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Autore: tsubasa_rukia3    21/04/2014    1 recensioni
Mi chiamo Sara ed è successo un disastro: mi sono sposata con l'ultimo maschio della specie. Fin qui si può anora tollerare, il problema è la corte reale: loro, si sono immischiati e il re non può permettere la nascita di una figura che possa togliergli potere. Che fare? Normalmente non me ne importerebbe, ma a quanto pare non posso vivere senza di lui, LETTERALMENTE. E recentemente forse ho scoperto una sorpresina, non so se dovrei esserne felice o meno, aiutatemi voi....
Questa storia è la continuazione di "The last male and me".
QUESTA STORIA è SOSPESA
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Debito saldato
 
Quando aprì la porta, una donna dai cappelli biondi e raccolti la assalì alla gola. Sara fece gesto di non intervenire mentre barcollò all'indietro, fu un gesto inutile perché Adam sembrò non intenzionato a farlo.
«Sara! Da quanto tempo!» urlò con voce sorridente la forestiera.
«Ciao, Aziza, come stai?» replico in tono totalmente apatico. Imbronciandosi la straniera si allontanò.
«Lo sai benissimo come mi devi chiamare: Françoise! Perché te lo devo dire ogni volta?!» si lamentò gonfiando le guance. Sara sospirò, per essere un vampiro era un peperino, ma non c'era nessuna regola scritta che diceva quale personalità dovessero avere.
« Sisi, scusa. Ma ch- come cavolo sei vestita?! » chiese guardando in quel momento l'abbigliamento. Se n'è accorta solo ora?! Si sorprese Adam. La nuova era vestita in un pijama sottile color rosa pastello, inoltre i suoi piedi erano scalzi. Nonostante questo non mostrò nessun segno di fango e di fatica. Silenziosamente, alzò la guardia. Sara sembrò ignorare i segnali d'allarme.
«Allora, Françoise, che mi racconti?» domandò superficialmente.
«Ma come? Vuoi già andare dritta al dunque?» era incredibile il gioco di acuti che poteva fare con la voce.
«Sì» sospirò stancamente.
«Va bene. Sono venuta qui a saldare il mio debito» informò con tono serio e atteggiamento calmo tale da sembrare un'altra persona. A questa frase Sara sembrò andare sull'attenti.
«Oh, quindi sei il tipo da far avere dei debiti verso di te. Chissà come l'hai ingannata» sputò amaramente Adam.
«Attento come le parli, ragazzino» lo avvisò Françoise mettendo particolare disprezzo in quell'appellativo. Si voltò verso la sua compare come se nulla fosse successo e sorridente si rivolse a lei, continuando l'argomento introdotto: « Ho informazioni e anche urgenti direi: Fatima ha avuto una predizione. Tutte le famiglie  si sono mobilitate, anche la Corte Reale.».
«Anche la Corte Reale?!».
«Sì».
«Che cosa stanno cercando? Cosa possono volere tutti quanti?».
«Te» quelle due lettere arrivarono come un pugno allo stomaco.
«C-C-Cosa vuoi dire?» la voce le tremò, ma i suoi piedi rimasero fermi e saldi.
«L'intero mondo dei vampiri si è mosso per cercare te, tranquilla ti vogliono viva.».
«Perché viva?».
«Me lo domandavo anche io, prima di arrivare qui» finendo la frase il tono divenne sempre più basso e si voltò verso Adam. Con la nuca vulnerabile e la guardia abbassata Sara agì prima di chiunque altro colpendola con un colpo secco della mano. Come un sacco di patate il corpo della biondina crollò a terra e Sara prese per mano Adam tirandoselo dietro. Corse con tutta la forza che aveva e non si curò delle proteste finché non la fermò con la forza staccandole le gambe dal terreno. Sara fu sorpresa di quella pausa, in effetti quella non era altro che una corsa senza meta e quindi destinata a fallire.
«Adesso ti calmi, e mi dici cosa sta succedendo» impose Adam con voce talmente bassa da far alzare istintivamente la guardia a Sara. Se non fosse stato per la serietà e la voce con cui aveva chiamato il diritto alla verità, Sara si sarebbe messa a ridere.
« Va bene, ma hai intenzione di tenermi per aria?» il silenzio le rispose però Adam cambiò la presa: anziché essere presa per le braccia da dietro fu spostata in modo da avere la schiena addosso l'avambraccio destro e le cosce sopra quello sinistro, le mani le arpionarono una coscia e sotto il petto. Lui la guardò con le labbra chiuse aspettando la verità, Sara sperò di non saltargli addosso.
