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Autore: Gretel85    17/04/2014    12 recensioni
In occasione di una particolare lezione di filosofia Ranma si ritrova a bramare più convinto che mai una cura definitiva per la sua maledizione. Tuttavia, quando si desidera ardentemente e a lungo una cosa, c'è anche il rischio che questa prima o poi si avveri. Sarà un bene? Io dico di no.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Where is the man who carries the key?
(Please say it's me my dear Marian, Marian)
(Cathy Dennis & Lance Ellington – Marian/ Robin Hood Men in Tights Soundtrack)

 

 

 

-Una chiave?- Chiese stupito il piccolo gruppo riunito intorno alla tavola del soggiorno, mentre Kasumi sorrideva composta e tutti la guardavano, curiosi di saperne di più. Incapace di trattenere ancora a lungo la propria impaziente natura, Ranma 1 cercava di fare il vago sorseggiando il suo tè e studiando più o meno intensamente la fremente curiosità dipinta sui volti altrui. Trovandosi a capotavola fra Ryoga e il suo detestabile gemello, osservò, non senza una punta di compiacimento, che non aveva nemmeno bisogno di voltarsi per cogliere le reazioni della fidanzata, seduta di fronte a lui, dall'altro lato del tavolo.

Inarcò un sopracciglio. Alla vista della misteriosa chiave, Akane era semplicemente sbiancata.

Eppure l'oggetto in questione sembrava piuttosto innocuo, se non addirittura banale.

-Ma non fatevi ingannare dal suo aspetto.- Iniziò a spiegare Kasumi quasi a voler rispondere ai suoi pensieri. -Quella che vedete non è una comunissima chiave. Certo, è particolarmente antica, la superficie di bronzo col tempo si è rovinata molto e quel dente solo che caratterizza la sua scanalatura potrebbe far pensare ad un oggetto facilmente duplicabile e ad una serratura altrettanto facile da scassinare. E tuttavia, non è così.-

-Che significa, Kasumi?-

*Che significa, Kasumi?* Si chiese anche Ranma 1 scimmiottando infastidito la garbata richiesta del suo alter ego. *...idiota!* Lo sfidò con lo sguardo.

*Cafone!* Sembrò rispondergli l'altro.

-È semplice, ragazzi, questa chiave non apre nessuna porta.-

-Come sarebbe a dire che non apre nessuna porta?- Sbottò Ryoga, appoggiando con forza la propria tazza di tè sul tavolo.

*Ed ecco un altro principe delle uscite intelligenti...*

-Figliola, non sarà per caso...?-

-Sì, papà, è proprio quella chiave.-

-Insomma, volete spiegarci meglio? Cosa significa questa storia, Ran-chan?-

-Perché lo chiedi a me, scusa?-

-Ve lo spiego io.- Con grande sorpresa di tutti, la piccola Tendo prese parola, afferrando la chiave dal centro del tavolo e stringendola per un attimo al petto.

Dapprima incantato, Ranma 1 si ritrovò ad osservare sbalordito quel gesto tanto intimo quanto dolce.

Quindi decisamente infastidito, notò che il suo alter ego stava facendo altrettanto.

Per qualche istante Akane rimase in silenzio, intenta a fissare l'oggetto sul palmo della mano, accarezzandone il passachiave a forma di cuore.

Un particolare che Ranma 1 non aveva notato fino a quel momento.

-Credevo di averla persa...- La sentì sussurrare.

-Quindi questa chiave ti appartiene, Akane?- Senza rendersene conto le sue labbra avevano formulato una domanda degna delle precedenti quanto ad ovvietà.

La ragazza annuì. -Vedete, quando ero piccola ero una bambina davvero vivace, le mie ginocchia erano spesso sbucciate e i vestitini sporchi di terra...-

-Non stento a cledello!- Fu il bisbiglio caustico della solita cinesina, volutamente ignorato da tutti.

-Certo, un po' mi dispiaceva non essere come tutte le altre bambine, sempre femminili ed aggraziate, mai un capello fuori posto, mentre io...-

-...tu preferivi giocare alla lotta con i maschi, sì, posso confermare.- Concluse per lei Nabiki con nostalgica acidità e l'ombra di un sorriso sulle labbra.

