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Autore: ImUnique    19/04/2014    1 recensioni
La sveglia era suonata ormai già da un quarto d'ora, ma la voglia di
mettere i piedi a terra no esisteva. Era il primo giorno di scuola, anzi,
il primo giorno del secondo anno di liceo. Charlotte non ne voleva sapere
niente del liceo Mckinley; odiava quel posto. Non era una ragazza molto
popolare, aveva sempre vissuto all'ombra di sua sorella Marley. Tutte
e due avevano i capelli castani , occhi azzurri e labbra carnose, erano
entrambe molto carine, ma quella su cui cadeva più lo sguardo era Marley. Ma quest'anno le cose sarebbero cambiate, Charlotte avrebbe fatto nuove amicizie, il glee sarebbe diventata la sua nuova casa, e avrebbe passato un anno meraviglioso.
O almeno credeva sarebbe stato tale...
-
"Guarda, che ho capito il tuo giochetto!"
"Quale giochetto?"
Chiedo io perplessa.
"Basta che tu me lo dica!"
"Mi dica cosa?"
"Se vuoi scopare devi solo dirmelo!"
-
Avevamo già provato tante volte quella canzone. Ma, non avevo ancora tirato fuori le mie vere emozioni. E non ce la facevo più. Dovevo mettere in chiaro le cose.
Arrivato al centro del palco, mi metto a fissarlo nei suoi occhi neri. Sono belli e profondi, come pozzi.
"Allora, proviamo."
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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CAPITOLO 29
JUST GIVE ME A REASON

-Tamara-
Poggio un gomito sul bordo del water, e la mano sulla fronte per spostarmi dei ciuffi di capelli che mi sono caduti sulla testa. Fisso per un po' il pavimento, sporco, del bagno. Poi asciugandomi i bordi della bocca, tiro lo sciacquone. 
"Stai bene?"
Chiede qualcuno aprendo la porta del w.c. Io non mi giro, continuo a fissare il pavimento lurido. 
"È da un po' che vomito."
Dico io con la più totale calma, come se tutto questo sia normale. 
"Vieni dai. Alzati."
Dice Zayn prendendomi per un braccio, cercando di alzarmi da terra. Appoggio una mano contro la parete, che divide un bagno dall'altro, e mi alzo. Fisso per un po' negli occhi Zayn, con aria di disgusto e di sfida. Ma dentro di me, sento lo stomaco attorcigliarsi e il cuore battere all'impazzata, soprattutto per la poca distanza che c'è tra me e lui. Poi giro di lato la testa, rivolgendola verso i lavandini, e mi incammino verso di essi. 
"In che senso e da un po'e che vomiti?"
Mi chiede preoccupato. Io apro il rubinetto, e bagno il palmo della mano, per poi tamponarmelo sopra alla fronte. 
"Vuol dire che è da un po' che ho la nausea, e queste cose."
Rispondo io con nonchalance. Zayn mi prende per un polso e mi gira, costringendomi a guardarlo.
"Tu mi piaci. Tanto, e non capisco cosa sia successo quel giorno."
Sto stronzo, nemmeno si ricorda della scommesse che fa. 
"Lasciami!"
Dico io cercando di liberarmi dalla sua presa.
"Dimmelo."
Sussurra lui tristemente. 
"La scommessa con i tuoi stupidi amici del football. 'Oh Zayn, quella deficiente c'è stata no perché voglio le prove.'"
Dico io in modo incazzato, cercando di fare una voce maschile. Lui mi guarda sbalordito, come se non sapesse di cosa sto parlando. Ma lo sa perfettamente. 
"Tu pensi che sia stata una scommessa?"
Chiede lui.
"Beh cosa sarebbe potuto essere sennò?"
Chiedo io arrabbiata, cercando di fargli affermare che le mie teorie sono giuste. Ma una parte, una piccola parte di me, vuole che lui mi dica tutto il contrario. Ci fissiamo per un po', senza dire niente. 
"Sono stato un cretino."
"No tu sei un cretino."
"Ma mi piaci, tanto, troppo."
"Dimostramelo."
"Dimmi come."
Tentenno un po', incrocio le braccia al petto, e sposto lo sguardo, dal pavimento al soffitto, da destra a sinistra. Sospiro, e una lacrima mi scende dalla guancia. 
"Sono incinta."

