Anime & Manga > My HiME - My Otome
Segui la storia  |       
Autore: DezoPenguin    20/04/2014    1 recensioni
Elementary My Dear Natsuki parte terza. Sembrava un caso semplice, non c'era dubbio su chi avesse ucciso quel facoltoso uomo d'affari. Eppure Shizuru si ritrova attirata in una ragnatela di morte, manipolazione e vendetta, mentre cerca di scoprire la verità.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka Suzushiro, Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Yukino Kikukawa
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Elementary My Dear Natsuki'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note dell'autore: In risposta ad una delle recensioni anonime, un proiettile di pistola in genere non può far cadere all'indietro un uomo; non ha la forza d'impatto necessaria per spingere un corpo all'indietro (la tendenza naturale di un corpo umano è di cadere in avanti). Nonostante sia quello che i film e i serial tv vorrebbero farci credere!

Più in generale, ultimamente ho ricevuto sempre più recensioni e commenti che chiedono del progresso della relazione tra Natsuki e Shizuru (o, più accuratamente, SE ci sia una relazione tra Natsuki e Shizuru, considerando quanto se la stanno prendendo comoda!). Posso certamente capire perché le persone mi chiedano una cosa del genere, visto che ormai il progetto ha raggiunto le 65.000 parole e perfino il sottotesto sta avanzando lentamente. Tutto quello che posso dire è che "Elementary, My Dear Natsuki" è un romanzo in sei parti e che questa è appena la terza parte (non sta contando le sidestory, NDT). La loro relazione e quello che giungeranno a significare l'una per l'altra è una parte importante della trama della serie (l'altra parte è il passato di Natsuki) e le due trame stanno evolvendo alla stessa velocità. Come vi aspetterete, sarà alla fine della serie, durante la quinta e sesta parte, che questa sottotrama passerà in primo piano invece di starsene sullo sfondo. Invece, per quanto riguarda che cosa accadrà…bè, non dovete far altro che leggere e vedere. D'altro canto, sono anche impressionato da quanti recensori sembrano aver colto gli indizi che sto cercando di fornire. Siete davvero attenti!

Incidentalmente, io e mia moglie siamo andati al cinema dopo che ho pubblicato il capitolo precedente a questo, e abbiamo visto la versione di Robert Downey Jr. di  Sherlock Holmes. Anche se non è esattamente un grande film di "Holmes" (c'erano diversi cambiamenti rispetto al canone, anche se era presente una piacevole e sorprendente quantità di osservazione e deduzione, inclusi alcuni sviluppi originali delle abilità di Holmes, come le scene di lotta, e una scrupolosa attenzione nel mostrare allo spettatore le prove che Holmes usa per risolvere il caso!), entrambi abbiamo siamo d'accordo nel dire che era un eccellente film d'avventura/suspense, ben recitato, con una trama appassionante e una Londra gotica resa molto bene dalla computer grafica. E Shizuru approverebbe di certo il sottotesto romantico tra Holmes e il Watson di Jude Law.

~X X X~

Acque profonde, Natsuki-capitolo 4

"Dove stiamo andando?" chiesi, con più irritazione di quanta fossi giustificata a provare.

"A perquisire la stanza di Trepoff, naturalmente. Signorina Chrysant?" disse, voltandosi a guardare la ragazza con gli occhiali.

"Sì, signorina Viola. È da questa parte."

"Sono sicura che l'ispettrice Armitage l'ha già fatto. Ha trovato qualcosa di significativo?"

"No, signorina Viola, nulla che mi abbia chiesto di annotare."

"Il brutto dell'inverno, naturalmente, è che tutti i fuochi sono accesi, facilitando le cose alle persone che vogliono distruggere le prove."

"So che suonerò idiota, ma le prove di cosa?"

"Del movente, naturalmente."

Mi sentivo persa nel tentare di seguire i pensieri di Shizuru quanto lo ero in quei corridoi rivestiti di legno attraverso i quali Chrysant ci stava guidando.

