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Autore: JustABitchOnAStroll    19/04/2014    3 recensioni
- Ciò non significa necessariamente che voglia parlare con te! -
- Sei proprio una bastarda -
- Sei proprio un coglione - risposi io a tono.
Dopo qualche attimo di silenzio tornò all'attacco - Come mai sei qui? -
Sbuffai - Ho ucciso un po' di gente -
Della serie " Rimaniamo sul vago "
- Ah... E ti vogliono giustiziare per così poco? -
- Sarebbe anche stato " poco " come dici tu, se non avessi ucciso anche tutti gli anziani del mio villaggio... Però è stato stranamente appagante, lo ammetto - dissi sospirando - Come ti chiami? -
- Hidan - fece una pausa - Per essere una ragazza devi aver messo su un bello spettacolo al tuo villaggio... Mi immagino tutto il sangue... - sospirò di piacere - A Jashin-sama sarebbe piaciuto -
- No, non c'è stato nessuno spargimento di sangue - commentai, parecchio scioccata dal suo commento precendente.
- COSA!? -
Rimasi convenientemente zitta.
Bhè, non è che si vedesse tutti i giorni un tizio a cui piacevano sbudellamenti e varie.
Vabbè, nel mio caso "sentisse".
Dannato Kekkei Genkai di merda.
Spero di avervi incuriosito, anche se sapete che dalla mia testolina bacata non può uscire niente di buono!!
Enjoy!
Ciauuu!
Alice_
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Love is truly blind cap 28 - Sospettavo saresti arrivata a quasi ammazzarti. Ma mi interessa tenerti in vita -
- Ti interessa tenermi in... Eh? - feci, passandomi una mano sugli occhi e guardandomi attorno.
A questo punto la volta che mi capitava un sogno normale avrei avuto seriamente paura.
-  Sei quasi morta. Ma lo sai, non è vero? - continuò la voce.
Praticamente la sentivo almeno due volte a settimana in ogni singolo sogno che facevo - Ma chi cazzo sei? - feci una pausa - Non mi rispondi mai, porca miseria! -
Il mio interlocutore ridacchiò cupamente - Strano che non mi abbia ancora riconosciuto -
Sibilai di dolore e mi strinsi la mano dove il simbolo di Jashin aveva cominciato a bruciare.
Va bene, qualcuno, tra i marchi e quel cazzo di simbolo, stava cercando di farmi arrosto.
- Ancora non ci sei arrivata? -
- E che cazzo! Fa un ma- mi bloccai, guardando la circonferenza con inscritto il triangolo a bocca aperta - Non mi dire che... -
La voce si lasciò andare in una risata - Finalmente! -
- Ora svengo. Di nuovo. - presi un passo indietro - Che diavolo ci fai nella mia testa?! -
- Ti tengo in vita. Per quanto questo vada contro la mia natura - vidi una figura cominciare a camminare verso di me, finchè non ci trovammo faccia a faccia - Dopotutto i tuoi occhi li ho creati io -
- ... Nani!? - urlai, guardandolo con gli occhi sbarrati - Non prendermi per il culo, stronzo! -
Inarcò un sopracciglio - E allora come ti spieghi l'essere sopravvissuta a questo? - mi scostò la cappa dal collo e tracciò la cicatrice.
- Come...Come fai a saperlo?! - mi allontanai
- Sono un Dio, stupida. - incrociò le braccia sul petto.
Effettivamente avevo letto qualcosa simile al marchio sulla mia mano nel rotolo...
- Allora perchè hai deciso di salvare proprio me? - domandai, continuando ad indietreggiare.
