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Autore: FairyQueen78    18/04/2014    2 recensioni
Secondo voi potevo risparmiarvi l'ennesima FF-sequel di Inuyasha? Ovviamente no! :-P
In tanti prima di me hanno detto la loro e io non potevo essere da meno! ;-)
Si fa presto a dire “E vissero tutti felici e contenti”, ma che succede in realtà dopo la parola FINE di una storia. Ciò che sulla carta è una fine, nella vita reale è un nuovo inizio e allora perché non provare a dare una sbirciatina in quello che ci è stato presentato come “il futuro” dei nostri personaggi preferiti? Sarà davvero tutto rose e fiori?! Felici e contenti per tutta l'eternità?! O dietro l'angolo li aspetterà qualche nuova avventura?!
Mettetevi comodi perché, vi avviso, non sarà una storia breve! Questa volta ho proprio voglia di fare le cose con calma. Spero di non annoiarvi troppo. ^_^
RATING ARANCIONE a partire dal capitolo 12.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Bene Inuyasha! - sentenziò Totosai lisciandosi il pizzetto – Se è questo che vuoi avremo bisogno dell'aiuto del giovane Hosenki e magari... anche del tuo amico monaco... -

- Allora io vado, voglio concludere questa storia il prima possibile! - rispose Inuyasha alzandosi.


 

La mattina successiva Kagome si cambiò d'abito, indossando il chihaya*. Aveva deciso di accettare l'incarico che le era stato offerto così caldamente dal capovillaggio e dalla Vecchia Kaede, la sacerdotessa era davvero molto anziana e Kagome, pensò che non fosse più il caso di indugiare. Non veder tornare Inuyasha, la sera prima, la aiutò sicuramente a decidersi più in fretta. Inoltre, non poteva continuare ancora a fare l'ospite, aveva scelto quella vita e decise che era ora di viverla.

Iniziò la mattinata seguendo Kaede nel piccolo orto dove coltivava le erbe medicinali, non aveva dimenticato le cose imparate tre anni prima e chiacchierando con l'anziana miko, finirono per parlare di quelle erbe che coltivava il mezzodemone Jinenji. Kagome pensava che sarebbe stato molto utile poterle coltivare anche lì e si offrì di andare a trovare il suo vecchio amico per chiedergli un po' di semi. Chissà se Jinenji si ricordava ancora di lei?!

L'aria era tiepida e il cielo terso, così decise di partire subito: non aveva più la sua bicicletta, non sapeva andare a cavallo e Shippo era già ripartito per uno dei suoi viaggi di allenamento, ma camminando di buon passo contava di tornare entro sera, inoltre pensava che camminare le avrebbe fatto bene.

Per precauzione prese con sé arco e frecce e si incamminò lungo la strada che costeggiava quello che una volta era il Bosco di Inuyasha. Era quasi giunta al limitare del bosco quando avvertì una presenza tra gli alberi e qualcosa di enorme sbucò improvvisamente dai cespugli piombandogli davanti.

- Ro-royakan! - lo salutò Kagome sorpresa

- Ah! Allora avevo sentito bene, signorina... anzi, mi correggo... Mia Signora! - la salutò allegro il grosso demone lupo – Avevo riconosciuto il vostro odore anche se è passato molto tempo dall'ultima volta che l'ho sentito -

- Ti ricordi di me? - chiese stupita Kagome

- Naturalmente! Non potrei mai dimenticare chi mi ha salvato la vita! Vi sarò eternamente debitore! Se mai avrete bisogno di me, fate un fischio e io correrò da voi! La mia vita vi appartiene, Mia Signora! - dichiarò solenne con un'inchino

- Ti ringrazio Royakan, ma non ho fatto niente, anzi mi dispiace che tu sia rimasto coinvolto quella volta....- rispose mortificata Kagome

- Ma dove state andando di bello? Siete sola? Quel mezzodemone che vi seguiva sempre non è con voi? - chiese Royakan guardandosi intorno

Sentir nominare Inuyasha le fece male al cuore, ma fece finta di niente:

