-Kurt
Quando Kurt attraversò i corridoi, quel giorno, sapeva che nessuno lo avrebbe sfiorato. Che nessuno lo avrebbe buttato contro l’armadietto e nella spazzatura. Sapeva che i bulli, quel girono, non lo avrebbe calcolato.
Perché lui indossava quella giacca. Quella felpa.
Così larga e lunga, così grande per il corpo esile di Kurt, che camminava a testa alta lungo il perimetro della scuola. Era protetto, lo era sempre stato da quando Finn era nei paraggi. Ma Finn non c’era più. E quando Rick “stecchino” Nelson lo guardò in faccia, non lo toccò e non lo prese in giro. E Kurt lo fermò, mettendogli una mano sulla spalla. Si tolse la felpa, la ripiegò accuratamente nella sua borsa e si posizionò davanti a lui.
«Senza pietà», aveva sussurrato ed entrambi avevano capito che non si riferivano alla potenza che Rick doveva usare.
Non gli importava del bullismo, del sangue o dei lividi: Finn lo avrebbe aiutato, lo aveva sempre fatto.
Doveva solo ridargli un motivo per ritornare giù, da lui.
E quale motivo migliore di aiutare il suo fratellino a combattere il bullismo?