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Autore: cat_princesshp    17/04/2014    1 recensioni
-Dalla storia-
Dora afferrò la mano di Remus per evitare di perdersi e con l'altra si stringeva Teddy al petto,
quando il fumo si fu diradato, Tonks potè scorgere tra i detriti di un palazzo,
cinque persone incappucciate, tutte con una maschera argentea sul volto, in poche parole, MANGIAMORTE.
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Se siete amanti della coppia Remus-Ninfadora e volevate dare una vita migliore a Teddy, questa è la storia giusta per VOI!
La guerra è finita da poche settimane, la famiglia Lupin è sopravvissuta e nelle loro vite arriverà presto un nuovo personaggio davvero unico, di cui sono sicura vi innamorerete, purtroppo vecchi nemici si aggirano nell'ombra e non hanno proprio "buone" intenzioni.
Se vi ho incuriosito almeno un po' passate :)
Spero recensiate, Grazie Mille.
(Storia REVISIONATA E CORRETTA)
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lupin's Family'
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PERCHE' LEI E NON IO


Dora si svegliò tutta indolenzita e solo in quel momento si accorse che non era nel suo letto,
bensì era distesa sulle sedie dell'ospedale, con la testa appoggiata sulle gambe di Remus.
Per un attimo si chiese cosa ci facesse li, poi i ricordi riaffiorarono e con essi anche il dolore, 
non poteva far niente per sua sorella e questo la faceva sentire ancora più in colpa.
Remus notò che Dora si era svegliata e cominciò a passargli una mano tra i capelli scuri per calmarla, 
fino a quando un medimago gli venne incontro.
Non fece in tempo neanche ad aprire bocca che Dora spaventatissima chiese:”Come sta?”
“Le sue condizioni sono stabili, ma è un miracolo che sia viva, un incantesimo del genere avrebbe dovuto ucciderla all'istante,
anche per questo abbiamo dovuto usare incantesimi molto potenti per arginare la ferita e questo a portato....”
“A portato..a cosa? Su avanti parli” Tonks non ce la faceva davvero più ad aspettare
“Signora Lupin, sua sorella è in coma”
“No, no, no!” la voce di Dora si amplificò per tutto il corridoio e subito si voltò verso Remus aggrappandosi alla sua maglietta 
come se lui potesse essere la sua “ancora” in quel momento.
Dopo essersi ripresa un po' dallo shock iniziale Tonks decise di scrivere immediatamente una lettera ad Andromeda, 
dopo pochi minuti la signora Black in Tonks si dirigeva a passo svelto verso di loro, con il piccolo Teddy in braccio. 

Era oramai notte fonda al San Mungo, ma vi erano tre figure ancora sveglie che non facevano altro che camminare su e giù nervosamente per il corridoio, 
l'unico che si era addormentato era Teddy, che dormiva placidamente tra le braccia del papà.
Dopo una notte insonne e piena di pianti, finalmente Andromeda, Tonks e Remus avrebbero potuto vedere Kate.
La prima ad entrare nella stanza fu Andromeda che si fiondo al capezzale della figlia,
subito dietro di lei, Remus con in braccio Teddy, entrò nella stanza seguito dalla moglie,
la prima cosa che colpì Dora quando vide sua sorella, furono i capelli,
bianchi, di un bianco candido quasi irreale, inoltre i lineamenti del viso non erano modificati,
ma erano i suoi: il naso, di solito un po' all'insù, aveva una minuscola gobbetta al centro e sulla guancia sinistra vi era un piccolo neo che normalmente non aveva,  
l'unica cosa che stonava in quel bianco erano le rune, di color rosso sangue che spiccavano sulla pelle candida di Kate.
Dora si era quasi scordata il vero aspetto di sua sorella, e senza neanche pensarci trasformo anche il suo, 
ora invece dei capelli grigi corti, aveva dei lunghi capelli neri, molto simili a quelli di Andromeda e gli occhi erano grandi e marroni,
Remus si fermò a guardarla e non potè negare che Dora era molto carina anche con i capelli neri, 
inoltre così la somiglianza con la madre e la sorella era molta di più.

Ciò non toglieva però che Kate era in coma e da quanto detto dai medimaghi le sue condizioni erano molto critiche.
Quando i coniugi Lupin uscirono dalla camera, quasi due ore dopo, 
videro ad attenderli tutto l'Ordine della Fenice con i Weasley al completo, ognuno di loro insistette per entrare e salutare personalmente Kate, 
Tonks fu commossa da quel gesto e ringrazziò uno ad uno tutti i presenti e questi le promisero che sarebbero tornati presto a trovare sua sorella.

