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Autore: masami_99_    18/04/2014    2 recensioni
Sospesa per modifiche (Capitolo 4/16)
Gli uomini in nero, quando cercano di uccidere Kogoro, vengono ripresi da una telecamera di sorveglianza. Il video viene visto dagli agenti del FBI e vengono a galla dettagli che fino ad allora non avevano attirato l'attenzione degli agenti. Due ragazzi entrano in azione per proteggere il loro obbiettivo dalle grinfie dell'organizzazione : Ai. Ma perché questi due ragazzi vogliono proteggere Ai ? FBI nota la presenza di questi individui misteriosi, ma i vari tentativi di scoprire le loro identità falliscono. Intanto sembra che la piccola scienziata voglia trovare al più presto un antidoto, ma Conan non riesce a capire il motivo di tutta quella fretta. Dopo vari tentativi Ai riesce misteriosamente a trovare l'antidoto. Conan riesce a tornare Shinichi e dopo aver raccontato tutta la storia a Ran le si dichiara. I due riusciranno a mettersi insieme. Intanto anche Ai torna ad essere Shiho e si ricrea una vita con delle nuove amiche allontanandosi sempre di più da Shinichi e da Agasa. Intanto anche i due individui scompaiono, ma qual è il collegamento tra tutta questa assurda storia. Sembra che l'organizzazione abbia paura dei due individui.
RanxConan HeijixKazuha Shihoxsorpresa
Crossover con Death
Genere: Generale, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jodie e James seguirono la macchina rossa mentre Mello se ne andava indisturbato. Heiji saltò sulla moto per seguirlo mentre Conan portava Sera da Ran. 
SERA : Quel bastardo! 
Conan strinse i denti. Avrebbero potuto catturare Mello se fossero stati più voloci. Heiji seguì Mello fino a quando non lo perse di vista. Mello sembrava che sapesse già le conseguenze di quello che faceva e risolveva i problemi in fretta. La sera Conan disse addio a Ran. La ragazza era molto triste, ma Conan riuscì a consolarla dicendo che sarebbe stato sempre al suo fianco e che le sarebbe stato più vicino di quanto lei pensasse. Ran non capì molto bene il significato di quelle parole e non se la sentì di chiedere spiegazioni. Conan salì su una macchina e andò a casa del dottor Agasa dove passò la notte. Ai stava gia dormeno e c'era anche Sera. Kazuha ed Heiji erano a casa di Ran. Il giorno dopo Conan e Ai assunsero l'antidoto e così i due tornarono definitivamente adulti. Shinichi in un batter d'occhio si era precipitato a casa di Ran per dirle che era tornato. La ragazza si era letteralmente buttata tra le braccia del detective. Dopo essersi dichiarati i due si erano messi insieme e Shinichi aveva deciso di raccontarle tutta la verità. Ran aveva ascoltato la storia con interesse e le erano venuti in mente i vari momenti degli ultimi anni. Nelle sue uniche apparizioni Shinichi era rimasto pochissimo tempo con lei e ora Ran conosceva il motivo. Le raccontò dell'organizzazione, di Conan e della vera identità di Shiho e anche di quando risolveva i casi al posto del detective Kogoro. Anche Ai era tornata nel corpo di Shiho e si era presentata a tutti come la sorella di Ai Haibara, Yuki Haibara. I detective boys erano molto tristi perché sentivano la mancanza dei loro compagni. Per un po' Shinichi, Heiji e Sera avevano continuato a discutere di quello che era successo al centro commerciale. Da quel giorno Mello e Matt non si erano più fatti vedere e avevano fatto perdere le loro tracce. La vita andò avanti così per qualche settimana e tutti speravano che sarebbe durato a lungo, ma sapevano che non avrebbero potuto evitare quello che sarebbe successo. Qualche settimana dopo Ran organizzò una cena per festeggiare il ritorno di Shinichi. Furono invitati Heiji, Kazuha, Sera, Shinichi, Yuki e il dottor Agasa che però non poté andare poiché non si sentiva molto bene. Yuki avrebbe preferito restare a casa per aiutarlo, ma il dottore le aveva detto che doveva pensare a divertirsi e lei a malincuore era andata alla festa. Il dottore le aveva dato così tanta fretta che la scienziata si era dimenticata il telefono sul tavolo del soggiorno. Un errore che avrebbe fatto scoprire la verità a tutti e che li avrebbe coinvolti