"Shizuru, perchè Trepoff sarebbe tanto stupido da portare con sé le prove del movente? Va bene, d'accordo, il crimine non è stato certo un colpo di genio, quindi forse non è così intelligente come credevo, ma se avesse un minimo di cervello avrebbe lasciato la prova a casa o l'avrebbe distrutta una volta arrivato qui."

"Non poteva lasciarla a casa, per il semplice motivo per cui non l'aveva, non finchè non è giunto qui."

"È quello che ha detto Lady Haruka," disse Chrysant, quasi cinguettando. Pensai che fosse felice di vedere che l'opinione della sua padrona fosse stata confermata da un esperto indipendente.

"È una deduzione elementare," spiegò Shizuru. "Se Trepoff avesse deciso di uccidere Smith prima di questo finesettimana, avrebbe elaborato un piano. Anche nella morsa dell'emozione, avrebbe avuto un qualche istinto di autoconservazione; è un avventuriero, si è già trovato in situazioni difficili e violente. Al suo posto, Natsuki sarebbe tanto irruente da non pensare a una qualche strategia per eliminare con sicurezza un nemico mortale? Come minimo, non portereste con voi un'arma?"

"Sapeva che c'era una collezione di armi qui," dissi, facendo l'avvocato del diavolo, "così non c'era pericolo che una cameriera, disfando i suoi bagagli, trovasse la pistola."

"È vero," disse Shizuru, "ma se aveva pianificato tutto con tanto anticipo, non avrebbe anche pensato ad un modo migliore per commettere il crimine?"

"Non a tutti gli assassini importa di essere catturati," le feci notare.

"È così, ma considerate il carattere dell'uomo—e della vittima, per quel che vale. Questo non è il caso in cui un fanatico religioso si è scagliato contro un nemico della sua fede."

"Va bene," brontolai. "Quindi che significa?"

"Che Trepoff non è arrivato ad Odessa con l’intenzione di uccidere Smith. È successo qualcosa che l’ha riempito di una rabbia omicida, un’emozione così forte che ha annebbiato la sua capacità di giudizio e che l’ha obbligato ad uccidere Smith anche a costo della sua stessa vita. L’immediatezza del tutto, dell’essere sotto lo stesso tetto di Smith quando ha ricevuto l’informazione chiave, è stata la forza che ha spinto gli avvenimenti a svolgersi in quel modo. Lui ha scoperto qualcosa, e quella scoperta esigeva sangue."

Ci pensai su mentre Chrysant ci guidava verso le stanze degli ospiti. Shizuru aveva ragione. Per me, il fatto che Trepoff non avesse portato una pistola a Odessa era la prova conclusiva. Se avesse avuto intenzione di uccidere Smith fin dall'inizio—perfino se fosse stato incerto se farlo o meno—sarebbe comunque stato pronto, perché non si sa mai. Essere preparati era una lezione che si imparava in fretta e non di dimenticava mai.

"Quindi il motivo qual era?" chiesi.

"Natsuki," mi rimproverò Shizuru. "Di certo potete indovinare."

"Pensavo foste del parere che indovinare è un'abitudine scioccante, che 'distrugge le facoltà logiche' o roba del genere."

"Per questo vi ho chiesto di indovinare," mi prese in giro lei, imperturbabile.

Pensai a quello che sapevo delle persone coinvolte, che non era granchè. Ma anche così, mi accorsi che Shizuru aveva avuto ragione a sgridarmi. Era ovvio, e il fatto che non l'avevo capito era solo da attribuirsi allo shock che avevo provato vedendo i gemelli di Smith.

"È la solita vecchia storia, vero? Smith controllava il denaro di Rena Searrs grazie a quel fondo fiduciario, ma solo fino alla sua maggiore età o finché non si fosse sposata, quindi lui l’ha uccisa per impedire che questo accadesse? Alyssa Searrs è solo una bambina, quindi lui avrebbe avuto una decina d’anni di tempo per giocarsela – o per uccidere anche lei, se fosse stato necessario."

"Molto bene, Natsuki," approvò Shizuru. "Anche per me questa è l'ipotesi più probabile. Credo che l'ispettrice sia d'accordo, signorina Chrysant?"

