Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: __avatar__    28/04/2014    2 recensioni
In questa storia i nostri cari Vendicatori più Loki sono umani e devo affrontare i casini, le difficoltà e tutte le cose pazze che la vita dell'università ti dona. Anche l'amore. Contiene Thorki, quindi se non gradite non passate
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
“Benvenuti al corso di Computer Science, senza il quale non potreste entrare in ingegneria”

Era il primo giorno di corsi, la sala simile ad un anfiteatro era quasi piena. Loki e Tony si erano seduti verso la metà, non volevano sembrare dei lecchini a sedersi davanti ammassati come tutti gli altri; vicino a loro un ragazzo con capelli scuri, stava prendendo appunti (di che cosa, solo lui lo sapeva, la lezione non era ancora iniziata) sul suo portatile grigio.

“Guardatevi intorno, solo un terzo di voi riuscirà ad arrivare alla fine di questo corso e passare al prossimo anno. Dei restanti due terzi, il 70% cambierà indirizzo e il restante abbandonerà l’Università. Se vorrete eccellere in questo corso dovrete essere i migliori, studiare e non perdere tempo. Quindi, se anche solo una delle tre cose che ho detto non vi sta bene, lasciate subito questa sala.”
Nel giro di tre minuti, un bel pezzo di studenti lasciarono i loro posti. Loki e Tony si guardarono intorno, sbalorditi

“Wow, incoraggiante il tipo” commentò a bassa voce Tony. Il ragazza accanto a loro prese a ridacchiare, e notando i due che lo fissavano straniti disse

“Dite così ora, ma aspettate di vederlo in una giornata no.”

“Ah è in una giornata buona?” parlò Tony, guardando quasi spaventato il professore, che aveva iniziato a spiegare

“Ma lo conosci?” domandò Loki piano

“Si, Maurice Stain. E’ un amico di mio padre. Ah che maleducato, Bruce Banner”

“Tony Stark e Loki Laufeyson. Ma allora sarai avvantaggiato.” Disse Stark, un po’ ad alta voce, facendo girare un paio di teste

“Bé, in realtà no. Anzi, è peggio perché da me pretende di più. Ma a me va bene così, non voglio passare per quello raccomandato.”

“Se i signori li in alto hanno finito, magari mi possono spiegare cos’è l’algebra di Boole” il professore fermò la lezione, e si mise a guardare i tre.
Tony, per la prima volta in due giorni non proferì parola, mentre gli altri due si guardarono. Erano u po’ sottopressione, non solo per la figuraccia ma anche perché una cosa come cento teste erano girate verso di loro.
Poi, dopo un grosso respiro, Loki iniziò a parlare. Spiegando nei minimi particolari quello che era stato chiesto. Dopo un paio di minuti il professore lo fermò e continuò la lezione.

“Ma questo ha bisogno di sfogarsi un po’!” si lamentò Tony, una volta fuori dall’aula

“Le due ore più noiose di sempre.” Gli fece eco Loki
I tre si stavano dirigendo verso il cortile, per raggiungere le altre lezioni. O meglio Bruce doveva andare al corso intensivo di chimica avanzata, mentre gli altri due avevano fino a dopo pranzo libero.

“Ehi facciamo così, appena finisci quella cosa strana chiamata chimica ci vediamo in mensa. E possiamo sparlare dei fighetti della Kappa Alpha” Bruce lo guardò sorridendo, poi disse loro che si sarebbero rivisti più tardi e si avviò verso un’altra palazzina, mentre i due si sedettero su una panchina felici di avere mezza giornata libera.
Ma la felicità venne interrotta dal professor Stain, che passando li accanto li notò e disse

“Signor Stark, non credo che lei si possa permettere di restare spaparanzato così. Forse il signor Laufeyson potrebbe aiutarlo a ricordare le basi di informatica. Cosi, magari potrà passare il primo esame, tra due mesi.” E detto questo si dileguò

I due lo guardarono allontanarsi, poi si lanciarono un’occhiata divertita. E ovviamente, nessuno dei due si mosse da quella panchina, se non per il pranzo. Pranzarono insieme a Bruce e una sua compagna di corso, Virginia  Potts, anche se preferiva Pepper. E Tony fu subito interessato alla ragazza, cercava di attirare la sua attenzione con battutine squallide o cercava di intrattenere un discorso sulla chimica, ma ben presto dovette lasciar perdere perché quella continuava a guardarlo come se fosse pazza.

