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Autore: Frytty    15/07/2008    5 recensioni
Mi manchi. E sembra strano, ma la mia vita senza di te non vale molto...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve ragazze! Lo so, come sempre sono in ritardo con gli aggiornamenti e dire che non posso più nemmeno dare la colpa alla scuola, ma solo ad un'innata pigrizia della scrittrice che più non fa niente e più non vuole fare niente, quindi perdonatela, se potete (ma naturalmente io spero di si!) :). Bando alle ciance, passiamo alle cose serie, e cioè, i ringraziamenti sempre doverosi e che mi fanno arrossire dalla punta dei piedi fino alla radice dei capelli: *_*:
SadSong: beh, naturalmente sapevo che avrei scatenato un po' vampireknight: purtroppo mi dispiace di non aver esaudito i tuoi desideri e di aver pubblicato solo ora, *me implora perdono* in ogni caso per quanto riguarda Alex non devi preoccuparti, non è una portatrice sana di guai, vedrai, diciamo che è interessata a qualcuno che non è di certo un ragazzo moro dagli occhi verdi di nostra conoscenza XD! Un bacione e un enorme grazie anche a te per la costanza, spero che con questo capitolo riuscirò a farmi perdonare per la lunga assenza.

mcr_girl: come già precisato Alex non c'entra nulla con Frank apparte il fatto che sono amici e beh, quello che nasconde Frank lo trovi proprio scorrendo la pagina, perché finalmente è arrivato il capitolo delle rivelazioni XD! Imploro anche te per il perdono al mio imperdonabile ritardo e spero che anche questo capitolo ti piaccia! Un bacione e grazie!

Elyrock: tesora! *_* è bellissimo ritrovarti di nuovo qui a commentare! Grazie per tutti i complimenti, lo scorso era il capitolo in cui credevo di meno e con i vostri commenti positivi diciamo che mi sono risollevata! Un bacione! *_* e sono ancora in attesa di continuare la nostra bellissima avventura a 4 mani, eh! *_* ti voglio bene!

Come sempre, un immenso GRAZIE anche a coloro che leggono soltanto e che inseriscono la storia tra i preferiti, mi riempite sempre di gioia! *.*

Che dire di questo capitolo?!? E' uno dei miei preferiti di quelli che ho scritto fino ad ora ed è stato un parto che è durato non giorni ma settimane alla ricerca delle parole giuste, spero abbia lo stesso effetto che ha avuto su di me mentre lo scrivevo.

Ed ora, ENJOY!

Non ha retto un minuto di più.
Si è addormentata tra le mie braccia.
Tenera.
Una bambina quasi.
Salgo piano le scalette del bus, attento a non svegliarla.
Non c'è ancora nessuno.
Li abbiamo abbandonati alla festa.
Scortese forse.
Le stanze sono buie.
Mi guardo intorno.
E' così strano.
Prendo in giro me stesso, quando in realtà non serve.
Solo che i pensieri brutti, quelli che vorresti solo accantonare in un angolo, o ancora meglio, appallottolare come carta e tentare di fare centro nel cestino, ti tormentano quando meno te lo aspetti.
Ripenso al letto macchiato di sangue, al freddo che sentivo dentro, ai suoi capelli sparpagliati sul cuscino, al suo respiro affannato di chi sa già di dover morire e ha paura...
I suoi occhi...
< Frank... > Appena la sento sussurrare il mio nome, sorrido.
La vedo stropicciarsi gli occhi come una bimba in braccio alla madre, appena sveglia.
< Shh! Sono qui... > Le sussurro anch'io baciandole la fronte.
Sorride, si aggrappa alla mia maglia e chiude di nuovo gli occhi.
La osservo ancora un minuto, sorridendo, poi la poggio sul letto freddo.
La copro con il lenzuolo.
< Non andartene... > Ha gli occhi ancora chiusi.
< Non vado via, tranquilla... > Mi stendo al suo fianco, abbracciandola.
Si volta verso di me, gli occhi adesso semi chiusi.
Sorride.
Sorride sempre.
< A cosa pensi? > Mi chiede.
Un sussurro.
< A nulla. > Sorrido anch'io.
< Bugia. >
Il suo sguardo mi trafigge.
< Sei bellissima. > Mi lascio sfuggire.
< Uhm... non è a questo che pensavi. > Ha la voce da inquisitrice, eppure è come una carezza. Non mi sta accusando di niente.
< Sei stanca. Dormi. >
< Non dormo se non mi dici a cosa pensavi. >
Testarda.
< E' una storia lunga. >
< Mi piacciono le storie, prima di addormentarmi. >
Sciocca.
< Ma questa non è una favola. >
< Non importa. >
Non è una favola.

