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Autore: PrinzexKikka    18/07/2008    4 recensioni
prendete due (povere) studentesse universitarie, un batterista totalmente pazzo per lo shopping, un cantante alcolizzato, un bassista gay, un altro canatante totalmente imbranato agli appuntamenti, una altro bassista sano di mente(e con il carattere di uno spartano)e un altro batterista con la "pancetta budinosa"... mettete il tutto dentro una casa a Modena e chiudete tutto con 1 abbondante dose di sclero xD rating arancione per via degli sviluppi un po *hot* e per il linguaggio esplicituccio... beh...enjoy it!
Genere: Romantico, Malinconico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Muse, Nuovo personaggio, Placebo
Note: OOC, Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 (parla Brian [ovvero: la vendetta del mezzo-donna 1])

 

Ok, anche stavolta quel ciospo non ha potuto evitare di farmi saltare i nervi, proprio prima di pranzo. Ma stavolta non sarò clemente come tutte le volte precedenti – anche perché c’erano Stef e Steve, che sono parecchi contrari alle mie forme di vendetta – che mi limitavo a ribadire con delle battute acide, ma allo stesso tempo intelligenti, sarcastiche e ad effetto. Tranquilli, non sono intenzionato a montare uno scenario sadomasochista con letto matrimoniale in seta rosso puttana e con il mio arsenale di fruste di vario tipo – da quelle “minimal” a quelle “multi-frusta”, passando tra quelle chiodate e quelle che mi ha regalato il Bowie fatte con i resti del vestito di Ziggy Stardust – pronto sul tavolo con un Bellamy disteso sulla piattaforma girevole che chiede umilmente perdono e sottomissione a me, al grande Brian Molko, arrivando al punto di lavarmi le scarpe leccandole … ghghgh … oh, ma che vado a pensare! Prima di tutto mi rovinerei le scarpe nuove con la sua lurida bava. E poi, finirei nei pasticci se per caso, dopo che io avessi terminato di, ehm ehm, “sistemarlo”, lui andasse a cantare tutto a quel gigante del suo bassista e a stendersi con lo sguardo languido sulle cosce di quella povera ragazza che si è rovinata la vita facendolo arrapare come uno in astinenza da sesso da quanto è nato. No. Io per lui e per i suoi luridi amichetti ho preparato una vendetta così straziante e così dolce che mi farà venire la carie ai denti dalla contentezza. Mi serviranno droghe, calmanti, quei funghetti di cui il ciospo non può fare a meno, una birra e quel pendolo per ipnosi che mi aveva regalato una mia vecchia compagna di università – ora psichiatra – a Londra. Questa volta userò a pieno le mie potenzialità da genio malefico, Bellamy, e prepara la tomba, muhahahahaha!!

Elaborai i dettagli per il mio piano mentre scendevo le scale, con Chris che continuava a ripetermi che “con il cuore di Matt non si scherza, eccetera,  eccetera …” e altre cose della quale, sinceramente, non me ne importava tanto. Davanti a me c’era la più melensa e pseudo-romantica scenetta mai esistita. Era da far venire il latte alle ginocchia, cazzo!! Quel ciospo di Bellamy, stava approfittando della gentilezza di Fede per buttarsi ogni tanto – per non dire sempre – tra le sue braccia e fissarla con quello sguardo languido e voglioso di carni come se lei fosse il più grande tesoro alla quale lui aspirasse, tirando fuori quell’odioso sorriso da povero ebete che si ritrova. Patetico, nient’altro d’aggiungere.

Il primo di noi ad entrare in cucina fu Fede, che subito dopo aver cacciato un acuto incredibile si accasciò al suolo priva di sensi. Il ciospo, entrato poco dopo di lei, iniziò ad urlare frasi come “Oggesù, ma che cazzo fate?” e “Maniaci! Maniaci!” tenendo tra le braccia la testa della mora, svenuta.

Io, Chris e Steve, dopo esserci scambiati delle occhiate d’intesa, ci precipitammo all’interno per poi scoprire che era meglio lasciare qualcuno lì dentro, data la situazione che si era andata a creare.

Insomma, abbiamo trovato Dom per terra che slinguazzava con una Meme sotto di lui, ormai allo stremo delle forze dovuto alla vana ma coraggiosa resistenza mossa contro quest’ultimo. Notai anche, con una sensazione mista tra l’orrore e la mia solita calma, che i pantaloni giallo banana che il biondo portava indosso erano, come dire, calati fino alle ginocchia lasciando intravedere il suo sederino - e anche qualcos’altro –, e che anche quelli della Meme stavano per cedere di fronte agli istinti lussuriosi del batterista.

