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Autore: FairyQueen78    22/04/2014    9 recensioni
Secondo voi potevo risparmiarvi l'ennesima FF-sequel di Inuyasha? Ovviamente no! :-P
In tanti prima di me hanno detto la loro e io non potevo essere da meno! ;-)
Si fa presto a dire “E vissero tutti felici e contenti”, ma che succede in realtà dopo la parola FINE di una storia. Ciò che sulla carta è una fine, nella vita reale è un nuovo inizio e allora perché non provare a dare una sbirciatina in quello che ci è stato presentato come “il futuro” dei nostri personaggi preferiti? Sarà davvero tutto rose e fiori?! Felici e contenti per tutta l'eternità?! O dietro l'angolo li aspetterà qualche nuova avventura?!
Mettetevi comodi perché, vi avviso, non sarà una storia breve! Questa volta ho proprio voglia di fare le cose con calma. Spero di non annoiarvi troppo. ^_^
RATING ARANCIONE a partire dal capitolo 12.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- INUYASHA! - gridò Kagome voltandosi di scatto

- Indovinato! - mormorò lui sorridendole dolcemente

Gli occhi le si riempirono di lacrime, senza pensarci due volte gli gettò le braccia al collo, dimenticandosi completamente del modo in cui si erano separati.

- Perdonami se ti ho fatto aspettare. - le bisbigliò Inuyasha col viso affondato nei suoi capelli

- No, sono io che devo farmi perdonare! Mi sono comportata come una stupida, mi vergogno tanto, ma ti prometto che non succederà mai più! -

Kagome lo allontanò un attimo per osservarlo meglio, era stata così in pensiero

- Ma dove sei stato? Che ti è successo? Sei ferito? - lo studiava terrorizzata alla ricerca di macchie di sangue ma non ne vide

- Tranquilla, sto bene! Sono stato da Totosai, avevo bisogno di una cosa e... non potevo più aspettare! Kagome c'è una cosa che devo dirti... - mormorò serio

Kagome sentì il sangue gelarsi nelle vene, il momento della verità era arrivato, dunque. Sentì la paura attanagliarle lo stomaco, le veniva la nausea, faticò a trovare l'aria sufficiente a bisbigliare:

- Bene... andiamo allora... -

- No, voglio dirtelo qui, adesso, davanti a tutti! - rispose deciso Inuyasha

Kagome si guardò attorno, si era completamente dimenticata di dove si trovasse: erano nel bel mezzo del villaggio, dove la strada sembrava allargarsi a formare una piccola piazza, i bambini erano ancora intorno a loro, in una sorta di girotondo scomposto, molti si erano lasciati le mani e li guardavano divertiti. Si accorse allora che, al di fuori del cerchio dei bambini, al limitare della piazza, si era radunata una piccola folla incuriosita, sembrava esserci mezzo villaggio, a quanto pareva lei e Inuyasha stavano dando spettacolo, notò che tra loro c'erano anche Miroku e Sango con i loro figli, la Vecchia Kaede e il capovillaggio.

Inuyasha le prese le mani tra le sue, lo sentì tremare leggermente e questo la spinse a rivolgere di nuovo a lui la sua attenzione, non capiva che stava succedendo, ma l'ansia stava diventando insopportabile.

- Kagome... - esordì lui ma si interruppe subito per trarre un profondo respiro – dunque... ecco... io... vedi... - sembrava non trovare le parole. Mio Dio, ma che doveva dirle di così terribile?! Lo vide inghiottire a fatica

- Kagome... ti ricordi... l'altra sera... quando sei tornata e parlavi con Sango... beh... ecco... di quel vestito... “da principessa”... che ti piaceva tanto... Oh Mamma! - prese un altro respiro – Ecco... mi-mi dispiace... io... forse... non potrò... farti essere quella principessa per un giorno ma... se adesso mi dici di sì, ti giuro che farò in modo... che tu sia la mia regina per tutta la vita! KAGOME, VUOI SPOSARMI?!!! - concluse tutto d'un fiato

Kagome lo guardò in faccia senza riuscire a vederlo. Aveva capito bene?

