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Autore: Neko    17/04/2014    4 recensioni
Le nostre eroine sono potute tornare alle loro vite normali solo per poco. Nemmeno il tempo di riposare che un nuovo nemico, subdolo quanto tutti gli altri, se non peggio, compare a portare scompiglio nella vita delle guerriere Sailor e il loro obbiettivo è lo stesso di sempre, eliminare la principessa Serenity, ma cosa accade se il nemico non attaccherà direttamente lei, ma qualcosa a cui è strettamente legata, portando ripercussioni su tutti?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Capitolo 10:

Capitolo 10: Figlia di chi?

 

Per il momento il peggio era passato.

Usagi era ricorsa al suo potere e quello di Mamoru per vincere l’attacco nemico e ora riposava tranquillamente tra le braccia del suo amato. Sua madre le era accanto e le spazzolava i capelli dolcemente, come faceva quando era piccina e la osservava quando dormiva.

Luna si era avvicinata alla sua padrona e in un sussurro disse “Chissà quanti altri attacchi nemici potrà contrastare!”

Mamoru sospirò, si era fatto esattamente la stessa domanda.

Sapeva che la sua Usako era forte, ma anche gli alberi sembrano indistruttibili, tanto da resistere a intemperie di qualunque genere, fin quando, raggiungendo i loro limite, si spezzano sotto la potenza del vento.

Ma lui avrebbe fatto di tutto per impedire che qualcosa di brutto potesse accaderle.

Ci avrebbe provato con tutte le sue forze.

Usagi strinse le palpebre e fece un piccolo gemito, segno che il suo risveglio era vicino.

I suoi occhi si aprirono lentamente e la ragazza dovette richiuderli più volte prima di riuscire a mettere bene a fuoco le cose intorno a lei.

Usagi, tesoro, come ti senti?” chiese Kenji stringendole la mano, vedendola sveglia.

Ella si sentiva confusa e la testa pesante.

Usagi, riesci a sentirci?” chiese Ikuko, vedendo lo stordimento della figlia “Riesci a ricordare cosa è successo?”

La ragazza annuì e poi con un filo di voce,  rispose “S-sto bene. M-mi sento solo m-molto stanca!” disse cercando di rassicurare i suoi, poi il suo sguardo si spostò su Mamoru.

“Mamo-chan, scusami!”

L’interpellato rimase sorpreso “Per cosa?”

“Ho dovuto sottrarti parte del tuo potere per…per contrastare quella forza, non sarei riuscita altrimenti a…a…” Usagi non terminò, le costava fatica anche parlare.

Il ragazzo scosse la testa “Non scusarti, hai fatto benissimo! Non ne ho risentito più di tanto!” disse sorridendole dolcemente.

Era vero, aveva sentito parte delle sue forze abbandonarlo nel momento in cui Usagi era ricorso il suo potere, ma la preoccupazione per lei era talmente tanta, che non fece caso al suo stato di salute. Si sentiva solo un po’ debole, ma niente di più. Non era neanche lontanamente paragonabile a come si sentiva Usagi in quel momento.

Mamoru diede un bacio sulla fronte alla sua amata e le sussurrò di riposare un po’.

Le ragazze si intenerirono a quella scena, al contrario di Kenji e Shingo che fecero una smorfia disgustata.

Il momento venne interrotto dalle urla e dalla gente che scappava in ogni direzione a causa dell’acqua che aveva preso a entrare dall’apertura che si era creata quasi al centro della cupola innalzata da Usagi.

L’attacco subito, anche se era stato progettato per un motivo in particolare ed era fallito, aveva portato a delle conseguenze non del tutto inaspettate dai presenti.

“L-la b-barriera…non…non riesco…” cominciò Usagi, cercando di mettersi inutilmente a sedere. Crollò infatti nuovamente tra le braccia di Mamoru.

“Non ti sforzare, Usako!” disse Mamoru, guardando il buco. Non era enorme e l’acqua prima di inondare tutto, ci avrebbe impiegato diverso tempo, ma comunque se non fosse stato fermato, l’inevitabile sarebbe accaduto. Forse anche prima dei suoi calcoli se la debolezza di Usagi, avesse influenzato la grandezza del foro.

“Non preoccuparti principessa, ci penso io!” disse Sailor Nettuno, alzando le braccia verso l’altro per impedire che l’acqua continuasse a cadere. Ricorse infatti al suo potere. Se non era in grado di spostare l’acqua a causa della forza gravitazionale della luna, poteva almeno impedire che questa cadesse su di loro.

Le guerriere Sailor tirarono un sospiro di sollievo, vedendo che per il momento, il pericolo era scampato.

