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Autore: Slytherin Pride    23/04/2014    2 recensioni
Dal capitolo 1: "Tento di concentrarmi sulla prof che parla, ma mi sento osservato e mi comincio a guardare attorno alla ricerca della fonte di quello sguardo finché non mi ritrovo a specchiarmi in un paio di occhi blu ghiaccio."
Dal capitolo 2: "Quell'anello glielo avevo sempre visto al pollice, ma ultimamente ce l’ha nell’astuccio e lo tira fuori ogni tanto, ma non per distrarsi dalle lezioni, come se qualcuno lo obbligasse…"
La mia prima fanfiction originale, nonchè la prima con diversi capitoli, spero vi piaccia!
ATTENZIONE: Il linguaggio usato è volgare, principalmente perchè il protagonista e narratore è un ragazzo di 18 anni che frequenta le superiori, quindi non risulterebbe credibile un linguaggio medio-alto. Per questo il rating è arancione, ma potrebbe diventare rosso se la mia beta mi convince a scrivere la lemon.
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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NEUBRANDENBURG
 

Per la seconda volta oggi non ho idea di dove sia né di cosa stia facendo.
So solo che ho qualcosa di morbido e umido premuto sulle labbra e una strana sensazione di formicolio ai piedi.
Mi rendo conto all’improvviso di cosa sta succedendo e, cavolo, vi prego non fatelo smettere.
Chiudo gli occhi: è simile al vortice del concerto, ma più forte. Sul palco ero in trance, mi muovevo automaticamente senza bisogno di pensare, adesso oltre a non riuscire a pensare non riesco neanche a muovermi, sono congelato e con lo stomaco attorcigliato.
Mi sento come se questo fosse il mio primo bacio, non so cosa fare, se rispondere o meno, come farlo… Quale dovrebbe essere la mia reazione? Di allontanarlo non se ne parla. Dio, è così dolce… Un lungo, lunghissimo bacio senza nient’altro che dolcezza…
Lui si stacca, mi guarda negli occhi ed ecco saltarmi addosso tutte le domande che non mi ero fatto finora. E adesso? Cosa voleva dire quel bacio? Era una consolazione? Era un addio? Era… Una risposta? E Simonetta? Cosa le avrei dovuto dire? Cosa avrebbe dovuto dirle Lui? Andare da lei e presentarsi come se niente fosse è fuori questione…
- Smettila. -
J: - Uh? -
- Hai la faccia di quando pensi troppo, smettila. -
Mi hai appena baciato dopo che mi sono praticamente dichiarato, maledizione! Come dovrei fare a non pensare?!
- Però un obiettivo l’ho raggiunto! -
Hai un sorriso dolcissimo sulla faccia, sai? Aspetta, cosa? Che obiettivo?
- Adesso almeno non piangi più. -
Sento le mie guance andare a fuoco e sono sicuro di essere paonazzo.
- Se te lo stai chiedendo… No, te lo stai chiedendo di sicuro… Visto che ti stai chiedendo cos’era quello, voglio mettere bene in chiaro un paio di cose: uno, non sono gay. Non mi sono mai piaciuti i ragazzi. Secondo, non so perché l’ho fatto, mi è venuto… Istintivo. -
J: - Ti ha fatto schifo? -
- Non lo so… -
J: - Come “non lo so”?! -
- Non lo so. Non ne sono sicuro. Posso… Riprovare? -
E me lo chiede pure?
Non mi muovo, chiudo gli occhi e aspetto che sia lui a decidere. Le bocche si rincontrano  e devo davvero fare ricorso a tutto il mio autocontrollo per evitare di saltargli addosso.
Se possibile, adesso è ancora più dolce, anche se più sicuro: il primo era stato leggero, seppur lungo, questo è diverso, come se fosse una sperimentazione. Muove piano le labbra, tasta le mie, come se le stesse studiando (magari, sarebbe la mia materia preferita di sicuro!) e si stacca di nuovo.