“Spo-spo...” non riuscì più nemmeno a pensare, sentì le palpebre farsi di colpo pesanti e la testa leggera, mentre il mondo le girava intorno diventando sempre più grigio, e le ginocchia le cedettero.

- Kagome!!! - la voce di Inuyasha la chiamava preoccupato mentre le sue braccia forti la sostenevano, si ritrovò con la testa appoggiata al petto di lui e allora il mondo sembrò frenare la sua folle corsa. Riuscì di nuovo a mettere a fuoco il volto di Inuyasha, era così teso, allarmato.

“Inuyasha non mi odia?!... No... Inuyasha vuole... sposarmi... Vuole sposare... me! Sposare!!!” pensò incredula, senza riuscire nemmeno a concepire quell'idea.

Sentì le lacrime premere per uscire, agli angoli degli occhi, ma di colpo il cuore le sembrava così leggero, aveva voglia di ridere... Si ritrovò a ridere e piangere contemporaneamente, come una stupida, non riusciva a smettere, investita da una tempesta di emozioni. Inuyasha la guardava sempre più preoccupato ma adesso lei si sentiva così bene, avrebbe voluto dirgli qualcosa per tranquillizzarlo ma non riusciva proprio a parlare, scossa da quelle strane risate miste ai singhiozzi con le lacrime che le rigavano le guance. Mentre cercava di riprendere il controllo lo sguardo le cadde sulla Vecchia Kaede e il capovillaggio che la guardavano sorridendo, quando incontrò il suo sguardo l'anziana sacerdotessa annuì incoraggiante e allora lei capì che aveva il suo permesso.

- Kagome... - mormorò Inuyasha angosciato

“Povero caro” pensò Kagome “sta ancora aspettando una risposta”

Di colpo si sentì di nuovo forte e piena di energie, gli gettò le braccia al collo urlando felice:

- SI! SI! SI! UN MILONE DI VOLTE SI!!! -

Inuyasha la strinse forte a sé, gli sembrava di impazzire dalla gioia, nonostante tutto quello che aveva combinato, nonostante l'avesse fatta soffrire, lei lo voleva ancora, gli aveva detto di sì, voleva passare tutta la vita con lui, avrebbe camminato al suo fianco a testa alta, rivolgendogli quello sguardo limpido, orgoglioso e pieno d'amore con cui solo lei riusciva a guardarlo!

Sentì le voci allegre dei bambini esultare intorno a loro e il mormorio di approvazione della gente del villaggio. Lo sapevano tutti! Lei sarebbe stata sua moglie... lui era un mezzodemone, è vero, purtroppo a questo non c'era rimedio... ma lei sarebbe stata sua moglie, non la sua donna o la sua compagna, non un'amante o una concubina ma SUA MOGLIE e lui avrebbe avuto tutto il diritto di stare al suo fianco, di proteggerla... di amarla!

Di colpo si riscosse dai suoi pensieri

- No! Che stupido! Mi sono dimenticato la cosa più importante! - urlò allentando la presa e deponendo Kagome di nuovo a terra

Kagome lo vide frugare febbrilmente nel risvolto del suikan

- Ah! Eccolo! - esclamò allegro

Ne estrasse una piccola conchiglia chiusa con un laccetto, come quelle dove Sango teneva i suoi veleni da sterminatrice, e la porse a Kagome imbarazzato

- Non-non so se ho fatto bene... ma sappi che se ho sbagliato qualcosa è tutta colpa di Sota! - si giustificò impacciato

“Sota?!” si chiese Kagome perplessa “Che c'entra Sota?!”

- Dai aprila! - la incitò lui, gli sudavano le mani per l'attesa

Kagome sollevò una delle valve e quello che vide la lasciò senza fiato. Era un anello, il più strano che avesse mai visto: sembrava un anello a fascia, simile a quello che usava Miroku per tenere fermo il tekkou* che una volta chiudeva il Foro del Vento, ma tutta la fascia centrale era costituita da un'unica pietra sfaccettata, brillante e trasparente, di un leggerissimo color acquamarina; sui bordi dorati e sulla faccia interna dell'anello c'era inciso qualcosa, un motivo strano, come dei piccoli ghirigori, ma era davvero troppo piccolo per riuscire a distinguerlo.