-Oh, bambina mia! Sei sempre stata l'orgoglio del tuo papà!!! Buahhh!-

-Su, su, coraggio Tendo, non fare così!-

Akane sorrise e Ranma 1 la imitò. Era evidente che, nonostante tutto, quello fosse un ricordo piacevole per la sua fidanzata. Che però, subito dopo, si incupì.

-Tuttavia, un giorno scoprii che una delle mie compagne di classe aveva organizzato una piccola festa a casa sua e aveva invitato tutte le bambine della classe tranne me.- Chiuse gli occhi sospirando rassegnata e sorrise mestamente. -Evidentemente non ero abbastanza carina per loro....-

Sollevando invece i propri occhi al cielo, Ranma 1 inspirò profondamente. Se in quell'istante avesse potuto esprimere un desiderio, avrebbe di certo chiesto di poter tornare indietro nel tempo, a tutte le volte che le aveva dato del maschiaccio violento, che le aveva detto di non essere affatto carina e che nessuno avrebbe mai voluto stare con lei.

Improvvisamente distratto da una violentissima aura distruttiva, si voltò verso l'eterno disperso. *Ma tu guarda questo scemo... * Non poté fare a meno di pensare divertito, osservando i pugni chiusi del suo antico rivale stretti e tremanti sulle ginocchia. *Starà di certo pensando qualcosa del tipo “maledetta bambina che hai fatto soffrire la mia dolce Akane, preparati a morire!”* Sorrise.

La realtà dei fatti, però, lo ricondusse velocemente ai pensieri di poco prima. Lui non era meno colpevole di quella bambina, anzi.

*E il premio “Baka dell'anno” va a...* Pensò mentre si serviva un'altra tazza di tè ormai freddo dalla caraffa e prima di accorgersi della fugace occhiata lanciatagli da Ranma 2. Anche il suo gemello doveva avere avuto gli stessi auto-colpevolizzanti pensieri.

*Sì, ma infatti, aspetta un attimo, non sono l'unico che deve farsi un esame di coscienza qui!*

*Fossi in te, non ne sarei tanto sicuro.* Gli rispose l'altro con uno sguardo talmente serio da far male. Ogni eventuale e successiva diatriba mentale fu però interrotta da Akane che, nuovamente serena, riprese a raccontare la storia della chiave misteriosa.

-In quell'occasione e per consolarmi di quanto successo, la mamma mi regalò questa chiave che aveva comprato da poco ad un mercatino di antiquariato. Mi disse che mi avrebbe portato fortuna perché era diversa da tutte le altre chiavi, non avendo nessuna serratura da aprire, e quindi doveva essere speciale...- Leggermente imbarazzata per aver rivelato a tutti il dolce quanto privato ricordo, si affrettò a cambiare argomento. - Ma dove l'hai ritrovata, Kasumi?-

-Stamattina, in soffitta e per puro caso.-

-Una stolia davvelo toccante. Ma se non aple nessuna polta è una chiave totalmente inutile, no?-

-Già, è come una porta senza maniglia.- Commentò ingenuamente pratica anche Ukyo, ben lontana però dalle sottili insinuazioni della rivale cinese.

-Non dite sciocchezze, che ne volete sapere voi? E poi ci sono anche le porte scorrevoli, non è così?- S'infervorò l'eterno disperso scattando in piedi e suscitando un sussulto di perplessità in tutti i presenti.

-Lo sai, Ryoga? A volte mi chiedo se ci sei o ci fai...-

-Umpf! Cosa ne può sapere una persona rozza come te, Ranma?-

-Di cosa? Delle porte scorrevoli?-

-No, ignorante! Del linguaggio metaforico! Il mio continuo vagabondare mi ha insegnato molto...-

-Il tuo continuo perderti, vorrai dire!-

-Non offenderti Ryoga, ma in effetti non era un granché come metafora...- Fece spallucce anche Nabiki provocando l'immediato rossore sul volto del povero ragazzo.

Qualcuno totalmente disinteressato agli infantili dissapori dei due, però, interruppe la scenetta sul più bello. -Io invece trovo che questa chiave sia molto carina, Akane. Se tua madre te l'ha regalata come porta fortuna, dovresti indossarla.-

-Lo credi davvero, Ranma 2?-

-Ma certo, Akane...- Le rispose quello infondendole con un sorriso un'improvvisa e imbarazzante sensazione di calore.

Di fronte al rossore sul volto della sorella e su quello, di ben altra origine, sulle guance del primo cognato, Nabiki decise di intervenire di nuovo. Manovrare a piacimento le conversazioni era una sua specialità fin all'infanzia.

