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Autore: Muffin_Cupcake    18/04/2014    1 recensioni
Spencer, Max, Jake e Theo. Quattro storie si scontreranno nel liceo di una cittadina vicino New York. Due di loro, amici fin da piccoli, incontreranno qualcuno che gli cambierà la vita.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=gbeQoZ5Neak
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=gbeQoZ5Neak
The Poker Of Love

1.
Spencer

Mi sistemo la tracolla della borsa sulla spalla mentre mi dirigo verso casa di Max, o più precisamente, verso il garage di casa di Max.
Arrivo con qualche minuto di ritardo, tanto per cambiare, busso due volte e lui mi viene ad aprire con un sorriso stampato sulla faccia.
Ha i capelli biondi più spettinati del solito e dalla faccia intuisco che si deve essere svegliato da poco.
Conosco Max da quando siamo piccolissimi, è come un fratello per me, c’è sempre quando ne ho bisogno e io sono qui per lui. A volte la gente crede che io sia innamorata di lui, ma in realtà è gay e io non ho mai pensato a lui in modo diverso da un amico.
“Ehi Spence!” mi saluta, stringendomi in un abbraccio “Pronta per provare?”
Annuisco, scostandomi i capelli dal viso e mi dirigo verso il pouf, in fondo alla stanza, vicino alla chitarra di Max.
Max si butta sul divano e afferra un muffin dal tavolino.
“Ne vuoi uno?” mi chiede.
“Da quanto tempo sono lì?” domando, indicandoli.
“Ma, non li ho fatti più di due o tre giorni fa” dice lui, sorridendo innocentemente.
“Passo” rido e gli tiro un cuscino.
Max si stringe il cuscino al petto, guardandomi offeso: “Guarda che non ti suono la base per le cover, sai?”
“Oh, e va bene! Dammi un muffin, master chef”.
Finiamo di mangiare e lui si siede imbracciando la chitarra, mentre io mi alzo e prendo il microfono, l’attrezzatura ci è costata i risparmi di tutta un’estate di lavoro, ma ne è valsa la pena.
“Che ti suono?” mi chiede
Alzo le spalle e mi mordo un labbro: “Story Of My Life?”

Max

Attacco gli accordi e lei inizia a cantare, come al solito è bravissima, primo o poi quella ragazza sfonderà, ne sono più che sicuro.

And I'll be gone gone tonight
The ground beneath my feet is open wide
The way that I been holdin' on too tight
With nothing in between”


Improvvisamente si ferma e si mette le mani nei capelli e borbotta: “Sto facendo completamente schifo, questa cazzo di canzone non mi verrà mai!” cammina nervosamente su e giù per la stanza.
Mi alzo e vado ad abbracciarla, sussurrandole in un orecchio: “Spence, sei stata bravissima, te lo giuro, non hai sbagliato una sola nota. Magari sei solo nervosa, per questo ti sembra di steccare.”
Lei mi guarda e poi sorride.
“Brava, così mi piaci” annuisco, guardandola “Ricominciamo, ti va?”
“Si, sono pronta” dice dirigendosi di nuovo verso il microfono.
“Adesso ti registro così poi ti senti, va bene?” dico, facendo partire il registratore e riprendendo a suonare.
Quando finisce la canzone le faccio sentire la registrazione e lei è costretta ad ammettere che non è stata ‘poi così male’.
“Andiamo a mangiare un gelato? Ti prego, ti prego, ti prego!” le dico con occhi supplichevoli.
So benissimo che quando la guardo così non sa dirmi di no, infatti dopo pochi secondi acconsente e si infila la felpa.
“Andiamo?”
“Sai che sono sempre pronto per mangiare” dico ridendo.
Usciamo e ci dirigiamo in gelateria, io la abbraccio e lei sorride.

