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Autore: Lila May    19/04/2014    2 recensioni
Ehilà, bonjour a tout le munde!
Rieccomi ancora sul fandom con la mia prima fiction sui pokémon, spero possa piacervi!
Siamo nella 5° generazione.
Ash, Iris e Spighetto si stavano dirigendo verso la Lega di Fortevedepoli insieme ai propri pokémon, allegri e spensierati, quando l'intenditore, assetato, propone di fare una pausa.
Ma ...
sarà proprio la limpida acqua di un ruscello a scatenare fra i nostri 3 eroi (4 con l'aggiunta di un incontro speciale) una vera e propria corsa contro il tempo, di cui Iris in particolare ne rimarrà molto coinvolta.
Di che si tratta?
Che cosa è accaduto?
Sta a voi scoprirlo!
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Iris, Misty, Spighetto | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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FELICITA' AL VILLAGGIO DEI DRAGHI!


Iris smise di camminare avanti e indietro, poi guardò il cielo. Era di un azzurro splendente, spesso qualche Pidove compariva dal nulla, faceva qualche piroetta fra le nuvole e poi planava controvento. Sospirò. Per quanto si sforzasse di distrarsi, la preoccupazione non voleva abbandonarle la mente. Pensava continuamente a Spighetto, a come lo aveva lasciato, a quanto lo aveva visto soffrire … ad un tratto Axew le toccò una gamba per catturare la sua attenzione. Iris lo prese in braccio, sorridente. - Sì, Axew? -
- Ax, Axew Ax!! - le disse Axew, indicando la casa della vecchia saggia.
La ragazza ritornò cupa e ombrosa. - No, Axew, non possiamo entrare, mi dispiace … -
- Axew … -
- Anche tu sei preoccupato, vero? -
Il pokémon la abbracciò, annuendo debolmente, e Iris riprese a fissare i Pidove svolazzare beati nel cielo. Aggrottò le sopracciglia. - Speriamo che Spighetto si riprenda presto … chissà come sta, cosa ha … -

 

