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Autore: californiababy    15/07/2008    3 recensioni
Trunks, ad un certo punto della sua vita, decide di scrivere un diario. Ma perchè? E a chi sono indirizzate quelle pagine?
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bra, Goten, Marron, Trunks
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il Segreto di Trunks Ciao a tutti! In questa mia fanfic, il protagonista è Trunks, alle prese con un diario. Cosa vorrà farsene? E perchè decide di srivere un diario proprio ora?

AVVISO: Ho leggermente cambiato le età dei personaggi e la linea temporale. La fanfiction è ambientata ai giorni nostri, nell'anno 2008. Gli avvenimenti sono comunque gli stessi di Dragonball originale, e la mia storia si svolge nel periodo di pace alla fine di DBZ
Elenco qui comunque l'età dei personaggi principali di questa fanfic, per rendere le cose più chiare:
Trunks: 24 anni
Bra: 18 anni
Goten: 23 anni
Marron: 20 anni

Buona lettura a tutti! ^_^

Trunks chiuse lentamente il raccoglitore. La copertina era in pelle chiara, con inciso il suo nome in rillievo. Era chiuso con una cordicella di spago, ormai consumata.
Con i polpastrelli passò i contorni del raccoglitore. Non aveva scritto questo diario per lui,  ma non voleva separarsene. In fondo ci si era affezionato. Sorrise, sorpreso dal suo stesso egoismo. Quel diario non avrebbe dovuto restare con lui, e lui lo sapeva benissimo.

Sospirò e si alzò dalla scrivania, illuminata solamente da una luce fioca. Quando prese il raccoglitore, si rese conto che era molto pesante. Aveva scritto quel diario per due mesi, ma aveva avuto così tanto da scrivere, da raccontare... già, perchè in fondo, quello che stava facendo, non era solo scrivere un diario, ma raccontare una storia.
Uscì dalla stanza, tentando di non far rumore e di non svegliare la sorella, che dormiva nella camera di fianco alla sua. Tentativo inutile: Bra aveva l'udito infallibile e, assonnata, aprì la porta: - Cosa fai sveglio a quest'ora di notte? - chiese, stropicciandosi gli occhi gonfi dal sonno. Che impicciona. Trunks guardò l'orologio appeso alla parete. - Sono soltanto le due -.
La ragazza dai capelli turchini sospirò, facendo per entrare di nuovo nella sua stanza. Ma poi cambiò idea e si girò: - sono due mesi che scrivi quel diario... posso chiederti perchè? -. Il fratello non rispose. Non poteva dirglielo. Era il suo segreto e, per quanto Bra era da sempre la sua migliore amica, e per quanto i due avessero condiviso tanti segreti, questo voleva tenerselo per se. - Buona notte sorellina -. Le strizzò l'occhio e andò in giardino.

Quella notte di fine novembre era particolarmente fredda, ma limpida, le stelle brillavano nel cielo senza neanche una nuvola. Ispirò a fondo e spiccò il volo, diretto verso un posto solitario, una landa desolata nella quale in passato erano avvenuti tanti combattimenti. L'abbigliamento che aveva, dei jeans e una maglietta nera, non lo proteggeva dal freddo. Decise quindi di sbrigarsi, e tirò fuori dalla tasca una piccola capsula, che fece esplodere a pochi metri da lui.
L'oggetto che prese forma sembrava una grande navicella. Il portellone era trasparente, e lasciava intravedere numerosi pulsanti all'interno. Ci aveva messo due mesi per costruirla, e mai l'aveva provata. Il pensiero che qualcosa potesse andare storto lo terrorizzò. Cosa sarebbe successo se si fosse bloccata? La sola ipotesi lo fece rabbrividire e, per un attimo, gli balenò in testa l'idea di mandare a monte il suo piano. Pensiero che scartò subito. Doveva rischiare. Strinse a se il diario e, entrato in quella strana macchina, digitò alcuni tasti.
Con un rombo di motori, la navicella si alzò in cielo e, circondata da una luce azzurra, sparì.

Trunks guardò fuori dal finestrino. Una miriade di colori lo circondava, come se si trovasse su una giostra che girava alla velocità della luce. Le figure erano contorte, non si distinguevano più i contorni.
Chiuse gli occhi. Quelle immagini cominciavano a dargli il mal di testa.
Quando li riaprì e guardò fuori, intorno a lui il paesaggio era più nitido. Ce l'aveva fatta!
Scese dalla navicella e strinse a se il diario, poi spiccò il volo verso Ovest

Il familiare edificio che si ergeva di fronte a lui era immerso nell'oscurità. Una finestra era sbadatamente stata lasciata aperta, e lui entrò. Si vergognò un po' di quell'intrusione furtiva,  non era mica un ladro! Ma in fondo, quello era l'unico modo che aveva per portare a compimento il suo piano.
Iniziò a vagare per i lunghi corridoi, annusando queli odori così familiari. Si concentrò sull'aura della persona che stava cercando. Dormiva in una stanza lì vicino. Fece un paio di passi ed aprì la porta alla sua destra. Eccolo! Il ragazzo giaceva nel letto, addormentato. Si avvicinò cautamente, non voleva assolutamente spaventarlo.
Quando si sedette sul letto, il giovane si svegliò, ma Trunks fu abbastanza svelto da mettergli una mano sulla bocca. - Ti prego non urlare... non voglio assolutamente farti del male -.  Il ragazzo si mise a sedere, e guardò bene l'intruso. - Ma... ma tu sei... - Trunks annuì. - Non posso stare qui per molto tempo, quindi ascolta attentamente. Ho scritto questo diario negli ultimi due mesi, e voglio che lo tenga tu -. Gli porse il raccoglitore, colmo di fogli e fotografie. - Ora devo scappare. Ti prego, non dire a nessuno della mia visita. Addio -.
E, aperta la finestra, si librò in volo per tornare alla navicella.

Il ragazzo, rimasto a bocca aperta. Fissò il raccoglitore che il misterioso ospite gli aveva regalato. Il giorno dopo sarebbe dovuto tornare a casa. Bene, avrebbe iniziato a leggerlo da domani. Lo nascose sotto il letto e, con un sospiro, tornò a dormire.

- Trunks! Ti sembra questa l'ora di rientrare? - sibilò Bra, che aveva sentito suo fratello arrivare. - Uffa, sei la solita ficcanaso! - la prese in giro il fratello, dandole un buffetto sulla guancia. La ragazza sbuffò. Non sopportava che suo fratello la trattasse così. Il ragazzo guardò l'orologio. Erano le quattro di mattina.
- Posso dormire con te? - le chiese. Bra annuì, e lo fece entrare nella stanza. I due si stesero sul letto, abbastanza grande per entrambi. - Sei arrabbiata? - domando. Lei continuava a fissare il soffitto. - No. Ma mi dispiace che tu abbia un segreto che non vuoi dirmi... - sussurrò. Non riusciva ancora a capacitarsi dell'atteggiamento del fratello. Trunks sorrise. Chissà, forse un giorno glie l'avrebbe detto. Sentì la stanchezza invadergli il corpo.
Chiuse gli occhi e cadde in un sonno profondo e senza sogni.
  
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