Sailor Pluto si avvicinò a Usagi e sorridendole dolcemente le disse “Sailor Nettuno ha la situazione sotto controllo principessa, tu riposa.. Ne hai bisogno!”

Usagi lanciò un’occhiata alla sua compagna, domandandosi per quanto tempo avrebbe potuto reggere, ma aveva fiducia in lei e approfittò del suo aiuto per recuperare le energie, cadendo in pochi minuti in un sonno profondo.

Mamoru aveva appoggiato Usagi al tronco di un albero, lasciandola riposare in pace, mentre lui si faceva una passeggiata per sgranchire le gambe e rilassare i nervi.

Purtroppo per lui non riuscì a rilassarsi a lungo e cominciò a sudare freddo quando vide Kenji avvicinarsi a lui con uno sguardo serio.

Cercò di sembrare calmo e aspetto che l’uomo lo raggiungesse.

“Senti un po’ giovanotto. Vorrei scambiare quattro chiacchiere con te!”

Mamoru annuì e deglutì la saliva in eccesso “D-di cosa mi vuole parlare?”

Kenji assottigliò gli occhi e rispose “Ti sono grato per aver salvato la mia bambina, ma continui a non piacermi. Quindi una volta finita questa storia, voglio che tu stia alla larga da Usagi, intesi?”

Mamoru lanciò un’occhiata all’interpellata.

Era così bella quando dormiva. Sembrava un angelo, una bambola di porcellana facile da rompere, ma preziosa al tempo stesso.

Il ragazzo sorrise e tornando a guardare Kenji, scosse la testa “Mi dispiace signor Tsukino, ma non ho alcuna intenzione di stare lontano da sua figlia. Io la amo e non può fare niente per impedirmi di starle accanto!”

Il padre di Usagi potè avvertire nella sua voce una grande determinazione.

“Tu la ami? Che parolona. Siete entrambi giovani, Usagi soprattutto, come potete dire di amarvi e non di essere semplicemente attratti l’uno dall’altra! Io voglio solo che mia figlia non soffra!” disse Kenji, ignorando la moglie che sentendo la discussione, gli chiedeva di lasciare in pace il ragazzo.

“Capisco benissimo quello che prova e…!” cominciò Mamoru, venendo subito interrotto da Kenji che domandò “Oh davvero? Come puoi capirmi? Hai per caso una figlia nascosta da qualche parte?”

Il ragazzo non fece in tempo a rispondere che il padre della sua amata spalancò gli occhi, ricordandosi di una questione che aveva tralasciato a causa delle condizioni di Usagi.

Si girò di scatto verso Ikuko e urlò sconvolto “Aspetta un attimo? Chibiusa è la figlia di chi? Come può Usagi avere una figlia?”

Ikuko si morse il labbro nervosa, sapendo che quella discussione avrebbe mandato fuori dai gangheri il marito.

 Bhe ecco, dato che abbiamo appurato che Chibiusa viene dal futuro e che somiglia a Usagi in modo incredibile e che stava subendo una trasformazione a causa del cambiamento di nostra figlia, ho fatto due più due. Chibiusa è nostra nipote!”

La donna si girò verso la bambina, poco lontano da lei, e le chiese se fosse vero. Ma vedendo la sua incertezza Ikuko, si abbassò all’altezza di Chibiusa e mettendole le mani sulle spalle, disse “Voglio che tu mi dica la verità!”

“Ecco…io…” la bambina alzò lo sguardo su Mamoru e su Sailor Pluto, cercando da loro, la conferma che dovesse dire la verità. A giudicare dallo sguardo del primo, Chibiusa comprese che il suo futuro papà non era tanto contento all’idea, ma Setsuna, ormai rassegnata, alzò le spalle dicendo “Ormai l’hanno scoperto  Piccola Lady!”

Chibiusa sbuffò e facendo un respiro profondo disse “Si è vero. Usagi è la mia futura madre!”

La reazione di Ikuko la sorprese. La donna infatti non era arrabbiata per non averle detto niente, ma era felice, contenta di sapere che un giorno sarebbe diventata nonna.

“Sono così felice. Non potrei desiderare una nipote migliore di te!” disse la donna commossa “Vero caro?”

Kenji era rimasto a bocca aperta e guardava Chibiusa come se la vedesse per la prima volta. La studiò dalla testa ai piedi, tanto che la bambina si sentì a disagio e per istinto si nascose dietro Mamoru, il quale si irrigidì a sentire gli occhi del padre di Usagi su di sé.

“Perché mia nipote cerca protezione da te?” chiese Kenji, fulminando con lo sguardo Tuxedo Kamen.