Per fortuna, a fermare quella scena – che a me in fondo non mi dispiaceva – ci penso Chris che, dopo aver tramortito Dom con una padella presa dal ripiano – addio, frittata ç_ç - e averlo legato per bene alla sedia (con i pantaloni nuovamente addosso), si precipitò dalla Meme per aiutarla a darsi una sistemata. Io mi precipitai dall’altra, ancora lì svenuta tra le braccia del ciospo, e con un breve colpo alla nuca la feci rinvenire sotto lo sguardo tra l’allibito e l’invidioso del povero Bellamy, sicuramente incavolato perché gli ho rubato la gloria dell’aver salvato quella povera donna dalle sue mani.

Però, sinceramente, non mi piace approfittare di lei per la mia vendetta. Ma i miei principi, prima di tutto. Poi, se proprio devo, le chiederò scusa, tra due o più anni.

Dopo pranzo, Chris  decise le stanze dove avremo dormito. Io andai a finire, col mio Stef, nell’ala alla sinistra delle scale, ovvero nella camera degli ospiti di fronte a quella di Fede, dove invece avrebbe dormito il ciospo con la proprietaria. Più perfetto di così. Steve dormirà nella camera del fratello di Meme, tra le due ale e di fronte alle scalee al . L’unica pecca nell’assegnazione sarà il fatto che il bassista dormirà con la Meme, Steve e Dominic nell’ala opposta alla nostra. Poco male, troverò la situazione in un batter d’occhio.

Allora, decisi di riunire i membri della band nella nuova camera, giusto per informarli del mio piano. Se mi avrebbero appoggiato - cosa improbabile - bene, sennò me la dovrò cavare da solo, come ho sempre fatto finora.

Spiegai velocemente quello che intendevo fare ai due, cercai di essere veloce e allo stesso tempo di fornire le informazioni necessarie dell’attuazione del piano.

Il primo a ribattere fu Steve.

- Bri, santo cielo, ti stai comportando da bambino impaziente! Perché non cresci una buona volta e non accetti il fatto che Bellamy è quello che è? –

- È una questione di ideali, Steve. – risposi glaciale – non puoi capire. Bellamy mi ha offeso, e in maniera pesante, oltretutto. Ed io intendo farla pagare cara a lui e chi gli sta tanto a cuore, così la prossima volta imparerà a provocarmi. –

Questa volta, a ribadire, ci pensò Stef.

- Capisco che Bellamy ti abbia ferito nell’orgoglio, Bri, ma non capisco che cosa centra Fede con tutta questa faccenda!! Lei non deve essere messa in mezzo nelle questioni private tra te e lui. –

- Ed è qui che ti sbagli Steffuccio caro! – cinguettai dirigendomi verso il comò e tirando fuori tutto il necessaire  per l’attuazione del mio piano – Hai mai notato l’incredibile cambiamento di comportamento che Bellamy assume in presenza di quella povera vittima? –

Stef mi fissò torvo. Dio, quanto lo odio quando fa così. Mi ricorda mio padre.

- Uhm, no. io non ho notato niente – rispose il bassista, serio.

- Allora hai gli occhi foderati di grasso, se non hai notato la maniera morbosa, languida e vogliosa che assume quel topo non appena lei a malapena gli rivolge la parola. – dissi convinto. Presi la roba che mi serviva e la infilai in un sacchettino in raso nero, sapientemente nascosto nella mia tasca.

- È innamorato, Bri! – ribadì Stef, irritandosi – Non gli perdoni neanche che s’innamori come tutte le persone di questo pianeta? Chiunque assumerebbe quegli atteggiamenti, come li definisci tu, “morbosi, languidi e vogliosi”!! Chiunque farebbe così, pure io! –

Feci spallucce.

- Beh, io non lo farei mai, Stef. Mi conosci fin troppo bene. Io sono uno che passa direttamente al sodo. – dissi indifferente

Anche Steve sembrò innervosirsi alle mie risposte.

- Sappi che io il mio consenso, per questa tua follia, non te lo darò mai – obiettò il batterista – Perché, se non ti sei accorto che tutto ciò che stai per fare è una follia bella e buona, allora sei tu quello con gli occhi foderati di grasso. –

Il mio sguardo si soffermò sull’orologio; indicava 20:30 sul display digitale. Tirai un sospiro e mi avviai verso la porta. La mano di Stef mi bloccò per il polso a due centimetri da questa.

