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Autore: DiamanteLightMoon    22/04/2014    1 recensioni
La guerra è finita ed è appena cominciato l'ottavo anno ad Hogwars. Hermione non sa se gioire oppure piangere disperatamente. Infatti la felicità dell'essere ancora viva e avere vinto combatte con il dover stare accanto a Draco senza peró stare effettivamente con lui. Perchè, come è possibile stare insieme al ragazzo che ama, quando da una parte c'è lei salvatrice del mondo magico, dall'altra lui mangiamorte pentito. Eppure Hermione non perde la speranza..... E quando Silente chiede a lei e a Draco di raggiungerlo nel suo studio per metterli al corrente della verità su loro stessi la speranza continuerà a crescere.
-dal quinto capitolo-
Maschio e femmina saranno,
Purosangue uno, il contrario l'altro,
Dapprima a morte si odieranno,
Poi sotto un altro aspetto di vedranno,
Straordinari poteri avranno,
Insieme si completeranno
e, solo uniti, il nemico sconfiggeranno.
E' la mia prima dramione spero vi piaccia
Diamante
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Prologo

In un'epoca lontana il Male regnava incontrastato, ma il suo regno era destinato a finire per mano di due prescelti.
 

I due bambini si guardarono. Noah tese la mano ed Elise l'afferrò stringendola forte. Portarono le braccia parallele al terreno, con un urlo liberarono l'energia che sentivano dentro. Un lampo di luce verde e oro illuminò il buio. Elise si girò di scatto portandosi dietro anche no ah. Cominciarono a correre, arrancando nella notte infinita. Un grido rimbombò nel silenzio: due nomi gridati ininterrottamente da molte voci, i loro nomi. Animati da quelle voci i due bambini continuarono a correre, in poco tempo arrivarono al limitare del bosco. Furono accolti da pianti di gioia e caldi abbracci. Ma la felicità del momento fu subito interrotta: dense ombre entrarono nel cono di luce delle torce. Elise si staccò da sua madre e si parò davanti alla sua famiglia.
-Voi non toccherete nessuno di loro- ringhiò alzando le mani. Noah le andò accanto e fece lo stesso. Le ombre indietreggiarono fino a scomparire.

 

10 anni dopo

 

Elise si svegliò di soprassalto, accanto a lei Noah ansimava. Lo guardò negli occhi e vi lesse la stessa paura che era sicura ci fosse nei suoi, la paura che ciò che avevano visto fosse reale, ma c'era anche qualcos'altro: consapevolezza. In quel momento Elise fu sicura che il ragazzo avessero sognato esattamente la stessa cosa. Si alzarono e cominciarono a svegliare la casa. Dopo mille proteste e minacce della serie “provaci ancora e ti uccido” tutti gli abitanti furono riuniti nella sala grande. Con poche parole i due spiegarono la situazione, ciò che erano e la missione per la quale erano nati.
-Siete grandi ormai, ma non abbastanza per essere considerati adulti, nel nostro mondo. Avete solo quindici anni, non possiamo rischiare di perdervi- disse loro il padre di Elise. La madre di Noah piangeva disperata, da quando aveva perso suo marito era morto era diventata una donna molto più fragile. E perdere anche il suo unico figlio potrebbe distruggerla, rifletté Elise. Voltò le spalle a suo padre e alle sue due sorelle e guardò fuori dalla finestra. Una delle pochissime finestre più grandi dell'oblò di una nave. Il paesaggio sembrava quello di un film horror di serie B (*), una distesa senza fine di terra grigia interrotta raramente da solitari alberi contorti. Un lampo rosso sangue attraversò il cielo ed Elise si tappò le orecchie per non sentire i litigi delle persone dietro di lei.
-BASTA!- sbottò girandosi-non ne posso...- il resto delle sue parole fu coperto dal fragore di un tuono. Un lampo rosso lo seguì. Andò verso Noah e gli tese la mano, quando il ragazzo gliela afferrò si diresse verso la porta. Arrivata all'uscio esclamò:
-Non si è mai troppo grandi o troppo piccoli per tentare di salvare delle vite- detto questo se ne andò.

 

Si rifugiarono in camera di Elise e cominciarono a riflettere. Un'idea balenò nella mente di Noah che disse:- Non possiamo fare tutto da soli abbiamo bisogno di aiuto. E io so come far venire questo aiuto- Elise lo guardò e aggrottò le sopracciglia- mandiamo un messaggio a tutti i maghi e chiediamo loro di aiutarci-

-Buona idea- fece lei- ma come?- aggiunse.
Noah scosse la testa per dire che non lo sapeva poi disse: -Potremmo usare un incantesimo-
-Si, ma quale, non ce ne sono per questo scopo-
-Potremmo inventarne uno noi-
-Noah sei un genio- esclamò Elise
-Lo so- rispose lui
-E pure modesto- aggiunse con sarcasmo la ragazza guadagnandosi un'occhiataccia.

 

Per giorni pensarono a come creare l'incantesimo. Dopo una settimana Elise e Noah si riunirono nella camera di quest'ultimo. Elise sprizzava energia da tutti i pori e Noah se ne accorse.
-Ho trovato il giusto incantesimo!- gridò la ragazza

-Ah, ecco perchè sembrava che avessi appena bevuto dieci litri di caffè- rispose Noah sarcastico
Elise lo guardò malissimo ed esclamò:-Expecto Patronus!- dalla punta della sua bacchetta spuntò un filo bianco argenteo che si trasformò in una lontra, la ragazza chiuse gli occhi e penso intensamente a delle parole. La lontra argentata le ripetè con la sua voce. Poi Elise interruppe l'incantesimo. Noah la guardava sbalordito.
-Avanti provaci anche tu- lo incoraggiò Elise.

 

Quando i due ragazzi ebbero sviluppato il loro patrono lo mandarono in giro per il mondo con un messaggio. Molti maghi risposero al messaggio e vennero a casa loro per la grande magia.
Il Muro poteva essere ristabilito. Elise e Noah però non sapevano che per quella missione rischiavano la vita.

 

Angolo autrice

Vi prego non uccidetemi, lo so avete una grande voglia di farlo, ma trattenetevi. Ho scritto che è una dramione e lo sarà, fidatevi, questo prologo serve per farvi capire meglio la storia. Spero di avervi incuriosito. Per favore recensite ci tengo a sapere il vostro parere, vanno bene anche le critiche così posso migliorare. Au revoir Diamante

 

 

  
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