Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |       
Autore: Forviata    18/04/2014    7 recensioni
"Dovevate solo assistere ad un concerto come siete finite in questo disastro?!"
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LA MIETITREBBIA NASCOSTA

CAPITOLO QUINTO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 






Ma quando diamine arrivo al porno di mio cugino?!
Dannazione ci sono davvero troppe cose da raccontare, riprendiamo con calma.
Eravamo state ufficialmente prese dalla S.M. come trainee tutte e quattro, solo che mentre Solji, Hyerin e Gahye avevano una quantità industriale di roba da svolgere, io non facevo altro che girovagare tutto il giorno per l’edificio dell’agenzia, questo poiché Solji mi disse che la mia comicità doveva essere il più genuina possibile e che quindi, prepararmi le battute, avrebbe solo danneggiato il profitto che potevo procurare.
Insomma, mentre tutti sgobbavano per le prove, io ero pagata per non fare un cazzo.
Il mio passatempo preferito era quello di assistere alle prove dei gruppi musicali, soprattutto quelle degli exo.
Siccome gli avevo parato il culo al concerto non potevano dirmi di no, ed io mi mettevo seduta nel mio angolino in silenzio ad osservarli.
Quando potevano fermarsi per qualche minuto Jongin veniva a sedersi vicino a me per ridere un po’ e dopo qualche tempo seguendo il suo esempio anche Sehun e Tao iniziarono a parlarmi, quello diventò “l’angolo di Mok”, Kyungsoo non si avvicinò mai più di tanto a me ed ogni volta che mi guardava aveva sempre quello sguardo impaurito che mi mostrava fin dal nostro primo incontro.
Ci stavo male da morire.
In ogni caso la vita continuava ed io mi divertivo anche con le peggiori stupidaggini.
Un giorno battei Tao a braccio di ferro per sei volte.
Come ci eravamo finiti?
Iniziai con Sehun, dopo aver steso lui volle provare Jongin che fece stessa fine, lui decise che avrebbe avuto vendetta e quindi chiese a Tao di aiutarlo poiché era uno dei più forti.
Continuava a volere la rivincita ed io ero felice di dargliela, finché non decisi di rendere la cosa ancora più interessante.
-Se vinco anche questa fai una penitenza che scelgo io.-
-Ci sto, ma niente che mi costringa a modificare il mio guardaroba, è chiaro?!-
-Affare fatto.-
Jongin intanto uscì fuori dal corridoio per andare verso il bagno.
Si scontrò con Solji che gli diede una veloce occhiata e poi gli disse
-Scusa Taemin, non ti avevo visto.-
-Taemin?-
-Che c’è? Hai dimenticato il tuo nome?-
-Veramente io sarei Jongin.- Si portò una mano sulla nuca un po’ confuso.
Solji assottigliò gli occhi e lo fissò incredula per un paio di secondi.
-Dannazione! L’ho fatto di nuovo!- Corse via tutta agitata.
Jongin la guardò andarsene senza aver precisamente capito cosa fosse successo.
-Quella ragazza non la capirò mai.- Fece un respiro profondo, si girò verso il lato opposto del corridoio e continuò a camminare nella direzione del bagno fin quando non sentì le voci di Chanyeol e Baekhyun, fece per avvicinarsi, ma ad un tratto venne pronunciato da uno di loro il nome di Hyerin e rimase ad ascoltare in silenzio.
-Non posso più reggere questa situazione, ogni minuto libero devo passarlo con lei, durante le interviste non fanno altro che pormi domande su Hyerin, sta diventando una tortura!-
-Non puoi mollarla così, le fan scatenerebbero l’inferno, lo sai, senza contare che non è una ragazza qualsiasi, quella ti ha salvato la vita.-
-Ma non voglio mollarla, è solo che stare con lei è diventato un obbligo, un lavoro, tutta la storia che hanno costruito su di noi è così falsa…-
-Lei cosa ne pensa?-