- Sento che combinerai una gigantesca cazzata, Brian. – disse cupo. Quando fa così non so proprio se saltargli addosso e farmelo (come siamo puliti! Nbtutti) o se dargli uno schiaffo e dirgli che con me quel tono non lo usa. – Ti prego … – continuò – Fermati prima di creare seri danni. E tu sai bene che quello che dico io di solito si avvera. –

- Sarà, ma io non ci vedo affatto quel “che” di Apocalittico che vedi tu. Ormai la mia decisione è presa, e sai bene che io non torno mai indietro con le scelte. – conclusi scacciando la sua mano dal mio polso e dirigendomi in salotto.

Appena arrivai, fui accolto dai modi sinceri e cordiali di Chris, che tentò dal primo momento di farmi sentire a mio agio in quell’assurdo clima familiare.

- Bri, avanti, siediti! – mi disse quest’ultimo dandomi una pacca sulle spalle tanto forte da farmi venire i brividi di dolore. – e scommetto che lui ha usato SOLO  una microscopica parte della sua forza. – Tra un po’ arriveranno le pizze, poi andremo a vedere un film, che ne dici? –

Per un attimo mi sentii spaesato, ma riuscii a riprendermi prima che qualcuno se ne accorgesse. – Oh, - risposi – per me va bene, ma col freddo che c’è fuori non penso proprio che riesca a stare. Che ne dite se invece ci vediamo un film in TV e restiamo a casa al calduccio? – Non avrei mai permesso ad uno stupido cinema di rovinare i miei piani di vendetta, signornò! (detto come keroro  X°°°°D)

- Per me va benissimo. – risposero tutti in coro. Sincronizzazione zero, pensai in quell’istante trattenendo una risatina.

Rimanemmo per un’ora o più a parlare di tutto. Con quella chiacchierata scoprii alcune cose sui miei coinquilini che non sapevo, come per esempio che Meme era una brava disegnatrice, Fede studiava Lingue all’università locale, che Dom possedeva una quantità illimitata di pantaloni skinny di tutti i colori e motivi esistenti nell’universo e che Bellamy aveva una fifa tremenda dei ragni.

Dopo aver consumato tutta la pizza, cercai di inventare un pretesto per andare in cucina ad attuare il mio piano.

- Ragazzi, non so voi ma io ho una sete incredibile! – dissi cercando di recitare bene la mia parte – voi volete qualcosa? –

Vidi Bellamy girarsi a parlottare con la Fede che, non appena finì, annui tranquilla.

- Brian, – disse – Matthew ed io vorremmo un bicchiere di vodka, se non ti dispiace. –

- Io invece vorrei una birra, per piacere. – aggiunse il bassista dei Muse.

Sorrisi appena. – Figuratevi, vado e torno! –

Dopo essermi assicurato che non ci fosse nessuno che origliasse alla porta e che quest’ultima fosse a prova di scasso, iniziai con la prima parte del piano.

Preparai il boccale di Chris versando una delicata birra rossa e un pizzico di droga.       Mandare KO quel gigante non sarebbe stata di certo un’impresa difficile!

Passai poi ai due bicchierini di vodka. Per quelli ne scelsi uno abbastanza forte, alla fragola. In quello della Fede infilai una di quelle pasticche solubili di calmanti che Steve si era fatto prescrivere ai tempi di BMM, ancora perfettamente funzionanti; mentre in quello destinato al ciospo preparai una polvere concentrata di funghetti e ne posai un pizzico dentro la bibita.

Quando ebbi terminato, per non destare sospetti, poggiai le bottiglie delle rispettive bevande nel vassoio che avevo preparato in precedenza, accompagnandoli con una bottiglietta d’acqua minerale ed alcuni bicchieri puliti. Dopodiché, mi apprestai ad aprire la porta e prepararmi a servire il tutto.

- Ragassuoli, eccomi qui con le vivande per tutti! – cinguettai posando il vassoio sul tavolino – Servitevi pure! E non fate i complimenti! –

Neanche erano passati 5 minuti, che Chris aveva già svuotato mezzo boccale. Trincone.

- Bri, certo che questa birra è … uao! Non ne ho mai assaggiato una così buona! – commentò il bassista tra un sorso e l’altro.

Tirai fuori il sorriso più innocente che avevo in repertorio - È una nuova birra, da poco in commercio. – dissi semplicemente.