A Ikuko si illuminarono gli occhi. Le era sempre piaciuto Mamoru ed entusiasta, disse “Sei tu il padre!” non era una domanda, era certa che fosse così.

“Cosa?” chiese Shingo, entrando per la prima volta nella conversazione “Questo vuol dire che lui e Usagi hanno o faranno...ehm…quello che fanno le coppie?”

“Tu! Hai osato toccare la mia bambina. Io ti ammazzò!” urlò Kenji, avvicinandosi a Mamoru in modo minaccioso “Ti concio per le feste, tanto che non potrai procreare!”

Il ragazzo sbiancò e istintivamente fece tanti passi indietro, tanti quanti erano quelli di Kenji verso di lui.

“Non oserai mettere le tue sporche mani addosso a mia figlia!” continuò a gridare l’uomo.

Chibiusa osservò la scena stranita e affiancando Sailor Pluto disse “Sai Pu? C’è una cosa che non ho mai capito. Mia madre mi ha sempre detto che mio nonno ha sempre odiato mio padre, ma non capisco perché. Insomma lui e Mamoru sono due persone eccezionali, vogliono bene alla mamma e a Usagi, non la picchiano mica!”

Sailor Pluto sorrise divertita “Non credo che con mettere le mani addosso, il padre della principessa intendesse dire picchiarla!”

“Allora cosa?” chiese la bambina confusa.

Bhe…vuole dire che…”cominciò Shingo, prima di beccare un sonoro pugno in testa da Sailor Urano, la quale, guardando storto il ragazzino disse “Una bambina non deve conoscere certe cose e nemmeno tu dato che sei solo un moccioso!”

“Ehi, come ti permetti!” disse Shingo mettendosi sulla difensiva, ma vedendo l’aria infastidita della guerriera di Urano, decise che era meglio non irritarla.

 

Le ragazze lasciarono il povero Mamoru al futuro suocero, mentre esse discutevano della situazione.

Sailor Jupiter aveva abbassato la luminosità dell’ambiente per permettere alle persone di riposare, rendendo così però difficile guardarsi bene negli occhi.

“Ok, ora Usagi è fuori pericolo e la cupola è sotto controllo, ma qualcosa non mi torna!” disse la guerriera di giove.

“Neanche a me. È da molto che ci rifletto sopra, ma non riesco a venirne a capo. Per quale motivo la nostra nemica vorrebbe rendere Usagi cattiva?” chiese Sailor Mars.

“Forse la vuole come alleata, così da avere il cristallo d’argento dalla sua parte!” disse Hotaru con poca convinzione.

“Ma è assurdo. Il cristallo d’argento è uno strumento di magia buona, ma può benissimo essere usato da persone malvagie. La luna nera lo voleva, ricordate? Eppure Usagi, Chibiusa e Neo Queen Serenity erano per loro sacrificabili. Perché minacciarle se non potevano usare il cristallo senza il loro consenso?” disse Ami, esponendo la sua ipotesi.

“Forse davvero i malvagi non possono usarlo e la luna nera non lo sapeva! Infondo nemmeno noi conosciamo bene i suoi poteri. È un mistero per noi, dopotutto lo usa Usagi e lei non ne parla molto!” disse Sailor Venus alzando le spalle.

“No, il cristallo d’argento può essere usato dai malvagi, ma ha pieno potere solo se usato da un membro della famiglia reale. Anche se non essendoci mai stata una principessa della luna malvagia in possesso del cristallo, non possiamo sapere qual è il potenziale del cristallo se venisse usato per il male da un suo custode!” disse Sailor Pluto.

“Ho come l’impressione che sia meglio per noi non saperlo!” disse Sailor Urano.

“Quindi stiamo ipotizzando che Kendra voglia far andare Usagi dalla sua parte, solo per avere un cristallo d’argendo...diciamo oscuro, alla massima potenza, perché se lei lo usasse, uccidendo Usagi, questo sarebbe in teoria più debole, anche se comunque tremendo. Dico bene?” chiese Sailor Mars.

Bhe la cosa non mi sorprenderebbe. Chi vuole il potere, lo vuole alla massima potenza. Anche se io ucciderei Usagi, impossessandomi direttamente del cristallo e, anche se più debole, lo userei per sottomettere chi mi pare e piace. Tanto chi lo conosce teme la sua fama!” disse Sailor Venus, la quale si accorse di essere osservata da tutti in modo strano. Sorrise imbarazzata e si portò una mano dietro la testa dicendo “Ehi, non guardatemi come se fossi una criminale. Io stavo solo dicendo cosa farei se fossi al posto dei cattivi. È che guardando tanti film, i malvagi fanno sempre lo stesso errore. Pretendono tanto senza accontentarsi mai e alla fine finiscono per fare una brutta fine!”

