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Autore: Rob2212    20/04/2014    2 recensioni
Il destino ce lo creiamo noi. Noi solo. Nessun altro.
E se magari, l'incontro tra Ranma e Akane fosse avvenuto in modo diverso? se Ranma e suo padre non fossero mai stati in cina? Se la normalità si rivelasse il nemico piu' difficile da sconfiggere? Ce la farebbero davvero i nostri personaggi? lo vedremo insieme con questa fan fiction.
E' davvero tutto da decidere.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Smisi di massacrarmi il cervello. Fu così lampante.
Shampoo venne accompagnata dal fidanzato. Subito vidi un codino in lontananza.
Inutile dire che non potei essere piu' arrabbiata.
Lo avrei picchiato? umiliato? no. Troppo facile. Dovevo sputargli tutto in faccia. Dirgli che l'avevo beccato in flagrante.
Che brutto schifoso bastardo.
Una volta tornata a casa trovai tutto normale. Non fu spostato nulla. Neanche la mia amata spada da kendo.
Oh, come l'avrei distrutta volentieri sulla testa di quel bastardo.
Mai finora fui la vittima di un triangolo amoroso. Bastardi ne avevo conosciuti ma approfittarsi così della mia disponibilità no.
Mi venne in mente Iwao. Dovevo aspettarmelo solo dal nome che razza di persona fosse.
Ma ai tempi fui una sprovveduta. Ingannarmi con affetto e regali per strapparmi la cosa piu' preziosa che avessi. Nessuno ne era al corrente. Neanche mia sorella Kasumi.

Già, Kasumi. Il dottor Tofu disse che accadde qualcosa quella sera. Pensai di dirigermi in cucina: parlare con mia sorella e mettere qualcosa sotto i denti non avrebbe potuto farmi che bene.
Decisi dunque di far chiarezza nella mia mente una volta per tutte. A partire da lei.
Per mia fortuna, stavolta, la trovai li. A godersi un ottimo tè verde. 
Lei sì che sapeva scegliere benissimo la qualità delle spezie, del cibo e degli infusi.


A- Kasumi, come va?
K- Ciao sorellina. Bene, come sempre. A te com'è andata la giornata?
A- Malissimo. Ti prego, non mentirmi. Sono tua sorella
K- Non mento Akane
*Solo perchè mi chiama per nome c'è qualcosa che non va*
A- Neanche col dottor Tofu?
K-....
*Centrato in pieno*
K-..Sai, sorellina. A volte le cose sono piu' complicate di quanto sembrino.
A- Non dirlo a me. Ti va di parlarne? Un po' come uno scambio equivalente a scopo di crescita

Un lato delle sue labbra prese una leggera inclinazione verso l'alto.
Parlammo per ore.
Nonostante la cena con papà e Nabiki e le loro lamentele, c'eravamo solo io , mia sorella ed i nostri discorsi.
Dopo giri e rigiri uscì finalmente il vero motivo per cui andò male tra lei e il dottore.


A- dunque ce l'ha fatta. Si è dichiarato.
K- Sì. Sai, non è stata una situazione rilassante.
A- Certo! chiunque sarebbe scappata sentendo qualcuno dichiararsi urlando come un pazzo facendo scappare addirittura la gente venuta in ambulatorio.
K- già. E' stato imbarazzante. Ma a quanto mi dici ha frainteso tutto.
A- Vuoi dire che...?
K- Sì. Anch io sono innamorata del dottor Tofu.
*Incredibile. Chi lo avrebbe mai immaginato?*
A- Se le cose stanno così, perchè non gli hai mai dato motivo per capirlo?
K- In realtà gliene ho sempre dati. A partire da tutti i pasti che gli porto, dai libri che prendo in prestito e dalla costanza in cui vado a trovarlo. Non avrei mai potuto sbilanciarmi ancora dato che sono pur sempre una giovane donna. Non starebbe affatto bene.
A- Ma dai sorellona! Pensa un po' a Nabiki. Non che le sue maniere siano migliori ma per lo meno riesce a chiudere i conti. Sempre
K- Io non sono come Nabiki, ne tantomeno come le altre donne.
*Che affermazione stupida. Baka di un Akane. Mia sorella ha dovuto prendersi cura della casa e della nostra famiglia come faceva mia madre , ed io mi permetto di spronarla così? che razza di idiota.*
A-...scusami tanto Kasumi.
K- Non fa niente sorellina. 
?- Scusate, si può?
K- chi è?
A- vado a vedere