in una situazione molto pericolosa. Infatti, durante la serata il dottor Agasa decise di guardare la televisione mentre aspettava che Yuki tornasse. Un programma che attirò la sua attenzione fu quello in cui Demegawa, il portavoce di Kira stava guidando un attacco contro una delle organizzazioni che davano la caccia a Kira. Il dottore seguì interessato il programma. Alcuni uomini stavano sfondando le entrate dell'edificio che avevano circondato con dei tubi di metallo. C'era un caos assurdo. Gente che gridava, che litigava con gli altri, che sventolava bandiere. All'improvviso il cellulare di Yuki che si trovava sul tavolo iniziò a vibrare attirando l'attenzione di Agasa. L'uomo lo prese e notò che era arrivato un messaggio. Era un numero nascosto. "Sono M" Appena vide le prime parole del messaggio Agasa sgranò gli occhi, continuò a leggere sempre più sospettoso. "Ti devo parlare. Incontriamoci domani sera. All'estremità sudorientale del molo di Daikoku ci sono alcuni magazzini abbandonati. Ti aspetterò lì". Agasa rilesse più e più volte il messaggio chiedendosi cosa fare. Avvertire Shinichi o aspettare che Yuki tornasse e chiederle spiegazioni. Anche se avrebbe preferito parlare direttamente con Yuki Agasa decise che avrebbe prima discusso con il detective e insieme a lui avrebbe deciso cosa fare. Prese il cellulare dalla sua camera e compose il numero del detective. Era sempre più teso mentre aspettava che Shinichi rispondesse. Al posto della voce del ragazzo rispose Yuki e il dottore si allarmò 
YUKI : Salve dottore. Posso fare qualcosa per lei ?
AGASA : Si ..... Bhe ..... Stavo cercando Shinichi 
YUKI : È di sopra. Mi ha detto che doveva dire una cosa importante a Ran. Nella fretta si è dimenticato il suo cellulare sul tavolo. 
AGASA : Potresti portarglielo. 
YUKI : Certo. Ma... Dottore va tutto bene ? È successo qualcosa ?
Yuki aveva notato l'ansia con cui il dottore stava parlando. Agasa avrebbe voluto chiedere spiegazioni in quel momento ma di sicuro Yuki avrebbe negato tutto e avrebbe evitato che Shinichi scoprisse tutto. 
AGASA : È una cosa che posso dire solo a Shinichi. Mi dispiace
YUKI : Non si preoccupi. Sarà uno dei soliti guai che combina e si vergogna. 
In realtà quelle parole servivano solo a tranquillizzarlo. Yuki sapeva benissimo che era successo qualcosa in cui era coinvolta anche lei, ma Agasa non glielo avrebbe detto. Yuki salì le scale della stanza e si diresse nella camera di Ran. Appena si avvicinò notò che la porta era socchiusa e così decise di sbirciare. Avrebbe voluto sapere di cosa stavano parlando quei due, ma appena vide cosa stava succedendo nella camera il telefono le cadde dalla mano per la sorpresa. Sgranò gli occhi vedendo che Shinichi e Ran si stavano baciando. Dentro di se sentì qualcosa. Forse era delusione o tristezza. La sua mente tornò al passato. Si ricordò della prima volta che si erano conosciuti. Di quando si erano baciati. O meglio di come era stata baciata da lui. Anche se avesse voluto non avrebbe mai dimenticato il giorno in cui Mello l'aveva baciata. La ragazza indietreggiò piangendo. Non sapeva perché lo stava facendo o perché avesse quella sensazione addosso, ma si sentiva malissimo. Indietreggiando cadde e finalmente i due si accorsero della presenza della ragazza. Quando uscirono dalla camera videro Yuki seduta a terra e con la testa fra le mani piangeva. Shinichi vide il telefono a terra e mentre Ran andava da Yuki per aiutarla Shinichi prese in mano il telefono. Lo avvicinò all'orecchio. 
SHINICHI : Pronto
Sentì il Dottor Agasa che lo salutava e gli chiedeva se stava andando tutto bene. Sembrava sollevato. Shinichi guardò Yuki, ormai in lacrime, e poi rispose con un si incerto. Il dottore sentì la mancanza di sicurezza del ragazzo e capì che anche lì stava succedendo qualcosa, così decise di andare dritto al punto. 
AGASA : Devo parlarti di una cosa importante,riguarda Yuki. Se è con te allontanati in modo che non possa sentirti. 
Shinichi seguì le indicazioni del dottore e si chiuse nella camera di Ran lasciando la ragazza da sola con Yuki. Appena chiuse la porta si avvicinò alla finestra della stanza e guardò fuori.
