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Autore: londonsunderground    23/04/2014    0 recensioni
Se dovessi descrivermi con una sola parola, sceglierei il termine 'pessimismo'. Se dovessi descrivere Daniel, invece, userei 'saggezza'. Ed eccoci qua: due ragazzini imbranati, uniti da un forte legame di amicizia e da una grande passione per la musica, che grazie ad un colpo di fortuna e al prezioso aiuto di quattro ragazzi del Maryland si ritroveranno sui palchi di mezzo mondo.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fissavo il mio quaderno di matematica con particolare attenzione. Avrei voluto buttare tutto dalla finestra e scappare, ma non mi rimaneva altra scelta se non mettermi lì ed esercitarmi.
“C'è qualcosa che non hai capito?” mi chiede Daniel.
“Se devo essere sincera sì, cosa ci facciamo chiusi in casa quando fuori c'è un sole che spacca le pietre?” dico un po' scocciata.
“Sai cosa spacca davvero? La tua media in matematica.” ride il mio amico.
“Grazie, davvero, avevo proprio bisogno che qualcuno mi prendesse per il culo!” rido a mia volta. Ero così disperata che al posto di piangere scoppiavo a ridere. Sembravo una pazza.
“Samantha, senti” mi blocca “stai rischiando grosso. So che odi con tutta te stessa la matematica e tutto ciò che la riguarda, ma se non prendi seriamente la cosa rischi di essere rimandata. Hai preso solo due o tre sufficienze dall'inizio dell'anno, come pretendi che tutto vada liscio se non provi neanche a impegnarti?”
“Daniel, io faccio un liceo linguistico, non me ne frega un cazzo se avrò questo stupido debito, io con la matematica non ci farò mai niente nella vita. Io voglio viaggiare, voglio conoscere il mondo, voglio suonare. Ecco cosa voglio fare. E anche senza questo ammasso di lettere e numeri riuscirò a campare tranquillamente!” sbotto, e vado nel garage, dove si trovano i nostri strumenti.
Purtroppo ho un carattere orribile: qualunque cosa faccia, almeno che non mi riesca al primo colpo, la mando a quel paese e mi autoconvinco che non mi servirà mai a nulla.
E non vale solo per la materia più angosciante del pianeta, ma anche per la musica. Non sempre continuo a provare una canzone, se la sbaglio troppe volte.
Dan scuote la testa e mi raggiunge.
“Una canzone sola, chiaro?” dice.
“Come il sole.” rispondo con un sorriso furbetto.
Decidiamo di suonare When I Come Around dei Green Day, il nostro gruppo preferito. In realtà io stravedo anche per un altro gruppo, gli All Time Low, ma dato che Dan non li ascolta molto non proviamo quasi mai le loro canzoni.
Sistemo il microfono e imbraccio la mia Frenkie, una copia di Stratocaster sfumata, mentre il mio amico afferra il suo amato basso nero che, come la mia chitarra, è di una marca semi sconosciuta.
Persi nella nostra performance, non ci accorgiamo di un tremendo casino provocato da un enorme bus, che si è quasi schiantato contro il retro della casa di Daniel.
“Ragazzi ci è andata bene!” esclama l'autista.
A bordo, oltre a quel pirata della strada, vi sono quattro ragazzi ventiseienni.
“Che cazzo ti è saltato in mente? Potevamo morire!” esclama uno con i capelli biondo cenere.
“Se qualche passante si fosse trovato sulla nostra strada lo avremmo ammazzato!” aggiunge un tipo tutto muscoli dagli occhi verde smeraldo.
“E avremmo potuto lasciare quella casa con un buco sul retro.” conclude un altro con i capelli per metà color pece e per metà biondo platino.
“Magari le persone che abitano là si sono spaventate, il minimo che possiamo fare è andare a scusarci.” dice l'ultimo, un tipetto con un sorriso spettacolare.
Tutti e quattro scendono dal bus e si dirigono alla porta della casa del mio amico.

"I heard it all before
So don't knock down my door
I'm a loser and a user
so I don't need no accuser
to try and slag
me down
because I know I'm right"

“Sentite, qualcuno sta suonando in garage!” dice quello con i capelli biondo cenere.
“When I Come Around!” esclama il ragazzo mezzo ossigenato.
Dopo alcuni attimi di esitazione la musica si interrompe, e da fuori i quattro sentono la discussione che sta avvenendo fra me e Daniel.
“Ti prego suoniamo un altro po'!” lo supplico.
“Non se ne parla, avevi detto una canzone sola” dice Dan “ora dobbiamo andare a fare matematica.”
“Che palle, tanto non mi riesce e mai mi riuscità.” borbotto.
Ad un tratto sentiamo bussare, e Daniel corre ad aprire.
Inutile dire che non appena ho guardato in faccia quei ragazzi che avevano bussato il mio stomaco ha fatto una miriade di capriole: erano gli All Time Low!

  
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