Gli effetti della droga si stavano già facendo sentire sul corpo del bassista, che aveva iniziato a sudare e a dilatare le pupille.

Spostai il mio sguardo, poi, verso il divanetto dove notai che la Fede aveva iniziato a mostrare difficoltà di movimento e che il ciospo era scosso da lievi tremiti.

Ora posso tranquillamente passare alla seconda parte del piano.

- Ragazzi che ne dite di giocare un po’? – domandai innocentemente preparando i pendoli in mano.

- E che giochi proponi, Bri? – mi chiese Chris. Notai che nella sua voce c’era una nota un poco più roca, segno che la salivazione era diminuita.

Perfetto.

-Oh, sono giochi di prestigio. – dissi tirando fuori il pendolo con una mossa alla Mago Casanova, che lasciò il bassista con un’espressione tra lo stupito e il confuso – Giochi di magia … E per incominciare mi serve un volontario. –

Posai lo sguardo su Bellamy, e tirai fuori il mio famosissimo sorrisetto maligno, mio fido compagno di vita. – Bellamy … - dissi porgendogli la mano - vuoi provare? –

Il cantante dei Muse non riuscì a rispondermi; il miscuglio aveva già fatto effetto.

Allora, lo presi per il polso e lo feci alzare di forza dal divanetto. Riusciva a malapena a stare in piedi.

Tirai fuori di nuovo il mio pendolo e lo posi tra me e lui, e con un lieve movimento della mano iniziai a farlo oscillare. I suoi occhi iniziarono a seguirne il lento movimento oscillatorio e le sue palpebre incominciarono a calare, coprendo quelle due perle azzurre.

- Matthew … - dissi. Oddio, che impressione che mi fa chiamarlo per nome! Ma se la magia doveva funzionare al meglio, necessitava di questo sacrificio. – Matthew, adesso tu sei in mio potere. – continuai, dando alla mia voce un tono più solenne – Farai esattamente e letteralmente quello che io ti ordino, senza ribattere o opporti, ci siamo capiti? –

Bellamy annuì lentamente, e per poco non mi finiva addosso. Mantenni una presa salda sul suo mento, un lieve gemito di dolore fuoriuscì dalle sue labbra, appena dischiuse. Chissà perché, ma una sensazione di sadica gioia invase la mia mente, e mi spinse a formulare un comando così orribile che rovinerà Bellamy per tutta la sua esistenza.

- Ora fai attenzione – dissi – Al mio 3 tu eseguirai l’ordine che ti darò senza fare la minima resistenza – avvicinai le mie labbra al suo orecchio, e sussurrai ciò che ebbi ideato. – Uno … Due … Tre! –

Al tre, schioccai le dita, e Bellamy fu scosso da un violento tremito.

Poi, tutto ciò che la mia mente poche ore prima aveva partorito iniziò a prendere forma: Bellamy si girò e si mosse lentamente verso il divanetto dove la Fede era seduta. La sua camminata aveva assunto un tono più deciso, non sembrava più tanto sfunghettato. Arrivato al divano, esattamente di fronte alla ragazza, iniziò a slacciarsi la cintura dai pantaloni, che andò a finire sul pavimento. Dopodiché affondò entrambe le ginocchia sul divanetto, sedendosi sulle cosce di Fede e iniziando a strusciarsi contro il suo petto in una maniera morbosa ed innaturale, sotto lo sguardo inorridito della giovane, che non riusciva neanche a muoversi.

- Matthew … - disse con un filo di voce – Matthew che hai? – il suo tono cominciò a prendere una leva preoccupata.

Ma Matthew sembrò proprio non volerla smettere. Il cantante dei Muse continuava a strusciarsi su di lei e a gemere dal desiderio, dato che incominciò anche a baciarla sulla nuca, bloccandole i polsi con una mano e con l’altra tentava di sbottonarsi i pantaloni pur di calmare quel tremendo prurito che gli invadeva il basso-ventre.

- Matt … – continuava Fede preoccupandosi di più – Matthew mi dai fastidio … mi fai paura, smettila, ti prego. Smet … - la frase le morì in gola. Matthew, con un veloce movimento, la scagliò a terra e la baciò sulle labbra, continuando a gemere e a bloccarle i polsi con le mani.

- MATT MA CHE CAZZO TI PRENDE?!? SEI IMPAZZITO?!? – sbraitò Chris, ormai senza voce per via della mia droga. Provò ad alzarsi, ma i suoi muscoli erano così intorpiditi che il bassista cadde subito sul tavolino, spezzandolo in due.

