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Autore: J_R14    22/04/2014    9 recensioni
All’apparenza potrei sembrare una ragazza normale, che non ha mai sofferto e che vive la sua vita felicemente, si è vero, adesso sono felice e spensierata, ma non è sempre stato così. Mi chiamo Rose Evans, ho 17 anni e abito da circa tre anni a Londra. Ho un fratello gemello, Zayn Evans, ma non sembriamo affatto fratelli, ne tanto meno gemelli ... siamo sempre stati felici, contiamo tantissimo l'uno sull'altra, ma non avrei mai pensato che quel giorno, la nostra vita sarebbe cambiata ...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Rose’s Pov*


Fu il suono della sveglia ad interrompere il mio sonno quella mattina; aprii gli occhi lentamente per abituarmi alla luce del sole che entrava dalla finestra, e appena riuscii ad aprirli del tutto capii dove mi trovavo: la stanza di Zayn.  Volsi lo sguardo verso la sveglia che si trovava sul comodino, segnava le 7 e mi resi conto che era lunedì e che dovevamo andare a scuola. Premetti il tasto della sveglia per spegnerla, sporgendomi leggermente dal letto; subito una fitta di dolore mi colpì alla testa e fui costretta a distendermi di nuovo sul letto. Fu in quel momento che mi resi conto di non ricordare niente di quello che era successo la sera prima, appena rientrata nel locale dopo aver baciato Zayn. Non riuscivo a capire il perché; la prima cosa che mi venne in mente fu che forse avevo bevuto troppo, ma poi mi ricordai che non avevo toccato nemmeno un bicchiere a parte quello bevuto con Louis … non riuscivo davvero a capire quel vuoto da dove nasceva. Sentii un corpo muoversi dietro le mie spalle interrompendo i miei pensieri, ed in quel momento mi ricordai di trovarmi in camera di Zayn, sul suo letto e con lui disteso al mio fianco. Mi girai stendendomi sull’altro lato e subito mi ritrovai davanti al viso quello di Zayn: stava ancora dormendo, anche lui era poggiato su un lato, un braccio si trovava sul mio fianco e aveva la bocca leggermente aperta. Con quella sua immagine davanti gli occhi mi ricordai quello che era successo la sera precedente: io e lui che ballavamo al centro della pista, io che stavo per dirgli “Ti amo” ma Logan mi aveva interrotta, sempre io che mi trovavo fuori sperando che Zayn mi trovasse e poi il nostro baci che avevo iniziato io.
Io, io e solo io, tutto quello che era successo la notte precedente era successo grazie a me , avevo preso coraggio e fatto quello che mai avrei pensato di fare … avevo finalmente sconfitto quella paura che mi sovrastava sempre. Sorrisi a quei pensieri e senza pensarci baciai Zayn che stava ancora dormendo. A quel contatto sentii una serie di brividi lungo la mia schiena e la mano sul mio fianco stringere leggermente; segno che Zayn era sveglio. Infatti poco dopo vidi un leggero sorriso formarsi sul suo viso ed i suoi occhi aprirsi lentamente: 

<< Buongiorno >> mi disse con la voce ancora impastata dal sonno mentre anche i suoi occhi si abituavano alla luce che c’era nella stanza.

Avevo sempre ritenuto mio fratello un bel ragazza, ma lo era ancor di più la mattina, appena sveglio ed ancora nel letto. Aveva i capelli scompigliati ma che sulla sua testa sembravano fatti apposta, quella bocca che restava socchiusa per almeno altri cinque minuti e poi quella voce roca di prima mattina che mi faceva sempre impazzire.

<< Giorno >> gli risposi sorridendo a mia volta e sentii la sua mano spingermi più vicino al suo corpo. 

<< Dormito bene? >> mi chiese sfiorando le mie labbra con le sue.

Annuii solamente a quella domanda continuando ad essere incantata da quei due occhi color cioccolato, poi però mi ricordai che dovevamo andare a scuola e così mi misi seduta sul letto improvvisamente: 

<< Dobbiamo andare a scuola >> urlai leggermente mentre, facendomi forza, mi levai di dosso le coperte  e mi alzai dal letto.

Il contatto dei miei piedi con il pavimento freddo mi fece sussultare leggermente, ma feci finta di niente ed iniziai ad andare verso la porta. Sentendo la mia frase Zayn si coprì il viso con il suo cuscino sbuffando e quando arrivai vicino la porta, che si trovava vicino al lato dove dormiva lui, gli tolsi le coperte ed il cuscino dalla faccia. 