Nel pomeriggio i due mori si diressero alla lezione di Computer division: applicazioni e fondamenti. Già solo il nome metteva paura. Comunque riuscirono a superare indenni le due ore successive; certo avevano il cervello che emetteva fumo e i neuroni urlavano pietà, ma tutto sommato erano interi. Usciti dalla sala, un paio di ragazze li fermarono e diedero dei volanti riguardanti un evento sportivo

“La prima partita di pallanuoto. Stanford contro Berkeley. Sabato prossimo alle cinque di pomeriggio nella piscina del campus.” Disse una delle due ragazze, più a Tony che Loki

“Ci saremo senz’altro” rispose quello, guardando poi la ragazza allontanarsi con l’amica

“E’ l’evento perfetto. Sarà pieno di ragazze, che vogliono far colpo sui giocatori, ma quelli non le calcoleranno tutte. Così entriamo in gioco noi due!”

“Si, divertiti. Io non vengo.” Loki prese a camminare in direzione della palazzina numero tre, per darsi una sistemata e lasciare i libri

“Come non vieni? Io ho bisogno di una spalla. Come coinquilino sei tenuto ad aiutarmi.”

“Sono tenuto ad aiutarti? E questo chi lo dice?” Loki si voltò a guardarlo incredulo

“Il mio regolamento tra compagni di stanza. Certo è quasi tutto a mio favore, ma possiamo cambiare qualcosa per te” Tony gli porse un foglio con vari punti

“Sai, mi ricordi Sheldon. E spero per la tua incolumità, che entro cinque minuti, tu stracci quel foglio.” Disse minaccioso l’altro, riprendendo a camminare
Tony appallottolò il foglio e lo buttò in un cestino, seguendo l’altro ai dormitori. Per tutto il tragitto restò in silenzio, ma una volta entrati in camera riprese con le suppliche.

“Dai Loki, accompagnami.”

“Sei peggio di un bambino. Chiedi a Bruce. Oppure aspetti che la partita sia finita e stai con il tuo amico, quello del pub.” Fece finta di non ricordarsi il nome dell’altro. Ma in realtà era ben impresso nel suo cervello.

“Thor? No, lui mi ruberebbe tutta la scena. Con te invece, avrò molte più possibilità”

“Grazie. Sei gentilissimo” rispose l’altro, prendendo l’accappatoio e uscendo dalla stanza per andare al bagno comune.

“Ma che ho detto?” chiese stranito Tony, non capendo di essere stato un leggermente antipatico.

Per tutta la settimana Tony cercò di convincerlo ad andare alla partita con lui. E di punto in bianco Loki si ritrovò ad accettare la proposta. Neanche lui riuscì a capire come fece l’altro a convincerlo. Forse era il fatto che in quei giorni non riusciva a dormire per colpa dell’altro.
E si, perché Tony aveva preso il vizio di armeggiare alle quattro di notte. Tutto iniziò perché un loro compagno di corso, sapendo che Tony era bravo a riparare le cose, gli chiese di riparargli il cellulare. Fu una cosa di pochi minuti, e in teoria doveva finire li. Ma no, il moro ci prese troppo gusto e continuò per tutta la settimana.

Sabato mattina Loki si alzò con mezzo cervello ancora nel mondo dei sogni; Stark aveva passato gli ultimi tre giorni per creare un’intelligenza artificiale/antifurto/rompiscatole. Si perché quell’affare non solo ti salutava e chiedeva com’era andata la giornata, ma ricordava a Tony (e dopo aver avuto i dati, anche a Loki) gli appuntamenti della giornata, faceva il conto alla rovescia di quanto mancava al primo esame e si era scomodato a fare ad entrambi un piano di studi.
Quando Loki aprì gli occhi notò che l’altro non era in camera, così si alzò dal letto, cercando di fare il più piano possibile. Peccato il comodino.


