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Autore: Tuna_salad    22/04/2014    3 recensioni
vi siete mai chiesti cosa è successo in quei 19 anni? come Neville sia diventato professore? avete mai immaginato il matrimonio di Harry e Ginny? la reazione di Ron nello scoprire che sarebbe diventato padre?
Ecco, io qualche volta ci ho pensato....Bhè forse più di una volta....ok, forse parecchie volte. Mi diverto ancora oggi a fantasticare su questa saga e spero che i miei personalissimi "film mentali" possano piacere anche a voi!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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dunque dunque....ho riscritto questo capitolo non so più quante volte....il  progetto iniziale voleva essere molto più complicato e simpatico, invece mi è uscita una roba un pò banale....chiedo scusa a tutti!. con le motivazioni di cui sopra, vi chiedo di perdonarmi se non ho aggioranto da....bho! e chi se lo ricorda ( male, molto male ndTutti). .
buona lettura
!

Capitolo 10: Ritorno a casa (I parte).

 

Dobbiamo parlare. Dobbiamo parlare. Dobbiamo parlare. La sua testa era occupata da quelle due parole, che si ripetevano ancora e ancora. Harry era steso sul letto, il naso all'insù che fissava il soffitto. Dobbiamo parlare. Dobbiamo parlare. Continuava a dire la voce di Ginny. Guardò l'orologio, erano le 10, il suo treno sarebbe arrivato tra un'ora. Ora basta, si disse. In quel momento una trentina fra libri, scarpe e cianfrusaglie varie, che prima volteggiavano leggere nel bel mezzo della stanza, caddero pesantemente al suolo. Harry sospirò, maledicendo quel curioso effetto collaterale del suo nervosismo. Senza pensarci raccolse il suo mantello dell'invisibilità e uscì.

 

La stazione era gremita, muoversi tra quella fiumana di gente senza andare a sbattere contro nessuno era pressoché impossibile. Oltretutto non riusciva a vedere al di là del proprio naso, sussultando ogni volta che vedeva dei capelli rossicci. Dobbiamo parlare. Dobbiamo parlare. Il cuore gli batteva all'impazzata, era frustrato, preoccupato e oltretutto non dormiva da almeno 36 ore. Da quando aveva aperto quella stupida lettera.

Mentre si schiacciava contro il muro per non farsi investire da un ragazzino del primo anno, vide finalmente un viso conosciuto, solo che non era affatto quello che si aspettava.

Che diavolo ci fa qui Hermione? Continuava a chiedersi mentre la raggiungeva di soppiatto. Era di spalle, di fianco a un ragazzo che non conosceva. Era alto e biondo, leggermente abbronzato, il fisico del nuotatore. Si avvicinò ancor di più...possibile che Hermione e Ron siano già al capolinea? Si chiese, dimenticando per un secondo lo scopo della sua missione. Ma durò solo un secondo. Lei era lì, accanto a quel bellimbusto e gli sorrideva spudoratamente.

 

Si fermò di colpo, ad osservare la sua più grande paura diventata realtà. Aveva incontrato un altro, voleva lasciarlo, farla finita per donarsi a quel biondino dall'aria strafottente. Il sangue gli ribolliva nelle vene, accecandolo di rabbia e gelosia, risvegliando quella bestia che credeva ormai sopita per sempre. E Hermione doveva sapere tutto! Ecco perché era lì, senza nessuno della famiglia....stavano decidendo come gestire la cosa! Il biondino inclinò la testa, sussurrando qualcosa all' orecchio di Ginny, per poi allontanarsi. Harry cominciò a correre, incurante di quelli che gli sbarravano la strada. Doveva sentire, doveva sapere che solfa gli avrebbero raccontato, quale storiella avevano scelto per lacerargli il cuore.

 

“ come pensi di dirglielo?” chiese Hermione.

“ non lo so ancora- rispose la rossa- gli ho chiesto di non venire a casa, spero di recuperare un po' di tempo, mettere a posto le idee”

“ capisco” rispose Hermione in un fiato e stringendosi nelle spalle. “ E' una decisione importante, di quelle che cambiano la vita” commentò funerea.

