Quella voglia di lasciarsi andare, e non vivere più.
Ma più ci pensava, più la sua era voglia di vivere.
In quell’epoca dannata, in quella velocità forzata fino alla frenesia – fino a non capire più dove vai, o chi sei - , nessuno si curava granché dell’anima, di quei gridi muti di aiuto.
Di chi non ce la faceva.
Di chi non voleva.
E più era dura, più Vince voleva scomparire: non era forte abbastanza, non era abbastanza vuoto da essere un automa, sordo alle emozioni, come quell’epoca voleva.
Non era nemmeno riuscito a farla finita davvero, aveva fermato la lama prima che la ferita fosse profonda abbastanza.
Era solo un codardo.
O forse era solo troppo attaccato alla vita per farlo.
Forse, la sua pila di cose cattive non aveva ancora superato la pila di cose buone.
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Salve a tutti!!!! Anche questa volta devo ringraziare skylight, per avermi dato l’ispirazione.
Se volete, lasciatemi una recensione ( così so se devo darmi al giardinaggio XD). La mia autostima ringrazia!
Iscizu