Mi guarda con un’aria incuriosita e so per certo di avere la faccia bordeaux.
- Però! -
J: - “Però” cosa? -
- Non… Boh. Non pensavo che sarebbe stato così. A dire il vero non pensavo neanche che ti avrei mai baciato, ma è strano. Non è come con le ragazze… -
J: - Te lo avevo detto, niente lucidalabbra appiccicaticcio! -
Non ho idea di come mi sia uscita, ma evidentemente mi è uscita bene perché scoppiamo entrambi a ridere.
- Hahaha! È vero, me l’avevi detto! -
Ridiamo fino alle lacrime, poi riusciamo a smettere e ci appoggiamo al muro, ansimando.
J: - E adesso? -
Non ho potuto farne a meno. Era da un pezzo che questa domanda mi torturava, l’ho dovuta dire ad alta voce.
- Non lo so. Te l’ho detto, non mi sono mai piaciuti i ragazzi, però è strano con te… -
J: - In meglio o in peggio? -
- Non lo so! Solo che è diverso. -
J: - Diverso come?! Voglio sapere se ho una speranza o no! Non voglio illudermi ancora… -
- Aspetta, ancora? Da quanto tempo ti piaccio? -
Oddio non ho la minima intenzione di dirtelo. Con che coraggio dovrei dire di essere cotto dalla bellezza di tre anni?!
- Non avevi un altro ragazzo, qualche tempo fa? E quello che c’era prima fuori? -
J: - Che c’entra Fast adesso? -
- Fast. Un nome, un programma, eh? -
J: - Ma cosa c’entra?! -
- Non state insieme? -
J: - CHE?! NO! Santo cielo, no! È il batterista della band! E poi è etero, lui! -
- Anche io sono etero! -
J: - Mi hai appena baciato! -
- Ma a te è piaciuto! -
J: - Perché, invece a te no! -
- Touché. -
Non ha negato.
Posso essere felice adesso? Non ha negato!
- Ascolta, in questo momento ho le idee parecchio confuse. Non sono sicuro di niente, ho mille dubbi e per questo non posso e non voglio farti promesse che non sono certo di poter mantenere. So solo una cosa: queste due settimane sono state una tortura, averti di fianco e non sapere cosa dirti, non sapere se parlarti e non fare nulla è stata la peggiore delle condanne. Sono un imbecille e ho pagato per questo. Non voglio che succeda di nuovo. Non credo che riuscirei a sopportarlo. Quindi, anche se non posso darti certezze e vorrò andarci molto, ma molto piano, se vuoi possiamo… Come dire… Provare. -
Non sono sicuro di aver capito bene.
Per “provare” intende… QUEL “provare”?
J: - Se voglio? -
- Sì, se vuoi… Sai, con tutti questi dubbi… Magari non ne vale la pena. -
Dopo tre anni, ti assicuro che vale la pena qualsiasi cosa. Non mi sembra vero. Sto sognando, per caso?
J: - E con Simonetta? -
- Non è mai stata una cosa seria, ad ogni modo. Non stiamo insieme, quindi non vedo perché dovrebbe essere un problema. Torniamo di là, dai. Se non sbaglio hai un concerto da finire. -
J: - Wah! Il concerto! Pride mi ucciderà! -
La sua risata è stupenda, riesce quasi a distrarmi dal pensiero di quello che mi succederà quando tornerò nella sala del concerto: a occhio e croce saremo rimasti qua una ventina di minuti! È stato bello finché è durato, vado ad affrontare il mio destino.
 
☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆
 
Bene, dopo SETTIMANE sono riuscita ad aggiornare. Per la vostra gioia, il prossimo capitolo è in scrittura.
Fatemi sapere cosa ne dite di questo, invece! È stato un vero e proprio parto, ci ho lavorato per giorni e ancora non sono convinta di come è venuto! Mi scuso di nuovo con quelli che mi hanno lasciato recensioni a cui sono riuscita a rispondere solo ora, ho avuto davvero due settimane allucinanti!
Grazie a tutti, al prossimo aggiornamento!
Š☆P
   
 
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