Dopo pranzo, però,  un tarlo fastidioso comiciò ad infiltrarsi nella mente di Remus;
pensava che in fondo era colpa sua,
quell'incantesimo era destinanato a lui, perchè era stato così poco attento? 
Era sicuro che fosse tutta colpa sua, se Kate era in coma e questo non se lo sarebbe mai perdonato.
Dora sapeva perfettamente che suo marito si sentiva in colpa, 
ma ogni volta che provava a parlargli lui liquidava la conversazione dicendo che doveva fare una cosa urgente.
Era già passato un giorno e Remus si sentiva tremendamente colpevole.
Insieme avevano deciso di fare a turno per stare sempre con Kate e per quel pomeriggio ci sarebbe stato lui,
mentre Ninfadora e Andromeda avrebbero riposato.
Remus stava leggendo un libro, particolarmente interessante, quando sentì due voci provenire da fuori la porta, erano del medimago e del suo assistente:
“Come può essere?”
“Non ne ho la minima idea, quell'incantesimo, preso in pieno petto avrebbe dovuto uccidere la ragazza nel giro di pochi minuti, invece è sopravvissuta”
“Ma, davvero, è Impossibile, inoltre la ragazza ha solo 15 anni e una corporatura non troppo robusta”
“Credo che sia davvero un miracolo se è viva”
poi Remus non udì più niente poiché i due medimaghi si erano allontanati, si girò di scatto verso Kate e si cominciò a chiedere come avesse fatto a sopravvivere,
ai suoi occhi non era altro che una ragazza indifesa;
 i suoi pensieri furono interrotti da Dora che entrò nella stanza, aveva lo sguardo triste e spento e i capelli erano tornati grigio topo, con qualche striatura bianca,
“Ehi Rem tutto ok? Sembra che tu abbia visto un dissennatore ubriaco” 
l'intento era quello di farlo sorridere, ma il modo in cui l'aveva detto sembrava più che altro da funerale
“Si, non ti preoccupare Dora, stavo solamente pensando a una cosa”
“Cosa?” Ninfadora si chiese cosa mai potesse essere se assorbiva in quel modo i pensieri del marito
“Vedi, prima sono passati due medimaghi e dicevano che il fatto che Kate sia ancora viva è un miracolo”
il volto di Dora si contrasse in un espressione addolorata e Remus si morse la lingua per quello che aveva detto!
“Già, hai ragione Remus, con un incantesimo del genere avrebbe avuto si e no altri 5 minuti di vita, 
invece è riuscita a resistere fino a che i medimaghi non l'hanno operata...è un miracolo, ma mi sento così in colpa, se lei fosse m-mo....”
rimasero un attimo in silenzio e calde lacrime solcarono il viso distrutto di Tonks, allora Remus disse:
“Senti Dora, non volevo dirtelo ma, è colpa mia, è solo colpa mia se Caterina è in questa situazione, quel mangiamorte voleva colpire ME non LEI, 
è ingiusto che lei si sia sovrapposta per salvarmi, 
la sua vita vale molto di più della vita di un Lupo Mannaro!”

“SMETTILA!” Dora lo fissava con gli occhi pieni di lacrime
 “Non è vero, la tua vita vale quanto la sua e non è colpa tua se lei sta così, è stata avventata,
 ma se io fossi stata li, con voi avrei fatto la stessa identica cosa, non devi pensare che sia colpa tua!
 Ci siamo capiti, l'ultima cosa che vorrebbe Kate e che tu ti sentissi in colpa!
E poi se fosse toccato a te, io....io non so cosa avrei fatto...”
e senza aggiungere altro si lasciò cadere sulla sedia accanto al letto di Kate e cominciò a singhiozzare,
senza dire nulla, Remus uscì dalla stanza, aveva bisogno di pensare, di riflettere, così decise di andare a fare una visita a Godric's Hollow.

Era appena arrivato nel piccolo villaggio e senza esitare si incamminò verso il sentiero che portava al cimitero,
si fermò solo quando arrivò davanti a due splendide tombe bianche, 
poi con voce esitante cominciò a parlare:
“Ehi James, Lily, mi dispiace che ultimamente non sono più venuto a trovarvi, ma sapete avere una famiglia è una cosa nuova per me, comunque sono qui, 
perchè sono sicuro che sappiate, che la sorella di Dora, Kate, è in coma.
Io mi sento terribilmente in colpa, lo so James tu dicevi sempre che io mi sentivo sempre in colpa di tutto,  ma, stavolta è diverso, 
Lei stava per morire, per salvare ME! 
Non mi ero mai accorto che Kate mi volesse tanto bene, era sempre gentile, sorridente, inoltre passavamo ore a chiacchierare di letteratura babbana...” 
ma il sorriso sulla faccia di Remus si spense quasi subito 
“Sto già parlando di lei al passato come se fosse...se fosse mor...” le ultime parole furono soffocate dalle sue lacrime,
davanti a lui le tombe dei suoi migliori amici rimanevano mute, fredde e Remus si diede dello stupido per essersi messo a parlare con delle pietre
poi una voce lo destò dai suoi pensieri: “Non sei sciocco se parli con Loro, 
io lo faccio di continuo e sono sicuro che loro ascoltino”
“Harry, che ci fai qui?” il viso di Remus si aprì in un caldo sorriso e così anche quello del Prescelto
“Secondo te?! Comunque mi dispiace, ma ho ascoltato e secondo me non è colpa tua, 
Kate sapeva quello che stava facendo e secondo me ti vuole davvero moltissimo bene, 
che ne dici di andare a casa mia per prenderci un tè?”
“Casa Tua?”  chiese Remus perplesso
“Oh già che sciocco, ho comprato una casa qui a Godric's Hollow e oramai è praticamente pronta, vieni andiamo!?”
“Certo”

Dopo pochi minuti Harry fece accomodare Remus su un divano color porpora, la casa era arredata con molto gusto ed era molto accogliente sebbene molto silenziosa.
I due parlarono del più e del meno fino a che Harry fece cadere di nuovo l'argomento su Kate
“Cosa pensi di fare con Kate se si sveglierà?”
“Lei SI sveglierà, ne sono certo. Comunque non riuscirò neanche a guardarla in faccia e probabilmente lei ne sarà ben felice!”
“Sai che non è vero! Lei ti vuole bene ed è ora che tu vada da Dora, sarà preoccupata, a proposito se vuoi posso tenerlo io qualche volta Teddy!” 
Harry poggiò una mano sulla spalla di Remus
“Hai ragione, grazie di tutto Harry, a volte dimentico quanto tu sia cresciuto”
“Questa guerra mi ha insegnato non poche cose, A presto Remus.”
si abbracciarono e il licantropo si smaterializzò al San Mungo.
  
  
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