<< Forza Zayn, non voglio fare tardi >> dissi arrossendo leggermente dato che solo quando gli tolsi le coperte mi resi conto che aveva addosso solo i boxer.

E poi mi ricordai: Zayn non aveva mai dormito con un pigiama, sempre e solo con un paio di boxer, anche in inverno. 

<< No Rose, ti prego, restiamo a casa oggi >> disse facendo la faccia da cucciolo e ricoprendosi.

<< No Zayn, se vuoi restare a casa, resta, io vado a scuola >> conclusi sapendo che se Zayn voleva fare una cosa non sarei riuscita ad impedirglielo.

Stavo per aprire la porta quando una mano mi afferrò per il polso e mi fece cadere sul letto … precisamente sul corpo di Zayn. 

<< Zayn … >> iniziai cercando di rialzarmi, ma quando Zayn mi baciò ed iniziò ad accarezzarmi la schiena, mi feci prendere dalle sue labbra e dalle sue mani, e ricambiai il bacio dimenticandomi di tutto. 

<< Per favore, voglio restare così per tutto il giorno >> mi disse dopo quel bacio con un leggero affanno, mentre, intanto, aveva cambiato posizione.

Ora mi trovavo con la schiena poggiata sul materasso e lui sopra di me con, appunto, solo un paio di boxer addosso. 
Cercai di non imbambolarmi a guardare il suo corpo; con i vestiti addosso sembrava che fosse esile e poco muscoloso, ma i lineamenti dei suoi muscoli marcati si vedevano benissimo senza maglietta. Mi  concentrai invece sul suo viso mentre le mie mani si trovavano dietro il suo collo: occhi che mi facevano andare in tilt ogni volta che li guardavo, naso perfetto, labbra sottili, rosee e morbide, ma che dopo ogni bacio diventavano gonfie ed ancora più rosse, e poi quei capelli neri , morbidi e cortissimi con una cresta che rimaneva perfetta anche dopo una dormita.  Solo in quel momento mi resi conto di quante differenze c’erano tra me e lui, potevamo essere scambiati davvero per una coppia normale e non per fratelli … e questo mi piaceva e non poco. I miei pensieri furono interrotti quando sentii di nuovo le labbra di Zayn sul mio corpo, questa volta sul mio collo:

<< Va bene, restiamo qua, solo per oggi però >>  a quelle parole si allontanò per guardarmi negli occhi, stupito, e subito dopo esclamare: 

<< Davvero? Grazie Rose >> sembrava un bambino al qual avevo appena detto che sarebbe andato sulle giostre o che poteva mangiare tutte le caramelle che voleva.

Sorrisi e subito dopo, con ancora le mie mani dietro al suo collo, lo feci avvicinare di nuovo alle mie labbra fino a baciarlo. Stavo per approfondire quel bacio quando, si allontanò leggermente, ma solo quel poco per poter parlare: 

<< Ho una sorpresa per te >> e si alzò andando verso la porta. 

<< Zayn ma dove vai?  >> chiesi io confusa non sapendo cosa volesse fare.

Stavo per alzarmi anche io quando mi bloccò: 

<< No, no, no, tu resta qua … arrivo subito >> e detto questo aprì la porta ed uscì, lasciandomi ancora più confusa.

Qualsiasi cosa volesse fare, di certo non avevo intenzione di rovinargliela e così feci quello che mi aveva detto, mi  misi seduta sul materasso ed aspettai in compagnia di un mal di testa che ritornò magicamente. Volsi subito dopo lo sguardo alla sveglia sul comodino: segnava le 7:30.