- Mhhhhh … - Spighetto finalmente si svegliò da un lungo sonno ristoratore. Aprì debolmente i suoi meravigliosi occhi color prato e lì inchiodò al soffitto. Alzò un sopracciglio. Dov'era finito l'intenso dolore di quella sera, tutti quei disturbi allo stomaco e alle tempie? - Che diavolo … - mormorò, sempre guardando in alto. Era tutto molto buio, nonostante fosse mattina inoltrata. Dai buchi delle tapparelle entrava un solo fascio di luce, che gli illuminava flebilmente alcuni tratti del volto. Forse l'avevano abbassata per farlo riposare meglio. Deglutì e strinse le lenzuola morbide. Tentò di ricordare che cosa era successo e quando quei momenti dolorosi gli riaffiorarono nella mente con un balzo si sollevò a sedere, sconvolto. - Iris … - la chiamò, guardandosi intorno. Si massaggiò il volto con un sospiro e fece per alzarsi per andarla a cercare, confuso, quando la vecchia saggia aprì la porta. Sorrise nel vederlo in forze.
- Ah, finalmente ti sei svegliato!! - esclamò, andandogli incontro e porgendogli un bicchiere dallo strano liquido verde che odorava di menta e pizzicava il naso. Spighetto guardò la bevanda, sconcertato, e poi osservò l'anziana, incerto e dubbioso.
L'anziana rise. - Tranquillo, è una medicina speciale dal sapore fresco e rigenerante. Coraggio, bevi, così potrai considerarti definitivamente guarito! -
- Ah, ok … per un attimo mi sono preoccupato … - Spighetto prese il bicchiere con delicatezza e se lo portò alle labbra, poi, tutto d'un fiato, mandò giù la medicina. - Grazie molte. -
- Ah, è Iris quella che devi ringraziare, non me!! - rise la vecchia, poggiandoli una mano sulla spalla. - E' rimasta qui ad aspettarti. Se ti vede ti giuro su Arceus che sviene dalla gioia. -
Spighetto rise.
- Povera cucciola, non l'avevo mai vista così distrutta in tutta la mia vita … ci tiene davvero a te. -
- Sì, lo so, e le sono grato. - l'intenditore sorrise con dolcezza e i suoi occhi brillarono lievemente. Iris lo aveva salvato dalla morte prima che fosse troppo tardi, era stata davvero una grande. Doveva tutto a lei se era ancora in piedi. - Beh, mi cambio e la raggiungo allora! -
- Sì, bravo … e spiegale anche che cosa avevi, o rimarrà con la nebbia nel cervello per tutta la vita. - la vecchia saggia uscì dalla camera e richiuse la porta, poi Spighetto s'infilò nuovamente nei suoi vestiti da intenditore professionista. Glieli avevano sicuramente lavati, dato che la camicia era ritornata di un bianco sgargiante e profumava intensamente di rosa, così come i pantaloni, il gilet e il suo fedele papillon color smeraldo. Si riflesse nello specchio e se lo sistemò meglio al collo, poi annuì. Ok, adesso sì che si riconosceva. Uscì dalla casa con agilità e, presa la pokéball di Pansage, gli ordinò di venire fuori. Prima di Iris voleva vedere lui.
- Pans!! - fece il pokémon, materializzandosi davanti ai suoi occhi.
- Ah!! - Spighetto arrossì dall'emozione. - Pansage, amico mio!! -
- Pansage?? - Pansage lo guardò e non passarono neanche due secondi che i suoi occhi avevano già cominciato a luccicare dalla forte gioia che provava in quel momento. - Pansageeeeeee!!! - esclamò, salatandogli addosso. Spighetto lo strinse fortissimo, ridendo. - Oh, Pansage, quanto ti ho pensato … pensavo di non poterti riabbracciare mai più … -
- Pans … - il pokémon gli si aggrappò alla spalla, emozionato, dopodiché gli attorcigliò la coda intorno al collo attento a non stringere troppo. L'intenditore lo guardò, gli occhi pieni d'amore. - Ti voglio bene, lo sai? -
- Pansage!! - annuì Pansage, intenerito da tutto quell'affetto improvviso. E dopo tutte quelle amorevoli attenzioni, Spighetto iniziò a cercare Iris con lo sguardo. Ora doveva pensare anche a lei. Sperduto cominciò a girovagare per il Villaggio dei Draghi con la sua scimmietta stretta stretta al suo braccio, che, curiosa, ne approfittò della situazione per contemplare case e persone. Il Villaggio dei Draghi era piccolo, sì, ma presentava ai suoi turisti un paesaggio unico al mondo. Enormi distese fiorite e dolci colline verdi lo attraversavano da nord a sud, puntellate a loro volta da grossi alberi stracolmi di frutti deliziosi, ma l'attrazione principale erano le due statue antiche di Reshiram e Zekrom, scolpite nella pietra e ancora pefettamente intatte. - Ah, se potessi farei una valutazione … - mormorò Spighetto, lasciandosi carezzare il collo da un soffio di vento.