Mi diressi verso la porta di ingresso, e li vi trovai la causa dei tanti pensieri di mia sorella. Se non altro belli.
Non feci domande. Lasciai che andasse diretto da mia sorella. In fondo avrebbero dovuto chiarire. 
L'unico mistero che tutt'ora mi attanaglia gira intorno a questo: chi spinse quella volta ad agire il dottore ?
Poco importava al momento. 
Feci un bagno caldo sperando che avrebbero chiarito una volta per tutte e , soprattutto, si mettessero insieme per la gioia dei vecchietti che andavano a farsi curare da Tofu.
Certo. Al momento avevo anch io i miei problemi. Decisi che anch io li avrei affrontati. 


 
§


Due case. Una molto grande. Una piu' piccola. 
C'è buio. Troppo buio.
Mi trovo in un palazzo.. Nella casa più grande. E' malconcia.
La carta da parati merita di essere strappata via e bruciata. Il pavimento è tutto slivellato e pieno di crepe. Le serrande.. meglio non parlarne.

Sembra proprio una casa europea.
E' casa mia. Lo sento. 
Perchè ci abitano un uomo ed una donna? lui sembra molto piu' anziano di lei. Eppure danno l impressione di essere una coppia.

Scendo delle scale. Sto correndo. Sembrano non finire  mai.
Arrivo nella casa piu' piccola. Sono tutta sudata e i miei polmoni chiedono pietà.
Questa sì che è una casa in stile giapponese. 
E' messa molto meglio rispetto alla prima casa. 
Quì devo viverci io. Sì , riconosco le mie cose.
E' molto buio anche quì.

!

Un rumore! dei passi!
Vedo due ombre venire verso di me.
Entro piu' in fretta che posso dentro la porta alla mia destra, corro. Sbatto.
Due figure davanti a me: mamma, papà...!?
mi volto e vedo Kasumi e Nabiki con un sorriso incredibile sul volto.
Non parlano, mi passano solo un disco.
Capisco che devo vederlo.
Mi avvio nell' unica stanza dove non è stato ristrutturato nulla. 
Entra qualcuno. Lo conosco, ma non riesco a vederne il volto. Chi sei?
Non mi sente. Sta giocherellando con la serranda. Fuori c'è un gatto nero con enormi occhi gialli che mi fissano. Mi sta chiedendo qualcosa. 
Il tipo è sparito.
Fuori piove. Comprendo ora la richiesta del gatto e lo faccio entrare.
Inserisco il disco nel lettore.

!

Ci sono io! ma sono... più.. grande!
....sono un uomo!
Non ricordo affatto di aver fatto tutte queste cose. 
Sto cucinando qualcosa.. lo spiego prima in cinese e poi in vietnamita. Non nella mia lingua.
"Non sapevo parlassi queste lingue"
Mi volto. Non riesco a vederlo in faccia. E'... come se non l'avesse.
"Neanch'io." L'unica risposta che so dare.
Accanto a me sono spuntante tutte le persone della mia vita. Ma stavolta non mi soffermo a guardarle. Non catturano la mia attenzione.
Tutto finisce in un nano secondo. 
Arrivano le mie sorelle dicendomi di indossare il costume perchè saremmo scese in piscina per il mio compleanno.
Vado in corridoio e mi rendo conto di essere già in costume. 
Sono preoccupata per le geta che indosso.
Scendiamo in piscina da un balcone all'altro. Fluttuando.
Non riesco proprio a capire.
Mia sorella mezzana mi spinge verso le scale tenendo le mie braccia ben strette.
E' molto forte. Quasi crudele.
Entro in acqua. Comincia a venirmi un attacco di panico. 
Mi immerge fino a sotto il mento.
Ho paura.
C'è troppa gente..
C'è qualcosa che si dirige verso di noi dal fondale del mare. 
Ma... eravamo in piscina!
La "cosa" schizza fuori dall'acqua con una piroetta di 3 metri.
Sembra un delfino, ma ha la pinna di uno squalo. 
Fa 3/4 salti. Rischia di annegarmi. Provoca troppi schizzi d'acqua.
L'uomo senza volto si tuffa in acqua. 
Riempie di pietre il fondale fino a farmi toccare con i piedi.
Si avvicina...sta dicendo qualcosa..