“Buongiorno Loki. Oggi è una bellissima giornata, e la colazione arriverà tra cinque minuti, signor Tony è all’ingresso della palazzina. Posso ricordarle che oggi pomeriggio ci sarà la partita di pallanuoto, dove la Stanford avrà un 30% di possibilità di vincita?”

Loki non lo ascoltò minimamente, massaggiandosi il mignolo e sbadigliando arrivò all’armadio e prese a rovistare dentro alla ricerca di qualcosa di pulito. In quel momento la porta della stanza si aprì e ne entrò Tony, tutto raggiante, con due bicchieri di caffè e una scatola di ciambelle.

“E’ arrivata la colazione” quasi urlò, mentre poggiava le tazze e la scatola sulla scrivania

“JARVIS che impegni ho oggi?”


“Buongiorno signore. Oggi è il giorno del bucato, le consiglio la lavanderia che si trova a duecento metri dal campus, è più economica, ed è il suo turno come da calendario. Poi oggi pomeriggio c’è la partita di pallanuoto”

“Si quella me la ricordavo. Loki mi accompagni…”
Ma il moro non lo degnò di uno sguardo, chiuse l’armadio e uscì dalla camera sbattendo la porta. Lasciando Tony senza parole. A rispondere alle domande mute di Stark ci pensò l’AI


“Sembra che le sue operazioni alle quattro del mattino non facciano piacere a Loki”

“Non pensavo fosse un problema” si lamentò quello, mettendo alla rinfusa i suoi vestiti dentro una bacinella di plastica.
Dieci minuti più tardi Loki tornò in camera, con in mano il pigiama, spazzolino e dentifricio.

“Ehm Loki, hai roba da lavare?” i due secondi Tony si ritrovò con un’altra cesta tra le mani, piena di vestiti. Una volta messo anche il pigiama nella cesta, Loki prese una tazza di caffè, la scatola di dolci, la sua psp e uscì nuovamente dalla stanza.

“Spero solo che non gli venga la brillante idea di buttarmi dentro la piscina oggi.” Commentò cupo Stark


“In effetti c’è una possibilità dell’80% signore.”

“Grazie per le statistiche JARVIS” replicò il ragazzo, scuotendo la testa e uscendo anche lui dalla camera.

Le successive tre ore passarono in modo tranquillo. Più che altro per Loki, dato che Tony rischiò di far esplodere una lavatrice perché aveva dimenticato di togliere delle monete dai jeans che finirono con l’otturare lo scarico. Mentre Loki si rilassava nel cortile dell’università, giocando alla sua console e mangiucchiando le ciambelle. Era quasi sul punto di finire la missione, per la quale aveva speso un mese dietro a quel gioco, quando un’ombra lo sovrastò.

“Ehi ma tu sei il compagno di stanza di Tony. Loki, giusto?” disse una voce profonda
Il moro guardò di sfuggita a chi apparteneva quella voce, e tutto un mese di strategie sfumò per colpa di due occhi azzurri e dei capelli biondi. Maledetto il surfista californiano

“Grazie tante. Era un mese che cercavo di finire questa missione” si lamentò quello, fulminando con lo sguardo Thor

“A che stai giocando?” chiese quello sedendosi accanto al moro. Quello alzò il cofanetto

“Medal of Honor: heroes 2! Wow, pensavo che fossi solo uno fissato con cose super difficili da..”

“Secchione? Beh non lo sono.” Ringhiò acido Loki

“Veramente stavo per dire persona intelligente. Scusa se ti ho disturbato, volevo solo sapere se Tony verrà alla partita oggi. Pazienza, digli che lo cerco. E complimenti per il gioco, sarebbe fantastico giocarci. Quel gioco mi manca.” e poi si allontanò, lanciando un’ultima occhiata all’altro.

