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Autore: Forviata    21/04/2014    5 recensioni
"Dovevate solo assistere ad un concerto come siete finite in questo disastro?!"
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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PRENDIMI A PUGNI

CAPITOLO OTTAVO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 







Dovete sapere che la S.M. era un posto in cui le notizie correvano in fretta.
Molto in fretta.
Infatti, prima che Luhan e Gahye uscissero, fuori dalla sala prove 24, si era creata una folla di gente con striscioni ed altoparlanti di quelli che si usano nelle fiere di paese, tutti erano presenti, anche figure di rilevante importanza come "il tizio del piano di sotto”, “quello che distribuiva le ciambelle il martedì” e “la sessantenne coi gatti che porta la posta”.
Aspettarono ansiosi la fatidica uscita dei due, e beh, niente da dire, dovettero attendere come minimo 40 minuti.
Io l’ho detto che era una mietitrebbia di qualità.
In ogni caso, La prima a lasciare la sala prove 24 fu Gahye, che in grande stile fece la sua uscita di scena tra la folla orgogliosa che la acclamava, una ragazza hawaiana le mise al collo uno stendardo di quelli che portano di solito i politici in carica, con sopra scritto “Ha appena fatto sesso”
Un bambino si rivolse a lei con fare innocente e disse
-Noona, da grande voglio essere come te.-
-Con grande impegno e duro lavoro, forse potrai farcela.- Gli fece un saluto militare di tutto rispetto.
Due ragazze svennero e Gahye può giurare di aver visto la sessantenne coi gatti che porta la posta lanciare il reggiseno sulla passeggiata circondata da gente urlante.
Strinse la mano al vecchietto ubriaco del bar con infinita calma e compostezza.
Il tizio del piano di sotto si asciugò una lacrima in modo virile.
Prima di entrare nell’ascensore si girò verso tutti coloro che la fissavano con occhi ammirati e in tono solenne disse
-Fratelli e compagni!
So che adesso vi sembra di avermi vista raggiungere un traguardo difficile, ma vi posso assicurare che ne supererò ancora ed ancora con lui!
Auguratemi fortuna amici miei.-
Lo so è assurdo, ma tutt’ora lei giura che andò veramente in questo modo.
E se volete saperlo io sono solo triste  di non essere stata lì ad invocare cori popolari, ero ancora sugli scalini del bagno a mangiare caramelle con la mia secchiona fin quando
-Mok.-
Jongin comparve davanti a me e Hyerin con lo sguardo fisso sul pavimento ed un tono di voce basso e triste, era la prima volta che lo vedevo in quello stato, tanto che iniziai a preoccuparmi.
-Hey amico, che hai?-
Mi prese per un braccio e mi portò via dalla mia amica.
-Scusa Hyerin, te la riporto subito.-
Lei fece spallucce e gli sorrise continuando a masticare caramelle gommose mentre io mi lasciai trascinare da lui fino alla prima stanza vuota che trovammo.
-Jongin che diavolo succede?-
Si sedette e si nascose il viso tra le mani, ma anche se erano coperti sono sicura di aver visto i suoi occhi diventare lucidi.
Capii che era di certo una brutta notizia e così mi sedetti al suo fianco aspettando che mi dicesse qualcosa.
-Sehun mi aveva detto che Solji era all’entrata ed io volevo vederla, così sono andato nell’atrio il più velocemente possibile, ma poi, raggiunta la fine del corridoio, l’ho vista mentre Taemin la baciava.-
Ragazzi io non ho mai parlato con Taemin in realtà, ma quel tizio stava facendo crepare di dolore il mio amico e beh, i nemici dei miei amici sono luridi bastardi che meritano di essere puniti.
-Pensavo che lui fosse tuo amico.-
-Lo è ma… Probabilmente se gli avessi parlato di lei questo sarebbe successo anche prima.-
-Che schifo…-
-Cosa devo fare Mok? Ho perso la mia occasione con Solji facendo il coglione come al solito, poteva essere quella giusta e invece…-
Una buona amica gli avrebbe detto “Dai, vieni qui.” e lo avrebbe abbracciato per coccolarlo un po’, ma io non potevo permettere che si arrendesse, così mi alzai di scatto impedendogli di finire la frase, infilai le braccia tra le sue e lo sollevai di peso per poi mettermelo su di una spalla.
-Mok! Che diamine stai facendo?! Mettimi giù!-
-Smettila di dimenarti, sembri uno di quei maiali che papà mi costringeva a portare al macello-
Uscii fuori nel corridoio con lui in spalla che tentava di liberarsi mentre tutti mi guardavano increduli e spaventati, raggiunsi il piano inferiore dell’edificio dove c’era una palestra in cui gli idol venivano ad allenarsi nel tempo libero.
-Dannazione Mok! Mettimi a terra!-
-Ai suoi ordini principessa.- Lo lanciai su uno dei tappeti elastici che c’erano nella palestra.
-Si può sapere che diavolo stai facendo?!-