-In realtà non riesco davvero a capirlo.- Dovete sapere che la mia secchiona ha sempre avuto questo modo esagerato di vivere le cose, mentre per lui questa situazione con lei era solo un obbligo lavorativo, Hyehye viveva questa esperienza come la sua grande storia d’amore e questo la rendeva entusiasta di ogni cosa che doveva fare insieme a Chanyeol, solo che un comportamento così esagerato lo confondeva sulla veridicità dei suoi sentimenti, era talmente innamorata che sembrava stesse fingendo solo per le telecamere.
Dopo avergli spiegato per bene il suo problema Baekhyun tentò di dargli qualche consiglio.
-Perché non provi a stare un po’ da solo con lei? Magari conoscendola meglio potresti iniziare a provare qualcosa. Tra l’altro conta di essere stato fortunato, poteva essere quel montone contadino di Mok a salvarti.-
A quel punto Jongin dovette veramente scappare in bagno e non potette raccontarmi il seguito.
Bene, dopo aver spalato tutto questo letame gratuito, passiamo al fulcro della storia.
Dovete sapere che Choi Gahye, era una persona molto emotiva, intelligente ed anche molto bella tuttavia possedeva un difetto che oscurava tutte queste belle qualità, soffriva della sindrome della crocerossina.
Per la donna che soffre di una tale mostruosa patologia, il requisito del proprio uomo ideale è avere molti, moltissimi ed enormemente gravi problemi con tutto ciò che lo circonda, in pratica se la mia amica vedeva un qualche essere umano maschile dotato di un apparato riproduttore ben funzionante con un qualsiasi tipo di sofferenza sentiva i suoi sensi di ragno risvegliarsi ed il bisogno di aiutare quella povera creatura indifesa erigersi nel suo animo.
E c’era anche qualcos’altro che si erigeva, ma non precisamente in quel momento.
Giungiamo al punto della storia in cui il caro lettore si chiede “Perché mai mi stai dicendo tutte queste stronzate in una volta?”
Ebbene, serve a raccontarvi uno dei momenti più belli della vita di Gahye.
In pratica avvenne lo stesso giorno in cui io costrinsi Jongin a leggere di fronte a Sehun e Tao la sua scena di sesso con Kyungsoo in una one shot sconcissima dedicata agli exo, Gahye, dopo aver finito di allenarsi nelle note alte, aveva appena saputo dalla sua coach vocale che continuando in questo modo il suo debutto sarebbe stato imminente, ciò l’aveva messa di buon umore ed era uscita dalla sala prove tutta sorridente, ma presto la sua espressione sarebbe cambiata, notò Luhan che nervosamente camminava su e giù per il corridoio sbuffando, con un’aria seccata.
Evidentemente nel suo cervello deve essersi attivato quel radar che ha per la gente problematica e di conseguenza decise di avvicinarsi.
-Hey Luhan!-
-Ciao.-
Il suo saluto era stato freddo come il ghiaccio, e decisamente questo non era da lui.
-V-Va tutto bene?-
-Sì.-
Gahye che non si aspettava una tale affermazione abbassò lo sguardo e rimase immobile in cerca di una qualche risposta da dargli.
-….-
Luhan si rese conto che le sue intenzioni erano buone.
-Perdona il mio comportamento, è che oggi non sono al meglio della mia forma.-
-Oh ti assicuro che lo sei, facciamolo dietro quella pianta!-
Va bene va bene, la racconto seriamente!
-Che cosa succede?- le chiese lei tormentandosi le dita dall’ansia.
Luhan per la prima volta in vita sua ricevette questa domanda, di solito era sempre lui a preoccuparsi dello stato degli altri.
Ne fu un po’ stupito e non sapendo cosa rispondere decise di dire la verità.
-Beh… Il manager dice che il mio livello di ballerino scende sempre di più.-
-Se non sei tu un bravo ballerino allora chi dovrebbe esserlo?-
-Ad esempio Jongin.-
Sicuramente la mia amica avrà pensato a qualcosa di molto simile a
“Questo ragazzo sembra avere sempre più problemi, deve essere l’uomo della mia vita”
