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Autore: Giansen    22/04/2014    3 recensioni
Marito e moglie entrambi nella marina militare sono scomparsi, la squadra di Gibbs deve ritrovarli, l'unica testimone è la figlia adolescente della coppia. Ma cosa succederà quando questa ragazza entrerà nelle loro vite?
Genere: Azione, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note:

Scusate l'estremo ritardo con cui pubblico questo capitolo ma le vacanze di pasqua mi hanno dato alla testa! Ringrazio tutti quelli che leggono la storia e quelli che la commentano, senza il vostro sostegno non so se sarei andata avanti a scriverla! Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo!

Buona lettura!

 

 

 

 

 

Tony guardò Gibbs che era rimasto immobile, non l'aveva mai visto così, abbassò lo sguardo sul pavimento, non sapeva cosa dire ne cosa fare sapeva solo che era tristissimo per ciò che stava passando la sua nuova amica, che ormai per lui era diventata una sorella. In quell'istante gli tornò alla mente la sua infanzia, quando gli dissero che sua madre era morta, si ricordò la bruttissima sensazione che aveva provato e come si era sentito solo, abbandonato a se stesso. A distoglierlo dai suoi pensieri fu un gesto di Gibbs che gli fece segno di uscire, Tony uscì silenzioso e si sedette sulle sedie difronte alla camera, ad aspettare.

Gibbs le spiegò ciò che era successo, dalla chiamata ricevuta, al corpo, per poi farle le condoglianze. Jade ascoltava impassibile era come se le parole le scivolassero addosso, per abitudine si mostrava forte e lasciava che la brutta notizia la ascoltasse la parte più sensibile di lei, quella che nascondeva sempre. Gibbs aveva capito cosa stava facendo, era la stessa cosa che faceva Tony quando gli davano brutte notizie, tratteneva tutto. Per questo le chiese

«Stai bene?»

«Si, ho solo bisogno di tempo per metabolizzare tutto.» rispose Jade tranquillamente

«Se hai bisogno di qualunque cosa sono qua fuori» detto questo uscì chiudendo la porta dietro di se e lasciando la ragazza sola con i suoi pensieri

«Come sta?» Tony si avvicinò a Gibbs preoccupato

«Lei dice che sta bene, vai a parlarle»

«Ma non so cosa dire!»

«Da quando Dinozzo non sai cosa dire?! Ci sei passato anche tu quando eri piccolo, entra e dille ciò che avresti voluto sentirti dire!» Gibbs gli diede uno scappellotto e gli indicò la porta

«Vai Tony! È un ordine!» Tony si avviò massaggiandosi la parte colpita, quando entrò trovò Jade nella stessa identica posizione in cui l'aveva lasciata, immobile. Ripensò velocemente a come si era sentito quando lui aveva perso la madre e disse l'unica cosa avrebbe voluto sentirsi dire al posto delle inutile condoglianze fatte da gente sconosciuta

«Jade non sei sola, ci sono io con te» la ragazza le sorrise tristemente mentre lui si sdraiò accanto a lei stringendosela al petto.

Quando, dopo mezz'ora, Gibbs rientrò nella camera trovò Jade addormentata sul petto di Tony che le accarezzava dolcemente i capelli, con Gibbs entrarono anche Ziva e Mcgee che rimasero in silenzio ad ammirare la scena. Sentendosi osservata Jade si svegliò e con un gran sorriso, come se non fosse successo niente, salutò i presenti, voleva alzarsi ma la caviglia le faceva troppo male per reggere tutto il peso del suo corpo.

«Jade non possiamo andare a fare shopping oggi pomeriggio» iniziò Ziva per rompere l'imbarazzante silenzio che si era creato.

«Già, ma possiamo lo stesso passare il pomeriggio insieme» rispose sorridendo la ragazza

«Se vuoi andare in qualche posto in particolare fammelo sapere che ci andiamo»

«Ok, ci penso e-»

«Basta che sia un posto tranquillo, in cui non si sforzi la caviglia!» si intromise Gibbs guardando severo entrambe «E ci andrai solo dopo aver mangiato qualcosa»

«Si papà» rispose Jade con fare canzonatorio suscitando l'ilarità dei presenti.