-Scusate se mi intrometto di nuovo, ma questo cosa c'entra con la scelta di chi sarà il fidanzato di Akane?-

-Già, figliola, in effetti anche io non ho ben capito il tuo piano.-

-Ve lo spiego subito, papà.- Riprese Kasumi, avvicinandosi con calma alla sorella minore e prendendole le mani fra le sue. -Akane, io capisco perfettamente quanto per te sia difficile fare una scelta, per questo credo che sia giunto il momento di affidarsi al destino.-

-Al...al destino?-

-Esattamente. Da questo momento in poi hai tre ore di tempo per nascondere questa chiave in un luogo segreto e speciale per te. Il primo a trovarla e a riportartela, entro la mezzanotte di oggi, sarà colui che davvero merita l'accesso al tuo cuore.-

-M...ma Kasumi, tu pensi davvero che...funzionerà?- Domandò imbarazzata. E se non la dovesse trovare nessuno? Sembrava invece chiedere il suo sguardo preoccupato.

-Stai tranquilla, Akane, funzionerà. Fidati di me.-

Perplessa e molto poco convinta Akane sorrise incerta. Non era da lei affidare il proprio destino a sciocchezze del genere, ma doveva ammettere che in quel momento non era assolutamente in grado di prendere una decisione e fare così contento suo padre. Chissà, forse la chiave della mamma le avrebbe portato davvero fortuna...

-Kasumi, hai proprio avuto una fantastica idea! Tu non trovi, Saotome?-

-Ahahah! Sicuro, Tendo! Finalmente abbiamo la soluzione e forse già entro sera potremo buttare giù qualche bozza per il matrimonio dell'anno, eh?-

-Oh sì, amico mio! C'è così tanto da pianificare! La cerimonia, il nido d'amore...la culla!-

-Quale culla? Le culle vorrai dire! Gli eredi potrebbero essere più di uno, non credi?-

-Eh sì! Hai ragione! Saremo nonni in tempi record!Ahahah!-

-Ehi voi due, ma la smettete di ridere? Siete ridicoli e sembrate ubriachi già di prima mattina. E poi fossi in voi non ci conterei troppo...-

-Uh? Perché dici così, Nabiki?-

-Voi due...voi non pianificherete un bel niente, è chiaro?-

-Eccoti accontentato, papà.-

-Ma Akane...-

-Niente “ma”. Andrò a nascondere questa chiave e faremo come dice Kasumi, ma poi non voglio sentir parlare di alcun matrimonio. Sono troppo giovane e poi...-

-Sono perfettamente d'accordo con Akane. Dovreste piantarla di pianificare le nostre vite.-

-Ranma 2...-

Di fronte all'ennesimo e compiaciuto stupore negli occhi della fidanzata, Ranma 1 si rese conto che era decisamente ora di dire qualcosa. *Se questo damerino continua a fare interventi tanto opportuni mi toccherà strozzarlo nel sonno...*.

-Ehm, ehm! Senti un po', io davvero non so dove tu pensi di andare con questo atteggiamento da primo della classe, antipatico e saccente, ma chi ti dà la certezza che è della tua vita che si stia parlando?-

-E va bene, “fratellino”, visto che ci tieni tanto, per ora facciamo finta che si stia parlando anche di te, ok? Poi ne riparleremo stasera. Ma se io sono il quattrocchi della situazione, non sperare di ricevere da me alcun suggerimento.- Lo avvertì Ranma 2, ravvivandosi con una mano la frangia.

-Ti illudi se credi che chiederò mai il tuo aiuto...e non chiamarmi mai più fratellino che mi si attorciglia lo stomaco!-

-Scommettiamo, “fratellino”?-

Ok, quando è troppo è troppo.

Afferrata la propria tazza di tè, ormai gelido, in un secondo Ranma 1 ne svuotò il contenuto sulla testa del fastidioso interlocutore. -Scommettiamo che la pianti, femminuccia?-

-Ma che fai? Sei impazzito?-

-Ops! Scusami tanto, cara, mi è scappata la tazza di mano...-

-Grrr...io ti...!-

-L'incanto della natura, il mistero affascinante che l'avvolge sono forse l'unica chiave di cui disponiamo per cercare di aprire la porta che ci separa dalla verità...-

-E ora chi diavolo è che blatera versi non suoi a quest'ora*?-

-Indovina un po', papà?-
-K...Kuno?-
-Kasumi, prendi un'altra tazza. L'invasato con i soldi è già qui. In anticipo rispetto al solito, direi...-

-Maledetto! Lo hai fatto apposta!- Tremò di rabbia Ranma 2 sgattaiolando a nascondere le sue fattezze femminili alle spalle dei due padri.