Inuyasha temette che si sentisse male di nuovo e la sorresse protettivo.

- Allora?! - chiese impaziente

Kagome ritrovò la voce a fatica

- I-inuyasha ma... è-è stupendo!! E'-è per me?! - domandò incredula

Il mezzodemone annuì felice che le piacesse, per un attimo la sua idea brillante gli era sembrata quasi stupida.

- Ma dove...?! Come...?! - cercò di chiedere Kagome

- E' una lunga storia, le spiegazioni più tardi, adesso... perché non lo provi? - le chiese Inuyasha emozionato

Kagome lo guardò arrossendo

- Beh... dovresti mettermelo tu... - mormorò

- Eh?! Ah! Scusa... non lo sapevo... maledetto ragazzino, questo non me l'aveva detto!!! - si giustificò

Inuyasha prese il piccolo anello con mani tremanti, Kagome gli porse la mano sinistra e quando lo vide indeciso gli indicò l'anulare ridendo. All'inizio le sembrò un po' largo ma poi lo sentì pulsare per un attimo e quando quella sensazione sparì l'anello le calzava a pennello.

Si ritrovò a fissarlo stupefatta, ma fu strappata ai suoi pensieri dall'abbraccio stritolante di Sango. I loro amici si erano avvicinati per congratularsi con loro.

- Kagomeee!!! Sono così felice!!! Hai visto?! Te lo dicevo di stare tranquilla! - urlò Sango piangendo dalla gioia

- Coosaaa??!! Tu lo sapevi??!! E mi hai lasciato a tormentarmi per tutto questo tempo!!! Bell'amica che sei! - la rimproverò Kagome ma non riusciva ad essere veramente arrabbiata

- Prenditela con lui! - si schermì Sango indicando Miroku – E' lui che me l'ha impedito! Lui e le sue “cose da uomini”! - lo rimproverò

- Beh... a giudicare dalla vostra reazione, Divina Kagome, direi che ne è valsa la pena... - rispose Miroku sorridendo.

- Ma se sono quasi morta! Prima di terrore e poi di gioia! Spero che le emozioni siano finite, il mio povero cuore non potrebbe reggerne altre. - ammise sconsolata

- Stai tranquilla, tesoro! - le mormorò Inuyasha abbracciandola di nuovo e dandole un bacio sulla fronte – Farò in modo che d'ora in poi tu sia sempre e solo felice -


 

Ci volle parecchio tempo prima che Inuyasha e Kagome riuscissero a restare finalmente soli, sembrava che tutto il villaggio fosse deciso a congratularsi con loro. Solo dopo pranzo riuscirono ad appartarsi un po', con la scusa di una passeggiata. Si ritrovarono sul loro solito prato, che scendeva gentile verso i campi di riso del villaggio, ai piedi dell'albero che tanto spesso era stato testimone prima delle loro scaramucce e dei pisolini di Inuyasha, poi del lento sbocciare dei loro sentimenti e ora dei loro abbracci. Si appoggiarono all'albero, di nuovo l'una tra le braccia dell'altro, in quella posizione che piaceva tanto a entrambi. L'attenzione di Kagome fu catturata dal suo anello che brillava quasi accecante sotto i raggi del sole, non si era ancora abituata alla sensazione di quell'oggetto intorno al dito.

- Insomma – chiese curiosa – non mi hai ancora spiegato da dove salta fuori quest'anello. Come hai fatto a procurati un oggetto tanto prezioso, in quest'epoca? -

- Eh eh! - rise Inuyasha, le piaceva tenerla sulle spine – Non indovinerai mai... Totosai! -

- Totosaiii??!!! - chiese Kagome incredula girandosi a guardarlo – Ma non faceva il fabbro? Cos'è per arrotondare si è messo a fare l'orefice?! -

- AHAHAH! No... qualsiasi cosa sia un orefice... - rispose Inuyasha divertito poi tornò serio - Vedi, sono andato da lui, perché volevo che costruisse per te qualcosa che potesse proteggerti, come fece mio padre con Tessaiga. Purtroppo però io sono solo un mezzodemone, non ho gli immensi poteri di mio padre, le mie zanne sono buone solo come giunto. Allora gli ho chiesto di modificare Tessaiga in modo che anche tu potessi impugnarla ma... non è possibile... Tessaiga ha bisogno per forza di un po' di sangue demoniaco per funzionare... speravo che per te potesse fare un'eccezione visto che... beh, è da te che si è fatta estrarre la prima volta ma... per quanto tu le piaccia questo non è sufficiente. -

