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Autore: NeaFallenAngel    22/04/2014    3 recensioni
"Faceva male, fottutamente male.
Faceva male sapere che la persona a cui aveva dato tutto, l’aveva tradito.
Odiava il tradimento, che fosse per amore o meno.
Si sentiva abbandonato, ferito, confuso ,deluso, stanco e stupido.
Ora che era lì solo, gli passarono per la mente tante piccole cose che avrebbero potuto fargli capire che qualcosa non andava, ma che aveva ignorato, cieco come chi è perdutamente innamorato.
Eppure non riusciva ad odiarla, ora la sentiva del tutto indifferente.
In quel momento la porta del bar si aprì, facendo sì che la porta vecchia cigolasse.
Andy continuò a tener la testa china verso il basso, cercando di capire chi potesse essere."

Come stareste,se tutto quello che credavate fosse una realtà salda,si sbriciolasse?
Come stareste se veniste salvati da qualcuno che avete salvato inconsciamente?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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This Is A Rebel Love Song

-10.It’s ours tonight -

 

 

Erano magistralmente entrati nel locale senza farsi vedere,abituati com’era a camuffarsi per non farsi riconoscere.

Kirsten li aveva aspettati vicino a una delle porte di servizio,schiena al muro,giocando con il cellulare indifferente,mentre la luce dell’aggeggio elettronico illuminava il vicolo e il volto della ragazza.

Appena entrati avevano svoltato a destra,risalendo una rampa di scale ferrate ,da cui si apriva una specie di soppalco di legno quasi grezzo,che dava piena visuale sul palco.

Andy si stava dondolando sulla sedia, con il braccio teso a sostenersi verso il parapetto. Osserva il palco,decisamente piccolo per i suoi canoni,percorrendo con lo sguardo i cavi scuri,che facevano contrasto con le assi chiare del palco.

Era strano,come un de javù:un palco,una band emergente,la staticità dell’aria...il pensiero del passato tornò fulmineo e vivido nella sua mente,insieme a quello di Ashy.

Aveva riso poco prima quando Kirsten aveva accennato al fatto che  la mora tendesse a farsi prendere la mano quando saliva sul palco,gli faceva ridere il pensiero di vederla a briglia sciolte,visto l’autocontrollo che cercava di tenere in sua presenza.

-Non credevo che sareste venuti tutti- proferì Kirsten guardando nella direzione di Andy,l’unico con cui avesse un minimo di confidenza.

-Bè,non avevamo nulla da fare-rispose Christian,appoggiando i gomiti sul tavolo,attirando l’attenzione di Ash,che non  perse l’occasione  di lanciare una frecciatina al cantante,assorto nei suoi pensieri.

-Volevamo conoscere meglio Ashy,no?- fece,richiamandolo per attirare la sua attenzione,guadagnandosi  un occhiataccia dal cantante.

 

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Fissava l’asfalto reso lucido dalla pioggia,seduta sul secondo gradino di cemento di una delle porte di sicurezza. Spostava lo sguardo nervosamente dalla strada alla sigaretta accesa tra le sue dita e viceversa.

Qualcosa non andava,non sapeva dire se fosse un fatto positivo o negativo:era abituata ad essere in ansia prima di un concerto,ma quella volta la pressione le pareva essere maggiore,ed era per quel motivo,che quasi sentendosi soffocare,si era ritrovata seduta lì.

Dietro di lei i membri del suo gruppo,tre ragazze e un ragazzo  poco più grandi di lei,trafficavano avanti e indietro per quella specie di stanzino per le scope che era il loro camerino,accordando strumenti o sistemando quello che ormai era stato definito “look da palco” dalla sua coinquilina,che non era altro che semplice warpaint.

Stava smettendo di piovere,quando con la coda dell’occhio vide una figura sedersi vicino a lei:quandò si girò completamente trovò lo sguardo indagatore ed esasperato di Sarah a fissarla.

Sapeva benissimo cosa voleva dire se la sua chitarrista , incredibilmente empatica nei suoi confronti  la guardava così: si stava,come minimo,comportando ancora più stranamente del solito e sapeva che sarebbe finita con il pentirsi di tutto ciò che le avrebbe raccontato.

-Parla Donna- proferì la bionda senza staccare lo sguardo dal suo.

Ecco,era esattamente come pensava. Cercò di alzarsi come se nulla fosse,ma prontamente l’altra la tirò per un braccio,facendola risedere.

-Aho!-sibilò protestando leggermente infastidita.