 


 

Quando finirono il pranzo Jade si diresse alla macchina con Ziva, gli antidolorifici le avevano fatto passare il dolore anche se non poteva sforzare l'arto

«Allora, hai deciso dove vuoi andare?» chiese Ziva

«Non saprei... hai delle idee?»

«Prova a pensare a quello che ti piacerebbe fare in questo momento che non hai mai fatto» le suggerì l'agente

«Ci sarebbe una cosa che mi piacerebbe fare, ma non posso... mi piacerebbe provare a sparare!» disse tutto d'un fiato la ragazza mentre Ziva la guardava con gli occhi sgranati

«Si in effetti non potresti per un sacco di ragioni, ma è anche vero che io sono un agente federale e posso far sparare chi voglio se me ne prendo la responsabilità» Ziva voleva accontentare la ragazza ma non poteva! Nella sua testa si stava scatenando una lotta tra il suo istinto amichevole e quello d'agente professionale quando decise cosa fare riprese

«Ti porto a sparare, ma tu promettimi che non dirai niente a Gibbs!»

«Promesso!» rispose subito Jade con un gran sorriso stampato sul volto.
 

 

 

Alla sede

«Gibbs, Dinozzo, subito nel mio ufficio!» la voce irritata del direttore Vance risuonò in tutto il piano. I due diretti interessati si avviarono, il primo chiedendosi cosa aveva combinato Dinozzo, mentre il secondo facendosi un esame di coscienza. Entrarono e subito videro Jack in un angolo semi nascosto nell'ombra, sembrava quasi un avvoltoio talmente era inquietante, cercava inutilmente di nascondere l'occhio gonfio e nero che Jade gli aveva procurato.

«Buongiorno amico Jack» lo salutò ironicamente Tony che stava ammirando il suo occhio

«C'è qualche problema direttore?» andò subito dritto al punto Gibbs che non voleva perdere tempo

«Si, agenti! Jack è qui perché vuole la custodia di Jade in quanto voi non siete in grado di gestirla!»

«Come no! È sana e salva, ci stiamo prendendo cura di lei e con noi si trova bene» rispose Dinozzo irritato, potevano minacciarlo di morte ma non di portargli via Jade

«Mentre era sotto la vostra protezione ha allagato la scuola, il suo agente» si intromise Jack riferendosi a Dinozzo «l'ha fatta ubriacare insieme al collega, è finita all'ospedale e mi ha anche picchiato, per non parlare di tutto ciò di cui non sono a conoscenza!»

«La stiamo comunque trattando molto meglio di quanto abbiate fatto voi. Magari ha fatto qualche casino, ma almeno è controllata e soprattutto amata! Per questo non scappa da noi!» iniziò a difendersi Gibbs

«Vedremo se questo basterà al giudice!» rispose Jack senza nascondere un ampio sorriso maligno sul volto

«Jade ci ha raccontato tutto di ciò che le hai fatto quando era nel vostro centro e scommetto che sarebbe disposta a raccontarlo anche al giudice e, essendo una ragazza molto fantasiosa, magari potrebbe aggiungere qualche dettaglio creativo» iniziò a difendere la ragazza anche Tony fissando con un sorriso furbo l'uomo che odiavano

«Non finisce qui!» disse puntando il dito verso tutti i presenti ed uscendo arrabbiato e offeso.

 

 

 

Ziva riportò Jade a casa per cena

«Grazie Ziva mi sono divertita un sacco, ma soprattutto mi sono sfogata!»

«Sono felice che ti sia piaciuto, hai una dote naturale, che però non dirai a Gibbs!»

«No stai tranquilla sarei nei guai tanto quanto te! Ci vediamo domani»

l'israeliana la salutò e Jade si diresse dentro casa dove Gibbs e Tony la aspettavano per cena e per guardare insieme un bel film; la possibilità che Jack gliela portasse via li aveva fatti riflettere su quanto si erano affezionati, ormai erano a tutti gli effetti una famiglia.

  
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