- Perchè hai potenziale - ghignò, cominciando a camminarmi attorno, come se fossi la sua preda - Non hai ancora idea di quello che puoi fare -
Lo guardai sospettosa - Cosa stai dicendo...? -
Jashin rise nuovamente - So che cosa hai letto su quel rotolo. Mancano molte informazioni - ghignò e si avvicinò di nuovo tracciando uno dei marchi sul mio braccio - Ad esempio questi non sono un deterrente ad usare i tuoi occhi... -
- Certo certo - mi scostai - Peccato che mi abbiano quasi ucciso. -
- Semplicemente perchè non sai usarli - ghignò di nuovo - Non hai idea di cosa sei in realtà. Il tuo odio... Riesco a sentirlo.-
- Il mio...Odio? - feci, inarcando entrambe le sopracciglia e  guardandolo di sottecchi - Come fai a sentire il mio odio? -
- Mi sottovaluti, Haiiro. Ma dimmi, prima che ti risponda... Cosa pensi di te stessa? -
- Eh? Che razza di domanda è? - feci, fissandolo come se gli fosse spuntata una seconda testa - Mi sento perfettamente normale! -
Rise cupo - Potrai sembrarlo a te stessa e a tutti quelli che ti stanno attorno, ma in realtà tutta la tua rabbia, tutto il tuo risentimento, stanno solo aspettando il momento giusto per  uscire - si abbassò al mio livello - E lo faranno, fidati. Ma adesso sveglia, non credo che la tua missione sia finita -


- Ero venuto per parlarti... Ma anche per un altro motivo: verificare i miei sentimenti... Ma voglio ucciderti così tanto che non riesco a smettere di tremare! - sentii il rumore di qualcosa di metallico che toccava terra e aprii gli occhi.
Cercai di alzarmi per vedere la scena, appoggiandomi alle pareti dell'albero che avevo scoperto essere di carta - Cosa... Dove sono? - feci con voce roca, alzando lo sguardo per incontrare quello del jinchuuriki del kyuubi.
- Io... Io ti conosco! - ringhiò, facendomi percorrere la schiena da un brivido.
Mi affrettai a rimettermi in equilibrio, assumendo una posizione di difesa.
Col cavolo che sarei stata in grado di combattere con tutte le ustioni che i cari marchi avevano lasciato sul mio già martoriato corpo.
- Sì. Ci siamo già incrociati quando hai cercato di uccidere il mio sensei. - cercai di mantenere un'espressione il più neutrale possibile.
Dopo aver visto di cosa era capace quando infuriato non tenevo particolarmente a ripetere l'esperienza.
Invece, contrariamente alle mie aspettative, assunse un'espressione addolorata.
Ringhiò di nuovo e si scagliò contro Nagato.
Decisi di seguire Konan e mi parai con lei di fronte al ragazzo, pronta a difenderlo dall'attacco del jinchuuriki.
Si fermò poco prima di colpirci, lasciando cadere il braccio che aveva tirato indietro per tirare un pugno.
- L'ero-sennin mi aveva detto di credere che un giorno tutte le persone avrebbero imparado ad andare d'accordo fra loro... Allora non ci badai particolarmente, perchè ero solamente felice di essere considerato suo studente... - fece una pausa abbassando lo sguardo - Ora finalmente capisco che cosa voleva dire... Ma è difficile. -
- Sigifica comunque che non puoi perdonarmi. Quello che aveva in mente Jiraya-sensei era un vecchio ideale che non potrà mai essere realizzato. Se mi ucciderai, adesso, sarà solamente per il tuo piacere personale, per quella che tu consideri essere giustizia. Fa pure. Come puoi ancora credere nel sogno di Jiraya-sensei dopo aver visto come è realmente la realtà? - parlò il capo, assumendo uno sguardo duro.
Naruto ( sì, il nome me lo ricordavo ) abbassò nuovamente lo sguardo - C'è una cosa che ho voluto chiederti da quando ho scoperto che eri uno studente dell'Ero-sennin... Come hai fatto a finire così!? So che non siete come i membri dell'Akatsuki che uccidono la gente per puro divertimento... -
Mi morsi un labbro.
Com'è che credevo si riferisse a Hidan e Kakuzu?
- ... Ma non so nulla di voi. Quindi voglio sentire la vostra storia, poi vi risponderò -
- Così sia allora. Ti racconterò la storia del nostro dolore. -
Ascoltai attentamente, mentre cominciava a raccontare la storia della sua vita.
Sinceramente, mano a mano che proseguiva, mi sembrava sempre più difficile considerarlo come il cattivo di turno.
In fin dei conti il suo ideale era nobile, o meglio, l'ideale del suo amico, che poi era diventato il suo, lo era.
Certo, magari poi il modo con cui lo aveva perseguito non era uno dei migliori che si sarebbero potuti pensare, ma si era proposto un bene superiore, un mondo dove tutti avrebbero potuto vivere in armonia...
Lo guardai con la coda dell'occhio, continuando ad ascoltare attentamente il racconto.