- Pansage!! - esclamò all'improvviso Pansage, sgranando gli occhi.
- Uh? - Spighetto lo guardò e gli passò una mano sul capo, stranito. - Ehi, amico, va tutto bene? -
- Pans!! - Pansage indicò una persona poco distante da loro, impegnata nella raccolta di alcune mele; ad accompagnarla c'era un piccolo Axew molto familiare. Il ragazzo sorrise ed emise un gemito di allegria. - Iris … - sussurrò, scuotendo il capo. Osservarla con il cuore in pace era molto meglio che fissarla essendo consapevoli di morire nel giro di pochi minuti. Fece due passi in avanti, assaporandosi ogni suo movimento aggraziato. Era proprio Iris, stessi capelli color mirtillo, stessi occhi caramellosi, stessa pelle abbronzata che brillava ai nitidi raggi del sole. - Iris … -
La ragazza, d'altro canto, continuava a raccogliere mele di ogni forma e colore per pensare ad altro. - Quando Spighetto si riprenderà, sarà sicuramente affamato: gli preparerò una bella colaz … - la sua voce triste venne interrotta da un sussulto di Axew. - Axew, tutto bene? -
- Axew, Ax!! - Axew iniziò a saltellare dalla gioia. - Axew Axewww!! -
- Axew, che cosa c'è … -
- Iris!! - urlò Spighetto, finalmente catturando la sua attenzione.
- Spighetto … - Iris alzò lo sguardo, sbalordita, e le sue mani iniziarono a tremare dal nervoso. Il cestino di vimini che aveva costruito lei stessa quando era più piccola le cadde miseramente a terra, e le mele si sparpagliarono fra i fiori. - Oh, per tutti i Cottonee!! Spighetto, sei proprio tu!!!! -
- Iris!!! - Spighetto, ridendo dalla gioia, le venne incontro con una corsa e la abbracciò forte senza nemmeno pensarci due volte. - Oh, Iris … -
- Spighetto!! - la ragazza, commossa, iniziò a lacrimare.
- Oh, Iris, ti prego, non piangere ancora … - Spighetto le sollevò il volto e le asciugò le lacrime con due dita.
- Come posso non piangere!! - esclamò lei, sorridendo. L'intenditore si rallegrò nel vederla finalmente felice. - Che bello sapere che ti sei ripreso!! -
- Iris … -
I due giovani si abbracciarono ancora, questa volta però godendosi appieno il meraviglioso contatto dei loro corpi ravvicinati al massimo. Pansage e Axew si guardarono con aria maliziosa e annuirono lentamente, poi li lasciarono soli.
Spighetto, già che c'era, non resistette alla tentazione di accarezzarla un po' sulle gote. - Iris, non sai che gioia immensa che provo nel vederti così emozionata … -
- Spighetto, che bello sapere che stai bene … mi sono così preoccupata per te … - ammise Iris, arrossendo. Le venne voglia di baciarlo. - … più di quanto pensi … molto più di quanto pensi … -
L'intenditore tentò di cogliere il significato di quelle frasi significative, e aggrottò le sopracciglia, quando le labbra di Iris si spiaccicarono con dolcezza sulle sue guance rosee, dandogli immediatamente una risposta. Divenne rosso come il fuoco, se ci fosse stata la neve l'avrebbe sciolta immediatamente. Iris, a vederlo così, si lasciò sfuggire una risata. - Tieni! - disse, porgendogli una mela. - Sicuramente avrai fame. -
Spighetto prese la mela, ancora frastornato dal bacio, e la addentò con fame. Finalmente qualcosa di buono in grado di saziare il suo stomaco affamato. - Mh, deliziosa … ma sai che il sapore della mela rossa … - Iris chiuse gli occhi con un sospiro e scosse il capo. Ecco la tanto attesa “ora della valutazione” di una semplicissima, innoqua mela rossa. - … è più intenso rispetto a quello della mela verde, acida e secca, e della mela gialla, più morbida e granulata? Infatti è fantastico come la croccantezza di quella rossa si propaghi nel palato nel giro di pochi secondi … ottima mela!! Gli do 5 stelle!! -
- Scusa se ti interrompo, Spighetto … - cercò di distarlo la ragazza, non tollerando una parola di più. - Che cosa avevi? -
Spighetto ebbe un brivido; ingoiò un pezzo di mela e si rattristò un pochino. - Il ruscello da dove ho bevuto era avvelenato. -