- No, oggi non c'è, aveva da fare! - rispose con un sorriso forzato

- Oh ma non è bene che una giovane e bella signora come voi, se ne vada in giro tutta sola. Sono tempi difficili questi! - la rimproverò il demone – Lasciate che Royakan vi offra la sua protezione! -

- Beh... a dire la verità... sto andando in un villaggio un po' lontano a trovare un vecchio amico... -

- Capisco... io non posso allontanarmi troppo dal bosco... ma lasciate che vi fornisca almeno una scorta! -

Spalancò la sua enorme bocca e due lupi demoniaci con tre occhi ciascuno saltarono fuori

– Scortate la Signora dovunque voglia andare e riportatela a casa sana e salva. Ubbidite ai suoi ordini! - ordinò Royakan

Subito i due lupi si posizionarono ubbidienti ai lati di Kagome. Con due presenze così inquietanti almeno briganti e malfattori si sarebbero tenuti sicuramente alla larga. Kagome si congedò e riprese il suo viaggio.


 

- Mmmmhhhh.... capisco... - mormorò Hosenki perplesso – A dire la verità non credo di aver mai fatto niente del genere... e nemmeno mio padre, che io sappia, ma... c'è sempre una prima volta! Se il vecchio Totosai dice che si può fare, io mi fido! -

- Vedi di non sbagliare! Ne va della vita della donna che amo! - lo minacciò Inuyasha

- Bene, datti da fare allora! A te la prima mossa, ragazzo! - lo incitò Hosenki


 

Scortata dai lupi demoniaci, Kagome raggiunse senza problemi il villaggio di Jinenji. Il mezzodemone e sua madre la accolsero felici, Jinenji fu molto disponibile, non si limitò a fornirle i semi ma si offrì addirittura di riaccompagnarla al villaggio per paura che il buio la cogliesse ancora per strada. Dopo averla conosciuta, Jinenji era molto cambiato, aveva imparato a convivere con gli abitanti del suo villaggio e, consapevole della sua forza, non aveva più tanta paura di mostrarsi in giro.

Il sole era appena sceso dietro l'orizzonte quando Kagome rientrò al villaggio, rimandò i lupi nel bosco ringraziandoli con una carezza dietro le orecchie, adesso non le sembravano più così spaventosi, e si congedò da Jinenji, promettendogli di tornare a trovarlo presto, per imparare tante cose anche da lui.

Fu con un misto di sollievo e delusione che scoprì che Inuyasha non era ancora tornato, moriva dalla voglia di vederlo e di parlargli per chiarire quell'assurda situazione, ma al tempo stesso temeva le sue reazioni, ciò che avrebbe potuto dirle, era terrorizzata all'idea che lui le confermasse tutte le sue paure.

La mattina successiva tornò nell'orto per piantare i nuovi semi; mentre nel pomeriggio, aiutò la vecchia Kaede ad occuparsi del santuario accompagnata da Rin e alcuni bambini del villaggio; giocare con loro la aiutò a non pensare.


 

Inuyasha tornò al villaggio nel tardo pomeriggio e andò diretto da Miroku.

- Ho bisogno che tu venga con me! - gli disse lapidario

Sango e Miroku si scambiarono un'occhiata interrogativa.

- Tesoro... ti dispiace?! - le chiese Miroku

- Tranquillo vai pure, io me la cavo... poi... posso sempre chiedere aiuto a Kagome.- buttò lì distrattamente

- Lei... come sta? - le chiese incerto Inuyasha – E' ancora arrabbiata? -

- Arrabbiata??!!! - disse Sango stupita – E' distrutta! Cosa aspetti ad andare a parlarle?! Sei sparito per giorni senza dirle una parola!! -

- Lo so ma... non ora... non ancora... domani giuro che le parlerò. Andiamo Miroku. - mormorò triste e preoccupato.


 

Era di nuovo mattina al villaggio Musashi, la primavera inoltrata cominciava a farsi sentire, la sera prima Kagome si era data appuntamento con i bambini del villaggio, nel cortile del tempio. Rin e gli altri erano rimasti stupiti quando avevano scoperto che la Venerabile Kagome sapeva scrivere e così, quasi per gioco, si erano messi a farsi scribacchiare i loro nomi per terra, nella polvere del selciato.