"Lady Haruka non mi ha detto nulla nello specifico—"

"Succede sempre così a noi amici e accompagnatori di famosi detective," mi lamentai per prendere in giro Shizuru, e strappai un sorriso timido a Chrysant. Sembrava inoffensiva, ma a quanto pareva aveva delle profondità.

"—ma ho avuto questa stessa impressione da alcuni dei suoi commenti."

Shizuru annuì.

"Come pensavo. Ma se la risposta alla domanda 'Cosa ha scoperto Trepoff' è evidente, come abbia fatto è una faccenda completamente diversa."

"Come?"

"Sì. Come ha fatto Trepoff ad ottenere questa informazione, in particolare se è improbabile che sia venuto a Odessa apposta per cercarla? "

"Di nuovo la mancanza di un piano?" arguii.

"Proprio così. È una supposizione, visto che stiamo deducendo dalle fonti che abbiamo, ma se io stessi deliberatamente cercando una prova del fatto che la donna che amavo è stata assassinata, allora sarei pronta ad agire immediatamente, una volta trovata la prova. Oppure avrei già pensato in anticipo ad un piano per eliminare l’assassino senza farmi scoprire o almeno sarei comunque abbastanza preparata da non perdere la testa una volta venuta a conoscenza della verità.”

C’era qualcosa in quello che aveva detto Shizuru che suonava non sbagliato ma… insolito, come un brano musicale che all’improvviso cambia tonalità. Non riuscii a capire cosa fosse e visto che la sua deduzione aveva senso, decisi che non era stato il ragionamento a disorientarmi, quindi misi da parte quel pensiero.

"Non posso negarlo."

Il sorriso di Shizuru si fece più luminoso, solo un po', ma era comunque lì.

"È questo che rende questo caso così affascinante, Natsuki."

Non potei fare a meno di notare la felicità del suo tono. Ma comunque, avrei dovuto aspettarmelo. Questi contorti rompicapi di emozioni umane e malvagità erano la sua ragione d'essere, erano in grado di concentrare il suo intelletto e la sua percezione verso un bene superiore invece che su un qualche gioco complicato durante il quale restare seduta e bere tè.

"Shizuru, c'è una cosa che mi stavo chiedendo," esordii, un po' intimidita.

"Oh?"

"Stavate parlando del movente di Trepoff. Non pensate che ci sia una qualche possibilità che non sia stato lui?"

"Bè, capisco che nei polizieschi preferiti di Natsuki l'arresto del colpevole prima dell'arrivo del detective sia una garanzia di innocenza, ma in genere questo non è il caso."

"È stata Armitage a chiamarvi, però. Non l'avrebbe fatto se non avesse avuto dubbi."

"Dubbi, sì, ma non su quello."

"Lady Haruka non lo avrebbe mai arrestato se non avesse creduto che era colpevole," disse Chrysant in difesa della sua datrice di lavoro. Nella sua voce non c'era alcuna incertezza.

"È solo che, dal modo in cui stavate parlando quando interrogavate Trepoff, avete fatto sembrare che ci fossero dei problemi."

Shizuru scosse la testa.

"Kannin na, Natsuki." Perdonatemi. "Mi dispiace che non abbiate capito. Avrei dovuto essere più chiara. Sappiamo come finisce la storia: con Trepoff che spara a Smith proprio come ci ha raccontato. Quello che ci manca—i problemi di cui stavate parlando—sono gli eventi che hanno condotto all'omicidio."

Capivo, o almeno credevo. Per esempio, se il movente di Trepoff era davvero vendicare Rena Searrs, allora Smith probabilmente aveva giocato con la fortuna dei Searrs, e ci sarebbe stato bisogno di indagare in proposito, probabilmente di arrestare i suoi complici, e certamente i nuovi incaricati di Alyssa Searrs avrebbero voluto un risarcimento più alto possibile dal patrimonio di Smith. Quel genere di cose era importante.

Proprio come una ricerca sul passato di Smith avrebbe potuto rivelare che significato, sempre che ce ne fosse uno, avevano suoi gemelli.