Io con addosso un vestito, lungo, bianco e decorato; bellissimo secondo il mio parere. Ero andata con mia madre a sceglierlo ed appena indossato avevo subito capito che era quello giusto, bastava vedere la faccia di mia madre e la mia: avevo capito di aver trovato il mio abito da sposa. Ed ora lo stavo indossando, non per una prova o per qualcos’altro, lo stavo indossando per andare all’altare sposare, finalmente, Zayn, grazie anche al fortunato, strano ed inaspettato consenso di mia madre.
Mi trovavo in macchina, quella macchina che mi avrebbe portato davanti la Chiesa, dalla quale sarei uscita come moglie e non più come semplice ragazza, con mia madre al mio fianco che già iniziava a piangere; non volevo che Robert mi accompagnasse e mia madre sembrava più che felice di farlo al suo posto. E dopo un paio di minuti eccola lì, la chiesa nella quale avrei sposato l’ uomo che amavo, l’uomo che mi faceva sentire sempre bene e felice e che sarebbe diventato padre … anche se lui non lo sapeva ancora. Scesi dalla macchina con ancora mia madre al mio fianco, la guardai negli occhi, feci un respiro profondo e mi diressi verso l’ingresso. Il grande portone si aprì ed io fui travolta da un calore immenso, lo stesso che sentivo sul mio corpo quando Zayn mi stringeva fra le sue braccia. Ci avvicinammo sempre di più a lui, il ragazzo che amavo e che stava per diventare mio marito ….
Senza accorgermene mi ritrovai davanti l’altare con mia madre ormai lontana e Zayn girato di spalle..
C’era, però, qualcosa di strano, quel corpo non sembrava quello di Zayn, lo conoscevo troppo bene e lo avrei riconosciuto ovunque, anche sotto un miliardo di vestiti.
Quella mia insicurezza si confermò quando il ragazzo avanti a me si girò; non era Zayn, avevo ragione; quel ragazzo che stavo per sposare era Steve.

 
Mi svegliai urlando e leggermente sudata. Appena aprii gli occhi mi ritrovai Zayn davanti preoccupato e subito, senza pensarci, lo abbracciai facendomi cullare dalle sue braccia.

<< Rose cosa è successo? >> mi chiese premuroso come al solito mentre il mio cuore iniziava a rallentare ed il respiro a regolarizzarsi.

Guardai verso la sveglia ed erano le 8; mi ero addormentata e avevo dormito per un’altra mezz’ora che era stata la mezz’ora più brutta della mia vita … il sogno più brutto della mia vita.  

<< Niente … solo un brutto sogno >> dissi calmata del tutto mentre mi allontanavo da quelle braccia.

Zayn all’inizio mi guardò ancora un po’ preoccupato ma poi, vedendomi, ripresa sorrise leggermente e prese un vassoio dal comodino che non avevo notato prima. 

<< questa è per te >> disse porgendomelo. Mi aveva portato la colazione a letto … e che colazione.

C’era di tutto: una tazza di latte caldo, un bicchiere di succo d’arancia, delle fette biscottate con della marmellata, dei biscotti e poi una rosa con un bigliettino vicino. Lo presi e lo lessi in silenzio :”So che non è niente di speciale ma è un bel modo per festeggiare il nostro ‘fidanzamento’. Ti amo <3” sorrisi appena finito di leggere l’ultima parola e: 

<< Ti amo anche io >> dissi guardandolo negli occhi e baciandolo delicatamente. 

<< Non posso mangiare tutto questo da sola >> dissi subito dopo sperando che capisse cosa intendevo.

E per mia fortuna capì: si sedette al mio fianco sorridendo ed iniziammo a mangiare.

<< allora cosa avevi sognato? >> mi chiese dopo aver poggiato il vassoio, ormai vuoto, di nuovo sul comodino ed iniziando ad accarezzarmi la schiena. 

<< niente, solo un brutto sogno che non voglio ricordare >>  dissi con una serie di brividi dietro la schiena a causa del ricordo di quel sogno.

Avevo deciso di non dire niente a Zayn di quel sogno, non volevo farlo preoccupare … eravamo felici e non volevo distruggere quella felicità.

<< Comunque grazie per la sorpresa >> dissi subito dopo nel tentativo di cambiare discorso e pensando a quanto amore ci avesse messo nel preparare quella colazione. 

<< Oh, ma quella non era la sorpresa, era solo una cosa che ho voluto fare per te >> disse guardandomi negli occhi.

Ero confusa, non riuscivo a capire cosa volesse dire e quale altra sorpresa mi potesse fare.
Forse notò la mia faccia confusa perché subito si abbassò verso il pavimento e, quando si rialzò, aveva in mano una scatola e nemmeno molto piccola.

<< Zayn ma cosa … >> non riuscii a finire la frase perché Zayn subito mi interruppe. 

<< Non parlare, aprilo soltanto >>  e detto questo iniziò a guardare le mie mani poggiate su quella scatola, mentre un altro sorriso si iniziò a formare sul suo viso.