- Io... “le piaccio”? - chiese stupita Kagome

- Sì, l'ho sempre pensato e anche Totosai ha questa impressione, secondo lui Tessaiga ha capito i miei sentimenti ancora prima di me, per questo ha sempre cercato di proteggerti. -

Kagome guardò commossa la spada che riposava tranquilla al fianco di Inuyasha

- Ma io non mi sono arreso! - proseguì Inuyasha - Ho pensato e ripensato e ho torchiato quel vecchiaccio finché non abbiamo trovato una soluzione! -

“Povero Totosai!” pensò sconsolata Kagome immaginandosi la scena.

- Dovevamo trovare un modo per trasferire un po' del potere di Tessaiga su di te, in modo che funzionasse almeno la barriera. Non per vantarmi ma l'idea dell'anello è stata mia! Una volta tuo fratello me ne ha fatto vedere uno di tua madre, disse che era un regalo di tuo padre quando le chiese di sposarlo. E' così che m'è venuta l'idea, era perfetta visto che anch'io volevo chiederti di sposarmi! -

Kagome ascoltava Inuyasha senza riuscire a staccare gli occhi dall'anello e dai giochi di luce che il sole faceva sulla superficie della pietra che circondava il suo dito, era davvero bellissima! Guardandola meglio Kagome si accorse che aveva qualcosa di familiare. Di colpo le venne un'idea assurda

- Inuyasha... - mormorò dubbiosa – non mi dirai che questa pietra... - non osò finire la frase

- Indovinato! E' smeriglio! Direttamente per te da una scheggia di Kongousouha, con tutto il mio amore! E non è un modo di dire... - ammise Inuyasha

- Che vuoi dire?!- gli chiese Kagome arrossendo a quelle parole

- Beh... Kongousouha, è un potere offensivo, serve per attaccare e non era certo questo che volevo per te. Inoltre avevo già provato una volta a scagliare Kongousouha senza un reale avversario davanti, solo per avere degli smerigli, e non aveva funzionato... Per farla breve, mi sono fatto aiutare da Hosenki, insomma... - si interruppe imbarazzato – mi ha fatto lanciare quella Kongousouha pensando solo a te, ai miei sentimenti e al mio desiderio di proteggerti... poi lui ha fatto il resto! E' stata una faticaccia, non sono bravo in queste cose, lo sai! C'ho messo tutto me stesso in quella pietra, fanne tesoro! -

Una nuvola di capelli scuri lo avvolse all'improvviso e qualcosa di morbido, dolce e caldo premette contro la sua bocca mozzandogli il respiro: le labbra di Kagome... come quella sera... il suo profumo, il suo sapore... sentì il cuore battergli all'impazzata e piccoli brividi di piacere solleticargli ogni muscolo del corpo. Poi quel dolce e meraviglioso contatto terminò, Kagome si staccò appena dalla sua bocca solo per mormorare:

- Oh... Ti amo così tanto, Inuyasha! -

per poi tornare a baciarlo di nuovo. “Ti amo!” era la prima volta che glielo diceva, gli sembrò che il suo corpo non fosse sufficiente a contenere tutta la felicità che gli davano quelle due semplici parole. Riuscì solo a sussurrare

- Kagome... -

e a stringerla forte a sé, rispondendo al suo bacio con tutta la passione di cui era capace.

- Ehm-Ehm! -

Qualcuno vicino a loro si schiarì la gola. Inuyasha e Kagome si separarono di colpo, rossi di vergogna.

- Beh... se non altro... direi che le è piaciuto – commentò tranquillo il vecchio Totosai con il suo fedele bue al seguito – Tutto sta a vedere se funziona! -

- Brutto vecchiaccio!!! Io ti... - lo minacciò Inuyasha serrando il pugno, gli era preso un accidente e, come se non bastasse, aveva appena interrotto uno dei momenti più belli della sua vita!

