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Autore: amoreperniall    21/04/2014    1 recensioni
Ho sempre adorato cullarla, baciarla, accarezzarla, tenerla stretta, e ancor di più ho sempre adorato, o meglio, amato, proteggerla, forse dal nulla, ma mi è sempre piaciuto, già l’ho sempre protetta. Possibile che io la ami così tanto? La risposta la so, ed è sì, un grande e verissimo sì.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lost and insecure, you found me.

 
‘‘Pensavo a me, 
col mondo in mano,
ma senza te, dov’è che vado?
—  Scordarmi chi ero — Emis Killa’’
 
Lost and insecure,
you found me.

Era notte, quasi tarda; ricordo di aver sentito dei singhiozzi non molto lontano, e non sono riuscito a fare finta di nulla perché quel pianto era vero, era una richiesta di aiuto, e io non potevo non tendere una mano.

Si erano trovati cinque anni fa, anzi lui l’aveva trovata, si, al buio, seduta sul marciapiede di una strada. L’ha sentita piangere e si è accorto di lei. 
Lì, persa ed insicura, ha trovato una ragazza, con il viso rigato di lacrime e gli occhi che gridavano aiuto. E qualcosa dentro di lui è scattato, come una scintilla, e ha sentito il bisogno di aiutarla, e soprattutto di volerla conoscere, perché, nonostante in quelle condizioni, lui sentiva che lei è solare, spensierata, con il sorriso che illumina tutte le giornate, sentiva che poteva essere felice, con la persona giusta, quella che con piccoli gesti riesce e a metterti di buon umore e ad emozionarti. Una persona che non pretende, ma da’ con tutto il suo cuore. Una persona come lui, ecco. 
Ed era stato bravo a capirlo, capire che lei avrebbe potuto essere davvero felice. Perché è la verità.

Il suo viso, la sua risata, il suo carattere, le facce buffe, l’ironia, la voglia di vivere, tutto di lei, ma soprattutto quel sorriso, il suo sorriso. Sembrava non avesse mai pianto, sofferto o non fosse mai stata male.
Riusciva a farmi stare bene, per fino con me stesso. E’ riuscita in tante cose, e bene, anche. E’ riuscita ad emozionarmi, a calmarmi, ad appagarmi, ma la cosa che ha fatto nel modo più completo, quello migliore, è stata farmi innamorare di lei, completamente e pazzamente. 
Penso che trovarla sia stato il regalo più bello che qualcuno lassù potesse farmi; e averla presa con me, poi, la scelta migliore che potessi fare.


Non voleva lasciarla lì. Non si conoscevano è vero, ma non poteva. Doveva aiutarla. E infatti si è seduto accanto a lei, le ha asciugato le lacrime e, forse troppo impulsivamente, l’ha abbracciata, e lei si è come aggrappata a quell’abbraccio, perché ne aveva bisogno, e anche tanto. 
Ha smesso di piangere e lui le ha chiesto cosa le è successo per ridurla così, e lei le ha risposto in tutta sincerità, anche se non conoscevano i rispettivi nomi, anche se non si erano mai visti prima, lei le ha detto la verità, cioè che è scappata, scappata da quel che ormai era ed è il suo passato, è scappata come sua madre dopo qualche anno dalla sua nascita, ma soprattutto è scappata dal padre, perché non ce la faceva più a sopportare i suoi continui ritorni all’una di notte, ubriaco fradicio, non sopportava più le ferite che le procurava ogni volta quell’uomo, se si può davvero definire tale. 
E allora lui le ha preso le mani, per poi stringerle, senza però farle male, e le ha accarezzate dolcemente, non lo aveva mai fatto così, con delicatezza, ma in quel momento si, anzi da quel momento, perché il suo cuore gli diceva che lei è speciale. Come stava facendo il cuore della ragazza.
‘‘So che forse ti sembrerà azzardato – le aveva detto – ma perché non vieni da me, non puoi rimanere qui-’’ ma lei non gli ha nemmeno permesso di terminare la frase che lo ha abbracciato e gli ha sussurrato un ‘grazie’, che gli ha continuato a ripetere per tutto il tragitto verso casa; ma a lui non dava fastidio, anzi, ne era contento perché sul viso della ragazza era tornata quell’allegria che non aveva da tempo, tanto tempo.
Hanno imparato a condividere e a convivere. Hanno imparato a conoscersi, a tenersi compagnia a vicenda. Hanno imparato tante cose, come quella di amarsi.

