggiungere altro e andò a togliersi il giaccone e si sedette per terra, vicino a Rose e Hugo.
Ginny stava preparando il suo famoso pollo con salsiccia e Lily l'aiutava. Harry si diresse verso Albus. Era stato tutto il tempo a leggere un libro, e aveva delle occhiaie grandi come bolidi. "Albus, non vieni a festeggiare con noi?" lo incoraggiò Harry.
"No. Guarda papà: Hugo e Rose hanno due nonni, affettuosi e spiritosi. E io? Io sono senza nonni. Sono morti." disse Albus
"Tu non hai i nonni. Si. Ma non vuol dire che non puoi parlarci. Io l'ho fatto, anche se solo per due e secondi e con Voldemort alle costole."
"Chi è Voldemort?" Chiese il ragazzino.
E' vero. Harry non aveva mai raccontato di Voldemort ad Albus. Neanche a Lily e James. Forse aveva pensato che sarebbe stato inutile, visto che era morto. Fa niente. Pensò Harry.
"Allora Albus... devi sapere che Voldemort era un mago potentissimo che dominava sul mondo magico. E' lui che mi ha fatto questa." disse Harry indicando alla cicatrice a forma di saetta.
"Ma allora papà, è stato Voldemort ad uccidere i nonni?" chiese Albus.
"Si." sussurrò Harry.
Ripensò a tutti gli anni passati ad Hogwarts. L'esercito d Silente, formato insieme a Ron ed Hermione. Ricordò la Camera dei Segreti, Tom Riddle, La Umbridge e tutte le cose passate insieme ai suoi amici.
Harry sentì un dolore alla cicatrice. Come? pensò, In ventotto anni non ha fatto più male... Sentiva un dolore atroce che lo costrinse a sedersi per terra.
"Harry!" Urlò Hermione che era stata l'unica a vederlo in difficoltà.
Con quell'urlo, tutti si accorsero che Harry stava male. La cicatrice bruciava, come nei diciasette anni di scuola. Ma stavolta il dolore era ancora più atroce. Un dolore che non aveva mai provato prima.
"Harry, Harry!" disse Ginny accarezzandogli il viso. "Cos'hai? Rispondimi!"
Harry sembrava svenire ma le visioni non glielo permettevano. Voldemort non era morto. Era rimasto un frammento di anima de serpente... un Huorcrux. Le visioni dei primi giorni di scuola dei suoi figli lo devastavano. La morte di Fred, di Tonks e Remus, di Malocchio...
Quel frammento di anima era in giro. Lui non sapeva dove. Ma Voldemort era risorto. E tra le braccia di Ginny, Harry si rigirava e si lamentava come un malato terminale.
Doveva riuscere a trovare e sconfiggere l'ultimo Horcrux. Per l'ultima volta...
  
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