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Autore: Ameezy    22/04/2014    2 recensioni
Tratto dalla storia: "-La bella vita, a volte, è farsi male, sorridere perchè si ha visto dolori in ogni suo particolare.- disse il bel fustacchione a pochi, decisamente pochissimi, passi da me. In quel momento realizzai che lui aveva compreso tutto, senza nessun margine d’errore. E non restava che interrogarmi sul come ciò poteva essere accaduto."
Se vi ha stuzzicato un minimo questo stralcio della storia vi invito calorosamente a leggerla. Grazie.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: PWP | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo Primo: Sensi di colpa.

Tyson, il “giocattolino” che avevo usato per passare un’indimenticabile vacanza a Malibu Beach, irruppe in salotto, immediatamente sulla mia faccia comparve un’espressione di terrore. Joe e Chris, i miei angeli, coloro che mi hanno salvato dall’orfanotrofio,  si alzarono all’unisono dal divano, dandomi di spalle. Ero completamente paralizzata.

Tyson sembrava ubriaco, brutto segno. Estrasse la pistola dalla fibbia posizionata nella parte posteriore dei pantaloni e mi indicò con essa dicendo: -Muoviti puttanella, non ho tutta la giornata. Ti voglio nella mia auto. Adesso.- urlò l’ultima parola.

Incapace di muovermi rimasi ferma. Chris, il più protettivo dei miei due ‘colleghi’, fece un passo avanti e disse: -Lei non è una puttana e anche se lo fosse non sarebbe tua. Sì, è vero, non hai tutta la giornata perchè entro questa sera il minuscolo cervello che ti ritrovi smetterà di lavorare, sempre se l’ha mai fatto.- Joe sorrise alla battuta, l’avrei fatto anch’io se non fosse che ero intimorita dalla reazione di Tyson.

Quest’ultimo rispose: - Togliti dalle palle coglione se non vuoi fare una brutta fine.- rise aspramente puntando l’arma contro il mio difensore. Joe, a sua volta, prese la pistola dal retro dei suoi jeans, un’orribile visione per me, mirando verso Tyson.

In un istante vidi Chris accasciarsi per terra e il suo braccio sinistro ricoperto di sangue, poi un altro sparo, ma non m’importava più di tanto da dove provenisse il secondo. Mi avvicinai a Chris, con i sensi di colpa a mille. Velocemente gli strappai una striscia di maglietta e, con le mani tremanti, gliela legai più stretta che potevo al di sopra della ferita, per fermare la fuoriuscita di sangue. Presi il coltellino tascabile ed estrassi il proiettile dal braccio di Chris facendo attenzione a non danneggiare nessun muscolo o nervo. Ormai ero abituata a fare ‘interventi di chirurgia’ come questo con tutte le pallottole che avevo tolto da quei due.

Mi alzai per andare in bagno a prendere il disinfettante e mi ritrovai Joe davanti con il flacone e una confezione di cotone in mano: -Cercavi questi?- il solito spiritoso. Decisi di non rispondere. Presi il flacone dalle sue mani e lui mi lanciò il pacchetto praticamente in faccia. Ma dico io, proprio in una situazione come questa doveva fare il cretino? Alzai gli occhi al cielo per la frustrazione. Bagnai un po’ di cotone con il disinfettante e pulii il braccio di Chris, che ormai era svenuto.

Ad un tratto mi girai verso Joe, era tranquillamente seduto sul divano intento a fissarmi. Realizzai che il secondo sparo che avevo sentito era quello di Joe, che doveva aver ucciso Tyson. Ecco vicino all’ingresso il suo corpo senza vita steso per terra.

-Sai, mi chiedevo quando te ne saresti accorta.- disse Joe riferendosi allo sparo di prima.

-Non me ne ero accorta perchè i sensi di colpa mi stavano divorando viva.- feci un sorriso falsissimo.

-Perchè ti senti in colpa? Mica hai sparato tu a Chris.- chiese lui serio.

-E’ colpa mia perchè Tyson voleva me, o piuttosto il mio corpo. Ma non gli bastava essere stato scaricato a Malibu e trovarsi un’altra, doveva rintracciarmi e sparare a Chris.- dissi quasi isterica e prossima alle lacrime.

-Non è colpa tua e cerca di ficcartelo bene in quella testolina Skyla.- rispose disfacendomi lo chignon che andò a farsi benedire. In tutta risposta feci una smorfia con tanto di linguaccia, proprio come una bimba di otto anni. Ma contrariamente alla mia scetticità quelle parole mi rassicurarono, almeno per il momento.

Aiutai Joe trasferire Chris nella sua camera, domani le fitte al braccio saranno insopportabili per lui.

Mi raffiorò alla mente un insegnamento di Chris di quando ero ancora una novellina: “Nessuno di noi può andare all’ospedale se ha delle ferite da arma da fuoco, i dottori si insospettirebbero e chiamerebbero la polizi. E li si che sarebbero cazzi amari.”.

Accompagnai Joe in farmacia a prendere degli antidolorifici e dei sonniferi, non fecero domande grazie alla ricetta del medico falsificata. Erano davvero utili in casi come questi, perchè sarebbe sconsigliabile rapinare una farmacia, con tutte quelle telecamere poi...

Tornati a casa trovammo Chris sveglio e con un’espressione dolorante in viso. Prese subito le pasticche e mezz’ora dopo era già collassato sul letto.

Una settimana e mezza dopo avremmo avuto un importante incontro con il Boss. Doveva essere assolutamente in forma per quel giorno, noi eravamo la squadra più affidabile di tutta la California e di certo i suoi preferiti. Raramente ci convocava e questa volta avrà sicuramente qualcosa di urgente da dirci.

 
Ehy pipol! Questa è la prima storia che pubblico su efp, quindi non so esattamente come funziona..

Comunque qui potete capire in che tipo di ambiente si trova la nostra protagonista Skyla.

Nel corso della storia troverete alcuni flashback che verranno indicati dalla scrittura in corsivo.

Se avete delle domande riguardo alla storia chiedete pure nelle recensioni (:
E se volete chiedermi qualcosa su twitter io sono @loveamjb

Premetto già che non aggiornerò prestissimo, mi serve almeno una settimana per finire il prossimo e iniziare il terzo capitolo, anche perchè sono al primo anno di liceo e non voglio avere nessun debito.

Spero vi piaccia la storia come piace a me.

Vi prego mi potete lasciare almeno una recensione? Giusto per sapere chequalcuno sta leggendo.
Cia' pipol alla prossima c:
  
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