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Autore: __avatar__    23/04/2014    3 recensioni
In questa storia i nostri cari Vendicatori più Loki sono umani e devo affrontare i casini, le difficoltà e tutte le cose pazze che la vita dell'università ti dona. Anche l'amore. Contiene Thorki, quindi se non gradite non passate
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo giorno alla Stanford University. Aveva finalmente lasciato la noiosa vita da liceo, e ora poteva voltare pagina.
Nella sua vecchia scuola era il classico ragazzo che stava in disparte, e che frequentava i secchioni di chimica e fisica, che non andava mai ai balli perché non era stato invitato. Non aveva un bel fisico, e sperava durante l’estate potesse migliorare, o meglio maturare. Ma non fu così, era ancora magro, nonostante le abbuffate che si faceva, la pelle era liscia e chiara e nessuno ombra di qualche pelo che lo facesse sembrare più grande. I capelli scuri erano cresciuti, e ora gli arrivavano alle spalle.

Loki Laufeyson restava li, davanti al cancello a fissare il cortile che si stendeva davanti a lui; gruppetti di ragazzi che si salutavano dopo il periodo estivo, alcuni seduti sull’erba a ridere e scherzare. Da qauel giorno sarebbe stato tutto diverso.
Si diresse verso la didattica, dove quattro file di persone si dividevano in base alla lettera del cognome. Davanti all’entrata dell’edificio tre grossi tavoli, con sopra delle scatole e persone dietro di esse a distribuire fascicoli.

“Laufeyson” disse alla ragazza dietro al cartello dalla lettera G alla O. Quella prese a cercare il suo fascicolo, poi gli porse un busta giallina e con un sorriso disse

“Benvenuto alla Stanford”

Il moro ringraziò, senza neanche guardarla, aprì la busta e tirò fuori lista dei libri, orario delle lezioni e un opuscolo per i nuovi arrivati e su dove doveva dormire. Dovette attraversare quasi tutto il campus, e passare davanti ad alcune delle confraternite. Infine raggiunse la palazzina numero tre, che solitamente ospitava, insieme alla uno e due, le matricole o studenti che non volevano entrare nelle confraternite. Per quanto riguardava le matricole, quasi tutti restavano li per i primi due mesi, poi c’era che entrava nelle case più importanti e chi restava li. Una piccola percentuale abbandonava del tutto.

“Laufeyson, camera 58”
Il ragazzo all’ingresso gli diede chiave e regolamento della palazzina. In giro per i corridoi c’erano ragazzi che trasportavano valigie o scatoloni, era una palazzina mista quindi girovagavano anche delle ragazze. Si imbatté anche in un paio di scene strappa lacrime, madri che abbracciavano i figli, preoccupate per la loro vita, non vedendo però che i figli non erano minimamente interessati alle madri, ma a qualcos’altro.

Non sopportava quelle scene, forse perché non avendo i genitori non aveva mai provato qualcosa chiamato affetto e ricevuto affetto. Tutto il contrario. Spintonando e, quasi candendo per le troppe valigie sparse in giro, riuscì ad arrivare alla sua stanza. La porta era già aperta, e un ragazzo dai capelli corti e scuri stava già sistemando la sua roba. Quello si girò con in mano un paio di jeans scuri e lo notò, impalato sulla porta

“Sei il mio compagno di stanza? Per fortuna non mi hanno messo insieme a uno sfigato. Avrei passato tutto il tempo a migliorarlo. Spero non ti dia fastidio che abbia già scelto il letto” parlò alla velocità della luce, scaraventando i vestiti in no dei due armadi

“Figurati, non mi interessa.” Disse entrando e mettendo la valigia sul secondo letto

“Io sono Tony Stark. “ si avvicinò con la mano tesa e strinse quella dell’altro

“Loki Laufeyson”

“ Per fortuna sei solo, senza la fontana camminante al seguito. Senza offesa a tua madre, ma hai visto le scene patetiche nei corridoi? Mica stiamo andando in guerra!”