- Yahiko era morto. Quindi diventai io il leader dell'organizzazione al suo posto. Anche se ero cresciuto ero lo stesso di quando erano morti i miei genitori. Non ero cambiato. Yahiko era un amico insostituibile, per il quale avrei dato volentieri la vita. La sua morte... E' stato il secondo grande dolore della mia vita dopo la morte dei miei genitori per mano dei ninja del tuo villaggio -
Vidi il Jinchuuriki abbassare lo sguardo.
- Da quel giorno i membri hanno continuato a combattere e a morire... Anche oggi, tutte le tasse degli abitanti del Paese del Fuoco diventano fondi per la guerra... La pace di voi grandi nazioni si fonda sullo sfruttamento delle nazioni più piccole! - parlò con particolare enfasi Nagato - In questo mondo pieno d'odio la vera pace non potrà mai esistere. Quello che pensava Jiraya-sensei era appunto solo questo. Un pensiero. -
Fece una pausa - Ti ho raccontato la mia storia - fece un cenno col capo - Ora dacci la tua risposta -
Naruto abbassò lo sguardo - Ora capisco da dove vieni... Ma non posso perdonarti. Ti odio ancora. - fece una pausa - Ma... Ma voglio credere in quello che mi diceva l'ero-sennin. Voglio credere in un mondo dove le persone possano essere capaci di vivere in armonia. Questa è la mia risposta -
- Non prenderti gioco di me, ragazzino! - ringhiò Nagato, assottigliando lo sguardo - Non è possibile una vita così in questo mondo maledetto! -
- Allora romperò questa maledizione. Se c'è una possibilità, anche una sola, di avere la pace, io sarò in grado di coglierla! - tirò fuori un libricino, mostrandocelo.
Io, nella mia ignoranza, non capii proprio niente... Non riuscivo nemmeno a leggere il titolo, a dirla tutta.
Nagato, invece, sembrò riconoscerlo e sgranò gli occhi  - Quel libro... - fece una pausa - Mi stai chiedendo di fidarmi di te.... Ma cosa mi garantisce che riuscirai a perseguire il sogno di Jiraya-sensei? Io non posso saperlo, come non puoi saperlo tu. Potresti vacillare, per quanto ne so. - assottigliò lo sguardo.
Mi stavo facendo ogni secondo più confusa, non sapendo nè chi cazzo fosse questo fantomatico Jiraya-sensei nè quale cavolo fosse il suo sogno.
Aiuto.
- Perchè anche io ho conosciuto il dolore. Ero un emarginato da piccolo e ricorrevo a scherzi stupidi per attirare l'attenzione degli abitanti di Konoha. Non avevo nessuno e nessuno voleva saperne di me. Il nome dell'eroe di questo libro è Naruto. Se questo eroe dovese cambiare allora sarebbe un'altra la storia scritta in questo libro! Io non cambierò, e realizzerò il sogno di Jiraya-sensei, proprio come in questo romanzo! -
- Se l'eroe dovesse cambiare sarebbe un'altra storia... - ripetè fra sè e sè il capo - Io e te siamo discepoli dello stesso maestro... Capaci di comprenderci. Prima l'ho detto come una battuta. Sei un individuo curioso. - fece una pausa - Non sono mai stato capace di credere fino in fondo in Jiraya, o in me stesso. Ma tu... Tu, a differenza mia, camminerai verso un futuro diverso.- disse, rimuovendo entrambe le braccia da dove erano inserite - Credo che avrò fiducia in te, Uzumaki Naruto. - formò un sigillo - Gedo Rinne Tensei no jutsu -
- Nagato, no! - fece Konan, muovendo un passo verso di lui, prima di essere fermata.
- Va tutto bene Konan. -
Lei si morse un labbro.
MI avvicinai a mia volta - Cosa...? -
- Nagato è il settimo Pain. La sua abilità oculare può manipolare la vita e la morte. Ed è quello che sta facendo adesso. - abbassò la voce perchè potessi sentire solo io - Ma con il suo corrente livello di chakra... - lasciò in sospeso la frase, ma non era un mistero che cosa succedesse a qualunque ninja finisse completamente la sua riserva di chakra.
- Non possiamo... Che so, dargli il nostro? - feci, mordendomi un labbro - Proprio non è possibile salvarlo? -
Lei scosse la testa - Il suo fisico è il problema. E' troppo debole per poter sopportare questa tecnica. - abbassò lo sguardo.
Osservai completamente impotente mentre i capelli del capo perdevano il loro colore rosso e diventavano completamente bianchi.
