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Autore: MyDreamOned    23/04/2014    0 recensioni
Charlotte Browand.
16 anni.
Nata a Manchester.
Era decisa a cambiare anche se cambiare è sempre dannatamente difficile, soprattutto se si ha l'impressione di essere soli contro il mondo, ma lei non aveva paura, sapeva che quel posto ormai era solo fonte di dolore, era stato un anno veramente complicato.
Sapeva cosa lasciava ma non ciò che avrebbe trovato.
Dopo la tempesta arriva davvero l'arcobaleno?
Sarà abbastanza forte per dare ascolto al suo cuore che la stava costringendo ad amare di nuovo?
....
'Io posso amarti davvero' mi disse lui con quegli occhi che parevano sinceri.
'Non credo nel lieto fine Zayn, non più'
'Quella sottospecie di uomo ti ha fatta soffrire e allora? Vuoi davvero morire sola perché quando avevi
sedici anni un cretino ti ha lasciata? No, tu tornerai ad amare, tornerai a credere ai tuoi sentimenti, e quel giorno è oggi, dammi l'okay e tra qualche mese non ricorderai più neanche il suo nome'.
Forse aveva ragione, ma il mio cuore mi aveva già fottuto una volta.
Toccava solo a me decidere se credere a quella vocina che da settimane mi ripeteva 'tu lo ami, dalla prima volta in cui l'hai visto'.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano le sette di mattina ed il mio essere fottutamente mattiniera si era fatto sentire anche in quel caldo giorno d'Agost, per quanto potesse essere un bene dato che la scuola sarebbe presto ricominciata. Mi girai nel letto fino ad osservare accanto a me una figura che mi era così familiare da ricordare a memoria. La mia migliore amica. La sera prima fu ancora una volta un ancora di salvezza per me, alla fine decise che se i suoi le avessero dato il via libera sarebbe venuta a Londra con me, non ne ero entusiasta, cioè incominciare una nuova vita con lei era ciò che volevo, ma non volevo che rinunciasse alla sua vita da perfetta figlia unica per me, avrebbe dovuto lasciare troppe cose importanti e non me lo sarei mai perdonata. Ma farle cambiare idea era come giocare ad un gioco sapendo di aver già perso in partenza e quindi potei solo incominciare a sperare in quel beneamato si da parte della sua famiglia. Mi misi a leggere un libro qualsiasi trovato al ridosso del comodino e dopo poco Serena si svegliò. Tutta euforica si vestì e andò via, si diresse a fare la fatidica domanda a sua mamma e suo papa. Il mio pomeriggio scorreva tranquillamente, la noia, una bruttissima cosa. Poco dopo il mio telefono squillò e dall'altra parte sentii l'unica voce capace di farmi stare bene. 'Hanno detto di si, ci credi?' Cominciò la mia bellissima amica. 'È incredibile' dissi con sforzo, anche se infondo ero la ragazza più contenta dell'emisfero. 'Quando partiamo?' domandò in preda alla felicità. 'Esse -iniziai a dire, ci siamo sempre chiamate esse e ci, proprio come si legge la lettera iniziale del nostro nome, fin da quando eravamo bambine- devo ancora parlarne con i miei' 'Si - sentenziò lei con fare esasperato - ma quando i tuoi sapranno che i miei hanno accettato non potranno dire di no' 'È quello che spero, allora credo che andrò a chiederglielo proprio ora' 'Buona fortuna amica' 'Me ne servirà proprio tanta' e così dicendo attaccai. Scesi le scale e trovai la mia famiglia la completo a parlare, erano tutti appoggiati alla penisola di marmo bianco che stava proprio al centro della grande cucina. 'Hey' entrai nella stanza. 'Ciao piccola' si rivolse a me Stephany. 'Devo parlarvi' Tutti si girarono verso di me anche Georgia e papà che un attimo prima erano immersi a capofitto nel cerare qualcosa sull'ipad nero che stava proprio sotto il loro sguardo. 'Allora, io e Serena abbiamo pensato.. insomma di trasferirci per un anno.. lo so che penserete che sia una completa idiota, ma è quello di cui ho bisogno, è stato un anno difficile e voglio ricominciare, voglio vivere in un posto in cui gli angoli delle strade possano sembrare semplici angoli e non pozzi di ricordi passati, sono grande e vaccinata e ci ho sempre dimostrato la mia maturità e la mia responsabilità, i genitori di Serena sono d'accordo e insomma, vi prego'. I miei genitori si scambiarono lunghe occhiate fuggitive e mamma si alzò abbracciandomi. 'Credo di essere d'accordo con tua madre, te lo dobbiamo, infondo non ci hai mai portato ad avere paura che ti accadesse qualcosa e sei sempre stata una ragazza con la testa sulle spalle. E sai anche quanto ci fidiamo di Mary e Leonard, se hanno acconsentito vuol dire che ci possiamo fidare a pieno nel mandarvi a vivere insieme' incalzò il discorso mio padre. 'Pensavamo a Londra come meta' 'Sei sicura di quello che stai per fare?' 'Mai stata più sicura di qualcosa' 'Questa casa non sarà la stessa senza di te' mi guardò già malinconica Georgia 'Ve la caverete' sorrisi e scaturii un abbraccio di famiglia dei più belli, dei più sinceri. 'Partiamo domani, perché dopodomani è l'ultimo giorno consentito ai nuovi alunni di andare in segreteria per l'iscrizione' 'Chiamo l'aeroporto, e zia Vitt, pensavo che potreste stare da lei finché non troveremo una casa adatta' prese il telefono dalla tasca mio padre e andò a telefonare prenotando i biglietti per il volo e chiedendo alla mia vecchia ma sempre giovane zia Vittoria di ospitarci per qualche tempo. Sentii alcune parole uscire dalla sua bocca dirette a chiunque stesse dall'altra parte del telefono. 'Solo andata, per il ritorno si vedrà' Mi piaceva quella sensazione, sarei andata via, via da me stessa forse, ma soprattutto via da lui.
  
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