“ Tu come stai?” le chiese Ginny con circospezione.

L'altra rimase in silenzio per qualche secondo, incrociando le braccia la petto. “ sinceramente non lo so” disse guardando a terra. “ ti confesso che ho paura”.

“ lo hai già detto a Ron?” chiese Ginny.

“ no” rispose Hermione scuotendo la testa.

 

“ ehi bellissime” le chiamò il biondino, che nel frattempo era andato a recuperare le valigie. “ io sono pronto, si va?” e si incamminarono fuori dalla stazione.

 

Rimase nascosto per un po', cercando di capirci qualcosa. Dobbiamo parlare. Come pensi di dirglielo? Ehi bellissime. Lui che le sorrideva, lei che gli sfiorava il braccio. Il treno cominciò a muoversi, accompagnato da stridii, e nuvole di vapore e solo in quel momento, si accorse che era scesa la sera ed era rimasto solo.

 

 

La Tana era come al solito caotica e sovraffollata. Entrarono dalla porta della cucina e si trovarono di fronte a coltelli volanti, sbuccia patate impazziti e finocchi che esplodevano da tutte le parti. Pentole a pressione occupavano tutti i fuochi disponibili, c'era persino un calderone che scoppiettava nel camino.

“c'è nessuno?” chiese Ginny a gran voce. Dal piano di sopra giunsero strani rumori, come di un palle da bowling che cadevano a terra e poi qualcosa crollò, spaccando in due un gradino nel bel mezzo della scala.

“ si può saper che sta succedendo?” chiese la rossa a sua madre, che nel frattempo era sbucata dal soggiorno con i capelli arruffati e uno straccio in mano.

“oh Ginny cara, bentornata” la ignorò la signora Weasley, abbracciando la figlia. “ come è stato il viaggio? Hai mangiato qualcosa? Ma hai tagliato i capelli? Tutto bene a scuola si? Minerva mi ha detto che ci sono stati problemi con i Serpeverde...” nel frattempo altri rumori a dir poco sospetti provenivano dalla sala da pranzo.

“ ehm ehm” tossì Hermione, salvandola da quell'interrogatorio lampo.

“ Hermione! Ci sei anche tu! Bene bene” disse la signora Weasley, che evidentemente si era appena accorta della sua presenza.

“ Buona sera signora” si presentò il biondino “ io sono Sebastian, un amico di Ginny...spero di non disturbare”

“ eh?- chiese la signora Weasley basita- ma no, no, figurati” disse ricomponendosi dopo pochi secondi.

“ Sebastian è il figlio di un mago che ho incontrato in Australia” spiegò Hermione. “ frequenta la scuola qui perché la madre abita a Londra. Mi sono offerta di dargli un passaggio fino a Perl.....ma vedo che il camino è occupato” aggiunse Hermione, indicando con la testa il pentolone sul fuoco.

“ eh?- chiese di nuovo la signora Weasley- “ oh no la zuppa!” esclamò, cadendo palesemente dalla nuvole.

Un boato fortissimo fece tremare il grosso lampadario di vetro che pendeva sul tavolo in cucina. Il rimbombo fu talmente forte che almeno un paio di posate caddero per terra.

“ Mamma si può sapere che sta succedendo?” sbottò Ginny dribblando la madre ed entrando in salotto.

Quello che vide la lasciò senza parole. Sorpresa e disorientata ricambiò lo sguardo di sei paia di occhi. Suo padre, Percy, George, Ron, Bill e Fleur, con un pancione ENORME, erano lì, colti in flagrante. Da una capo all'altro della stanza era appeso uno striscione colorato con su scritto CONGRATULAZIONI. Globi di luce bianca e rossa volavano un po' dappertutto. Sul tavolino affianco al divano erano impilati dolcetti alla crema, al rum, amaretti e cioccolatini vari. Una decina di pluffe erano state sistemate coreograficamente per terra e un baule irrequieto vicino la finestra, tradiva la presenza di un paio di bolidi.