Minako, questa è la realtà, non un film!” disse Artemis abbassando le orecchie sconsolato.

“Si, ma nei film c’è sempre un fondo di verità!” disse Sailor Venus “Pensateci bene! Se Kendra avesse fatto come dicevo io, cioè prendendosi il cristallo uccidendo direttamente Usagi, sarebbe stato più facile per lei, soprattutto dato che sta puntando a lei attraverso la luna. Avrebbe potuto fare di peggio, fin quando Usagi non avrebbe più retto. Avrebbe così vinto la partita, perché per quanto possiamo tentare, tutte noi messe insieme non so quanto possiamo essere in grado di sconfiggere il cristallo d’argento. Invece lei si è prefissata di catturare Usagi e di cambiarla, avendo ottenuto che cosa? Ancora niente. Il cristallo ce lo abbiamo ancora noi e Usagi è ancora dalla nostra parte. Come si dice, abbiamo ancora le forbici dalla parte della plastica!”

“Aspetta un secondo Minako, si dice abbiamo il coltello dalla parte del manico!” disse Sailor Mercury.

“Ma le forbici fanno meno paura!” disse Sailor Venus alzando le spalle.

“Io non la penso come te!” disse Sailor Urano incrociando le braccia.

“Ci avrei scommesso!” disse Minako, abbassando la testa sconfitta.

“Cioè, ti do ragione per quanto riguarda la questione dell’uccisione della principessa e tutto il resto, ma non credo che possiamo definirci in vantaggio. Non con Usagi in queste condizioni, non con Michiru che prima o poi esaurirà le sue forze, non con tutta quell’acqua sopra di noi, e soprattutto non trovandoci in trappola. Che voglia o meno uccidere Usagi per avere il cristallo, è sempre lei in vantaggio. Come hai detto tu, basta niente per uccidere la principessa e chi ci dice che non lo farà, cambiando improvvisamente idea?” disse Sailor Urano seria, guardando Usagi addormentata su di un fianco in posizione fetale.

“Senza contare che ha tutti noi in ostaggio. La principessa non ci penserebbe due volte a consegnarsi per proteggerci!” disse Sailor Saturn.

“Che cosa vi aspettavate da Usagi? È una sciocca, non pensa mai prima di agire. A cosa servirebbe se si consegnasse!” disse Rei contrariata. Non le avrebbe mai permesso di consegnarsi al nemico, non se per salvare la sua di vita e soprattutto per non farle buttare via la sua di vita.

“In effetti in qualsiasi modo la si guardi, questa faccenda fa schifo!” disse Sailor Jupiter.

“Ragazze, vi rendete conto che con questi discorsi, stiamo dicendo che abbiamo già perso?” chiese Chibiusa preoccupata.

“Le cose al momento stanno così Chibiusa. Le cose per noi non si mettono bene! Qualunque cosa voglia fare Kendra uccidere o catturare Usagi, una volta riuscita, è la fine!” disse la guerriera di giove sospirando.

“Quindi la sconfitta è l’unica opzione. Bene, allora Usagi ha fatto tutta questa fatica per niente. La sua volontà di proteggere tutto e tutti e stata solo una perdita di tempo. Poteva tranquillamente stare ferma seduta e aspettare la morte o, la nostra morte e la sua cattura. Tanto è questo quello che state dicendo, che siamo condannate!” disse la bambina seccata da quei discorsi.

Chibiusa ha ragione. Non è finita finché siamo ancora vive. Ora ci sembra tutto nero perché siamo stanche, è notte e c’è poca luce, ma domani mattina, con più energie in corpo, con la luce del sole e i giochi di luce dell’acqua, la situazione ci sembrerà migliore. Io direi di riposare. Faremo a turno in modo da monitorare la situazione e chissà…si dice che la notte porti cosiglio, magari ci verrà in mente qualche idea!” disse Sailor Mercury, la quale venne appoggiata da tutte.

 

La notte passò tranquilla e la luce del sole tornò a schiarire il campo scolastico. La gente cominciò a destarsi, la colazione venne servita e alcuni si domandarono se le guerriere avevano trovato una soluzione.

Haruka aveva preso del caffè forte per lei e Michiru. Quest’ultima non aveva chiuso occhio, dovendo tenere alta la guardia, ma non rimase da sola, infatti la guerriera di Urano restò sveglia al suo fianco per tutta la notte.

