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Autore: ElenSofy    18/04/2014    1 recensioni
"Due ragazzi,
due caratteri diversi,
lo stesso desiderio…
A volte i desideri
sembrano difficili da realizzare,
quando si è in due è più semplice…
Invece entra in gioco ancora la sorte,
che divide tutto,
che spezza in piccoli frammenti tutto,
ma che non annienta tutto.
Quel desiderio rimane
dentro ognuno di noi,
perché ormai è parte di noi e
non potrà essere cancellato MAI!"
Questa è la mia prima fan-fiction a più capitoli in questa sezione, per questo vi imploro di riempirmi di recensioni, siano esse positive o negative: anzi le preferisco negative, così da capire cosa posso cambiare nel mio stile di scrittura.
Spero di aver scritto una storia decente e non un ammasso di cavolate, altrimenti perdonatemi.
Mi sono ispirata,per scrivere,ad una canzone di Marco Mengoni, "Non passerai": premetto che il testo della canzone prima citata,serve solo come introduzione alla storia, niente più.
Sperando che qualcuno si fermi a leggere, questa fanfiction, un bacio dalla vostra ElenSofy!
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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FRANCESCA

Come mi è venuto in mente di innamorarmi di uno così?
E’ un continuo tira e molla: mi bacia, mi dice che mi ama, poi mi mette da parte, poi mi bacia, mi dice che mi ama e poi bacia un’altra…
Ma stiamo scherzando?
Caro Andrea, con te non voglio avere più niente a che fare.
La sfortuna mi perseguita:abitiamo nella stessa via, in palazzi vicini.
La scuola? No, fortunatamente quella è diversa. Lui frequenta lo scientifico, io il classico.
Finito di fare la mia valigia, decido di uscire un po’ fuori in giardino e non pensare più ad Andrea.
E’ uno stronzo, il caso è chiuso.
Sto uscendo dalla porta e incrocio Martina.
Già, c’è anche lei!Non le rivolgo neanche lo sguardo.
Era la mia migliore amica e poi bacia il ragazzo di cui sono innamorata.
Diceva di amare tanto Gianluca, ma poi vedo che ha trovato già il sostituto.
Poco più in là del muretto trovo Giulia, seduta insieme a Rita che parlano animatamente.
Mi dirigo verso di loro: appena mi avvicino subito fanno silenzio e smettono di parlare.
Il dubbio mi sorge spontaneo.
“Stavate parlando di me?”
“Oh, no….noi…cioè, in un certo senso!”
Le guardai perplessa:”Vuoi spiegarti meglio, Giù?”
“Si, dunque…noi abbiamo saputo di te e Andrea…”
“Ah, quindi eravate voi che ci spiavate!” domandai alzando il tono di voce.
“No…in realtà ce l’ha detto…ehm…Martina!”
Martina…ma certo! Dovevo immaginarlo! Ci ha visto e poi subito ha voluto farci litigare: quanto è stronza!
“Senti Giù, se vuoi raccontare le cose bene, evita di balbettare!” rimbeccai io.
“Si! Giusto, hai ragione! Dunque, abbiamo saputo di te e Andrea, ma anche che Martina, diciamo che ha trovato qualcuno con cui rimpiazzare Gianluca!”
Ah, bene! La notizia era andata di bocca in bocca.
“E quanti sanno di questa storia?”
“Credo tutti….ma non sono sicura!”
Ancora meglio!
“Ti prego, non ti arrabbiare con noi! Noi…cioè almeno io…sono con te! Martina ha fatto una cosa bruttissima, lo ammetto! Però potete sempre chiarirvi…”
“NO! IO NON MI CHIARISCO PROPRIO CON NESSUNO! IO IN QUESTA STORIA VOGLIO USCIRNE, NON C’ENTRO NULLA, CHIARO?”
Spazientita me ne tornai in camera.
Che settimana di merda!