Sospirai.

"No, sono io che mi scuso. È già un male che sia tre passi dietro a voi, ma questo me lo aspetto. Solo che non sono abituata a stare anche tre passi dietro a tutti gli altri."

"Natsuki, questo non—"

"Shizuru, non è colpa vostra se—"

"Um, siamo arrivate," disse Chrysant a bassa voce. Shizuru e io abbandonammo le nostre scuse e ci voltammo verso la porta.

La stanza di Sergay Trepoff era come ogni altra stanza di Odessa: elegante e riccamente arredata senza essere opulenta. Un alto soffitto e finestre istoriate rendevano la camera luminosa e confortevole, il letto era grande e sembrava comodo, e l'armadio, la cassettiera e la scrivania erano costruite nello stesso stile. C'era un caminetto incassato in uno dei muri, che di certo dava un piacevole calore. Era il genere di stanza in cui un ospite poteva sentirsi a casa, nel caso avesse dovuto trattenersi a lungo.

E non era vuota.

Una ragazza dai capelli neri con un'uniforme da cameriera stava attizzando il fuoco con un attizzatoio, trasformando le braci in una fiamma.

"Fermatevi subito!" esclamò Shizuru. La cameriera alzò lo sguardo sorpresa quando ci vide entrare, ma non si fermò. Presi un'iniziativa più diretta, strappandole l'attizzatoio e spostando il combustibile lontano dal calore, spegnendo la fiamma appena accesa.

"Chi siete?" strillò. "Che state facendo?"

"È qualcosa che dovremmo chiedere noi a voi," disse Shizuru. "La polizia non vi ha forse detto che nulla in questa stanza dev'essere toccato?"

"Lady Haruka ha avvertito la governante," disse Chrysant.

"Nel qual caso sono certa che il messaggio vi è giunto. Per favore spiegatevi, signorina—?"

"Nina, signora," rispose nervosamente la cameriera. Non sembrava avere più di quindici o sedici anni.

"Nina, dunque. Ebbene?"

"Io...io..."

"Trattatela con gentilezza, Miss Viola. Questa povera ragazza ha un debole per il povero zio Sergay."

Quella voce arrivava da una porta che comunicava con un'altra stanza, posta sul muro di fronte al caminetto, che si era aperta silenziosamente su cardini oliati. Il tono era dolce ed educato, con un debole ma riconoscibile accento italiano. Chi aveva parlato era un ragazzino a cui diedi circa quattordici anni, ma che sembrava più giovane a causa della bassa statura e della corporatura snella. Era la sua espressione che mi aveva fatto indovinare la sua età; il suo sorriso assomigliava a quello di Shizuru, ma mentre la maschera della mia amica era un enigma, quella di lui diceva chiaramente che conosceva molte cose e che custodiva dei segreti. I suoi capelli erano candidi e la carnagione pallida, quasi come quella di un fantasma, così mi chiesi se non fosse albino.

"Non sapevo che fossimo stati presentati, signor Conte dai Artai," rispose Shizuru.

"In effetti non ci siamo mai visti, anche se conosco vostro zio. Il fratello minore di vostro padre, credo? Gli occhi scarlatti dei Viola sono bellissimi, anche se suppongo che alla vostra famiglia dispiaccia che siano così riconoscibili, vista la portata di quello scandalo. Inoltre la casa è in subbuglio perché la grande detective di Londra è stata chiamata qui."

Agitò un dito in direzione di Shizuru e anche di Chrysant, probabilmente.

"Mi sembra che se la legge ha bisogno di chiamare in continuazione una potenza deduttiva di tale portata per impiccare lo zio Sergay, allora forse non dovrebbe cambiare idea così alla svelta, hmm?"

La cameriera ansimò quando sentì che Trepoff avrebbe potutto essere impiccato; era arrossita intensamente quando il ragazzo—chiaramente il Nagi Dai Artai che Armitage aveva nominato—aveva rivelato la sua infatuazione. Chrysant si irrigidì indignata al sentire il velato insulto alla sua padrona. Shizuru, invece, non battè ciglio.