Ho sempre adorato cullarla, baciarla, accarezzarla, tenerla stretta, e ancor di più ho sempre adorato, o meglio, amato, proteggerla, forse dal nulla, ma mi è sempre piaciuto, già l’ho sempre protetta. Possibile che io la ami così tanto? La risposta la so, ed è sì, un grande e verissimo sì.

Logan, i capelli scuri e gli occhi chiari, di un azzurro indescrivibile. Il carattere dolce e timido, come pochi ormai, e la voglia di ridere, di essere felice e spensierato, nelle vene.

Amo le sue coccole, l’ho sempre fatto. Di lui, amo tutto, punto. E se mi chiedono di parlare di lui io nemmeno ci riesco, perché la sua immagine mi si fissa nel cervello e allora scollego tutto e mi blocco, a fissarlo, come se ce l’avessi davvero davanti, e allora è impossibile fare qualsiasi cosa quando ho lui in testa.

Aubrey, capelli scuri e occhi altrettanto scuri. La voglia di vivere è sempre stato il suo motto, anche se ha iniziato a vivere solo quando Logan l’ha trovata in quel marciapiede. Ma ormai l’ha ripersa, non vive più, no, è costretta a sopravvivere, tornerà a vivere ancora una volta quando lo rivedrà. Quando lui la ritroverà, perché lei ne è certa, lui la troverà di nuovo, come la prima volta. E infondo, lei pensa continuamente e costantemente a lui, forse non poi così infondo... togliamo il forse.

E’ giusto così, Aub. Devi cogliere quest’occasione.

Una borsa di studio, per un corso di tre anni ad Amsterdam, per Aubrey.
E Logan sapeva che quella borsa di studio era davvero meritata, perché la sua Aub è sempre stata brava e l’ha meritata, e non può chiederle di restare, questa è la sua opportunità, deve viverla, solo non con lui. E questo ha fatto molto male ad entrambi, anzi sta facendo molto male ad entrambi. 
Aubrey sapeva che per lei era davvero una grande occasione, ma non riusciva ad esserne felice, no, perché avrebbe dovuto lasciare il suo amore. Ed è quello che è successo. 
Hanno cercato di vivere le ultime settimane insieme, facendo finta che non si sarebbero separati, come se non fosse accaduto nulla, come se quella borsa di studio non fosse mai arrivata, come se non ci fosse niente che li avrebbe allontanati di lì a poco. Ma è comunque arrivato il momento della partenza, e si sono salutati all’aeroporto, con un abbraccio e l’ultimo bacio, poi lei è salita su quell’aereo diretta verso Amsterdam. Niente lacrime, niente tristezza, o malinconia, o altro, mentre erano insieme, ma non appena lei ha preso il volo, Logan si è girato e gli occhi hanno iniziato a bruciare, bruciare tanto, ma il vero dolore lo provava il cuore, e lo prova tutt’ora, però Aubrey non è stata da meno, ha trattenuto le lacrime per un po’, ma quando si è seduta e ha guardato fuori dal finestrino non ce l’ha fatta più ed è crollata, mentre gocce calde e salate le inondavano gli occhi come fiumi in piena.
E adesso quei tre anni sono passati, ma della loro relazione sono rimaste poche cose, i ricordi e... l’amore, si perchè anche se non si sono più sentiti o guardati loro si amano ancora, ed entrambi desiderano rivedersi e tornare uno tra le braccia dell’altra.
E forse lei non dovrebbe nemmeno farlo, ma è su quell’aereo, lo stesso aereo che l’ha portata lì ora la sta riportando indietro, anche se l’insicurezza che lui non sia più lì si fa spazio fra le sue mille domande, ma non le importa nulla, deve ritornare là, deve almeno ritornare nel posto dove ci sono i loro ricordi più belli.
E Logan sa che il tempo ormai è finito, ma è più che convinto che la sua Aub non tornerà perché sicuramente lo avrà dimenticato e in questo momento sarà con il suo ragazzo. Questo pensa lui, ma non sa che lei è più vicina di quanto crede.
E proprio oggi che lei dovrebbe tornare lui inizia a rivedere le mille foto fatte prima della partenza, le dediche che si scambiavano, tutti i momenti, e mentre tutta la loro storia insieme gli ripercorre la mente, sente gli occhi farsi ancora una volta lucidi e ormai senza forze lascia le lacrime rigargli il viso, non serve a nulla respingerle se alla fine il dolore c’è sempre, forse anche più forte.
E deve andare in quel luogo, il loro luogo, deve piangere lì, non esiste una ragione precisa, ma lui deve. Sente che se lo farà qualcosa cambierà. O magari tornerà come un tempo.