“ ma cosa....?” iniziò a dire la rossa, ancora sotto shock. Suo padre le venne incontro un po' imbarazzato ma con un sorriso pieno di gioia e orgoglio. La abbracciò forte, con le lacrime agli occhi.

“ beh? Che ne pensi?- chiese entusiasta indicando l'ambientazione di quella che, chiaramente, doveva essere una festa a sorpresa- volevamo mettere anche gli anelli ma non abbiamo fatto in tempo”.

“ co....cosa...chi? Chi ve l'ha detto?” riuscì ad articolare Ginny.

“ oh tesoro caro, non essere imbarazzata – intervenne sua madre, cogliendola di spalle- ci ha avvisato Minerva la settimana scorsa..oh siamo così fieri di te.” disse abbracciandola di nuovo.

“ calmi calmi” si affrettò a dire Ginny “ non ho ancora deciso niente”.

"MA SEI IMPAZZITA? ” le urlò contro Ron, gli occhi sgranati e la mandibola sul pavimento. “ SI TRATTA DELLE HOLYHEAD HARPIES! MISERIACCIA GINNY... E' UN'OCCASIONE UNICA, TI CAMBIERA' LA VITA...NON PUOI RIFIUTARE!”.

Una decisione che ti cambia la vita....con la coda dell'occhio, vide Hermione allontanarsi.

 

 

Harry aveva passato il pomeriggio al supermercato. Non che avesse bisogno di fare la spesa, la dispensa era piena e Kretcher aveva talento per l'economia domestica. Più che altro aveva bisogno di uscire di casa, allontanarsi da quei pensieri lugubri che avevano impregnato le pareti della sua stanza. Soppesò il suo misero sacchetto, un pacchetto di gomme, qualche scatola di fish & chips già pronto e una bomboletta di schiuma da barba. Sorrise pensando alla sbobba verdognola che puntualmente gli rifilava l'elfo. Ma fu un sorriso fin troppo fugace, poco più di una rapida increspatura delle labbra. Lì, appoggiata al lampione, lei lo stava aspettando. Il respiro gli si bloccò a metà strada e i piedi sembravano essersi fusi con l'asfalto. Lei si accorse di lui e corse ad abbracciarlo ma lui si ritrasse di colpo. Non aveva la forza di guardarla negli occhi. Questo suo entusiasmo, quel sorriso che le aveva illuminato il volto....era tutto falso! Sentì un conato di vomito frasi strada nella gola e si diresse a gran passo dentro casa, senza dirle una parola, senza rivolgerle nemmeno un cenno, sbattendo la porta dietro di lui.

Ma Ginny non era certo tipo da arrendersi. Superato lo shock iniziale, pensò che qualcuno della famiglia aveva parlato! Eppure li aveva implorati, supplicati, li aveva fatto giurare! E lui aveva reagito nel peggiore dei modi. Quanto odio gli aveva letto addosso. E ora si sarebbe dovuta scontare contro quel suo stupido orgoglio, che tante volte l'aveva fatta penare. Ecco perché voleva essere lei ad affrontare con calma il discorso, aveva un piano, ma adesso era andato tutto a rotoli...maledetto Ronald, imprecò.

 



rieccomi qua! ho le lacrime agli occhi...ce l'avete fatta!!!! allora non era così tragico, no?
innanzitutto: DEDALUS LUX  dove sei??? mi manchi! mi manchi tantissimo!!! torna da meeeeeeee!!!! ( -.-'  troppo melodrammatica? beh l'importante è far arrivare il concetto! ahah)
un ringraziamento particolare a ZAFIRA....tu forse non lo sai, ma hai salvato il mio computer da una fine orribile.....
tratto da " ritorno a casa (II parte):

"tum tum tum...accidenti che pugni pensò Harry. Prese un bel respiro, poteva accettare tutto, ma non di sentirsi un codardo."



 
  
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