-Chi? Io?- Sorrise beffardo l'altro. *..Sì....*

 

-Buongiorno padre, perdonatemi se mi presento al vostro cospetto senza nemmeno farmi annunciare come si conviene, ma appena ho saputo del torneo che si svolgerà oggi e che vede come ambito premio il cuore della vostra preziosa figlia minore, mi sono precipitato senza indugio alcuno.-

-Ma di quale torneo stai parlando, giovanotto? E soprattutto, da quando in qua io sarei tuo padre?-

-Lo sarete presto. Non appena condurrò vostra figlia all'altare più sfarzoso e ricco dell'intero Giappone e...-

-Piantala, Kuno!- Lo zittì Akane con una sonora martellata in testa. -Non ci badare, papà. Piuttosto, Nabiki, tu ne sai qualcosa per caso?-

-Mmm? Perché mi guardate tutti così? Dovreste essere felici per me, finalmente ho ritrovato l'altra ricetrasmittente che credevo di aver perso chissà dove.- Si inchinò con ostentata indifferenza a raccogliere il walkie talkie dalle mani di Tatewaki, ancora semi svenuto a terra.

-Nabiki!-

-E dai sorellina, non ti arrabbiare. Vuoi o non vuoi scoprire chi è degno del tuo cuore? Non vorrai davvero che sia tutto troppo semplice, no?-

-Beh, ecco io...- Ma due forti braccia intorno a lei le impedirono di continuare.

-Akane Tendo, mia inebriante rosa purpurea di Nerima, presto saremo liberi di vivere il nostro amore e nessun ostacolo interferirà più fra i nostri giorni felici e le nostre notti d'infinita passione!-

-Ihhhrgh! Mi viene da vomitare!-

-Fossi in te, terrei quelle mani a posto, Kuno.-

-Ignobile Saotome, come osi inquinare con la tua presenza l'aura dolce ed innocente della piccola Akane?- Non senza difficoltà, Ranma 1 si era inserito fra la fidanzata e la nobile piovra.

*Dolce e innocente?*- Dì un po', sei certo di non aver sbattuto la testa da piccolo, Aristocrat?-

-Sgrunt! Che cosa vorresti dire, Ranma?-

-Piuttosto, ti sei già dimenticato della tua ragazza con il codino?- Continuò il ragazzo ignorando la protesta di Akane dietro di lui, nonché il suo pugno in testa.

Il volto di Kuno s'illuminò ancora di più.

-La ragazza con il codino? Certo che no, come potrei? Come osi chiedermi di lei, Saotome? Che le hai fatto? È forse qui, anche lei vittima di un tuo qualche raggiro?-

-Certo che è qui ed è anche impaziente di vederti, Kuno. Vieni fuori, cara, non fare la timida!- Si rivolse poi al suo alter ego, svelandone apertamente il precario nascondiglio.

-Ragazza con il codino! Ragazza con il codino! Oh, ragazza con...eh?-

-Aaargh!Accidenti a te, Kuno, così mi soffochi!-

-Oh, ma...ma questo è...questo è meraviglioso!-

-Oh! E ora cosa gli prende?-

-Se lo sapessi, sarei già ricca e famosa, te lo posso assicurare, Kasumi.- Rispose a suo modo la mezzana intenta a fare foto.

-Ragazza “senza” il codino il tuo tentativo di tagliarti i capelli come la dolce Akane Tendo per piacermi ancora di più mi commuove e colpisce. Non dovevi farlo per me, tesoro!-

-E chi ti dice che l'ho fatto per te, idiota!- Protestò l'altra cercando di divincolarsi.

-Può il cuore di un uomo sopportare una tale dose di amore incondizionato? Oh sì che può! Ragazza senza il codino, Akane Tendo, io deterrò entrambe le chiavi dei vostri cuori!!!!- Esplose di gioia il Senpai stringendo le due fanciulle a sé. Ma durò poco.