Continuo a provare amore.

Continuano ad amarsi ed è una cosa così bella quando due persone dopo tanti anni lontani non si sono dimenticati, non si sono mai veramente allontanati, sono sempre stati nei loro rispettivi pensieri. Una cosa molto nobile, da ammirare.

Aubrey è già uscita dall’aeroporto, anzi si trova già dove deve stare.
Logan sta correndo, correndo perché così riesce forse a far diminuire il dolore di non averla più fra le sue braccia, e le lacrime non hanno mai abbandonato il suo viso, no continuano imperterrite a scivolare. 
E non appena lui è davanti quel prato, che percorso porta di fronte ad un magnifico lago, prende fiato e si passa una mano sul viso, ora basta piangere, non è più il momento e poi in questo posto non ci devono essere lacrime.
Anche se qualcuno sta piangendo lo stesso, perché non riesce a smettere, è più forte di lei.
E Logan li sente questi singhiozzi e si avvicina incuriosito. Non sa che quell’incontro è quello che ha sempre sognato. 
Aubrey di suo punto si asciuga tutto il viso bagnato con i palmi delle mani e si alza in piedi. E’ tornata ad essere persa ed insicura, ma adesso si sente anche sconfitta, perché forse ha veramente perso la sua battaglia, perché infondo ritrovare il suo amore, il suo Logan, per lei era tutto, perché lui è tutto per questa ragazza, lo sarà sempre. E quindi sente di aver perso, ma in realtà la battaglia non è ancora finita, lei è in gioco, non ha subito una sconfitta, no.
Si gira non sapendo cosa l’aspetta, o meglio chi. 
Nemmeno lui se lo aspettava, e apre la bocca ma la richiude non sapendo cosa dire. Scuote la testa e sorride, perché è felice di averla ritrovata, nonostante tutto è quello che ha sempre voluto.
E Aubrey rimane immobile, non riesce a crederci.
E si guardano soltanto, il tempo per loro si è fermato, come sono fermi loro.
Ora è iniziata la battaglia, adesso devono cercare di vincerla, insieme.
‘‘Aubrey’’ esce dalle labbra del ragazzo ancora incredulo.
La ragazzo abbassa la testa e inizia a fissare il verde del prato, non riesce a guardarlo negli occhi, pensa che lui si sia rifatto una vita ora che è davanti a lei, e ha paura di questo, perché è quello che si erano detti prima di lasciarsi. 
Ed è lo stesso per Logan.
Ma nessuno dei due ha continuato a vivere, loro tutt’ora stanno sopravvivendo perché hanno bisogno l’uno dell’altra per tornare a vivere veramente, soprattutto Aubrey.
‘‘Che ci fai qui?’’ le chiede il ragazzo. E lei rimane scioccata, non si aspettava per niente quella domanda, detta in quel modo, poi.
‘‘Che ci faccio qui? – sbotta la mora infastidita, da quel comportamento, come se lui non fosse felice di rivederla, quando in realtà è tutto il contrario – Davvero Logan? Non lo sai veramente? Non sai che proprio oggi sono scaduti i tre anni di corso? A quanto pare no. Hai trovato qualcuna che ti ha fatto dimenticare della mia esistenza?’’ sputa acida, possibile che le sue paure siano diventate reali? No, è solo la sua impressione, lui non è andato in cerca di altre, lui ha sempre pensato a lei, a lei e solo a lei.
‘‘No! – esclama lui – No, io non ci ho nemmeno provato a dimenticarti. E so che oggi finiva il corso, ma pensavo che non saresti tornata più. Non sai quanto ho sofferto. – spiega, ma di colpo una domanda gli balena in mente – E tu? Tu hai ricominciato tutto dall’inizio? Hai trovato la persona con cui passerai il resto della tua vita?’’
‘‘Come puoi anche solo pensarlo, eh? Per la cronaca anche io ho sofferto! Cosa ti sembra che io non ci sono stata male? Io ci sto ancora male. A volte forse anche troppo. – e lei veramente è stata tanto male, come nessuno – I pianti, a qualsiasi ora del giorno e della notte, la voglia di abbandonare tutto, e con tutto intendo anche la mia vita, le nottate passate chiusa in bagno a vomitare senza un perché o una ragione ben precisa, ma adesso che ci penso una c’è, la tua assenza, il dolore mi faceva stare così male da rigettare, e non è finita qui, no, ci sono state anche le nottate in una stanza d’ospedale, dopo tutte le volte che svenivo. E non sono più riuscita a vedere un ragazzo e dire anche solo ‘che carino’, perché per me c’eri, e ci sei, solo tu. Ed è con te che avrei voluto passare il resto della mia vita, sappilo.’’ 
E Logan rimane sconvolto nel sentire ciò che ha passato, e si sente morire perché non ha mai voluto e mai vorrà che la sua Aubrey soffra così tanto. Il cuore gli si stringe in petto immaginandola in quei vari stati, non deve più succedere, assolutamente. Lui non accetta questo, perché la ama.
E la raggiunge senza curarsi della sua possibile reazione, e la abbraccia, l’avvolge con le sue braccia.
E Aubrey lo lascia fare perché quel contatto gli è tanto mancato, e pensare che è sempre stata l’unica cosa di cui aveva realmente bisogno.
Poi lei non è più stretta a lui, ma sono ancora vicini, mentre Logan la guarda e le sposta una ciocca.
‘‘Quando sei salita su quell’aereo pensavo a me, col mondo in mano, ma senza te dov’è che vado? E non sono riuscito ad andare veramente avanti. Sei sempre qui dentro – indica il punto del petto dove si trova proprio il cuore – e qui. – questa volta si indica la testa, perché per lui, lei è davvero sempre lì – Ci siamo lasciati è vero, ma torniamo sui nostri passi, pianifichiamo di nuovo i nostri percorsi e creiamone uno solo, insieme, perché è così che vuole il destino, perché io cinque anni fa ti ho trovata persa ed insicura, e anche oggi ti ho trovata nello stesso modo, ci potremmo separare quanto vuoi, ma io ti ritroverei ancora così, come sempre. Torna ad essere la mia Aub e io torno ad essere il tuo Log, per favore. Le mie paure e le tue sono niente finché siamo in due.’’
E Aubrey non se lo fa ripetere un’altra volta, pensa solo a far unire le loro labbra in una sola, finalmente, dopo tanto tempo. E sono così felici da ritrovarsi sdraiati a terra.
‘‘Finché siamo in due.’’ ripete Aubrey con un sorriso, uno di quelli che non si facevano spazio sul suo viso da molto, e con lei sorride ugualmente anche Logan.
Hanno smesso di sopravvivere e sono tornati a vivere, perché adesso possono visto che sono di nuovo uno accanto all’altra.