"È un caso interessante, e di certo molto più complesso di quanto la polizia del Surrey pensasse inizialmente."

"Esattamente! Bizzarro da parte loro pensare che lo zio Sergay fosse una specie di assassino dal sangue caldo, che punta le pistole contro il suo ospite come un italiano da operetta. O un cosacco impazzito, se vogliamo preservare gli stereotipi nazionali."

"Non ci credete, dunque?"

Nagi si strinse teatralmente nelle spalle.

"Che posso dire? Dicono che fosse alquanto audace nei suoi giorni di gloria, quando abbatteva briganti sulle Alpi accanto al mio defunto padre, o quando veleggiava verso luoghi strani che gli Europei non avevano ancora messo sulle nostre mappe, ma lo zio Sergay che conosco io? Certamente no. Mio padre lo ha nominato mio banchiere finchè non avrò ventun anni, e questo ha reso il suo carattere noioso quanto quello di un banchiere."

Decisi che Nagi Dai Artai non mi piaceva molto. Il conte era il genere di persona che infilava un insulto, nascosto o meno, in ogni frase che diceva.

"Allora quale sarebbe la vostra spiegazione degli eventi?"

"Sono certo di non essere in grado di dirlo. Forse c'era ancora un po' d'avventura nello zio Sergay? O forse tutti questi sodalizi e alleanze e società segrete e sciocchezze del genere sono state la fine di Smith? Anche lui era un bachiere, sempre preoccupato dai soldi. Ma almeno da lui me lo aspettavo. Lo zio Sergay avrebbe dovuto essere coraggioso e romantico, il genere di personaggio audace che può allietare il cuore di una giovane donna—o altre parti di lei."

Inarcò le sopracciglia con aria d'intesa, il che spinse Nina a fuggire dalla stanza arrossendo furiosamente.

"È stato veramente una cocente delusione. Almeno con Smith sapevi cosa avresti ottenuto."

"E cosa, esattamente, avete ottenuto? Che l'abbia fatto uccidere, naturalmente," chiese Shizuru in tono mite.

Il giovane conte ridacchiò.

"Una noia mortale, innanzitutto. Ma," agitò di nuovo un dito nella nostra direzione, "Non credo sia stata quella a farlo uccidere. La società moderna non si è ancora resa conto di quanto sia offensiva la noia. "

"Siete fortunato, sapete," gli dissi.

Lui inarcò le sopracciglia in un gesto teatrale.

"Mi ferite, cara signora."

Mi strinsi nelle spalle.

"Un uomo è morto, il vostro tutore è stato accusato, e voi ve ne state lì a fare battute alle loro spalle. Cosa c'è di meno noioso di un ragazzino che pensa di essere divertente?"

Si irrigidì a quell'insulto; a quanto pareva il conte Dai Artai aveva un limite di una sola battuta a sue spese prima che finisse di divertirsi.

"Siete una donna maleducata, signorina—"

"Natsuki Kuga."

"Signorina Kuga, dunque. Dovreste fare attenzione, una donna dalla lingua tagliente genera più irritazione di una dozzina di banchieri. Ora, per quanto questa conversazione sia affascinante, ho delle cose da fare."

E senza attendere di essere congedato, attraversò la stanza di Trepoff e uscì con aria petulante dalla stessa porta da cui se n'era andata Nina.

"Quel ragazzo mi fa prudere il dito sul grilletto," mormorai. "Se fossi il suo tutore probabilmente anch’io sparerei alla prima persona che mi desse fastidio.”

"Nonostante le ammirevoli capacità diplomatiche di Natsuki, non credo che sia questo il movente in questo caso."

"Mi scuso se mi sono spinta troppo oltre con lui, Shizuru, ma—gah! È come qualcosa che si vuole calpestare e poi grattarsi via dalla suola."

Shizuru sorrise.