-Comincia con il sopportare questo allora!- Gli saltarono in testa Ranma e Ryoga stendendolo nuovamente al tappeto.

Nabiki sospirò. Il suo servizio fotografico era finito ancor prima di iniziare.

-Se l'è giocata male. E sì che lo avevo avvertito!-

-Bleah...che schifo!-

-Allora, com'è un abbraccio di Kuno, “brutta copia”?-

-Te la farò pagare molto cara, “fratellino”! Vedremo chi riderà alla fine e...arrrrgh!-

-E ora che succede?-

-Bentornato, maestro, anche lei qui!- Si inchinarono subito piagnucolanti i due adulti di casa.

-Ma buongiorno, sederino del mio cuore!-

-Staccati subito dal mio didietro, vecchiaccio!- Blu di vergogna, la povera Ranma 2 sembrava sul punto di esplodere.

-Mi dispiace, bambolina, ma per quanto mi stia sforzando il tuo morbido fondoschiena non ne vuole proprio sapere di lasciarmi andare.-

-Mollami pervertito! Mollami, ho detto!-

-Fossi matto! E poi ho sentito tutto e anche io ho intenzione di partecipare alla caccia al “tesoro”, eheheh! Akanuccia, non ti preoccupare, stasera sarò tutto tuo!-

Di fronte alla penosa scena e inorridita da quanto appena affermato dal vecchiaccio, la piccola Tendo decise di darci un taglio. -Kasumi, presto, dell'acqua calda!-

-E sentiamo, da quando in qua ti interessa quello che fa il vecchiaccio con il mio ex-corpo?-

-Ma non hai un cuore, Ranma? Non lo vedi che Ranma 2 è in difficoltà? Prima Kuno, poi Happosai, ed è tutta colpa tua che gli hai tirato il tè addosso! Sarai soddisfatto ora!-

-E figuriamoci se non ci andavo di mezzo io! E va bene, dai qua...- Sospirò il ragazzo rassegnato quanto scocciato, afferrando la teiera dalla mani di Kasumi e ponendo fine ai tormenti del suo gemello.

-Uffa, ridatemi la mia bambolina!!!-

-Ora va meglio?- Chiese quindi fintamente interessato al suo alter ego, letteralmente fumante d'ira.

-Non aspettarti un grazie...-

-Tranquillo, non ci contavo.-

 

-Bene, Akane. Credo che sia giunto il momento per te di andare. Hai ancora due ore e mezzo di tempo, noi ti aspetteremo qui.-

-D'accordo, Kasumi. A dopo.- E stringendo la preziosa chiave tra le mani, la minore uscì rapidamente di scena dalla porta principale.

-Cerca di non metterci troppo tempo, abbiamo altre cose da fare oggi!- Le ricordò Ukyo ad alta voce.

-Già, ben detto!- Le fece eco anche Shampoo.

-Ehi voi due, a meno che anche voi non vogliate partecipare alla conquista del cuore di mia sorella, nessuno vi obbliga a restare qui, lo sapete?-

-La tua schiettezza mi commuove, Nabiki Tendo...-

-Io non ci penso ploplio ad abbandonale il campo! Il Lanma che limallà libelo salà il mio sposo e io ho il dilitto di contlollale che tutto si svolga secondo delle legole plecise...-

-Ma non farmi ridere! Da quando tu saresti una che segue le regole, Shampoo? E poi chi ti dice che il Ranma libero sceglierà proprio te?-

-Ma è semplice spatolona, perché se tu sei calina, io sono semplicemente bella e poi non puzzo di flitto come te!-

-Ma come osi, brutta strega?-

-E non è nemmeno mezzogiorno...- Sospirò gelida Nabiki, ingoiando la prima aspirina della giornata.

 

* * *

 

Il silenzio.

 

Il silenzio non è semplicemente l'assenza del più insignificante ronzio, la calma, la quiete, l'assoluta immobilità. Il silenzio è anche la condizione ideale in cui l'uomo, chiudendo gli occhi, riesce a pregustare ogni istante di quello che prima o poi sarà della sua vita e ad ergere pietra dopo pietra la dimora già di per sé colossale del proprio ego. Desideri e spesso idealizzati ricordi costituiscono la sua materia prima, al pari di calce e mattone, e le torri s'innalzano svettando verso un cielo sempre limpido. La costruzione avanza, non si scava ma si erge e la fatica non si sente perché tutto è estremamente leggero, facile e sopportabile, nella nostra mente.