Volsi anche io lo sguardo su quella scatola ed iniziai ad esaminarla: incartata con carta viola, ma non interamente, il coperchio era incartato per conto suo e la scatola anche. Il fiocco era rosa e poi c’era un bigliettino bianco.
Presi prima quello, come avevo fatto prima, e lo lessi anche questa volta il silenzio: “Il regalo per i tuoi 18 anni, sperando che ti piaccia. Io l’ho amato appena l’ho visto :).” 
E poi poggiando il biglietto sul materasso, con un leggere sorriso sul mio viso, aprii la scatola lentamente. Quello che mi trovai davanti mi lasciò senza parole, tanto che fu Zayn a parlare per primo.

<< Allora ti piace? Io lo trovo magnifico >> ed anche io. Non potevo crederci, mi aveva regalato un cucciolo; un cucciolo di labrador color crema, come quello della pubblicità della Scottex. Io adoravo quel cucciolo ed adesso finalmente ne avevo uno tutto per me. 

<< Zayn … è bellissimo >> furono queste le uniche parole che riuscii a dire. Lo presi in braccio … era talmente piccolo che avevo paura di fargli male e molto sicuramente si notò quella mia paura. Zayn infatti iniziò subito a parlare rassicurandomi:

<< Ha 4 mesi, è piccolo, è vero, ma non ti preoccupare non gli fai male >>  disse poggiando la sua mano sulla mia che a sua volta si trovava sul cucciolo che tremava di freddo.

<< Ha freddo >> esclamai immediatamente e Zayn subito lo mise nella scatola sotto una coperta.

Una coperta che non avevo notato talmente che ero presa da quel cucciolo.   

<< allora come lo chiamerai? Ricordati che è un maschio >> mi chiese all’improvviso poggiando il suo braccio sulle mie spalle e facendo poggiare la mia testa sulla sua spalla.

<< Bluster >> esclamai istintivamente come se già sapessi il regalo e avessi passato dei giorni a scegliere il nome.

Non so né come né perché mi venne in mente quel nome, ma mi piaceva.

<< Si, Bluster >> confermai mentre quel nome mi piaceva sempre di più. 

<< è bellissimo >> mi sussurrò Zayn prima di baciarmi ancora una volta.

Fu in quel momento che mi resi conto di non avere un regalo per lui; mi aveva regalato quel cucciolo ed io non avevo niente. Grande figuraccia.

<< Zayn io non ho un regalo >> dissi triste ed in imbarazzo perché era la verità; non avevo proprio pensato a quello, anche perché non pensavo invece che lui me lo avrebbe fatto.

<< Tranquilla, quello che hai fatto ieri è stato il regalo più bello che potessi farmi>> ed io capii subito a cosa si riferiva; stava pensando al momento in cui gli avevo detto ‘Ti amo ’ per la prima volta, lo avevo baciato e gli avevo detto che volevo provarci. Sapevo che era felicissimo per quello e si vedeva anche a chilometri di distanza.

Mi rilassai, ma non del tutto, sentendo quelle parole, ma comunque decisi che gli avrei fatto un regalo. Non mi piaceva ricevere regali e non poter ricambiare. Gli avrei fatto il regalo migliore che avesse mai ricevuto, così come lui aveva fatto con me.                             
                                                                 
                                                            
 * * *


Erano quasi le 20 ed io e Zayn ci trovavamo nel salone, sul divano e stavamo per vedere un film, precisamente ‘Titanic’ , il mio film preferito. Lo avevo visto un milione di volte, ormai lo conoscevo a memoria ma puntualmente, quando arrivava il momento che la nave affondava, piangevo come una bambina. Io e Zayn non avevamo fatto niente per tutto il giorno: la mattina non eravamo andati a scuola, anche perché io avevo mal di testa e quindi non avevo insistito molto, avevamo pranzando mangiando quello che c’era in casa, dopo pranzo eravamo andati di nuovo sul letto a farci le “coccole” come le chiamava Zayn ed ora ci trovavamo sul divano. Avevamo passato un giorno intero ad oziare passando il nostro primo giorno da fidanzati nel miglior modo possibile.

<< Allora anche questa volta piangerai? >> mi chiese Zayn da dietro le spalle prima di spegnere le luci.