...Mi svegliai.
*Era..un sogno? sono tutta sudata... *
Non ricordai piu' nulla.



Svolsi la giornata come al solito: andai a fare la doccia, feci colazione, misi la divisa scolastica e mi avviai col pranzo di Kasumi verso la scuola.
Un passo, poi un'altro. 
Il Furinkan non distava molto da casa mia.
Fare buca fu divertente, sì, ma non era roba per me.
Incontrai subito Moemi che, con viso sorridente a 32 denti mi accolse molto piu' affettuosamente del solito. 
Arrivai subito al dunque persino con lei


A- Moemi, dov'è quel bastardo di Saotome?
M- ... 
A- Allora?
M- non è venuto.
A- ok, io vado.
M- hey, ma dove..?! Aspetta!

Come non detto sul marinare la scuola. 
Corsi in direzione dello studio, per poi fermarmi a metà strada. 
Lui era li,  intento ad avviarsi a scuola. Mi vide, fece una faccia tra lo sconvolto e l'impaurito. 
Di certo non si aspettava di vedermi. 
Dovevo essere una furia in quel momento.
Lo presi per la casacca e lo trascinai fino al parco piu' vicino , nonostante le sue lamentele. 
Li scoppiai.


A- chi diavolo ti credi di essere eh?!
R-  Akane ma che ti prende?
A- come osi comportarti in un modo tanto squallido ?!
R- Non so di cosa tu stia parlando
A- Shampoo non ti dice niente?

Diventò piu' pallido dei nikuman

R- Ma tu come..?
A- L ho conosciuta giusto ieri. Una bella ragazza. Molto in gamba. Non capisco per quale motivo dovresti tradirla.
R- Non sono affari tuoi. Ora se vuoi scusarmi vado
A- No bello, tu non vai da nessuna parte.
Lo tirai a sedere con tutta la forza che avevo in corpo.
R- Senti, sono cose che non ti riguardano perc...
A- Non mi riguardano? ne sei proprio certo?
R- Va bene, ti chiedo scusa per averti baciata. Contenta adesso?
A- No, non mi accontento. Voglio sapere il perchè
R- Non ho un motivo. Ti basta?

Mi avvicinai al suo viso, intenta a fargliela fare sotto. Ripeto. Dovevo essere proprio furiosa dato che buttò fuori il rospo nonostante le proteste.

R- Shampoo è la mia ragazza. E' vero. Ma è stata una decisione della sua vecchia e del mio.
Vorrei solo essere libero di decidere chi deve piacermi o meno, chi deve starmi accanto e viceversa.
A- Non puoi prenderti gioco delle persone in questo modo
R- Gioco delle persone? e lo dici a me? senti Akane, fammi un favore. Vai a controllare di tanto in tanto il tuo caro dottorino. Se proprio vuoi saperlo non è al sicuro. 
A- Che diamine vorresti dire?
R- Che la ragazzina dolce e delicata che credi che lei sia, non è affatto una ragazzina dolce e delicata. 
*Che intende dire.. ? non vorrà mica dare della "mangia uomini" alla sua ragazza..?!*
R- Ti saluto
A- fermo li!
R- cos'altro hai da dirmi? mi sono scusato, ti ho detto le cose come stanno. Che altro vuoi?

Non riuscii a proferire parola. Chissà perchè poi lo richiamai..
Si avvicino al mio orecchio, molto lentamente , con uno sguardo sicuro di se ed un sorrisetto soddisfatto

R- allora è proprio come pensavo. Sei già pazza di me. 









Perdono. Perdono PERDONO!
Ho trovato non poche difficoltà a continuare questa storia. Poi finalmente stanotte è arrivata l ispirazione.
Olè! problema "risolto".
Sì, ci sono sempre piu' domande.. ma in fondo, siamo solo al 4° capitolo ;) verrà svelato tutto pian pianino. 
Alla prossima!
   
 
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