E si continua senza sosta, sorridendo come ebeti nel buio che ci si è creati a mo' di barriera dal mondo reale, fino a che il respiro non si fa impalpabile, il castello diventa aria e l'uomo scivola nel sogno. Incrociando ovviamente le dita perché sia finalmente quello giusto.

Questo può succedere quando il silenzio è assoluto. Ma non è il nostro caso.

Sdraiato a pancia in su, Ranma 1 riaprì infastidito un occhio. Stava ripensando ad Akane e a quanto avvenuto poco prima nel dojo. Sorrise, ancora emozionato e frastornato dal vivido ricordo delle sensazioni provate.

   Fan Art di Spirit99

 

Eppure qualcosa lo infastidiva profondamente e non si trattava del ticchettio dell'orologio sulla parete, il quale peraltro gli ricordò proprio in quell'istante che la fidanzata era via da appena venti minuti.

*Accidenti!* Sbuffò rotolandosi su un fianco. Evidentemente sperava fosse passata almeno un'ora. Ma non era tanto quello il problema. A disturbarlo maggiormente in quel momento era la totale mancanza di concentrazione. Quest'ultima sembrava infatti sparita, felicemente salpata verso altri lidi, non prima di aver lasciato un souvenir a tutti i presenti tranne che a lui.

Con la coda dell'occhio osservò distrattamente Ryoga. L'eterno disperso, in ginocchio e con lo sguardo fisso verso il laghetto, sembrava più che concentrato e deciso a non lasciarsi sfuggire l'occasione della vita. Davanti ad Akane non aveva potuto dire niente, ma era chiaro che avrebbe approfittato della situazione e tentato il tutto per tutto. E sì che probabilmente si sarebbe perso due metri dopo l'uscita dal portone del dojo e al solo pensiero Ranma sorrise divertito. *Ryoga non saprebbe trovare nemmeno la via del bagno, figuriamoci la chiave del cuor...*

Si bloccò a metà frase. Davvero stava per dire “la chiave del cuore di Akane?“. Sì, davvero.

Perché in fondo l'antico oggetto, riportato alla luce da chissà quale anfratto della soffitta, era presto diventato simbolo di un gioco che più passavano i minuti e meno gli sembrava tale. Si incupì.

Forse stava prendendo troppo sul serio quella che in fondo non era che una caccia al tesoro.

Peccato che il tesoro fosse d'inestimabile valore e più cercava di concentrarsi meno riusciva ad immaginare dove Akane avrebbe potuto nascondere la chiave. La sola idea di non essere lui a trovarla entro la mezzanotte gli provocò un brivido. Decise di continuare a guardarsi intorno, tanto per distrarsi, e subito una perplessa gocciolina di sudore scivolò lungo la sua fronte.

Di fronte a lui, Kuno aveva appena finito di lucidare la sua spada e da qualche secondo aveva preso a mimare con convinzione un discorso di estrema importanza. Nonostante le sue parole non fossero udibili, il labiale era fin troppo chiaro e i gesti scattanti e sgraziati parlavano per lui. Quando poi lo vide inginocchiarsi ed alzare le braccia in piena adorazione di una qualche divinità, per poco non scoppiò a ridere. Kuno stava chiedendo la mano di Akane. Era talmente sicuro di vincere che già faceva le prove per il dopo. *È proprio un idiota...* Distolse rapidamente lo sguardo, concentrandosi quindi sulle presenze femminili nella stanza. Le sue due spasimanti, la cuoca sognatrice e l'amazzone ribelle, sedute una di fronte all'altra, continuavano ciclicamente a guardarsi in cagnesco, per poi ignorarsi subito dopo, per poi tornare a lanciarsi sguardi di fuoco e quindi nuovamente ad ignorarsi. Il tutto sotto lo sguardo apparentemente indifferente, ma sempre vigile di Nabiki, la regina del controllo.

*Ma le ciglia non le sbattono mai?* Si chiese ingenuamente. Nonostante la rivalità, era palese che entrambe avrebbero collaborato nel mettergli i bastoni fra le ruote durante la sua ricerca e questo lo innervosì. Non avrebbe permesso a nessuno di ostacolarlo nella sua corsa al cuore di Akane. Si voltò quindi di scatto e rimase di sasso.