- Cosa... Cosa sta succedendo? - fece il jinchuuriki, prima che una lumaca davvero inquietante uscisse dal colletto della giacca che portava.
- Tutti gli abitanti del villaggio stanno tornando in vita! - esclamò, sistemandosi sulla sua spalla.
Guardai di nuovo Nagato e sospirai, distogliendo poi lo sguardo.
- La guerra è così. - parlò, dopo aver sciolto la tecnica - Infligge dolore ad ambo le parti che la combattono. - prese un respiro per continuare - Ridare la vita ai cittadini che ho ucciso è il minimo che possa fare. Inoltre, siccome adesso tu sei la miglior possibilità per la pace di questo mondo... Voglio essere sicuro che tu sia protetto a sufficienza. Haiiro rimarrà con te finchè il corpo di guardia del villaggiò non sarà completamente ristabilito. Il mio lavoro termina qui, Naruto Uzumaki. Credo fermamente che tu possa portare la pace in questo mondo. -
Non osai contestare le sue parole e abbassai lo sguardo.

- Che farai ora? Ritornerai all'Akatsuki? - chiese a Konan, mentre finiva di avvolgere nella carta che utilizzava anche per combattere i corpi di Tendo e Nagato.
- No, me ne andrò per conto mio. Nagato e Yahiko - fece un gesto del braccio verso i due corpi - Erano tutto ciò che avevo. I loro sogni ora vivono in te -
Creò un mazzo di fiori di carta e glielo porse - Spero che questa volta tu sia il fiore della speranza che non appassirà mai. -
Naruto sorrise - Certo -
Konan poi si girò verso di me - Me ne torno ad Amegakure. Quando ritorni al covo ti conviene lasciare l'organizzazione... Ora che Nagato è morto non so bene che cosaa possa succedere. E cerca di portare con te anche gli altri.
- Ci proverò, Konan-san... - feci, annuendo - Sayonara -
- Addio - e in una folata di vento, accompagnata da una miriade di foglietti di carta, era sparita.
- Quindi... Tu saresti? - chiese, girandosi verso di me.
- Haiiro - risposi, accennando un sorrisetto - Ma mi conosci già -
- Sì. Mi ricordo di te. Eri con i due che avevano catturato Gaara e con quelli che avevano ucciso Asuma-sensei - si rabbuiò.
- Esatto. - sarei come minimo morta.
Grazie Pain, grazie tante!
- Ma non ricordo tu abbia fatto niente - mi guardò - Andiamo, devo fare una cosa -
- Va bene - lo seguii senza dire una parola.
Arrivammo in un bosco, dove si mise a costruire quello che aveva tutta l'aria di essere un memoriale, prima di posarci sopra un libro, poi, senza voltarsi, mi spiegò - Era il mio sensei... Il mio mentore. -
- Capisco. Mi... Mi dispiace - feci, piegandomi in un leggero inchino.
- Però l'ero-sennin non avrebbe voluto che mi deprimessi... Andiamo dai - sorrise e si avviò con passo stanco verso il villaggio della foglia.
Lo seguii - Sembri stanco... Sicuro di non volere una mano? Posso portarti fino a Konoha - gli appoggiai una mano sulla spalla
- Hm... Si grazie. - mi passò una mano sulle spalle.
O almeno, lo stava per fare, prima che mi trovassi un kunai conficcato in una spalla.
Cacciai un urlo e indietreggiai, portando una mano alla ferita ed estraendo con un movimento secco la lama - Ma che cazzo?! -
- Vattene Akatsuki, abbiamo vinto - fece il nuovo arrivato, parandosi di fronte a Naruto con fare protettivo - Altrimenti morirai -
- Kakashi-sensei, lei è dalla nostra parte! - replicò il biondo, prendendo una spalla del maestro - E' tipo la mia... Guardia del corpo. -
- Una di Alba? Perdonami, ma non ci credo. Loro vogliono te. -
- E sarei qui da sola? - soffocai un gemito di dolore - Non regge molto come logica -
Mi guardò sospettoso - Dammi le mani. - ordinò, prendendo dalla sua sacca delle armi una corda metallica, di quelle che si utilizzavano per applicare le carte bomba ai kunai.
Io eseguii, non potendo fare molto altro, osservandolo con crescente irritazione legarmi i polsi assieme. E con quella cazzo di spalla ferita non è che fosse una posizione proprio piacevole.