Quando Gahye, tempo dopo, mi raccontò di questa storia mi disse che in quel preciso momento immaginò una specie di me in miniatura sulla testa di Luhan che le urlava cose non troppo convenienti tipo “Hey! è in difficoltà! Quando avrai un’occasione migliore per sbattertelo alla vecchia maniera contadina di Mok unnie?!” 
E ancora “Guarda che razza di rigonfiamento che ha sui pantaloni! Quello ha una mietitrebbia tra le gambe, te lo dico io!”
Cercò di non farsi distrarre da queste allucinazioni che io avrei pagato anche con la vita per avere, ma non riuscì a trovare le parole adatte, così lo prese per un braccio e senza dargli neanche il tempo di chiederle che cazzo stesse facendo lo trascinò nella stessa sala prove in cui fino a poco tempo prima stava allenando la sua voce, lo posizionò davanti allo specchio ed accese la musica.
-Che stai facendo?-
-Adesso ballerai davanti a me fin quando non riterrai di aver raggiunto il livello giusto.-
Luhan la guardò incuriosito, non riusciva a capire cosa avesse in mente, ma dopotutto allenarsi un po’ non gli avrebbe fatto male e quindi esaudì il desiderio di Gahye.
Mosse un passo, poi un altro, ripercorse tutte le coreografie che durante la sua carriera aveva eseguito. 
Passarono secondi, minuti e poi ore, e per tutto il tempo che continuava a scorrere lei lo fissava estasiata, ogni movimento che compieva era estasi, un motivo per sorridere.
Ad un certo punto non riuscì più a tenersi tutto dentro e scoppiò a piangere in un modo disperato.
Luhan si avvicinò, ed abbassandosi all’altezza degli occhi della ragazza la fissò con uno sguardo un po’ insicuro.
-E’ inutile che mi guardi in quel modo, sono vere.-
Lui aveva visto a che livello era capace di recitare, non capiva se quello che stava accadendo era qualcosa di vero o soltanto un modo di una sua fan di farlo contento, così avvicinò di nuovo la sua mano alle guance di Gahye e dopo aver preso una delle lacrime con il dorso la portò alla lingua e ne sentì il sapore.
Era salata.
-Tu non puoi…-
-Dici di non essere bravo e poi scateni in me una reazione tanto forte da costringermi al pianto.-
Luhan le sorrise, era già la seconda volta che lo salvava.
-Dannazione, dovrei smettere di piangerti davanti ogni volta.-
-Ti prego non smettere mai.-
Le prese il viso tra le mani, si avvicinò lentamente alle sue labbra.
Ma prima che potesse sfiorarle Tao spalancò la porta ed urlò a pieni polmoni nel modo più gay possibile
-BUT FIRST, LET US TAKE A SELFIE- 
Va bene, ho capito! Smettetela di guardarmi così ora racconto come è andata davvero:
Con le guance della ragazza tra le mani Luhan si avvicinò fino a sfiorare le sue labbra e sussurrò debolmente.
-Grazie-
Le diede il bacio più dolce che potesse riuscire a creare.
Immagino di non dover giustificare l’espressione esterrefatta di Gahye.
Chissà quanto urlava nel suo animo, immaginatevi il trambusto che il suo cervello stava provocando, le frasi che percorrevano la sua mente impazzita “Cavolo però! Mini-Mok aveva ragione, sul cavallo dei suoi pantaloni c’è davvero un rigonfiamento enorme.”
Chissà quante legnate mi prenderei se sapesse che sto raccontando questa storia in un modo così esplicito.
Beh, in pratica limonarono per un po’ e poi uscirono dalla stanza tutti sorridenti.

 

 

Cari miei siamo giunti ad un nuovo capitolo, prima di tutto vi consiglio di immaginare il momento in cui Tao entra nella sala prove nel modo più effeminato possibile che si fa foto con le stesse espressioni e lo stesso tono di voce della tizia di questo video https://www.youtube.com/watch?v=kdemFfbS5H0 
Infine ringrazio tutti coloro che mi hanno detto di essersi fatti un mare di risate con questa storia perché creai questa ff con il puro scopo di far ridere e sapere che ci sto riuscendo per me è un grande traguardo, fatemi sapere cosa ne pensate e grazie ancora \(*^*)/

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: Forviata