-Tu hai qualcosa che non va,non negarlo. E poi se continui così qualcuno ti ucciderà.-

-Sono solo un po’ nervosa,tutto qua-

-è una settimana che sei nervosa,Ashy. Se tanto mi da tanto hai incontrato qualcuno.-

-Tu sei fottutamente inquietante!-

-No,tu sei tremendamente facile da capire,a volte. Comunque dopo il concerto voglio sapere che hai,ora andiamo,sennò uccidono anche me- così dicendo,si alzo dal gradino per rientrare,dirigendosi verso il suo strumento.

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Prese un bel respiro com’era solita fare,appoggiata alla schiena di Lucas,che intanto faceva roteare le bacchette tra le sue mani.

Dovette spostarsi poco prima,in modo che lui potesse salire sul palco,per poi attendere che toccasse il suo turno.

Si strinse le mani un paio di volte per distendere i nervi,per poi prende la tracolla del basso e salire sul palco.

Vedere era quasi impossibile,ogni volta ringraziava le persone che le avevano detto che non si vedeva sul palco a causa dei riflettori e in effetti era vero. Tranne forse per le prime file,ma una ventina di persone non erano ancora in grado di fermarla nonostante le sue fobie sociali.

In effetti le piaceva,anche se qualche volta aveva avuto l’ansia prima di salire sul palco –togliendo qualche- ,le piaceva suonare davanti alla gente. Le dava l’impressione di avercela fatta,di essere riuscita a realizzare in parte il sogno di una vita.

E si divertiva anche,a fingere di essere chi aveva sempre voluto essere,come fanno i bambini.

Era partito come un gioco,tra lei e Clary,quello di una tribute band per i Black Veil Brides,ed era finito per diventare un progetto che aveva portate anche a un percorso solista.

Continuava a sperare nel destino,in cui credeva cecamente, e  che insieme ad un po’ di fortuna le cose sarebbero andate come aveva sempre sperato.

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Segui le indicazioni che gli aveva dato Kirsten,trovandosi esattamente dove erano entrati.

Il buio del vicolo era stato smorzato dalla luce di emergenza sopra alla porta,che illuminava la strada bagnata,facendola luccicare qua e la.

Si sporse dalla porta quel tanto che bastava per scorgere l’esile figura di Ashy seduta su un gradino,con una sigaretta tra le mani e la schiena appoggiata al muro,occhi chiusi.

-Ashy- la chiamò flebilmente il moro,facendosi che la sua voce si abbassasse ancora di più.

Nonostante la voce risultasse quasi impercettibile,la mora aprì gli occhi di scatto,sbiancando.

Ora capiva il perché di quella sensazione di ansia di qualche ora prima,era la prova che il suo sesto senso aveva vinto di nuovo. E molto probabilmente dopo avrebbe vinto anche l’ istinto omicida nei confronti della sua coinquilina.

Si alzò da dove era seduta,quasi sicura di inciampare nelle scarpe alte,tanto da stupirsi quando non lo fece.

-Che..ci fai qui?- sussurrò debolmente.

-Bè..-fece spallucce il cantante- Ti avevo detto che ti avrei sentito suonare un giorno -rispose come se nulla fosse.

-E oggi doveva essere quel giorno,vero?-

Il moro annui,avvicinandosi a lei. Doveva ammettere che quella situazione si stava facendo imbarazzante per lei,da come aveva capito,non voleva che lui la sentisse a suonare. Ma doveva anche ammettere che era brava.

Ed affascinante. Ma forse quel secondo pensiero gli aveva attraversato la mente più volte,e lui lo aveva represso.

In effetti era stata affascinante anche quella mattina al cui risveglio l’aveva trovata accanto a lui che stringeva un blocco da disegno.

Erano affascinante la delicatezza con cui disegnava. Era affascinante la faccia buffa che aveva fatto quando la prima volta che l’aveva incontrata l’aveva vista rovistare nella sua tracolla disperatamente.

Era affascinante il modo in cui gli sorrideva imbarazzata quando si accorgeva che la stava guardando.

Era affascinante e innocente.

Era affascinante anche in quel momento in cui fissava la strada battuta,con lo sguardo basso.

Si sporse avanti per abbracciarla,in un gesto involontario.

 

Ashy sentiva il suo respiro vicino,troppo,era quasi una tentazione a cui doveva cedere,non poteva essere altrimenti.

Sentiva il suo respiro caldo sul collo fargli il solletico,stuzzicandola dolcemente.