SHINICHI : Dimmi. Cosa è successo ? 
Agasa esitò un momento e Shinichi sentiva che stava digitando qualcosa su un altro cellulare. 
AGASA : Shinichi, ascoltami bene..... Sono M
Shinichi sussultò sentendo quelle parole
AGASA : "Ti devo parlare. Incontriamoci domani sera. All'estremità sudorientale del molo di Daikoku ci sono alcuni magazzini abbandonati. Ti aspetterò lì".
Il Dottor Agasa finì di leggere il messaggio lasciando Shinichi a bocca aperta. Le prime parole lo avevano lasciato leggermente scioccato anche se non sapeva perché. Aveva una strana sensazione e non riusciva a capire il perché di tutto quello che stava provando. Sono M. Era un messaggio da parte di Mello ? Se era così allora Yuki aveva mentito, ma a che scopo aveva affermato di non conoscerlo ? Forse era solo un suo sospetto fondato sul fatto che non riusciva a fidarsi completamente di Yuki. Da quando era comparso questo Mello erano cambiate molte cose. Era come se Yuki stesse cercando di allontanarsi il più possibile da loro. La voce di Agasa lo tirò fuori dalla confusione che aveva in testa
AGASA : È un messaggio che è arrivato pochi minuti fa sul telefono di Shiho. Ho pensato che avvertirti fosse la cosa più saggia in una situazione come questa. 
SHINICHI : Certo, sono d'accordo. Dimmi una cosa, anche tu credi che questo messaggio l'abbia scritto Mello ?
AGASA : Credo di si 
SHINICHI : Potrebbe cancellare quel messaggio ? 
AGASA : ..... D'accordo. Ma... 
SHINICHI : Bene e ore ne scriva un altro uguale dal suo cellulare solo che al posto della M mettete il suo nome. Assicurativi che Yuki non provi ad allontanarsi da voi quando vedrà il messaggio. 
AGASA : D'accordo. Farò come mi hai detto. 
Detto questo Agasa chiuse la telefonata. Shinichi uscì dalla stanza. Vide Ran che provava ad avvicinarsi a Yuki e la ragazza che si allontanava in malo modo. Shinichi pensò che forse quello che gli aveva detto sua madre molto tempo prima fosse vero. Yuki si era innamorata di lui e quando aveva visto lui e Ran baciarsi si era sentita male. Si avvicinò alle due ragazze e Ran gli andò vicino 
RAN : Shinichi ma chi è questo Mello. 
Shinichi sgranò gli occhi. Ran lesse la sorpresa negli occhi del detective e guardò preoccupata Yuki. 
RAN : Yuki sta pronunciando quel nome da un bel po'
SHINICHI : Cosa ?! 
Il detective si fiondò dalla scienziata.
SHINICHI : Yuki, puoi dirmi chi è Mello ? 
Yuki alzò gli occhi dal pavimento, la sua espressione si rilassò e la presa sulla testa si allentò. Era come se si fosse appena ripresa da un trauma. 
YUKI : Nessuno
SHINICHI : Cosa ? 
Yuki si alzò dal pavimento e guardò con occhi seri il ragazzo 
YUKI : Io non lo conosco. Smettila di chiedermelo o io smetto di parlarti 
SHINICHI : Perché ripetevi il suo nome allora ?
Shinichi prese la mano della ragazza che stava cercando di allontanarsi. 
SHINICHI : Te lo chiedo un ultima volta. Shiho chi è Mello ? 
YUKI : Allora smetto di parlarti. 
SHINICHI : Cosa ? Mello ......
Yuki si girò di scatto lanciando una schiaffo sulla guancia del detective. 
YUKI : Smettila di parlare. Tu non sai niente. Stupido.
Ran corse da Shinichi mentre Yuki scappò via lasciando il detective senza parole. Non sapeva niente di che cosa. Yuki scappò da quella casa per andarsi a rifugiare da qualche altra parte. Decise che sarebbe andata a fare una passeggiata al parco per calmare i nervi. Continuò a correre con le lacrime agli occhi e svoltò a sinistra. Non vide un ragazzo davanti a sé e lo prese in pieno. Appena si scontrarono lei cadde, ma il ragazzo riuscì a tenersi in piedi. La ragazza si asciugò le lacrime mentre il ragazzo si lamentava. 
XXX : Razza di idiota , guarda dove ... Ma tu . 
Yuki sentì il ragazzo ghignare e una mano si poggiò sulla sua testa. 
XXXX : Sono tre anni che non ci vediamo, ma tu come sempre non fai altro che piangere.   
  
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