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Autore: Nihal07    20/04/2014    1 recensioni
Dopo continui attacchi a villaggi vicini, il Team Kakashi è costretto ad indagare e soccorrere gli eventuali superstiti. Qui Kakashi incontra una ragazza. Una strana ragazza, tremendamente somigliante a Rin. Che sia lei?
Forse si. Lei conosce la sua storia, le sue emozioni, ma sembra essere tornata per vendicarsi di lui.
In questo momento difficile, il jonin sarà però affiancato dai suoi allievi, in particolare da Sakura...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo III
 

Quando Kakashi arrivò a Konoha, si sentì subito un po’ meglio.
Forse quel posto l’aveva suggestionato troppo.
Quella donna gli aveva fatto riaffiorare nella mente troppi ricordi spiacevoli.
Una volta arrivato a casa, il jonin si limitò a salutare i ragazzi, lasciando una Sakura sospettosa e preoccupata. Le aveva detto che non era più abituato a quegli scenari cruenti , i quali lo avevano leggermente traumatizzato. Balle.
Si distese sul divano ma non provò ad addormentarsi. Tanto era sempre la solita storia. Gli incubi lo perseguitavano.
Arrivata la sera, mangiò rapidamente, si fece la doccia ed entrò nella sua camera con l’intenzione di addormentarsi il prima possibile.
Una volta chiusi gli occhi però, sentì degli strani rumori provenire dalla finestra.
Si alzò  e si sporse leggermente non vedendo nulla.
Decise di chiuderla nonostante fosse sua abitudine tenerla aperta.
Respirò profondamente prima di girarsi e tornare sotto le coperte.
“Kakashi.” Una voce dietro di lui lo fece sussultare e quando si girò si ritrovò davanti ancora quella ragazza.
Sì, perché lei non poteva essere Rin, anche se…
“Tu non sei…”
L’istinto lo portò a cercare di afferrare uno dei kunai che di solito portava nel tascapane dietro la schiena. Sfortunatamente, non trovò nulla.  In effetti non era per niente sua consuetudine coricarsi tenendo sempre qualche arma a portata di mano.
“Dimmi un po’ Kakashi, non avrai paura…”
L’uomo strinse i pugni.
“Che cosa vuoi da me?”
“Potresti almeno mostrarti felice di vedermi.” La donna sorrise e un brivido attraversò il jonin.
“Io non ti conosco. Tu non puoi essere Rin. Lei...” Si fermò per un paio di secondi. “Sarebbe stata diversa.”
Rin divenne seria. “Sai quanto tempo è passato Kakashi? La gente cambia. Alcune volte in meglio.”
Kakashi fece un passo indietro. “Dimmi perché sei qui.”
“Per ripagarti della stessa moneta.”
Detto questo, la donna afferrò un kunai e scattò in avanti verso Kakashi.
Ci fu una colluttazione e un breve scontro, ma quando l’uomo riuscì a strapparle dalle mani il kunai e a bloccarla a terra, si fermò di colpo.
“Se sei convinto che io non sia Rin, perché non mi colpisci?!”
Kakashi stette per un paio di secondi a guardarla, mentre nella sua mente riaffioravano immagini del loro ultimo incontro. Di come erano circondati dai nemici. Era lei che si era gettata su di lui, non il contrario. Perché ora lo stava accusando?
Si alzò, gettò l’arma per terra e rapidamente uscì di casa, spaventato.
Iniziò a correre, senza mai voltarsi indietro, perché se l’avesse fatto, probabilmente si sarebbe fermato in preda al panico.
Ansimando, bussò freneticamente alla porta di una casa che conosceva fin troppo bene.
Il tempo che passò sembrò un’eternità e quando una ragazza aprì finalmente la porta, mezza addormentata, Kakashi si ripetè che finalmente quell’incubo era finito. Doveva essere così per forza.