"Bè, sospetto che il conte Dai Artai non vorrà condividerea alcuna informazione rilevante con voi. Comunque, è una strategia di base per gli interrogatori. Una persona si presenta come invandente e minacciosa, mentre un'altra è comprensiva, invitando la persona interrogata ad allearsi con l'investigatore comprensivo. In generale, naturalmente, si adotta questa strategia in modo intenzionale, ma il principio è questo."

Sussultai.

"Ho detto che mi dispiace," mormorai. Shizuru ridacchiò, il che ordinariamente sarebbe stato irritante, ma immaginai che se stava ridendo significava che non avevo complicato le cose più di tanto.

"Ora, vediamo cosa abbiamo qui," continuò, e cominciò una minuziosa ispezione della stanza. Guardare Shizuru cercare le prove mi sorprendeva sempre, per quanto era diverso dalla sua solita immagine di calma e serenità (quando lavorava) o di totale pigrizia (in giro per casa). Si gettò nell'attività con rapidità e precisione, cercando sopra e sotto il letto, perquisendo il guardaroba e la cassiettera, la scrivania e tutto il resto. Quando arrivò al caminetto, però, si fermò.

"Sono lieta che che abbiate fermato la domestica in tempo prima che accendesse il fuoco, Natsuki," disse. "Vi prego, mettete sulla scrivania qualcosa che impedisca di sporcarla."

Sul tavolo c'era una copia spiegazzata del Times del giorno prima, così la stesi sul ripiano. Con attenzione, Shizuru spostò la legna carbonizzata e ne sollevò con cautela una massa di carta che portò fino allo scrittoio.

"Questo cos’è? Stava bruciando qualcosa nel caminetto? Quanta carta, sembra quasi un libro intero."

"Credo abbiate ragione. Ci sono anche dei pezzi di cuoio, probabilmente parte della rilegatura." Arricciò il naso. "Mi sorprende che nessuno si sia lamentato della puzza, anche se suppongo lo abbia distrutto prima di cena, e tutti sono rimasti al piano di sotto fino a tardi."

"A dire il vero, signorina Viola," disse Chrysant, "Credo che..." Si interruppe per sfogliare il suo taccuino.

"Sì, ecco qua. Il signor Coxley e il suo valletto hanno notato un cattivo odore mentre il signor Coxley si stava cambiando per la cena. Hanno la stanza degli ospiti di fronte a quella del conte Dai Artai.

"Allora ecco la spiegazione."

Guardai la massa di carta bruciacchiata.

"Ma per noi è un vantaggio saperlo? Intendo, c'è rimasto qualcosa di questo libro? E anche se c'è, che bene può fare averne solo alcune pagine?"

"Dipende, Natsuki, da che genere di libro era."

Shizuru aprì la propria borsa e ne tirò fuori un delicato paio di pinzette. Con esse, cominciò a togliere le pagine carbonizzate una alla volta rivelando lentamente che, in effetti, c'era un'area al centro di quella massa nerastra che il calore non aveva raggiunto.

"Trepoff deve aver buttato il libro nel fuoco prima di cena," spiegò Shizuru. "L'ho trovato in un angolo del caminetto, quindi o l'ha buttato sulla grata ed ha sbagliato mira o è scivolato giù. Dopo cena non è tornato per controllare che fosse bruciato del tutto. Lo sparo e l'indagine della polizia, però, ha sovvertito la routine della casa quindi il fuoco ha bruciato fino a questa sera, quando la cameriera lo ha riacceso."

"Pensate che la cameriera sia sua complice?"

"Se lo è, non è molto intelligente. Dal punto di vista di Trepoff è poco più di una bambina. Non si fiderebbe a rivelarle i suoi segreti."

"Vorrei avere idea di che cosa siano quei segreti," mormorai.

"Bè, forse questo ci aiuterà."

Con grande attenzione, separò le pagine intatte una per una e le mise una accanto all'altra sulla scrivania.

"Sembrano le pagine di un libro mastro," notò Chrysant. Ero d'accordo con lei. La carta era stampata in righe e colonne, in cui erano state scritte delle cifre. In alcuni punti, c'erano delle parole sul lato sinistro delle pagine. Alcune cifre erano state cerchiate con l'inchiostro rosso.