Theo

Guardo Jake, seduto accanto a me, che sta guardando il preside con aria di sfida, i gomiti poggiati sulla scrivania.
“Quindi, a causa della vostra pessima condotta durante tutto l’anno, mi vedo costretto ad espellervi da questa scuola” sta dicendo il preside, con voce piatta e monotona.
Jake sta per ribattere ma io lo fermo perché il preside sta continuando a parlare. Siamo già abbastanza nei guai così.
“Se non volete che denunci alla polizia quello che avete fatto, dovrete accettare il vostro trasferimento alla Fairview High School”.
“Lei è matto!” esclama Jake “Non so neanche dove cazzo sia questa merda di città!”
Gli tiro un calcio per farlo stare zitto.
“Mi scusi” dico, usando un tono da falso bravo ragazzo “Come faremo a trovare una casa? Non è che navighiamo nell’oro…”
Lui alza un sopracciglio e mi risponde: “Beh, signorino Jenkins, poteva pensarci prima di combinare ciò che ha combinato insieme al suo amichetto Myers”.
Ho capito, dovremo trovarci qualcosa e anche in fretta, perché, come il preside si premura di specificare, abbiamo solo una settimana di tempo per trasferirci.
Jake borbotta un “vaffanculo” e usciamo dall’ufficio.
“Theo, porca puttana! Perché gliela dai sempre vinta a quel coglione?”
“Jake, quel coglione ha minacciato di dire tutto alla polizia, cosa avrei dovuto fare?” ribatto, alzando la voce.
“Ok, ok. Hai ragione, ma usciamo da qui. Odio questo posto” dice, alzando le mani, come per arrendersi.

Jake

Usciamo nel cortile e mi accendo una sigaretta.
“Senti, dobbiamo assolutamente trovare un posto dove stare, non abbiamo molto tempo” dico, socchiudendo gli occhi.
“Wow, la tua perspicacia mi abbaglia, Jake” risponde sarcastico Theo, sfilandomi il pacchetto di sigarette dalla tasca.
Non lo picchio solo perché è il mio migliore amico, se fosse stato chiunque altro a quest’ora avrebbe un occhio nero e qualche dente in meno.
“Che fai? Mi tocchi il culo?” rido.
“Qui quello gay sei tu, non io. Dai andiamo a casa e cerchiamo un posto dove stare”.
Alzo gli occhi al cielo e mi incammino verso casa. In realtà definirla casa è un eufemismo, è la cantina del padre di Theo, che noi abbiamo occupato. Non sono sicuro che il padre sappia che qualcuno viva nella sua cantina, ma sinceramente non me ne importa poi molto.
Infilo le chiavi nella toppa e apro la porta che fa un rumore metallico assordante. La odio.
“Accendi il computer, io vado al bagno” dico, rivolto verso di lui.
Anche in questo caso definirlo bagno non è appropriato, c’è un cesso all’angolo e un lavandino lì accanto. Stop. Per lavarsi diventa abbastanza complicato, ma ormai ci siamo abituati.
Quando ritorno dal ‘bagno’ vedo Theo profondamente concentrato a guardare lo schermo del computer.
“Allora? Trovato niente?”
“Questo posto è in culo al mondo, c’è solo un ragazzo che affitta un garage, ma dice che a volte lui e una sua amica ci fanno le prove. Suonano e cantano, che schifo” dice nervoso.
“Si, ma se è l’unica cosa che c’è, ce la dobbiamo far andare bene per forza” rispondo.
“D’accordo, c’è un contatto, ora lo chiamo” continua lui.

Max


Siamo in gelateria quando mi squilla il telefono.
“Pronto?”
“Parlo con Max Price?” mi chiede una voce bassa e roca.
“Si, sono io. Ma chi è?”
“Sono Jake Myers, ho letto il tuo annuncio e a me e al mio amico serve un posto dove stare. La tua offerta è valida?”
“Si, certo. Quando pensate di trasferirvi?” domando, felice che qualcuno abbia letto il mio annuncio. Ci servono i soldi.
“Domani. Ci si vede” e attacca.
Spencer mi guarda interrogativa e poi mi chiede chi era al telefono.
“Un tipo strano, ha detto che a lui e al suo amico serviva un posto dove stare e hanno letto il mio annuncio. Arrivano domani.”
“Cosa? E tu ti fidi così di due sconosciuti? Non sai neanche chi sono!”
La conosco, sta per iniziare a farmi il terzo grado, quindi la precedo: “Mi ha detto come si chiama, Jake Myers, questo mi basta. Lo sai benissimo che abbiamo bisogno di soldi, quindi domani vederemo. Se poi sono due pazzi psicopatici li caccio e se non se ne vanno chiamo la polizia”.
“Max, hai la minima idea di quanti Jake Myers esistono?”
“Dai Spence, non fare la guastafeste e mangiamoci questo gelato in pace” dico, per chiudere la conversazione.



Spazio autrici:
Bela gente, è la nostra prima fan fiction, siamo un Muffin e un Cupcake ihih. A parte gli scherzi, questa fan fiction affronterà diversi argomenti tra cui la droga, l'omosessualità e non anticipiamo altro. Beh speriamo che vi abbia incuriosito, il primo capitolo non è nulla solo un'introduzione diversa dalle solite.
A presto bele e beli
Muffin & Cupcake



  
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