Si trovava con la schiena poggiata sul bracciolo del divano, le gambe divaricate tra le quali ero seduta io mentre la mia schiena era poggiata sul suo petto. Quel petto che si alzava ed abbassava lentamente, il respiro regolare sulla mia guancia, i battiti del suo cuore precisi e costanti e le sue mani intrecciate alle mie; erano tutte cosa che mi fecero sentire a casa e protetta.  

<< Si e non prendermi in giro come sempre >> dissi riferendomi alle altre volte che avevamo visto quel film e alle altre volte che Zayn puntualmente mi prendeva in giro per aver pianto. 

<< No, questa volta no >> mi rispose sorridendo prima di farmi girare verso di lui per potermi dare un bacio.

Non risposi per evitare di iniziare a litigare per quella stupidaggine e così sorrisi a mia volta. Sapevo però che lo avrebbe fatto lo stesso: sarebbe arrivato il momento critico del film, io avrei iniziato a piangere e Zayn avrebbe iniziato a prendermi in giro finché non si sarebbe addormentato.

<< Signori e signore il Titanic è pronto per partire >> ed eccola lì la solita frase che ormai diceva sempre, prima di premere il tasto play e far partire il film.

E così fece, schiacciò il tasto play ed il film partì.
Dopo qualche secondo eccolo lì, il Titanic, la nave più grande che fosse mai stata costruita e che tolse la vita a milioni di persone. “La nave inaffondabile” dicevano molte persone, peccato che si sbagliavano. Stava per comparire Jack quando qualcuno bussò alla porta e Zayn fu costretto a premere il tasto pausa per alzarsi ed andare ad aprire. 

<< Tranquilla, vado io >> e detto questo scomparve dietro la porta.

Bluster si alzò dal suo posto ed iniziò ad abbaiare arrivato davanti la porta d’ingresso; era anche piccolo ma era terribile, non riusciva a stare un attimo fermo. Mi alzai così anche io dal divano per vedere che era alla porta ed appena arrivai vidi Logan. 

<< Ehi Logan >> dissi semplicemente mentre lo salutavo con la mano. 

<< Rose >> disse avvicinandosi per abbracciarmi e subito dopo darmi un bacio sulla guancia.  Con Logan mi sentivo a mio agio, non era solo un amico, era qualcosa di più: lo consideravo come un fratello.

<< E lui chi è ? >> chiese subito dopo indicando Bluster. 

<< Lui è … >> iniziai ma fui bloccata da Zayn che mi sovrastò con la sua voce.

<< Lui è Bluster, il nostro bambino >> disse prendendolo in braccio ed iniziandolo ad accarezzare.

Rimasi sorpresa da quelle parole: aveva detto il nostro bambino e subito, con quelle parole che ancora rimbombavano nella mia testa, iniziai ad immaginarmelo con un bambino in braccio.
Sarebbe stato un padre perfetto…

<< Che carino >> disse Logan con gli occhi che brillavano.

Sapevo infatti, che adorava gli animali ed adesso sarebbe stato tutto il tempo con Bluster; se avesse avuto la possibilità lo avrebbe portato, qualche giorno, anche a lavoro con lui, se non a casa sua , ma io non glielo avrei permesso … era il nostro bambino, mio e di Zayn, come aveva detto lui prima.
Senza rendercene conto ci ritrovammo nel salone, io ero seduta sul tappeto di fronte a Zayn e Logan seduti sul divano, mentre avevo in braccio Bluster che si era addormentato con le mie carezze. 

<< Allora cosa ci fai qua? Vuoi unirti a noi? >> chiesi indicando la televisione dietro di me e vedendo subito dopo lo sguardo di Zayn contrariato alla mia proposta.  

<< volevo sapere qualcosa di ieri sera, mi sono lasciato andare e adesso … non ricordo niente >> disse abbassando lo sguardo forse per la vergogna.
Ma vergogna per cosa?  

<< Bhé ti dico solo che cinque minuti dopo il nostro arrivo eri già ubriaco; non ti riconoscevo>> disse Zayn immediatamente.

A quelle parole vidi Logan sorpreso più che mai ed io sapevo il perché; aveva sempre bevuto si, ma mai fino ad ubriacarsi … la riteneva una cosa stupida da fare ed aveva ragione. Beveva ma senza esagerare, solo quello che bastava per divertirsi e non per stare male e rovinarsi una serata.

<< Ho fatto qualcosa che non dovevo fare? >> chiese ancora, abbassando sempre di più la voce, con la paura di aver fatto qualcosa che non doveva fare.