- Totosai! - esclamò Kagome risistemandosi i capelli imbarazzata – Co-come sarebbe a dire “se funziona”?! - chiese fingendo che non fosse successo niente.

- Ero venuto a controllare se è tutto a posto! Il tuo... promesso sposo... mi ha fatto una richiesta parecchio strana ed ero in pensiero. Allora?! L'avete già provato?-

- No! Ci stavo arrivando! - ringhiò Inuyasha ancora furente

- Oh sì... ho visto... - commentò sarcastico il vecchio fabbro

- Totosai! Per favore! - lo ammonì Kagome paonazza

Il vecchio si chinò di fronte a lei, le prese la mano sinistra e la studiò con attenzione, meditabondo

- Mmmhhh.... sembrerebbe a posto... Come te lo senti? - chiese

- Oh è a dir poco perfetto! Ma... all'inizio mi sembrava più grande... è come se si fosse... ristretto – spiegò Kagome emozionata

- Mmhhh.... Ottimo! - commentò il fabbro – Questo significa che ti ha riconosciuta! Riconosciuta e accettata come sua padrona. Senza questo primo passo non saremmo andati da nessuna parte! - poi si rimise in piedi di fronte a loro, tranquillo

– Scusami, Kagome... - mormorò semplicemente e velocissimo, con uno scatto fulmineo in barba alla sua età, si sfilò il martello dalla schiena e vibrò un potente colpo verso Kagome.

Fu così veloce che la ragazza non ebbe nemmeno il tempo di chiudere gli occhi, riuscì solo a gridare:

- AH! - mentre guardava il martello dirigersi dritto verso la sua faccia.

Pensò che l'avrebbe colpita ma all'improvviso una luce azzurra la circondò come una cupola respingendo il martello con un rumore metallico.

- Vuoi morire, Totosai?!!! - gridò Inuyasha furibondo, scattando in piedi davanti a Kagome, aveva colto di sorpresa persino lui.

- Beh... dovevo pur provarlo, no?! O avresti preferito scoprire in battaglia che la barriera non funziona?! -

- Certo che no!! - gridò - Ma... funziona, vero?! - mormorò preoccupato

- Oh sì! Complimenti, Inuyasha! E' una barriera davvero molto robusta per essere generata da un frammento così piccolo... oserei dire che è persino più forte della vera barriera di Tessaiga... Ci tieni proprio tanto a lei, eh?! - mormorò il vecchio fabbro con aria maliziosa.

Inuyasha avvampò e distolse lo sguardo:

- Mi-mi sembra ovvio... - balbettò impacciato, arrossendo ancora di più quando notò Kagome, al suo fianco, che lo osservava sorridendo felice per quelle parole.

- Avanti! Non abbiamo ancora finito! - lo richiamò Totosai

- Come?! - chiese stupita Kagome – C'è dell'altro?! -

- Naturalmente! - rispose Totosai come se fosse ovvio - Inuyasha, dammi Tessaiga! -

- Sì, sì... - si lamentò il mezzodemone sfilandosi la spada dal fianco, odiava prendere ordini.

- Dammi anche il fodero, meglio essere prudenti! - rinfoderò la spada e legò l'elsa stretta al fodero in modo che non si sfilasse poi la prese e la lanciò lontana, giù dal piccolo pendio

- Ehi! Fai piano vecchiaccio! - lo rimproverò Inuyasha

- Ma... Totosai... - Kagome non riusciva a capire

- E adesso, ragazza mia, chiamala! - le disse tranquillo

- Co-come ... “chiamala”?! - chiese confusa

- Oh beh... come ti pare! Basta che la fai venire qui. -

Kagome era sempre più confusa, pensò che l'età cominciasse a farsi sentire anche per Totosai ma per non contrariarlo provò a dire:

- Te-tessaiga... puo-puoi venire... per favore?! - mormorò incerta, si sentiva così stupida a parlare con una spada

Incredibilmente la spada vibrò leggermente all'interno del fodero, ma non si mosse.

- Come sarebbe a dire “per favore”?! - sbottò Inuyasha – A me “a cuccia” e a lei “per favore”?! -

- Beh sai com'è?! Tessaiga non ha mai cercato di farmi a fette! - lo zittì Kagome alludendo alla prima volta che aveva usato la sua formula su di lui.