Ho sonno, ma non dormo.
Sono stanca, ma resto sveglia.
Non è una favola, lo so.
Lo vedo dai suoi occhi appena lucidi.
Ha voglia di piangere, ma non lo fa.
Resiste.
Resta sempre il più forte, per ora.
Mi racconta dei suoi capelli dorati.
La principessa.
Mi racconti dei suoi occhi blu.
La principessa.
Mi racconta del sangue che macchiava il lenzuolo incontaminato.
Il pugnale.
Mi racconta di lui.
Il principe.
Mi racconta di come l'ha trovata in un bagno.
Una stazione di servizio.
La stanza.
Erano troppo lontani dalla città, dall'ospedale.
Non è stata fortunata come me.
Mi racconta di come le ha stretto la mano.
Mi racconta di come si è sporcato del suo sangue.
Non avrebbe voluto.
Mi racconta delle sue lacrime.
Le lacrime di una principessa.
Piangeva.
E lui, il principe, non la conosceva nemmeno.
Piangeva.
Le sussurrava che ce l'avrebbe fatta.
Piangeva.
Mi racconta dei suoi occhi chiusi.
Piangeva.
Mi racconta del suo sorriso.
Debole.
Lei sapeva già.
Non c'era altra via di scampo.
Lei sapeva.
Mi racconta del suo ultimo respiro.
Piange.

Come si dice, piangere aiuta.
Posso dire, finalmente, che chi lo ha detto ha pienamente ragione.
Mi sento sollevato.
Mi sono liberato di un sacco troppo pesante e ingombrante sulla schiena.
Mi sento sollevato.
E piango.
Lei che cerca di consolarmi.
Non sta tentando di farmi smettere di piangere, lo so.
Lei capisce meglio di chiunque altro quello che provo, lo so.
Sa bene quanto le lacrime aiutino.
Ne ha passate più di me.
Eppure è così protettiva nei confronti di tutti.
Mai banale.
Vuole solo aiutare, lei, ma non essere aiutata.
Se può preferisce cavarsela da sola ma se non ci fossimo stati noi quella sera avrei visto un'altra ragazza morire davanti ai miei occhi...
forse no.
Semplicemente sarebbe stata un'altra notizia su un giornale sporco, gettato in un cestino della spazzatura.
Forse l'avremmo visto quel giornale, forse no.
Avremmo visto la sua foto sorridente, fornita dalla famiglia.
Forse no.
E non ce ne sarebbe importato più di tanto.
Avremmo continuato a vivere, a fare concerti, a scrivere canzoni, a stare chiusi nel nostro mondo.
Eppure l'abbiamo salvata.
Non ho sopportato la sua vista in quel bagno troppo stretto, il sangue dappertutto, le sue converse rosa che piano si impregnavano di quel sapore ferroso.
Sarei scappato.
Non riuscivo a muovermi però.
Rivedevo così tanto di quella ragazza in lei.
Avrei voluto piangere, ma dovevo fare in fretta.
Ha abbandonato la testa sulla mia spalla, quando ha chiuso gli occhi, quando forse ha creduto di aver chiuso per sempre con la vita.
Ma respirava ancora nell'ambulanza, mentre le tenevo la mano, respirava.
Non poteva vedermi, ma respirava.
Non ha mollato un secondo.
Nemmeno il suo cuore ha mollato.
Mi ha fatto compagnia il bip della macchinetta dell'elettrocardiogramma quella notte, nella sua stanza, osservando le sue bende sporche, macchiare il lenzuolo.
Le ho tenuto la mano.
Ma lei non lo sa.
Forse non glie lo dirò mai.
Ora mi abbraccia, mi accarezza i capelli, mi culla, mi sento un bambino in un abbraccio troppo grande.

L'ombra degli ultimi singhiozzi sembra risuonare nella stanza vuota.
La storia di quella ragazza così simile alla mia...
Adesso mi sembra di capire chi fosse quel ragazzo che ricordavo aver visto prima di chiudere gli occhi quella sera...
< Grazie. > Gli sussurro, mentre mi guarda con gli occhi scintillanti di chi ha appena finito di piangere.
< Di cosa? > Mi chiede.
< Di avermi salvata quella sera. >
< C-come fai a sapere c-che... > Gli muoiono le parole in gola.
< E' stupido lo so. Mi ricordavo di aver visto degli occhi simili ai tuoi prima di chiudere i miei. Pensavo fosse Mikey all'inizio. Ma i suoi occhi non corrispondevano a quelli che cercavo. Avevi gli stessi occhi di adesso... > Rispondo sorridendo.
Quasi mi vergogno.
< Tu... ricordi? >
< No. Ma i tuoi occhi sono stati la prima cosa vera che ho visto dopo molto tempo. >
< Non so cosa dire... >
< Non devi dire niente. Sono io che ti ho detto grazie. >
Mi sorride.
< Sarebbe ora di dormire. E' tardissimo. > Mi bacia la fronte.
< Sicuro di star bene? >
< Sto bene. > Mi bacia una guancia.
< Non mi lasci dormire da sola, vero? >
< No, non ti lascio dormire da sola. > Raggiunge le mie labbra e le fa sue.
< Buonanotte. > Sussurro.
< 'Notte. > Mi risponde.
Mi abbraccia e mi stringe la mano.
Rispondo alla stretta.
Non ho intenzione di mollarla.

COMMENTATE??? *.*

   
 
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