 
Lost and insecure,
you found me.
 
‘Le mie paure e le tue sono niente 
finché siamo in due.
— Scordarmi chi ero — Emis Killa’ 
 
Bon-jour a tout le monde, lol. (io può).
Eccomi di nuovo here (lol) con una nuova (si fa per dire) one shot, che ho scritto mesi fa, ahahah.
Questa volta è un Originale, almeno mi distinguo un po’.
Be’ che dire, vi è piaciuta? Fa schifo? Fa vomitare? 
Pls, scrivetemi cosa pensate di questa cosa, non so in che altro modo chiamarla, nelle recensioni. Davvero, per favore.
Ringrazio nohope_ (antica, lol, MrsMalik_x) per il banner; tipo che l’ho fatta impazzire, ahahahah. Tivibi, sistah. lol.
Ah giusto, auguri a tout le monde, in ritardo, ma fa lo stesso, ahahahahah lol. 
Quasi dimenticavo, ricordate quella fan fiction di cui vi parlavo? Il trailer è a un punto decisamente morto, fin troppo, lol. 
Quindi penso che bisognererte aspettare un bel po’, sorry.
Ho comunque intenzione di non fermarmi, lol, infatti sto scrivendo una shot, e devo riscrivere una vecchia fan fiction che avevo già scritto e completato, ho intenzione di scrivere altre due fan fiction, e ho molte one shot già pronte, aspetto solo i banner, (nohope_ scelgo te, quindi rimboccati le maniche, lol), e due one shot iniziate ma che non so se completare. In caso le completo sempre con te, nohope_, devi sopportarmi, sappilo. (donate qualcosa a questa povera ragazza, chiedo solo carità per lei, lool)
However, (wow questo angolo sta diventando un poema anche se abbastanza noioso, lol) ritorno alla richiesta di prima, ahahah, no  davvero, recensite, almeno so se devo migliorare.
Visto che vi starò annoiando a morte vi lascio con i miei contatti, la one shot che ho postato precedentemente, pls recensite anche quella, e una dolcissima gif di Selena Gomez e David Henrie, i miei protagonisti, aw.
p.s. ho cambiato nickname, prima ero horanhugsmile e adesso sono wounded, che ne pensate? Significa ferito e diciamo che mi rappresenta, abbastanza.




 
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