«Almeno andate non fermatevi, per favore» chiese voltandosi a guardare le sue mani inermi sul grembo.
«Perché mai dovrei? Se non lo faccio muoio?» canzonò sarcastico.
«Credetemi, se ci prendono la morte la desiderereste con tutto voi stesso». Lo sguardo fermo della donna fra le sue braccia lo convinse a muovere i primi passi incerti, Sara tornò a guardarsi le mani.
«La donna che abbiamo incontrato prima era una mia amica, ma molte cose sono successe. Diciamo che ho fatto una cosa che non dovrebbe essere fatta e lei faccia parte delle guardie che rincorrono i ricercati dei libri gialli. Quando eravamo infanti l'ho salvata da un brutto guaio e anche quando era sul punto di prendermi l'ho messa al sicuro e semplicemente mi ha restituito il favore avvertendomi. Hai capito?».
«Assolutamente no» proferì in tono calmo.
«E perché mai?!» sembrò sconcertata.
«Vai troppo sul vago» chiarì conciso. Sara s'imbronciò.
«Allora, lei è una mia amica d'infanzia. Le ho fatto un favore tanto tempo fa. Ora me l'ha restituito» scandì con voce alta verso l'uomo.
«Che genere di favore?» chiese senza guardarla.
«Questo riguarda me e lei» rispose scorbutica. Adam si fermò, la fissò negli occhi e riformulò la domanda con più enfasi.
«Ho mentito per difenderla» rispose con voce strozzata e sorpresa. Adam tirò un sospiro di sollievo mentre Sara rimase a fissarlo per minuti interi.
«Ehi» iniziò, Sara continuò a fissarlo in silenzio, «ehi! In che direzione dobbiamo andare!?». Questa domanda parve far scoppiare la sua bolla di sapone, si guardò intorno e alzò il bracciò indicando il nord.
«Lì farà più fresco» si lamentò.
«Menomale che siamo alla fine della primavera» constatò felice Sara.
«Mi spieghi la storia del tatuaggio?» chiese mentre iniziò a salire il terreno roccioso e ricco di humus.
«Per farla breve: è una garanzia. Serve per assicurarsi che l’uno protegga l’altra», rispose sospirando la vampira.
«In che modo di preciso?», insistette Adam.
«Faccio prima a fartelo vedere», mentre pronunciò queste parole Sara agì e poiché le mani di Adam erano impegnate non poté fare qualcosa di immediato. Con un dito creò un buco nella sua maglia all’altezza del cuore scoprendo così il marchio, avvicinò le sue labbra a quel fiore inanimato e Adam si fermò di colpo. Una sensazione di piacere iniziò a corrergli lungo la schiena, spargendosi nelle braccia e andando a coprire anche le gambe. Sospirò e si scrollò automaticamente le spalle per togliere quel brivido, ma il cuore gli batté leggermente veloce e un macchia di calore iniziò a diffondersi nel petto, piacevole e tenera.
«Oh» gli sfuggì.
«Se a baciarti- le ci volle tutto il suo autocontrollo per dirlo finalmente, senza tremare o sembrare a disagio- sopra questo marchio fosse qualcun’altro oltre che a me, il risultato sarà la morte. Lenta, sentirai un veleno nascere nel cuore ed essere pompato nel corpo e poi, dopo qualche ora- il suo tono divenne sempre più macabro- io inizierò a morire di sete.», deglutì sentendo l’ombra di quella tortura strisciare nei remoti dei suoi bisogni. Chissà per quanto sarò sazia… si chiese.
«E la stessa cosa accadrà se i ruoli si invertono» concluse. Adam iniziò a camminare.
«Se lo sapevate, perché avete bevuto il mio sangue lo stesso?» chiese con calma.
«Oh, ci ho provato a ragionare. Me ne sono andata, ma tu continuavi a seguirmi! Hai idea di quanto sia stato difficile non mandare tuto all’aria e aggredirti durante la cena?! Con tutti quei umani presenti?! Ma ce l’ho fatta! C’ero riuscita e con la speranza che fosse solo una coincidenza ho lasciato la notte passare, ma il giorno dopo rieccoti lì- il suo tono iniziò involontariamente ad alzarsi- a fissarmi e credimi, ho creduto davvero di saltarti addosso! Sai quanto tempo è passato dall’ultima volta che ho incontrato un richiamo?! Eh? Ovvio che non  lo sai! Allora decido di andarmene, ma che succede? In città mi ritrovo inseguita! Hai idea? Quello era un posto sicuro, mi ero piazzata bene e avevo tranquillità! Ora che ci penso- e qui il tono tornò basso- perché tu non hai provato a fermarti?», formulando la domanda lo guardò nel viso.