-Zayn-
Mille domande mi frullano per la testa. Ma l'unica che mi esce e questa:"Lo vuoi tenere?"
Peli di carota, sbuffa e mi guarda come per dire 'ecco, lo sapevo lo avresti detto'.
"Lo sapevo."
Dice portandosi dietro l'orecchio una ciocca di capelli arancio.
"Cosa sapevi?"
"Che non te ne importa nulla."
Io mi metto davanti a lei. Tamara, abbassa lo sguardo a terra. Io le prendo il mento tra le dita, e le alzo lo sguardo. 
"Qualsiasi cosa, o decisione tu facci, io ti aiuterò a prenderla. Se lo vuoi tenere ti aiuterò con lui, se vuoi abortire io verrò con te in clinica, o se vuoi darlo in adozione, deciderò con te quale famiglia sarà migliore per lui o lei."
Tamara, sposta lo sguardo di lato, e inizia a piangere, spero per la commozione. Io l'abbraccio. E lei mi sussurra con voce singhiozzante:"Grazie."

-Charlotte-
So che dovrei andare a vedere come sta Tamara, ma so che le farà del bene parlare con Zayn. Così, appena finisce la lezione del glee, raccolgo le mie cose, e mi alzo dalla sedia. Non appena arrivo davanti al pianoforte, Louis si para davanti a me bloccandomi la strada. 
"Hei."
Dice lui in modo scherzoso, ma con una punta di agitazione in esso.
"Ciao Lou."
Dico io sorridendo. Louis, sempre bloccandomi la strada, afferra per un braccio Harry, e lo mette vicino a me. 
"Scusate, so che è strano ma ho bisogno di farlo."
Io e Harry ci guardiamo per un secondo, poi appena rigiro la testa verso Louis, questo mi afferra per le guance e mi bacia. Per i primi tre secondi rimango così, non capendo che cosa stia succedendo. Gli metto una mano sul petto, e lo allontano da me. Harry, ci guarda con una faccia stupita e la bocca spalancata. Quasi, scoppia e picchia il suo amico. 
"Grazie."
Dice Louis, rivolgendomi un sorriso.
"Ma che cavol..."
Inizia a dire Harry, ma Louis lo interrompe, baciando anche lui. Però il loro bacio non dura per molto, poiché già dal momento in cui uno bacia l'altro, l'altro si stacca.
"Ma cosa cavolo sta succedendo qui?"
Domando io allarmata. Mi giro vero il mio ragazzo, il quale, con il dorso della mano, si pulisce la bocca. Rivolgo un'occhiataccia a Louis, il quale sorride come sollevato. 
"Perché?"
Chiede traumatizzato Harry. 
"Sono etero! Grazie mondo!"
Esclama Louis, camminando via dalla stanza con le braccia alzate. Harry, mi gira e mi bacia in modo appassionato. Poi si stacca da me e dice.
"Scusa, non volevo avere il sapore di Tomlinson sulle labbra."
"O-o-okay."
Balbetto io, ancora incredula della scena appena accaduta. 

"Lou si era preso una cotta per Blain?"
Chiedo io stupefatta. Harry annuisce.
"Ah."
Sussurro io, portandomi la tazza con il te, alla bocca. Siamo a casa già orami da un quarto d'ora e per tutto il tempo, da quando era accaduto quell'episodio al glee, fino ad adesso, Harry, non ha fatto altro che parlarmi della fase gay di Louis. Poso la tazza sul tavolo, e grattandomi la fronte inizio:"Beh, so che magari non sei ancora pronto ad affrontare questo argomento, ma, hai intenzione di chiarire con tuo fratello o no?"
"Tu hai intenzione di farti gli affari tuoi?"
Eccolo, mi mancava, lo Styles che conosco. Faccio un respiro profondo, cercando mi reprimere la mania omicida che ho verso questo lato di Harry. 
"Harry, davvero, devi parlare prima o poi con Liam."
"Ci parlerò quando la smetterà di cercare di fottermi la ragazza."
"Per la verità sei tu che gliel'hai fottuta."
Harry, mi guarda scioccato. Come per dire a se stesso 'no, non lo ha detto veramente.'.
"Beh, mi pare che lei si sia lasciata far fottere."
Mi chino in avanti sul tavolo e gli do una sberla in pieno muso. Delle lacrime iniziano a rigarmi le guance. No non lo ha detto o pensato veramente.
"Vattene!"
Dico io indicando la porta d'ingresso della casa. Harry rimane per un po a fissarmi mentre piango, poi si alza dal tavolo, e esce di casa, sbattendo la porta. Dovevo saperlo che il vero Harry si sarebbe rifatto vivo.
 
  
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