Le altre Sailor si svegliarono quasi una presso all’altra, tranne per Hotaru, che era rannicchiata contro a un muro e Chibiusa, che dormiva accanto a Usagi, la quale non sembrava ancora volersi risvegliare.

Kenji stava riposando all’ombra di una quercia e anch’esso sembrava ancora dormire profondamente.

Ikuko era andata a prendere qualcosa da mangiare per tutti e dopo aver servito le guerriere Sailor e i due gatti, posò accanto al marito la sua colazione e quella di Shingo, che dormiva con la testa in grembo al padre.

Successivamente andò a sedersi accanto a Usagi.

La osservò per qualche tempo e potè vedere che rispetto alla sera prima, il suo colorito era notevolmente migliorato. Sorrise dolcemente quando vide che Chibiusa e sua figlia erano abbracciate. Non sapeva se Usagi l’avesse abbracciata consapevolmente, ma era comunque una scena dolcissima.

Le sembrava ancora strano che quella bambina dai capelli rosa, potesse essere sua nipote e anche se erano identiche, le due in quel momento sembravano sorelle, più che madre e figlia. Non poteva essere altrimenti, Usagi aveva solo sedici anni e pensarla madre di una bambina di otto, era impensabile.

Un gemito e un leggero movimento da parte di Usagi, fecero comprendere a Ikuko che la ragazza si stesse per svegliare.

“Uhm…mamma…ciao!” disse la ragazza strofinandosi gli occhi e mettendosi a sedere.

Ikuko le sorrise “Come ti senti?”

Usagi sbadigliò per poi rispondere “Mi sento stranamente riposata. Non ricordavo più cosa volesse dire!”

Chibiusa si stiracchiò e si mise lentamente a sedere. Si sentiva un po’ intontita, ma appena incrociò lo sguardo di Usagi disse “Era ora che ti svegliassi! Che tipa, noi qui a sgobbare e tu a dormire!”

“Senti un po’ pulce, anche tu eri nel mondo dei sogni fino a qualche istante fa, quindi non fare la grande lavoratrice!” disse Usagi, facendole la lingua.

La madre della ragazza fu ben felice di vedere, anche se solo per quell’istante la vecchia Usagi, ma vi era una cosa che la donna si era legata al dito ed era pronta per i rimproveri.

“A proposito Usagi, ti dovrei tirare le orecchie!” disse Ikuko, alzandosi in piedi e portandosi le mani ai fianchi.

Usagi la guardò sorpresa, domandandosi cosa avesse potuto combinare mentre dormiva.

“Passi il fatto che non mi hai detto che eri Sailor Moon, ma con che coraggio mi hai nascosto che Chibiusa è tua figlia?”

“Cosa? Mamma…tu…” disse Usagi sconvolta, che a causa delle sue condizioni si era persa un capitolo importante delle varie rivelazioni che c’erano state da quando era iniziata quella storia.

“Si, mia cara lo so. Sono successe parecchie cose mentre tu eri moribonda!” disse ikuko mettendo il broncio.

Usagi lanciò uno sguardo a Chibiusa

“Ci aveva scoperto e…bhe le abbiamo detto la verità!” disse la bambina alzando le spalle.

“Non importa. Posso perdonarti, ma…sono furiosa con te per un altro motivo. Come puoi essere così irresponsabile da mandare una bambina di otto anni a combattere contro i nemici che ti ritrovi? Come sua madre non dovresti…” cominciò Ikuko venendo fermata dalla figlia

“Mamma…io non ho…io non sono…non ancora e…fra anni sarò sua madre! Prenditela con la Usagi del futuro, non con me!” disse Usagi guardando esasperata Chibiusa, la quale sorrise divertita.

“Si, forse dovrei. Ma il tuo bello credo che pagherà ora per quello che ha fatto il suo futuro se stesso alla Usagi del futuro!”

Usagi guardò sconvolta sua madre e capendo chiese “Dov’è Mamo-chan?”

Ikuko e Chibiusa indicarono l’albero sul quale Mamoru si era arrampicato per scappare dalle grinfie del futuro suocero.

Usagi granò gli occhi “Che ci fa lassù?”

“A quanto pare tuo padre lo vuole uccidere per averti messo le sue sporche mani addosso e anche se non è chiaro, non vuol dire che ti ha picchiato!”

Usagi assunse diverse tonalità di rosso e si senti estremamente imbarazzata, soprattutto quando la madre le annunciò che avrebbero dovuto fare un discorsetto in privato quando e se fossero tornati alle loro vite normali.

Se quella mattina era iniziata bene, nonostante tutto, non si potè dire che continuò tranquillamente, infatti le tanto temute risate di Kendra, tornarono a farsi sentire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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