"Pensate che queste siano le prove che Smith stesse giocando con il denaro della fondazione Searrs?" Chiesi.

"Ma perchè Trepoff avrebbe dovuto bruciarlo? Dannazione, se non altro sarebbe stata un'ottima prova di fronte a una giuria. Il tutore malvagio che ruba alla sua bellissima e celebrata pupilla, che la uccide per coprire i propri furti, così l'amante adirato lo ammazza quando lo scopre? Anche se non ci sono dubbi sulla sua colpevolezza il suo avvocato avrebbe potuto usare la storia per implorare clemenza. Abbastanza simpatia gli avrebbe risparmiato la forca. Perché distruggere la prova e tacere sul movente?"

"Credo che dovremo chiederglielo," disse Shizuru.

Il mio cervello era tornato al problema dei gemelli di Smith. Non capivo che significato avessero, ma dovevano significare qualcosa, giusto? O forse stavo esagerando la loro importanza perché erano importanti per me?

Di una cosa ero certa: dovevo usare questa opportunità che il destino mi aveva offerto. Dopo settimane di ricerca infruttuosa passate a cercare qualcosa, qualsiasi cosa che potesse spiegarmi l'assassinio di mia madre, non potevo lasciare perdere questo indizio. Se i gemelli avevano altro significato oltre a quello estetico, allora dovevo scoprire quale fosse.

Trepoff lo sapeva? Forse. Ma se il fatto che avesse ucciso Smith era semplice vendetta per la morte di Rena Searrs, allora forse non c'era alcuna connessione. Shizuru aveva il suo caso da investigare, ma non era il mio.

"Lady Haruka vorrà essere presente quando lo interrogherete," disse Chrysant, dandomi un'apertura.

"Sembra che userete quel metodo di interrogatorio a due di cui stavate parlando."

"Ara, Natsuki pensa che io possa essere minacciosa e spaventosa?"

Sbuffai.

"Idiota. Sapete che intendo. Sto dicendo che, con voi e l'ispettrice Armitage che lavorate su Trepoff e la signorina Chrysant che prede appunti, non avete bisogno che io sia presente all'interrogatorio."

Shizuru battè le palpebre.

"Natsuki non vuole accompagnarci?"

"Natsuki ha saltato la cena," le feci notare, ed era la verità.

"Le cucine hanno messo un piatto di sandwich e del caffè in biblioteca, per gli agenti," disse Chrysant con gentilezza, "sono certa che potete approfittarne."

Sorrisi.

"Grazie! Mi sbrigherò. Con un po' di fortuna, avrò finito molto prima che voi abbiate ocncluso l'interrogatorio di Trepoff."

"Spero che Natsuki trovi quello che sta cercando."

"Eh?" ero stupefatta.

Shizuru sorrise.

"Potete essere irritabile quando saltate i pasti," aggiunse.

Il suo sorriso, però, era una delle sue maschere.

"Shizuru!"

Ripresi la nostra solita routine: lei mi prendeva in giro, e io mi agitavo. Perfino Chrysant fece un lieve sorriso mentre assiteva alla nostra discussione. Ma non potei fare a meno di chiedermi quanto lo sguardo scarlatto della mia amica riuscisse a vedere, e se mi stesse nascondendo la stessa quantità di segreti che le stavo nascondendo io.

~X X X~

Note dell'autore: siete incuriositi dallo scandalo riguardante la famiglia di Shizuru che Nagi ha nominato? Potrete leggerne la storia nella sidestory, "A Glimpse Behind the Masques", per coloro che non l'hanno ancora letta!

 

Note del traduttore:

Signor conte Dai Artai-in italiano nel testo originale.

La sidestory "A Glimpse Behind the Masques" verrà pubblicata dopo che la traduzione di questa storia sarà conclusa.

Ho inavvertitamente inserito una nota relativa a questo capitolo nel capitolo precedente (ecco cosa succede a tenere tutti i capitoli su uno stesso file). Me ne scuso con l'autore e con i lettori.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > My HiME - My Otome / Vai alla pagina dell'autore: DezoPenguin