“Kakashi?”
“Sakura, posso entrare?”
La ragazza lo guardò un attimo. Sembrava spaesato. Continuava a guardarsi intorno. Sì, doveva esserci qualcosa che non andava.
“Ti prego…”
Annuì, lasciandolo entrare.
Chiuse svelta la porta, senza preoccuparsi di guardare fuori.
“Kakashi, vado a prenderti un bicchiere d’acqua, tu…”
Il jonin le afferrò un polso. “Per favore, resta qui.”
“Mi stai facendo preoccupare.”
Sakura si sedette sul divano e fece segno all’Hatake di fare lo stesso, di fianco a lei, e così avvenne.
“Cos’è successo? Perché vieni da me a quest’ora?”
Kakashi non la guardò minimamente. Si alzò e si diresse verso la finestra, poi scostò la tenda e spiò l’esterno.
La rosa si diresse verso di lui, gli appoggiò una mano sul viso e lo costrinse a guardarla. “Ora, voglio sapere cosa c’è che non va. Non posso aiutarti se fai così.”
L’uomo abbassò lo sguardo. “Non è una cosa di cui devi preoccuparti.”
“E invece si. È da quando siamo partiti per tornare a Konoha che ti comporti in modo strano. Qualcosa sarà pur successo. Puoi fidarti di me Kakashi. E mi stupisco che tu ancora non mi dica le cose in faccia dopo tutto questo tempo.”
Il rimprovero dell’allieva lo convinse che forse non poteva reggere ancora per molto tutto quello che gli stava succedendo.
Si sedettero e Kakashi iniziò a spiegare. “Quando ero adolescente, anche io facevo parte di un team. Sfortunatamente i miei compagni ora non ci sono più, sono tutti morti.”
Sakura annuì. “Ti ascolto.”
“C’era una ragazza e… Non…”
Il jonin si prese la testa fra le mani. Sentì gli occhi bruciare e i ricordi riaffiorarono più nitidi che mai. “Non l’ho uccisa io, Sakura… Te lo giuro…”
La rosa gli prese una mano. “Kakashi, io ti credo… Ma non capisco come mai tu sia qui, il tuo comportamento, ogni cosa…”
“Lei è morta. Io ero lì, lei non si muoveva. Ora è viva. Era a casa mia pochi minuti fa. Quando all’accampamento tu mi hai trovato là fuori, lei se ne era appena andata…”
Sakura non seppe che dire. Quella poteva essere una spiegazione valida. Coincideva con ogni minimo dettaglio, ma… Le persone non tornano mai in vita. Lei lo sapeva. Forse Kakashi…
“Non sono pazzo Sakura.” Puntò i suoi occhi in quelli di lei. “Non lo sono.”
Senza pensarci un attimo, la rosa lo abbracciò. “Lo so.”
Si staccò e gli sorrise. “Che ne dici di dormire da me stasera? Poi domani risolviamo ogni cosa.”
Kakashi si sentiva esausto. Aveva bisogno di dormire. Sapeva che non si sarebbe risolto nulla l’indomani, ma aveva bisogno di sentirselo dire.
Annuì debolmente.
“Vado a prendere una coperta.”
Sakura ci mise poco. Sapeva che il jonin non voleva stare da solo. Non quella notte.
Presa la coperta, l’uomo si coprì e si distese.
“Mi dispiace… Per tutto.”
La rosa sorrise. “Tu ci sei sempre stato per me. Farò di tutto per farti stare meglio. Ora cerca di dormire.”
Detto questo, Sakura spense la luce e si avvicinò alla finestra per chiudere la tenda.
Non prestò molta attenzione a quello che c’era all’esterno, ma non potè nascondere ai suoi occhi, la figura di una donna poco lontana da casa sua.
Non riuscì a distinguerne i tratti e quando si voltò di nuovo dopo aver posato lo sguardo su Kakashi che ormai dormiva, notò che era sparita.
Chiuse la tenda, prese una sedia e si sedette vicino l’uomo.
Gli passò una mano tra i capelli e gli strinse una mano. “Vedrai che metterò a posto le cose.”


 
  
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