 

 *******

Sul pullman mi sono seduta allo stesso posto dell’andata insieme a Giulia.
Martina si era seduta accanto a Rita e Andrea in fondo con gli altri.
Gianluca stava davanti, con la testa addosso al finestrino a dormire, come sempre durante i viaggi lunghi.
“Senti, posso dirti una cosa, però mi prometti che non ti arrabbi!”
“Avanti, spara!”
“A me mi fa soffrire molto questa situazione…cioè, tu e Martina che non vi parlate! Ragiona, non ha senso quello che stai facendo!”
“Pensa io come posso stare! Sono anni che cerco di risolvere la situazione e poi arriva lei e rovina tutto. Ci eravamo chiariti io e Andrea, mi aveva detto che mi amava. Forse non mi ama abbastanza!”
Eravamo quasi a Frosinone, ancora mancava molto per arrivare a casa.
Giulia, capendo che non era proprio il momento di parlare di quest’argomento, disse:”Siamo a metà viaggio, ci siamo quasi!”
“Già, fra qualche ora e sarà tutto finito!”
Fra qualche ora, magari mi risveglierò pensando che tra me e Andrea le cose vanno ancora bene…

 

ANDREA

 
Riconobbi dal finestrino la fine dell’autostrada: finalmente eravamo tornati a casa.
Ancora qualche chilometro, qualche minuto e poi tutto si sarebbe risolto.

Oh, povero Andrea! Come pensi che tutto si risolverà, se tu non fai nulla?
Ma perché tu, coscienza del cazzo, non ti fai gli affari tuoi?
Andrea, dammi retta. Lasciala stare, Francesca!
Non è tua e non sarà tua…mai più!

E chi te la detto? Io la AMO!
E farò di tutto per non perderla…

Queste sono soltanto parole vuote, prive di significato.
Mi toglierò di dosso Martina, le farò capire che non è lei che voglio, ma la sua ex-migliore amica.
Sentì che il pullman si era fermato:eravamo arrivati.
La piazza era piena di genitori che aspettavano i propri figli: riconobbi i genitori di Francesca, che si erano fermati a parlare con i miei.
Martina aveva già preso la valigia e Gianluca stava salutando suo padre.
Sembrava tutto normale, sembravamo ragazzi normali, ma in fondo soffrivamo tutti per amore.
Presa la mia valigia, mi feci forza e mi avviai dai miei genitori, che stavano ancora parlando con quelli di Francesca.
Per prendere tempo, subito aprì il porta-bagagli e misi dentro la valigia, il più lentamente possibile.
Francesca stava ancora salutando Giulia.
Finita l’operazione mi diressi da zio Antonio e da Simone.
“Ciao!”
“Cià…”
Simone mi stava guardando, poi d’un tratto mi prese per il braccio e mi portò lontano da orecchie indiscrete.
“Tu e Francesca dovete risolvere la situazione!”
“Non si può risolvere la situazione. Non c’è niente che può risolvere la situazione! Ormai l’ho persa!”
Queste parole mi facevano male, come se in quel momento un pugnale mi stesse perforando il petto.
“Non fare il cojone, io ho un’idea…”
Ma la voce dello zio ci fece sobbalzare:”Simone, dai…andiamo che è tardi!
“Si, arrivo!” poi si rivolse a me “Ci penso a tutto io, non ti preoccupare!”
L’ultima frase mi faceva un po’ preoccupare: l’ultima volta che Simone aveva pensato di fare qualcosa, non era riuscita per niente bene.
Tornai dai miei, ormai tutti se ne erano già andati.
Ci saremmo visti domani mattina alle 11:00 a messa.
Fancesca era ancora lì: cercai il più possibile di guardare per terra, guardare le scarpe, le macchine che passavano per strada, qualsiasi cosa…tranne LEI!
Mi vergognavo!
“Beh, ma Andrea…tu non lo sai!”
“Sapere cosa?” risposi io, con finto interesse.
“Tu e Francesca siete cugini!” disse tutto in un soffio mia madre.
Istintivamente il mio sguardo si posò sul suo viso e lei fece lo stesso, ma fu un attimo poi ci rivoltammo di scatto.
Non sapevo proprio che rispondere.
Io l’amavo, ma lei era mia cugina: che situazione del cazzo!
“Si, beh…di terzo grado…” continuò mia madre.
Informazione interessante: può essermi di conforto, grazie mamma!

NOTE DELL'AUTRICE:

Finalmente o purtroppo i nostri ragazzi sono tornati a casa, ma qualcosa non va.
Diciamo che, non sono più i ragazzi di prima: ognuno di loro soffre per amore o per amicizia.
Che succederà???
P.S.:Ovviamente l'ultima frase della storia è abbastanza ironica, poichè per Andrea non è per niente di conforto l'informazione della madre...anzi, voleva dimenticare Francesca e invece continuerà a pensarla!!Un grazie va anche a nicosacco, che è un assiduo recensore di questa storia!!

A presto, ElenSofy!

  
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