«Sinceramente non lo so. Forse perché e da tanto che non incontro una della mia specie? O forse perché sei stata il mio primo richiamo ad essere un vampiro?» pronunciò dubbioso.
«Fantastico, quindi è stato per sfortuna della sorte», si toccò la fronte come se avesse un grande mal di testa.
«Sfortuna? Perché non fortuna?» domandò cinico.
«Si vede che non sapete cosa ci aspetta se veniamo presi, altrimenti non mettereste neanche in considerazione questa domanda, e perché ridete?!».
«I tuoi sbalzi d’umore sono bellissimi!» disse ridendo e accelerò il suo passo. “La smetti? I tuoi sbalzi d’umore sono così irritanti!...” Per poco non si mise a piangere, l’ultima volta non erano stati visti come una buona cosa tutte quelle emozioni dentro di lei. Si mordicchiò il lato inferiore del labbro e cercò di tornare a sé.
«Ripetimi, perché stiamo scappando?», ruppe il silenzio con un'altra domanda, Adam.
«Perché ci stanno cercando», rispose monotona.
«Chi ci cerca?».
«L’intero mondo dei vampiri è sulle nostre tracce, anzi sulle mie», commentò acida.
«Perché?».
«Hai mai visto un vampiro maschio?» domandò a sua volta.
«Il re» rispose in tono Adam.
«Di persona?» chiese fredda.
«Sì».
«Certo, e io sono Cenerentola» continuò ironica senza scomporsi.
«Perché non mi credi?».
«È impossibile, da secoli ormai, l’Imperatore uccide tutti coloro che possono minacciare solo con la loro presenza la sua posizione, anche vampiri femmina sono state assassinate. C’è in giro la voce che sia costretto a farlo perché è un’ oblige, ma non ci giurerei… Quindi se ti avesse incontrato saresti stato decapitato all’istante», sospirò. Adam stette in silenzio per molti attimi.
«Un'altra cosa», Sara sospirò e stette in silenzio per lasciarlo continuare, «Come hanno fatto le vampire a continuare a procreare?», chiese con leggero imbarazzo.
«Si accoppiano con il re» rispose secca.
«E se non volessero il re?» insistette.
«Se hanno fortuna trovano un damphir, umani che hanno nelle vene sangue vampiro dormiente; per esempio se in una famiglia nasce un vampiro con tre fratelli, i tre fratelli sono damphir;  con un 50% di possibilità di partorire un vampiro, ma i damphir sono rari come i diamanti grezzi, oppure si trovano degli umani con un 3% di possibilità di avere un vampiro per figlio e la percentuale è ancora più bassa per averne uno maschio.» concluse sovrappensiero.
«E quante probabilità ci sono da un vampiro?» domandò Adam.
«La percentuale di partorire un vampiro da un simile è dell’80% e di questa cifra il 70% che sia maschio, mi pare», concluse in tono calmo. Per altri attimi stette in silenzio, ma nuovamente porse una domanda, Sara capì che doveva sempre farsi delle domande ma molto probabilmente non aveva qualcuno a cui porle e riceverne risposta.
«E tu come fai a saperlo?», la stuzzicò.
«Beh, quando, teoricamente, hai l’eternità davanti, il tempo a disposizione è ampio e si dia il caso che leggere non mi dispiaccia» rispose sbadigliando mentre si appoggiò alla spalla dell’uomo.
«Beh, possiamo anche dire che ora il tuo tempo libero lo occupo io», la stuzzicò.
«Che intendi dire?», sbadigliò.
«Non me l’hai appena detto tu? Abbiamo l’eternità davanti», il sole gli illuminò il volto. L’ultima cosa che sentì fu il corpo di Sara irrigidirsi e poi il vuoto fra le sue braccia. Se la trovò davanti, in piedi, col volto serio.
«Che cosa intendi dire?». Deglutì.
 
Non potevo andare a dormire prima di finire questo cap -.- Grazie per aver letto fino a qui <3 Scusate il ritardo e buona Pasqua. I vostri pareri sono la mia forza per continuare a scrivere, anche in questo momento di stress (esami di stato, arriviamo Dx), ma cercherò di scrivere lo stesso u.u
Buona notte, o forse dovrei dire Buon Giorno?
Tsubasa-ruia3
  
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