“Nessun problema” rispose l’altro con un’alzata di spalle
“Che facoltà?”

“Ingegneria”

“Va bene, ti sto adorando. Stessa facoltà!” Loki lo guardò e annuì solamente

“Non sei uno che parla molto vero? Andremo molto d’accordo anche per questo” e prima che Loki poté formulare una qualsivoglia risposta, due ragazze sbucarono sulla soglia della camera chiedendo a Stark se poteva aiutarle con degli scatoloni.

Quello non se lo fece ripetere due volte, uscì dalla stanza sorridendo, lasciano l’altro da solo. Loki rimase quasi tutta la mattina a sistemare le sue cose nell’armadio. Quando ebbe finito, sbirciò i vari poster e le fotografie dell’altro; quasi tutte raffiguravano Tony insieme a il solito gruppo di amici, un paio raffiguravano solo Tony in mezzo ad alcune ragazze.

Sembrava strano che un tipo così popolare, potesse essere studente di ingegneria. Quando sentì la porta aprirsi, cercò velocemente di rimettere a porto la foto che aveva in mano, cercando di non farsi beccare a sbirciare. Ma non ci riuscì.

“Ah queste ragazze… curiosato bene?” gli domandò, beccandolo sul fatto

“Scusa, non volevo”

“Tranquillo. Di sicuro sarai più di compagnia di quegli idioti che frequentavo.””

“Perché, se li reputi idioti, tieni le loro foto?”

“Il fatto che li frequentassi ha sempre infastidito il mio vecchio. poi ha saputo che anche uno del gruppo aveva scelto questa università, lo ha mandato ancora di più fuori di testa. Le tengo come se fossero un amuleto, ma non credo che il paparino mi verrà mai a trovare” disse tutto sorridendo, come se fosse una barzelletta

“Non capisco il motivo di tutto ciò. Erano tuoi amici, tuo padre non aveva nessun motivo per non sopportarli”

“Storia lunga e noiosa. Ma dimmi, dove sono i tuoi?”

“Storia noiosa” disse in fretta

“Vedo che siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Andiamo a mangiare. So che c’è un pub qui vicino che fa dei nachos niente male. E poi c’è la partita!” parlò mentre apriva la porta e usciva dalla stanza

Loki lo seguì, spegnendo le luci e chiudendo a chiave la stanza. Si,Tony poteva andare bene anche se sapeva che sarebbe entrato in una qualche confraternita. Poco male, la camera sarebbe stata tutta per lui.
 
Arrivarono al pub, che per la partita di Hockey era già gremito di gente, nonostante ciò riuscirono comunque a trovare un tavolo libero in un angolo vicino alla cucina. I due si sedettero e presero a guardarsi intorno, quando ad un certo punto, Tony sbuffò rumorosamente e Loki lo guardò con un sopracciglio alzato

“Ci sono i fighetti della Kappa Alpha” disse, facendo un cenno verso uno dei tavoli più grossi occupato da un gran numero di ragazzi

“Ho sentito parlare di quella confraternita. In molti sperano di entrarci” rispose il moro, distogliendo lo sguardo e posandolo sul menù

“Beh il qui presente non sarà uno di quelli. Preferirei stare al dormitorio, che in mezzo a quelli. Sono peggio dei liceali” concluse Stark, guardando l’altro.

Per un po’ non parlarono, ordinarono due piatti di nachos e presero a guardare la partita. Poi ad un certo punto si sentì un boato pazzesco, arrivare dal tavolo vicino a quello della confraternita. I due mori si girarono a guardare e a Tony si dipinse un sorriso entusiasta, si alzò e prese a chiamare un ragazzo.