- Ne-nemmeno io... - mormorò colpevole Inuyasha – quella volta... vo-volevo solo spaventarti un po'... -

- Su via, ragazza, Inuyasha ha ragione! Un po' più di decisione, non la offendi mica! - intervenne Totosai

- Uhhh Uffa! E va bene... TESSAIGA!!! - urlò perentoria

La spada si sollevò rapida da terra e volò dritta verso di lei a tutta velocità. Kagome si spaventò, istintivamente incrociò le braccia davanti a sé, per proteggersi, e chiuse gli occhi. Sentì qualcosa urtarle piano il palmo della mano e quando guardò vide che teneva in pugno l'elsa di Tessaiga.

- Ottimo! - la lodò Totosai – Un talento naturale, direi! Eh sì... si vede proprio che Tessaiga ha un debole per te! Come il suo padrone d'altronde... E' normale, infondo è una spada nata per proteggere le persone amate... Allora, sei soddisfatto Inuyasha?! E' questo che volevi?! -

- Sì, è perfetto! - ammise guardando Kagome orgoglioso – Grazie, Totosai! -

- Non capisco... - mormorò Kagome – ma... perché? - gli chiese stupita

- Perché ho perso il conto delle volte che tu, pazza incosciente, ti sei messa in pericolo durante gli scontri con Naraku e i suoi scagnozzi, solo per recuperarmi Tessaiga! - le spiegò dolcemente Inuyasha – Visto che non riesci proprio a fare a meno di intrometterti nei miei duelli... almeno così sarà Tessaiga a venire da te. Ma spero proprio che non ce ne sia più bisogno. - concluse abbracciandola.

- Bene! Ora vi saluto! Vi lascio ai vostri... impegni. - disse Totosai

“Roba da non credere!” pensò il vecchio fabbro mentre volava via sul suo bue “Mi ha ringraziato! Eh... amico mio, il tuo turbolento figlio, sta veramente mettendo la testa a posto!”


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Angolo dell'autrice

Eccomi qua! Eccezionalmente di martedì, consideratelo un regalo di pasqua! ;)

Allora?! Sono perdonata, per il capitolo scarsino dell'altra volta?! ^-^ Vi è piaciuto l'anello?! Per me è stato un parto!! XD

Quando ho iniziato a pensare a questa storia, mesi fa, mentre scrivevo “Matsuri”, ho iniziato a pensare a questa scena, a come gestire il tutto. In giro si vedono tante fanart dove loro due hanno le fedi al dito... bello... carino... romantico... ma... no! C'è qualcosa che mi stride dentro! Voi sapete (chi mi segue regolarmente) quanto io ci tenga al “realismo” delle mie storie e pensare a loro due, nel Giappone medievale, in un villaggio di contadini “che non hanno neanche gli occhi per piangere”... con l'anello d'oro al dito?! Tra l'altro, usanza tutta occidentale importata solo di recente in Giappone?! Mmmhhh... No! Dovevo trovare un'altra soluzione! Così un bel giorno, mentre facevo zapping distrattamente e rimuginavo su queste cose (“Beh dai però gli anelli c'erano! Anche Miroku ce l'ha! Però è un po' grezzotto per Kagome!” e deliri vari XD ) l'ho visto!!!! Era lui!!! Era perfetto (con le dovute modifiche)!! E' stato amore a prima vista! Raffinato e tribale al tempo stesso, esotico al punto giusto, assolutamente al di là della mia immaginazione!!! *_* Di colpo i pezzi del puzzle, nel mio cervello, sono andati a posto da soli e buona parte della storia si è praticamente scritta da sola, nella mia testa! “SI... PUO'... FAREEEEE!” (cit.)

Quando mi vengono questi colpi di genio, sono veramente soddisfatta, orgogliosa di me stessa! T_T

Dove sta la genialata in una proposta di matrimonio con anello?! Eehhhh... chi vivrà vedrà! :P

Spero non mi criticherete proprio questo capitolo, ne morirei! O^O

A venerdì (spero) ^_^
 

PS. cos'è il tekkou s'è capito, vero?! E' il guanto di Miroku :P

   
 
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