- Mi dispiace Haiiro- cominciò, ma lo interruppi.
- Non scusarti. Dopo quello che è appena successo non credo che vedano di buon occhio la mia uniforme. Immaginavo sarebbe successo. -
Quando arrivammo al villaggio ero seriamente convinta che sarei morta.
Naruto era stato accolto tra le urla di apprezzamento generale, assieme al ninja copiatore, mentre io ero stata circondata istantaneamente da una decina di ANBU.
Alzai praticamente subito le mani, e lasciai che prendessero la mia spada e la mia borsa delle armi, prima che mi conducessero da una donna con lunghi capelli biondi, raccolti in due codini - Hokage-sama, ne abbiamo preso uno -
- Sì, perchè tutto il lavoro l'avete fatto voi, eh... - roteai gli occhi - Tch... -
Probabilmente avrei dovuto aver seriamente paura dell'avere davanti l'Hokage in carne e ossa... Ma tanto ero già nella merda così.
- Hm. Come mai non te ne sei andata? - fece, incrociando le braccia sul petto e guardandomi sospettosa - Naruto vi ha sconfitto -
- E' proprio per lui che sono qui... Vede... Il mio capo mi ha dato la missione di proteggerlo finchè non avrete ristabilito il corpo di guardia. - feci una pausa - Controlli pure nella mia mente. Non sono al corrente dei piani dell'organizzazione, ma vi dovrebbe dimostrare le mie intenzioni -
- E sia. Non ho altro modo per verificare che tu stia dicendo il vero, dopotutto. Andate ad avvisare Inoichi. Domani procederemo. -

E così il giorno dopo mi ritrovai ancora più legata di prima in una delle stanze di uno dei pochi edifici che erano rimasti in piedi dopo l'assalto di Pain.
Scossi la testa per darmi una svegliata, notando l'entrata di un uomo nella stanza - Tsunade-sama, buon giorno. Suppongo questa sia l'akatsuki che devo esaminare - fece, osservandomi attentamente.
Era scemo, non c'erano altre spiegazioni.
Quante cazzo di persone c'erano in quella stanza con la cappa dell'organizzazione!?
- Esatto Inoichi. Voglio sapere perchè si trova qui. -
L'uomo annuì e mi si avvicinò, mettendomi una mano sul capo, - Sto per cominciare. Non opporre resistenza, oppure farà male -
Quando sentii il suo chakra cominciai a sentirmi leggermente confusa; lucida abbastanza da capire che cosa succedeva intorno a me, ma non abbastanza da, ad esempio, sostenere una conversazione.
- Si chiama Haiiro Kuragari. - dopo qualche minuto di frugare nella mia testa espresse il suo verdetto, rimuovendo la mano - Dice il vero. Suppongo che ci si possa fidare. La sua abilità comunque potrebbe rivelarsi un problema. Da quello che ho visto nella sua mente è in grado di uccidere con un solo sguardo -
- Sì, ma non lo farei. Scusatemi, che cosa ne trarrei? Sono circondata da gente che è pronta ad uccidermi - feci spallucce - E poi starei male anche io -
- Rilasciatela - parlò l'Hokage - Ma voglio che ci sia sempre un ANBU a controllarla. -
Mi portarono in una delle stanze del palazzo dell'Hokage ( che ancora era in piedi, sebbene avesse delle crepe che mi spaventavano ) e mi diedero dei nuovi vestiti, per rimpiazzare quelli che avevo bruciato.
Erano dei semplici pantaloni neri e una maglia parecchio larga rosso scuro... Che però doveva essere stata parte di un kimono, vista l'apertura sul davanti che mi lasciava scoperto ehm... Più o meno tutto.
Quindi mi diedero una specie di mezza maglia di rete, perchè sarebbe stata più facile da rimpiazzare avessi dovuto bruciare di nuovo i miei vestiti. Alla faccia del risparmio, questi facevano concorrenza a Kakuzu!
__________________________________________
Ehilà gente!
Sì, non state avendo un'allucinazione, ho veramente pubblicato .-.
Scusatemi, ma in questo periodo ho avuto problemi di salute e il mio PC è stato lì a prendere polvere per due settimane XD
Ad ogni modo, siccome è Maggio non so cosa aspettarmi dalla scuola, ma cercherò di rimanere il più costante possibile con gli aggiornamenti ^^
Ciauuuu!
Alice_

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