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Autore: DiamanteLightMoon    03/03/2014    2 recensioni
La guerra è finita ed è appena cominciato l'ottavo anno ad Hogwars. Hermione non sa se gioire oppure piangere disperatamente. Infatti la felicità dell'essere ancora viva e avere vinto combatte con il dover stare accanto a Draco senza peró stare effettivamente con lui. Perchè, come è possibile stare insieme al ragazzo che ama, quando da una parte c'è lei salvatrice del mondo magico, dall'altra lui mangiamorte pentito. Eppure Hermione non perde la speranza..... E quando Silente chiede a lei e a Draco di raggiungerlo nel suo studio per metterli al corrente della verità su loro stessi la speranza continuerà a crescere.
-dal quinto capitolo-
Maschio e femmina saranno,
Purosangue uno, il contrario l'altro,
Dapprima a morte si odieranno,
Poi sotto un altro aspetto di vedranno,
Straordinari poteri avranno,
Insieme si completeranno
e, solo uniti, il nemico sconfiggeranno.
E' la mia prima dramione spero vi piaccia
Diamante
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 1

Pensieri

-Muori- pensò Hermione risalendo dai sotterranei. Era la quarta volta quel giorno che Malfoy la insultava, non ne poteva letteralmente più. Non capiva il motivo di quei continui litigi, non c'era coversazione che finiva bene. L'unica volta che si erano parlati civilmente era stato ottoe anni prima, sul treno quando ancora non erano a conoscenza delle lpro diversità. La guerra aveva peggiorato il loro rapporto, da una parte lui mangiamorte pentito, dall'altra lei salvatrice del mondo magico, eppure lei ci sperava ancora. Più volte si era maledetta per quella farsa speranza che la sua contorta immaginazione le ava dato.
Era già di pessimo umore ma la giornata doveva peggiorare ancora di più. Infatti ecco arrivare di gran carriera Pansy Parkinson che riusciva a far sembrare volgare anche le sottane di sua nonna, non che sua nonna gosse volgare per carità.
-Granger- la chiamò con voce starnazzante, sicuramente un'oca sarebbe stata gelosa. Hermione si fermò controvoglia. Pansy la raggiunse e disse:
-Mezzosangue, non osare provarci con il mio Draco!-
Hermione esasperata rispose:-Senti, Faccia di Carlino, non ho alcuna intenzione di rubarti "il tio Draco", ho cose migliori a cui pensare. E parlare con te non rientra nei miei progetti!- così dicendobuttò indietro i capelli imitando le movenze dell'oca e compagni bella, facendole rimanere di sasso.
Si avviò verso il dormitorio per la via più lunga per limitare i danni ai compagni Grifondoro e quindi sbollire la rabbia. Non funzionò. Quando entrò nella sala comune trovò Harry e Ginny in situazione top secret. Appena videro Hermy si allontanarono bruscamente, o almeno ci provarono. Dopo essersi sgarbugliato dall'intrecciodi gambe e bracciaHarry vide chiaramente, dal viso dell'amica, la rabbia che aveva dentro, la quale le disegnava come aloni scuri inrno agli occhi. Siccome era stato testimone a diverse sfutiate di Hermione captò pericolo ed avendo tatto suggerì a Ginny di lasciarla in pace. Ma Ginny, che di tatto non ne aveva, non si curò della parole del fidanzato e chiese con aria innocente:
-Che problema hai, Hermy?- intanto la giardava piena di aspettativa.
-Non ho nessun problema, grazie Ginny- detto questo corseverso gli scalini del dormitorio femminile però la rossa non era disposta a lasciarle l'ultima parola.
-Ma, ma.....che cosa ho fatto?- chiese affranta, Harry sospirò sommessamente cecando di trattenere un sorriso per l'espressione buffa aul viso di Ginny.
-Tu non hai fatto assolutamente nulla!- rispose Hermione guardando Harry che con il fondoschiena appoggiato allo schienale del divanetto e l'espressione pensosa sembrava un serial-killer intento a studiare la scena del delitto. Capendo le sue intenzionisi affrettò a scollarsi dal divano per raggiungere Ginny.
-Tesoro, vieni dai, lascia stare Hermy- la ragazza fu lì lì per ribattere, ma quando vide la faccia di Harry le parole le morirono in gola. Si lasciò guidare verso il caminetto e Hermione ringraziò il rqgazzo con lo sguardo. Salì di corsa le scale ed entrò nella sua stanza sbattendosi la porta alle spalle. Con uno slancio si buttò nel letto ribollendo di rabbia. Poi lentamente si calmò un poco e si addormentò.



Draco guardò Hermione allontanarsi, i capelli che ballavano sulle schiena mentre camminava. Un perfido sorriso gli sorse sulle labbra ricordando la furia che aveva visto negli occhi della rgazza, stranamente però Draco non era compiaciuto come si aspettava anzi non lo era per niente. Ecco bhe, forse un pochino!
-Draco!- il suo nome risuonò secco nei corridoi dei sotterranei.
-Arrivi professore- rispose il ragazzo e si girò verso la porta. Entrò nell'aula coi piedi a strasciconi e con le mani affondate nelle tasche. Piton stava in fondo alla stanza e armeggiava con ingredienti e alambicchi. Mentre Draco si aaavvicinava a lui spense il fuoco sotto il calderone, in cui riolliva qualcosa dal colore indefinito e lo spostò dal fornello per farlo raffreddare.
-Bene, ragazzo, vedo che qualcosa ti turba!- esclamò Piton quando Draco fu di fronte a lui.
-Bhe, in effetti ha ragione professore, ma non ho la minima idea di che cosa- Draco era frustrato, odiava non sapere quello che succedeva.
-Centra una ragazza per caso?- chiese a bruciapelo Piton.
A quella domanda Draco quasi si strozzò con la saliva e prese a tossire. Battendosi una mano sul petto cercò di fermare la la tosse e disse:-Cosa glielo fa pensare?!- suonava più come un'esclamazione che come una domanda. Piton capì di

ave fatto centro guardando la reazione del ragazzo e sorrise nel rispondere:-Hermione?- indicò  la direzione presa dalla ragazz. Draco prese a tossire ancora più forte e quando si calmò chiese di nuovo:
-Che cosa glielo fa pensare?!-
-Il modo in cui la guardi, il modo in cui ti comporti con lei e adesso la tua reazione- disse com il tono di chi la sa lunga, cosa che effettivamente era vera-tutto questo mi fa pensare che tu sia...- s'interruppe bruscamente guardando la porta. Draco si voltò dai scatto e si pentì immediatamentw di averlo fatto: Faccia di Carlino era in piedi nell'arco di luce.
-Draco- gridò Pansy correndo verso di lui-ti ho trovato finalmente- gli gettò le braccia al collo e lo trascinò fuori della stanza. Il ragazzo lanciò un'occhiata di supplica a Piton, il quale si limitò ad alzare un sopracciglio. Draco capì la domanda inespressa e annuì impercettibilmente. Poi Pansy lo tirò via e Draco scomparse alla vista di Piton che sorrise improvvisamente sollevato
  
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