-Tina
Tina era costantemente un mare di lacrime.
Per un compito andato male o per uno andato troppo bene; per il pranzo che aveva dimenticato o perché a mensa c’era la pizza; perché Mike l’aveva lasciata o perché avevano fatto l’amore.
E ogni volta tutti le erano vicini e la consolavano o si complimentavano e la pregavano di smettere di piangere. E lei rideva, e si asciugava gli occhi.
Ma quella settimana non c’erano lacrime, e neanche in quel mese, neanche all’anniversario, né al masiversario, né nei sogni.
Perché Finn, le sue lacrime, non le meritava. Quelle lacrime che erano uscite per ogni cazzata, pero ogni stupidaggine, non avevano diritto di uscire per ricordare i suoi sorrisi o le sue strambe mosse da ballo. Le sue lacrime non erano niente, in confronto a lui.