Presi due paia di guantoni da boxe dall’armadio degli attrezzi, salii sullo stesso tappeto su cui era Jongin e gli tirai i suoi, la palestra a quell’ora era deserta.
-Mettili.-
-Cosa?!-
-Fallo!-
Lui obbedì ma continuò a fissarmi con un paio di occhi confusi.
Accesi la radio che usano le ragazze per gli esercizi di yoga infilandoci dentro il disco della colonna sonora di Rocky Balboa.
Indossai i miei guantoni e poi gli urlai contro con tutto il fiato che avevo nei polmoni.
-Io sono Lee Taemin! Lo schifoso che ti sta portando via l’unica ragazza che sia mai riuscita a fare breccia nel tuo cuore!-
-Mok ma che diamine stai…-
Gli tirai un gancio destro e prendendolo per il colletto della maglia che indossava lo costrinsi ad alzarsi.
-Di lei non mi frega assolutamente niente, ma è davvero troppo stupida per capirlo, magari con me sogna una bella storia d’amore, io invece me la porterò a letto un paio di volte e poi la snobberò spezzandole il cuore.-
-Smettila!-
-Ha davvero un bel paio di tette, magari poi la faccio ripassare un po’ anche dai miei amici così si diverte anche di più.-
-Sta zitta Mok!-
-Io sono Lee Taemin e se davvero vuoi farmi smettere c’è un unico modo per farlo, prendimi a pugni.-
-Io non picchio le raga…-
-Oh dovevi vedere come urlava ieri notte!-
Jongin cercò di colpirmi, riuscii ad evitare il colpo.
-Ma come tutto qui? Non mi stupisce che quella ragazza non si ricordi neanche il tuo nome!-
Mi tirò un pugno allo stomaco.
Io ribattei e per ogni frase che pronunciavo in lui scompariva la tristezza e cresceva la rabbia e la determinazione.
Iniziammo a scontrarci nel modo più violento possibile, ci ricoprimmo di lividi e di insulti fin quando lui, stremato, si lanciò addosso a me facendomi cadere e mi strinse con tutta la forza che gli era rimasta.
-Mok, grazie, non mi sono mai sentito così bene in vita mia.-
-E’ così che i veri uomini parlano, me l’ha insegnato mio padre.-
Annuii solennemente sulla sua spalla.
-Non ti deluderò è una promessa.-
-Bravo, ora levati che ho una fame che non ti immagini.-
Ci rialzammo e risalimmo ai piani superiori.
-Solji dovrebbe essere nei corridoi delle sale prove, muoviti prima che vada via.-
Lui mi sorrise e corse via mentre io fiera di essere così virile spuntavo un’altra voce nella lista.
“Mok che cos’è la lista?”
Grazie della domanda, cara voce fuori campo che sfrutto per spiegare le vaccate che dico.
La lista è l’elenco che fin da quando avevo cinque anni, ho iniziato a compilare con le cose che devo fare ad ogni costo prima di morire, in ordine di difficoltà crescente ve ne riporterò solo alcune voci.
-Farsi chiamare “oppa” da Tao almeno cinque volte al giorno.
-Fare a botte con Jongin.
-Mangiare 5 chili di carne nel giro di 2 ore.
-Requisire e sfruttare insieme a Kyungsoo la collezione di video porno di mio cugino.
-Sposare Kyungsoo e procrearci una squadra di calcio.
-Battere il record di sollevamento del bestiame di papà.
Una sola di queste voci non riuscì mai a spuntare…
Evidentemente avevo un destino diverso.
Ma come sono finita a raccontarvi della lista?! Stavamo discutendo di cose serie.
Beh ad ogni modo, dopo avermi lasciata, Jongin si catapultò nel corridoio delle sale prove alla ricerca di Solji.
La trovò dopo pochi minuti che parlava con Hyerin, avrebbe voluto avvicinarsi subito ma le sentì pronunciare il suo nome ed automaticamente si bloccò.
-Non so davvero cosa mi prenda, Taemin è miele per me! Lo adoro.-
-Uhm… Solji, non vorrei che finisse come con Jongin, non correre troppo, mi raccomando.-
-Ah! Ma che, ma che! Jongin era diverso, subito dopo essere stato con me ci ha provato con Gahye, che razza di persona! Io non ci sto con uno così, non scherziamo!-
-Mok ci si è affezionata molto, magari non è così cattivo come sembra?-
-Sarà, ma a me non interessa, Solji non perdona, dopo ciò che ha fatto non ascolterei neanche le sue scuse.
Inoltre Tae è molto carino e gentile con me, magari potrebbe nascere qualcosa di più serio.-
Jongin se ne andò di nuovo.
Nella sua testa c’era solo e soltanto un pensiero fisso.
“Solji mi odia.”

 

 

 

Piango ragazzi, ok allora, questo capitolo non mi piace per niente, più per come l’ho scritto ma anche per l’inesistente comicità.
Più vado avanti mi mi torna difficile ironizzare sugli eventi che accadono 
Mok non essere delusa dalla tua creatrice incapace di far ridere ;—;
Ad ogni modo spero che possiate darmi qualche dritta sullo stile e sulla grammatica, sono quasi convinta di aver sbagliato qualcosa
Spero anche che continuerete a seguire la storia e a darmi consigli.
Grazie di tutto \(*^*)/

  
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