Capii dai suoi occhi che sapere che si era ubriacato gli bastava … ed era anche troppo. 

<< No, niente di particolare … almeno per quello che ho visto >> dissi e vidi che, sentendo quelle parole, si tranquillizzò.

Fu in quel momento che mi ricordai che anche io avevo un vuoto di memoria della sera precedente; non riuscivo a ricordare cosa era successo dopo che ero rientrata nel locale con Zayn.
Così colsi quell’occasione per chiedere anche di me:

<< Ora che ci penso anche io non ricordo cosa sia successo alla fine della serata e né come sono tornata a casa >> dissi rivolgendomi soprattutto a Zayn dato che Logan era completamente ubriaco e di certo non avrebbe ricordato quello che avevo fatto io.

A quelle parole vidi il viso di Zayn diventare più serio, quel leggero sorriso scomparire da quelle labbra ed il suo corpo irrigidirsi. Pensavo di aver detto qualcosa che non dovevo dire ma non riuscivo a capire cosa e così continuai:  

<< Zayn cosa c’è? >> chiesi semplicemente per paura di poter peggiorare la situazione … anche se non sapevo a quale situazione mi stessi riferendo.

<< io so perché >> furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di Zayn che ora stava guardando in un punto indefinito della stanza.

Non parlai, aspettai che Zayn incontrasse il mio sguardo, e quando lo fece penso che capì la paura che avevo in quel momento perché continuò a parlare senza che io gli chiedessi di farlo:

<< è stato Steve, ovviamente non direttamente, ma è stato lui. Ha pagato un ragazzo per darti un drink con qualcosa dentro, anche se non so bene cosa fosse. >>

La mia attenzione solo sul nome Steve, tutto il quello che disse dopo le sentii ma non riuscii a capirne il significato. 
Tutto era concentrato solo ed esclusivamente su Steve. Vidi che anche Logan, sentendo quelle parole, rimase scioccato e cos’ prima che potessi continuare a chiedere informazioni a Zayn, si alzò dal divano e disse: 

<< Penso sia meglio che parliate da soli, io vado … grazie ragazzi >> e detto questo salutò entrambi ed andò verso la porta d’ingresso che sbatté leggermente.

<< Zayn mi vuoi spiegare bene cos’è questa storia? >> chiesi fissandolo terrorizzata.

Pensavo che la questione Steve fosse stata chiusa in un angolo della mente per molti anni … ed invece dopo solo pochi mesi ricompare con altri problemi.

<< Cosa c’è da spiegare? Te l’ho detto è stato Steve … >> ma non riuscii a completare la frase perché il campanello della porta suonò di nuovo. 

<< si può sapere cosa cazzo si è dimenticato adesso Logan? >> urlò leggermente.

Era nervoso e lo capivo; l’argomento Steve non gli aveva mai fatto un buon effetto, ma questa volta era rimasto davvero sconvolto da quello che aveva fatto. Sinceramente anche io, non pensavo infatti, che Steve potesse arrivare a questo punto. Capii che se fosse andato Zayn ad aprire di nuovo la porta, quella serata che era iniziata bene non sarebbe finita allo stesso modo e così, dopo aver dato Bluster a Zayn, mi alzai ed andai ad aprire io. 

<< Logan cosa hai dimenticato? >> chiesi mentre aprivo quella porta in legno.

La persona che però mi trovai davanti mi lasciò senza fiato, come se qualcuno mi avesse dato un pugno nello stomaco ed avesse risucchiato tutta l’aria che c’era nei miei polmoni. La persona che si trovava davanti a me non era Logan, era molto più robusto, con uno sguardo agghiacciante ed un sorriso compiaciuto sul viso. Quel ragazzo era Steve e mi disse appena mi vide, proprio come qualche mese fa quando tutto era iniziato, due semplici parole: 

<< Ciao Rose >> 

*Spazio autrice*
Ehilà. Ecco a voi il capitolo 16. Cosa ne pensate? Spero che vi piaccia,
Aspetto una vostra recensione, sperando che ce ne sia qualcuna in più :P
Un bacio e alla prossima <3  
P.S. Scusate se c'è qualche errore ma ho scritto tutto un pò do fretta e poi in alcuni punti non sapevo come andare avanti ;) 
P.P.S. Per chi volesse leggere la mia OS questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1832685&i=1
                                                                                                                                                        
  
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