“Thor! Ehi Thor, e girati!” l’interessato prese a guardare per tutto il locale, poi si accorse del moro in piedi che stava iniziando a sbracciarsi. Disse qualcosa ai suoi amici, poi raggiunse il tavolo dei due mori

“Stark! Che piacere vederti. Sapevo che avevi scelto questa università, ma non credevo fossi uno interessato all’hockey.”
Il tipo era alto, muscoloso, biondo. Insomma sembrava il classico surfista californiano. Loki prese a guardarlo, da tutti i lati. Si proprio tutti, e si stupì quando prese a fantasticare su quel tipo. Scuotendo leggermente la testa tornò al presente, giusto in tempo per sentire Tony che diceva

“Questo è Loki, il mio compagno di stanza”
Il biondo lo guardò, incuriosito tendendo la mano per stringere quella del moro. Si fissarono per qualche istante, poi Thor si girò verso l’amico.

“In che dormitorio state?”

“Alla palazzina numero tre. Ci è andata bene, è quella mista.”

“A te sempre tutte le fortune. Io sono alla seconda, ma tanto non credo che resterò li per molto.” Finì la frase, poi prese una sedia da un tavolo vicino che si era appena liberato e si sedette insieme a loro

“Ah già. Era la Theta Delta Chi o la Sigma Nu?”

“La Theta. Dovrò fare qualche prova, ma sono sicuro di riuscire ad entrare. Mentre tu sei nella facoltà di ingegneria giusto?”

“Esatto, anche il mio amico qui presente.” E indicò Loki

“Evitate di fare discorsi strani in mia presenza, vi prego. Io sono qui solo grazie a una borsa di studio per la pallanuoto. E ringrazio per questo, altrimenti sarei finito al negozio d’antiquariato insieme a mia madre”

“O tra i militari, grazie a tuo padre” gli ricordò Tony
Passarono il resto della serata a parlare, o meglio Tony e Thor, Loki restò ad ascoltare gli aneddoti dei due degli anni al liceo. Poi quando la partita finì, gli amici di Thor lo chiamarono per dirgli che volevano andare in un altro locale.

“Io qui vi saluto. Venite a qualche partita, appena le organizzano. E magari io vi vengo a trovare nel vostro dormitorio.” Disse con un sorrisino furbo.

Si voltò e raggiunse il suo tavolo, ma prima di uscire dal locale, si girò verso il tavolo dei due guardando Loki. Ma quello non lo degnava di uno sguardo, era un tipo strano, ma se era amico di Tony era anche suo amico, poi seguì il gruppo fuori.
Quando i due ebbero pagato il conto, uscirono e si diressero nuovamente verso il college. Non era tardissimo, ma comunque in giro c’erano poche persone. Erano andati tutti a dormire, o comunque nelle loro palazzine, troppo agitati per le lezioni del giorno dopo.

“Non si può restare fuori fino a quest’ora” li riprese il ragazzo alla segreteria. Loki guardò il suo orologio stupito

“Sono solo le undici. Dove siamo, in un carcere?”
Ma prima che l’altro potesse rispondere, i due erano già partiti verso la loro stanza. Mentre Tony aprì la porta si lasciò andare in un insulto verso il loro carceriere e disse

“Maledizione. Saremo anche nella palazzina mista, ma con quel tipo non si potrà fare niente.”
A Loki poco interessava. Non era tipo da feste, o che si ubriacava. Già solo andare al pub era stato fin troppo, adorava stare da solo, ci era abituato. E ora che poteva veramente pensare a se, e non più ai ragazzi dell’orfanotrofio, era una liberazione. Si coricò, pesando al mattino seguente, a cosa avrebbe fatto e alle nuove lezioni. Si addormentò così, con l’idea di una nuova vita davanti a se, senza preoccupazioni per la testa. Ma era amico di Tony, e quella tranquillità non sarebbe durata a lungo.



Angolo autrice
Va bene, mi ero ripromessa di non pubblicarla. Ma a me piace scavarmi la fossa da sola xD
La storia mi è venuta in mente guardando Monsters University, e con questa idea ho capito definitivamente che il mio cervello non è sano.
Non so bene che dirvi, solo non spaventatevi troppo

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