- CHRIS!! MATT!! MA CHE …?!? – urlò Dom. il batterista prese Meme per il polso e la fece alzare dal divanetto – vai a chiamare Stef e Steve, SUBITO!!! –

La ragazza, ancora un po’ confusa, annuì e corse verso le scale per chiamare i due. Intanto Dom corse da Chris per vedere come stava l’amico.

- Tranquillo. – disse Chris tentando di rialzarsi – Non so che mi è preso, sarà stata quella birra, doveva essere troppo potente per arrivare a farmi questo effetto!! –

- Infatti mi sembra strano... – aggiunse il biondo. La sua espressione cambiò di colpo. Cazzo, aveva intuito tutto! Sono sella merda, ora! – Ma certo! Brian deve avervi messo qualcosa nelle bevande, così tu non riesci a controllare i tuoi movimenti, la Fede non ce la fa a reagire e a Matt gli si è fuso quel poco di cervello che si ritrovava (non che quello stesso pezzo fosse in buono stato, precisiamo)!! –

Lo sguardo rabbioso del bassista mi finì addosso, e non riuscii a muovermi dalla paura. Chris mi afferrò per il colletto della camicia, sollevandomi da terra.

- MA SI PUÒ SAPERE CHE CAZZO TI È PRESO? – sbraitò il bassista incollerito – IO NON TI FACEVO COSÌ SENZA SCRUPOLI, BRIAN MOLKO, PENSAVO FOSSI SOLO UN RAGAZZO ANCORA SEGNATO DALL’INFAZIA, MA ORA MI ACCORGO CHE NON ERA COSÌ : SEI SENZA CUORE, UN MOSTRO!! – mi scaraventò per terra, nei suoi occhi potevo leggere l’ira più nera – ORA, VEDI DI RIPORTARE IL BELLS ALLA NORMALITÀ PRIMA CHE FACCIA QUALCHE DANNO GRAVE ALLA FEDE!! VELOCE!! –

Portai il mio sguardo verso la scena per terra: Fede era viola in volto, non riusciva a respirare e piangeva, cercando di opporsi alle voglie di Matthew. E quest’ultimo non accennava a fermarsi, si era già tolto i pantaloni, pronto per eseguire il tremendo comando che gli avevo imposto.

Violenta la ragazza, Matthew, violentala.

Che ho fatto? Che cosa cazzo ho fatto?

Una gigantesca cazzata, Brian, ed è solamente colpa tua.

Oh, Stef, mi devi fare sentire più in colpa di come già sono? Devi anche rompere dentro il mio cervello?

Hai commesso una grande cazzata, Brian. Hai chiesto a Bellamy di compiere un atto che va contro la sua etica morale e contro una persona innocente. HAI ORDINATO AD UN RAGAZZO INNAMORATO DI VIOLENTARE LA DONNA CHE AMA!! UNA COSA CHE NON FAREBBE NESSUNO, BRIAN!! TU LO FARESTI, EH, TU LO FARESTI??

Certo che no, idiota, non lo farei mai.

Allora perché lo hai obbligato? Ti piace vedere questo genere di cattiverie tra persone? Mi deludi così, Brian. E io che ti facevo una persona colta INTELLIGENTE, con un minimo di sensibilità. Mi hai proprio deluso Brian Molko.

Mi fai schifo.

No, Stef, non pure tu! Non ti aggiungere all’ormai infinito elenco di persone a cui faccio schifo!! Va bene, hai vinto tu, proverò a disipnotizzare Bellamy. E poi forse, se sono ancora vivo, farò quello che vuoi. Giuro, parola di scout. Ti stirerò i vestiti, ti luciderò il basso, erigerò una statua d’oro in tuo onore, metterò la cintura di castità … Eh, no. quest’ultima non la posso fare, troverò qualcos’altro da fare al suo posto. Ma ora basta discutere, c’è una donzella da salvare!!

Vediamo di pensare in fretta … uhm … nel libro di istruzioni non c’è scritto come svegliare la vittima dall’ipnosi, ora come faccio? * lampadina on * Ma certo! Perché non ci ho pensato subito? I traumi sono la chiave! Altro che emoglobina! Però, ora che cos’è che potrebbe traumatizzare quel ciospo? Pensa, Brian … Avanti, qualcosa ci deve essere … * lampadina n°2 on * Ci sono! Oggi sto dando il meglio di me in tirate geniali! Ora basta gongolarsi, all’attacco!