- Vi piacerebbe imparare, bambini? - aveva chiesto Kagome, in vita sua non aveva fatto altro che studiare... forse almeno in questo le sarebbe stato utile tutto il tempo passato sui libri

- SIIIII!!! - era stata la risposta di un coro di vocette entusiaste

- E va bene! Allora vi aspetto qui domattina. Portatevi tutti un bel bastoncino. -

La “lezione” non durò più di un ora, i bambini erano molto interessati ma Kagome non voleva forzarli, voleva che rimanesse un gioco, inoltre aveva promesso a Sango di andare a darle una mano col bucato, visto che Miroku era uscito la sera prima e non era ancora tornato. Sparito anche lui come Inuyasha! Kagome iniziava a preoccuparsi, forse gli era successo qualcosa?!

Da quando era tornata sembrava che non ne andasse una giusta, si faceva forza per i bambini e per gli abitanti del villaggio, che praticamente non la perdevano d'occhio un secondo, felici di avere finalmente una nuova sacerdotessa, ma avrebbe avuto una gran voglia di nascondersi in un angolo a piangere tutte le sue lacrime. Le sembravano passati secoli dall'ultima volta che aveva visto Inuyasha le mancava terribilmente, non le importava più cosa le avrebbe detto, voleva solo vederlo, sapere che stava bene. Lo avrebbe supplicato di perdonarla, non avrebbe più fatto niente che lo potesse contrariare purché lui restasse con lei.

Si avviò verso casa di Sango con i bambini al seguito, li avrebbe riaccompagnati a casa lungo la strada, ma quei piccoli monelli non volevano saperne di lasciarla andare.

- E va bene! Facciamo un gioco, uno solo, l'ultimo! Poi però dovete lasciarmi andare, mi aspettano! - concesse

L'idea fu approvata da un coro di evviva

- Allora a cosa volete giocare? -

- A “Kagome Kagome”! - gridarono tutti all'unisono

- Ancora?! Ma è una persecuzione!!! - finse di lamentarmi, da piccola odiava quel gioco, ma aveva imparato che poteva essere un buon modo per allenare i suoi poteri spirituali – E immagino che nel mezzo dovrò andarci io, vero?! -

Di nuovo un assordante coro di “sì”

- Ricordate, avete promesso, solo un giro! Se indovino mi lasciate andare! -

I bambini si misero in cerchio intorno a lei, Kagome si accucciò a terra e si nascose gli occhi con le mani. Questa volta non li avrebbe lasciati vincere, doveva assolutamente andare da Sango, avrebbe fatto sul serio!

Le vocette intorno a lei iniziarono a cantare quella vecchia filastrocca:

Kagome kagome

sei un uccellino in gabbia

non puoi fuggir sei prigioniera

da mattino a sera

Viene la tartaruga se

indovini chi c'è dietro di te

Kagome si concentrò per capire chi stava alle sue spalle... sentì due piccole presenze che si tenevano per mano... Quei furbacchioni stavano cercando di barare! Non c'era nessuno esattamente dietro di lei, solo due manine che si stringevano l'un l'altra. Stava per dirgliene quattro, quando le manine lasciarono la presa separandosi e una presenza diversa irruppe nel cerchio.


 


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Glossario:

chihaya = veste delle sacerdotesse composto da una giacca bianca (hakui???) con pantaloni rossi (hakama)

Angolo dell'autrice:

Avete presente quei puzzle da 1000 pezzi o giù di là?! Con il cielo... il prato... insomma centinaia di pezzi tutti uguali?!!! Sì lo so, questo capitolo potrebbe sembrare come uno di quei pezzi: noioso e inutile. ^^' Eppure senza tutti quei pezzi il puzzle non sarebbe completo... Ricordate che io “semino”, semino sempre, in ogni capitolo... e alla fine tutto serve. Abbiate fede! ^_^

Inuyasha ha smosso mezzo mondo per chissà cosa, lasciando Kagome a friggere nell'attesa. Ma che cavolo sta combinando???!!! >o<

Speriamo di scoprirlo presto ;)

PS. Capitolo cortissimo, lo so, ma prometto che con il prossimo mi farò perdonare ^_^

   
 
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