- COSA?! - strillò Iris, sentendosi la causa di tutto.
In quel momento li raggiunse la vecchia saggia, che, rimasta un po' in pensiero, aveva deciso di andare a controllare la situazione. - Sì, esatto: - s'intromise, affiancandosi a Spighetto, che nel frattempo si era divorato la mela. - ho fatto delle ricerche su quel ruscello dopo che mi hai portato il tuo amico, e risulta che sia abitato da diversi Qwilfish. -
- Qwil che?? - chiese Iris, con un evidente punto interrogativo stampato in faccia.
- Qwilfish, pokémon pallone; è alto 0,5 m e pesa all'incirca 3,9 kg. - le spiegò con pazienza Spighetto, alzando un dito in aria con espressione da intenditore D.O.C.
- Ma è un pokémon di questa regione? -
- No, è originario di Jhoto, ma, sebbene raro, lo si può trovare benissimo anche qui. - questa volta fu la vecchia a prendere parola. - Si dice che le punte del suo corpo siano super velenose, e che per spararle gonfia il corpo bevendo più di 10 litri d'acqua in una volta. Quindi quando Spighetto è andato a bere l'acqua di quel ruscello, probabilmente un Qwilfish aveva appena sparato le sue spine. L'ipotesi più reale che mi sono fatta è che le spine del pokémon si siano attaccate nel fondo e abbiano cominciato a disperdere veleno nell'acqua. -
Iris era scioccata. Abbassò lo sguardo. Quindi era colpa sua se per poco così e Spighetto le moriva fra le braccia. Fantastico, proprio quello che temeva.
- Il suo veleno può causare diversi sintomi, tra cui tremolii, conati di vomito, confusione, febbre altissima, senso di smarrimento, mal di testa allucinanti e dolori alla mascella, e se non si agisce all'instante sull'interessato tutto ciò può portare a gravi condizioni. Non è una malattia molto comune, qui a Unima, ma tutti questi sintomi hanno dato vita alla “Sindome di Qwilfish”, che a Jhoto invece è molto più facile prenderla. -
- Capisco … - mormorò Iris, sentendosi colpevole. - Quindi è colpa mia … -
Spighetto sorrise dolcemente. - No, Iris, tu non lo potevi sapere. - disse, passandole una mano sulla spalla.
- Sì, ma comunque sono io che ti ho cacciato in quel guaio: pensavo che quella del ruscello fosse acqua potabile, e alla fine mi sono sbagliata di grosso … perdonami … -
- Iris, che stai dicendo, suvvia, il cretino sono stato io, che ho scordato di comprarmi una bottiglia d'acqua a Boreduopoli … -
- Sì, ma … - Iris sospirò con debolezza. - … la prossima volta non ti fidare del mio sesto senso. -
- No, Iris, smettila di darti la colpa … - Spighetto si sentì in dovere di abbracciarla ancora. - … non vorrai andare alla Lega con questo faccino triste, mi auguro. -
La ragazza guardò Spighetto con due occhioni dispiaciuti e lui la strinse lievemente più forte. - Iris, dai … -
- Mh … -
- … adesso preparo le cose e ci mettiamo subito in cammino per Forteverdepoli. -
- Ti senti pronto? -
- Ma certo! Dai, lo sai che detesto i musi lunghi … e poi Ash ha bisogno di noi ora più che mai. -Iris si lasciò prendere le mani da lui, ma comunque mantenne gli occhi incollati a terra. Spighetto, per guardarla, si mise addirittura in ginocchio. - Ehi, dai, va tutto bene … -
- Spighetto, stavi per morire avvelenato, no che non va tutto bene!! -
- Iris, dai, non fare così, non sopporto vederti a pezzi … - Spighetto le tirò un buffetto sulle guance, facendola arrossire. - Dai, preparo le cose e ci mettiamo in cammino. -
- … sei sicuro di sentirti in forze? -
- Sì, dopo tutto quello che hai fatto per me, come potrei non sentirmi bene. Dai, su, sorridi alla vita!! -
Iris rise e alzò il capo. - E' va bene, andiamo … ma prima di raggiungere Ash, per favore, prendi una bottiglia d'acqua e assicurati che sia potabile … -
Spighetto esitò, interdetto, poi scoppiò in una risata divertita, contagiandola di allegria. La vecchia sorrise. Era questo quello che voleva vedere.

 

Angolino_Eterno
Che dolce Spighetto :3, meritava di guarire … bene, manca solo un capitolo e poi posso ufficialmente concludere.
Se volete lasciarmi un parere siete liberi di farlo, con questo vi saluto, ciaùùùù!!

Lucy

   
 
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