Partii alla carica (nel letterale senso del termine) e con una mossa degna di un giocatore di rugby staccai Bellamy dal corpo della Fede, ormai priva di coscienza. Ancora meglio, non si ricorderà quello che le sto per fare. Bellamy cadde a pochi millimetri dal pianoforte, col volto senza espressione rivolto verso di me. Con una mano, tenevo Fede per la nuca. Speriamo in meglio.

- Bellamy, vedi di tornare normale, o non sai che ti faccio. – gli ringhiai, ma per tutta risposta ottenni un brontolio da parte di quest’ultimo.

- Bellamy, credi che non lo sappia che sei innamorato di lei? – dissi indicando con la mano libera la Fede.

Un luccichio possedette per un breve momento gli occhi di Bellamy. Aveva capito, o almeno io spero sia così. Per il momento vediamo di recitare la parte alla perfezione.

- Vedi, Bellamy – dissi, addolcendo, come potevo, la mia voce. – Anche io, come te, provo un qualcosa per lei. Una sensazione che non ho mai provato, neanche con Stef, che è l’uomo della mia vita. –

Continuavo a spostare lo sguardo da Fede a Bellamy, per un attimo mi parve di veder rispuntare quel bagliore nei suoi occhi.

- Però, vedi – proseguii imperterrito – proprio prima di scendere qui, lei è venuta da me dicendomi che mi amava più della sua stessa vita. Dapprima non seppi che risponderle, ma alla fine, come diresti tu, i miei sentimenti hanno avuto la meglio e le ho detto quello che provavo. E sai, ci siamo baciati. –

Bellamy si bloccò. Oramai, un’espressione mista tra rabbia e disperazione dominava i suoi occhi.

- Non sei stato tu il primo a portare le labbra contro le sue, - continuai, spudorato. Il momento decisivo era maledettamente vicino. – Sono stato io. Si, Bellamy. Ormai non sono più tuo rivale solo in musica, anche in amore. E, come puoi notare, io vinco anche qui. –

La mano di Bellamy si contrasse in un pugno. Ed ecco il colpo di grazia.

- Giusto per renderti partecipe della mia felicità, Bellamy caro, vorrei mostrarti come io, Brian Molko, abbia conquistato con un bacio questa bella fanciulla. – conclusi, e con una rapida mossa portai le labbra della ragazza verso le mie, lambendole in un bacio all’apparenza senza fine. Certo che la ragazza ha delle belle labbra, sicuramente diverse da quelle di Stef. Erano decisamente più morbide e più carnose di quelle del bassista. Potrei dire che Bellamy ha avuto un buon gusto questa volta, ma non gli darò questa soddisfazione. Quando terminai, volsi il mio sguardo verso il mio nemico, leccandomi lentamente le labbra ancora umide a causa del bacio.

Bellamy aveva iniziato a sussultare alla vista di ciò che avevo appena fatto. I suoi occhi mostravano ira, rassegnazione, disperazione, e da quelle perle azzurre iniziarono a sgorgare fiumi di lacrime amare. Amare, come la disfatta che ti ho appena inflitto, Bellamy. E di questo ti chiedo perdono, come lo chiedo alla Fede, se entrambi sarete disposti a farlo.

Alla fine, come il sussurro del vento agli alberi, il cantante dei Muse parlò.

- Hai … vinto … Molko … - mormorò Bellamy prima di crollare a terra, svenuto.

Subito dopo accorsero Steve e Stef, seguiti da Chris, Dom e Meme.

Rivolsi il mio sguardo verso Fede, ancora priva di coscienza, per poi portarlo su Bellamy e poi ancora sui ragazzi.

- Bellamy è … di nuovo … normale … - dissi prima di sprofondare, come gli altri due prima, in uno stato di incoscienza.




Ecco qua il tanto sospirato quinto capitolo, ci è voluto un po’ di tempo (ero parecchio impegnata xD) e poi ho parecchie fanfic da portare a termine (me scema, lo so xD)

E adesso per ordine:

Fury: lo so tesora, è una cosa pazzesca e ancora non è finita qua xD e poi Bri... ma chi non si farebbe quella gallina-checcosa-sexy fino al midollo-e-isterica?? xDD beh, poi la meme deve parlare con dom xD e che bel parlato xDDD

Sweet Bee: socia grazie per il complimento, la meme e il domenico si dovevan... ehm... “scontrare in qualche modo *fe inneggia gli istinti animali di dom*

E con questo è tutto. Al prossimo cappy!! ^^


  
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