Zompettando a destra e a sinistra, ma soprattutto sulla testa del povero Soun, Happosai chiedeva incessantemente ai suoi due allievi “allora, come mi sta? Come mi sta?“

Si riferiva ovviamente al vestito che aveva indosso. Un abito da sposo probabilmente antecedente, per stile e conservazione delle stoffe, all'arrivo degli europei in Giappone.

-B...benissimo, maestro! Le dona proprio...eheheh!-

*Umpf...Akane non sa cosa rischia...* Si disse tra il serio e il faceto, ma ciò che vide infine, sdraiandosi nuovamente a terra, ebbe il potere di stupirlo ancora di più.

Proprio di fronte a lui, sulla destra, seduto con la schiena appoggiata al muro, c'era Ranma 2. Ma non lo stava guardando, anzi, a dire il vero, il suo gemello non guardava nessuno. I gomiti sulle ginocchia, le dita tra i capelli, si era chiuso completamente in se stesso. Pensava, rifletteva e probabilmente stava arrivando a conclusioni migliori delle sue che fino a quel momento aveva perso tempo a guardare gli altri. Ancora una volta si trovò ad invidiarlo.

Uno che a parole era in grado di toccare tanto profondamente l'animo della sua fidanzata, doveva conoscerla davvero bene e forse già sapeva in quale luogo la ragazza avrebbe nascosto la chiave.

Al pari di Kuno, anche Ranma 2 era probabilmente certo di vincere, lo percepiva dalla sua aura e per un attimo accarezzò caldamente l'idea di estorcergli il frutto dei suoi ragionamenti a suon di pugni. Ma in fondo tutto questo era ridicolo. Ranma 2 non era che una parte di sé, di quelle qualità che per lui erano sempre state solo un difetto da nascondere, frutto di imbarazzo e debolezza.

Fu un attimo e il rimpianto lo travolse in pieno. Se solo quel maledetto giorno non avesse accettato la magica offerta del vecchio mercante...

Alzò lo sguardo appena in tempo per vedere tutti quanti scattare in piedi, gli sguardi rivolti verso la maggiore delle Tendo che aveva appena fatto il suo ingresso in soggiorno.

Con l'allegra calma che da sempre la contraddistingueva, Kasumi aveva appena detto qualcosa, qualcosa di molto importante, ma che a lui era giunta come ovattata, tanto assordante era il rumore del proprio cuore.

-Akane è tornata, potete andare.-

E in un attimo fu il caos. Anche Ranma 1 si alzò in piedi e per un istante incrociò lo sguardo di sfida del suo gemello, così forte e sicuro di sé. Non riuscì a sostenerlo troppo a lungo; sapeva che i suoi occhi riflettevano un senso di amara sorpresa.

Il tempo per pensare era finito e lui lo aveva usato malissimo.

 

* * *

 

 

*La citazione di Kuno appartiene a Romano Battaglia, Storia di Settembre.

E finalmente, è proprio il caso di dirlo, riesco a pubblicare anche questo aggiornamento. Perdonate il ritardo, so che non c'è molta azione e di essermi concentrata su una singola scena che si svolge all'interno del soggiorno di casa Tendo. E tuttavia mi serviva un po' di tempo e battute per chiarire alcuni aspetti ed inserire anche Kuno e Happosai nella vicenda. Spero comunque vi sia piaciuto. Che ne pensate della trovata di Kasumi? Funzionerà? :D Ormai non manca molto alla fine. Teoricamente due, al massimo tre capitoli. Anche questa volta un ringraziamento specialissimo va a Spirit99, per la straordinaria fan art di questo capitolo!! :D Non ci sono parole... è davvero pazzesca! Pur riferendosi alla scena del dojo del capitolo precedente, è perfetta anche qui visto che (e questo Spirit non lo sapeva) avevo già scritto la parte in cui Ranma ricorda emozionato gli eventi di poco prima. ;) Grazie mille di cuore cara, è stata una sorpresa bellissima!

Come sempre un grazie gigantesco a tutti voi che leggete e commentate con tanto affetto e puntualità. Siete meravigliose e anche se non faccio mai nomi (ma recupererò a fine storia) sapete a chi mi riferisco e al fatto che senza di voi e al vostro prezioso supporto e riscontro, questa passione per la scrittura non sarebbe mai diventata tanto forte ed importante per me.

Un bacio grande e buon week end di vacanza a tutti!

Gretel   

  
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