La stava abbracciando in un modo strano,rispetto al solito,come se non si decidesse a lasciarla andare.

Come se non potesse farlo,o almeno così sperava lei,che anche lui volesse che quell’abbraccio non finisse mai.

Sperava che ricambiasse quello che provava per lui,ma ne aveva seri dubbi.

In quel momento si  rese conto di cosa stava inconsciamente facendo:stava alzando il viso,per annullare la poca distanza che rimaneva tra loro,poca rispetto al solito visto che il ragazzo si era abbassato leggermente per arrivare alle sue spalle e lei dal canto suo indossava i tacchi.

Ci mise poco per sentire le sue labbra posarsi sulle sue,percependo il freddo metallo del suo piercing ,nello stesso momento in cui i rumori intorno a lei le parevano brusii lontani.

Quel bacio inaspettato e contemporaneamente atteso fu interrotto quando Andy sentì le lacrime sulle sue guancie,essendo certo che non fossero le sue.

Si scostò leggermente da lei,per poterla vedere il viso.

Stava piangendo silenziosamente,con le guance tinte di rosso. Appena si accorse che la stava osservando lascio immediatamente la presa per coprirsi il volto con le mani,abbassandolo leggermente.

-Ehi- sussurrò debolmente,cercando di spostarle le mani dal viso,ma al suo contatto Ashy si staccò di colpo,lasciando che le lacrime le fluissero  sulle gote.

Aveva rovinato tutto,come suo solito. Per una volta nella sua vita qualcosa le andava bene e lei lo rovinava,baciando una delle persone che aveva vicino e che forse le voleva davvero bene.

Aveva rovinato quel rapporto agognato da una vita,creato inaspettatamente  e istintivamente.

E ora si ritrovava a piangere come una stupida,peggiorando ancora di più la situazione,rendendosi ridicola.

Sentì il moro chiamare a voce bassa il suo nome,prima di riuscire a mugugnare un misero “Io non avrei dovuto”,ripetendolo più volte e facendola somigliare a una  malata psichiatrica.

Incrociò di nuovo lo sguardo del moro,confuso e curioso,prima di cercare di andarsene.

Sarebbe andata a casa sua,si sarebbe immersa nella vasca da bagno piena d’acqua bollente e avrebbe annegato tutti i suoi dilemmi finchè non avrebbe trovato il modo in cui si sarebbe dovuta comportare,probabilmente  cercando di non farsi più vedere dal moro.

Mentre la sua mente vagava su tutti i metodi immaginabili per dimenticarsi di lui,senti la mano di Andy che le prese ferramente il polso,bloccandola.

Appena si girò,la lascio andare.

E fu un attimo: un sussurro “dovevi farlo”,le loro labbra si rincontravano,le mani di lui che scivolavano sui fianchi della mora,ormai arresi a quel sentimento,i loro corpi che premevano l’uno sull’altro.

L’unico modo che aveva per farle capire che la voleva davvero era quello,per quanto poco la conoscesse,era quello:era insicura e incasinata,non le sarebbe bastato parlarle.

Quello era l’unico modo davvero.

Le sue labbra si piegarono in un sorriso,quando si accorse che lei tremava come la prima volta che l’aveva abbracciata,lasciando però che la sua lingua giocasse con la sua,lentamente,come non gli capitava da tempo.

Era un bacio dolce,di quelli inesperti come lo era lei,ma gli bastava totalmente,sapeva di lei in ogni millesimo di secondo.

Si staccò per riprendere fiato,osservandola curioso,mentre si ritrovò a sussurrare di nuovo che doveva farlo,cercando di asciugarle gli occhi con una mano in maniera forse goffa,ma strappandole un sorriso,di quelli che piacevano a lui.

Tornò a baciarla,consapevole che avrebbe potuto farlo per il resto della sua vita,mentre lasciò che le loro mani si intrecciassero .

 

“So take your hand in mine
It’s ours tonight
This is a Rebel Love Song

Hearts will sacrifice
It’s do or die
This is a Rebel Love Song

 

 

 

Nea’s Corner

Io lo so,dovrei chiedere umilmente perdono perché ormai non so quanti secoli sono che non aggiorno,ma spero di essermi fatta perdonare con l’ultima parte di questo capitolo...*si nasconde dietro al muro per evitare di essere presa a pomodori*

Comunque,non so quando aggiornerò,ma sappiate che non abbandonerò questa storia,le voglio troppo bene per farlo.

Un Bacio

NeaFallenAngel

   
 
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