Loki restò li perplesso, per la figura che aveva fatto. Poi gli venne in mente un’idea, e di corsa tornò al dormitorio. Quando aprì la porta non diede il tempo all’AI di parlare che disse

“JARVIS, so che esegui solo gli ordino strampalati di Tony. ma devo chiederti un favore”

Passò tutto il tempo in camera, finché il computer non finì di aiutarlo nell’impresa. Quando Tony tornò indietro, con le bacinelle colme di vestiti lavati e asciugati erano ormai le quattro del pomeriggio

“Come mai ci hai messo così tanto?” domandò Loki, girandosi sulla sedia guardandolo con un sopracciglio alzato

“Ho rischiato di far scoppiare la lavanderia più l’intero palazzo. Ah, probabilmente un paio di mutande saranno rosa.” Disse poggiando i vestiti sui rispettivi letti


“Signore ho finito il processo di copia”

“Grazie mille. Eh, JARVIS, annota che da domani lo faccio io il bucato. Tony non si avvicinerà più a una lavatrice, se non quelle giocattolo” replicò, ghignando. L’altro gli fece la linguaccia

“Vedo che sei di buon umore.”

“Non essere troppo felice. Sono ancora infastidito per le ore di sonno perse a causa tua. E dopo starei attento, potresti ehm..scivolare in acqua”
Quando mancava un quarto d’ora alla partita i due si diressero verso la piscina dell’università. Era quasi del tutto piena, ma appena raggiunsero le gradinate, Bruce che li aveva raggiunti fece cenno di raggiungerlo che aveva tenuto due posti per loro.

“La tua amica non c’è?” domandò Tony, guardandosi intorno

“Chi? Pepper? Non ama questo sport” rispose tranquillamente l’amico
Come aveva previsto JARVIS, la squadra di Stanford batté quella di Berkeley. Ad un punteggio notevole, 4-0. E come aveva presti invece Tony, era pieno di ragazze che cercavo in tutti i modi di attaccare bottone con i giocatori, ma senza successo.
Quando le due squadre uscirono dagli spogliatoi, Stark raggiunse il biondo che stava uscendo in quel momento.

“Ehi bella partita. Non conosco molto le regole di questo sport. Però è stato bello” si complimentò

“Grazie, mi fa piacere che comunque sei venuto a vedere. Anche se sospetto che la priorità fosse per le ragazze.” Ridacchiò quello, vedendo che l’amico stava seguendo con lo sguardo un paio di ragazze appena passate di li.

“Ma va. Io sono venuto per fare il tifo per te.” Replicò il moro

“Ma se non hai fatto altro che lagnarti tutto il tempo? Quello tifoso è Loki” commentò Bruce, facendo diventare paonazzo l’altro amico. Thor lo guardò, con un mezzo sorriso, poi come se niente fosse disse

“Se volete questa sera un compagno di squadra da una festa. Lui sta in una casa qui vicino. Ci vediamo per le nove davanti al cancello? Ci saranno ragazze per la nostra felicità!”
A quella frase, Stark acconsentì subito. Dicendo che anche gli altri due sarebbero venuti sicuramente. Poi il quartetto si avviò fuori dalla palazzina, ma invece che seguire Bruce e Tony, Loki si girò verso il biondo e gli disse

“Aspetta. Volevo scusarmi per oggi, e darti questo” gli porse un dischetto triangolare.

“Ah non ti preoccupare.”Il biondo prese il dischetto e se lo rigirò tra le mani

“E’ Medal of Honor. Dato che non ci hai mai giocato, ti ho fatto una copia” commentò in fretta

“Accidenti, non solo giochi a certe cose fighe, ma fai anche copie pirata. Dove sei stato tutta la mia vita?” disse ridendo il biondo, dando poi una pacca amichevole al moro e salutandolo.
Va bene. Rimasi li cinque minuti, frastornato. Non capiva più niente, ma era solo una battuta. Perché doveva farsi certi complessi, per un maschio poi! Valli a capire gli ormoni.


Angolo autrice
Va bene, ho una cosa da dire: Roby_Lia come avevo detto c'è una parte che ti rappresenta al massimo xD
Comunque, a parte gli scherzi spero vi piaccia. Nonostante il risveglio traumatico, questo rientro a scuola ha dato i suoi frutti ahahah
A presto
__avatar__

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: __avatar__