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Autore: bolt    25/04/2014    4 recensioni
Hinata accese la luce sulla scrivania e si mise a studiare storia. Quando Sasuke vide la luce dalla sua finestra si sentì sollevato. Hinata si era calmata per fortuna. Poi il ragazzo si mise a studiare geografia, il giorno dopo lo attendeva un test di verifica sugli stati europei.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Finalmente era domenica e Sasuke non vedeva l’ora di portare Hinata al parco. Dopo settimane di duri allenamenti e di studio potevano divertirsi un po’. Sasuke sapeva che la ragazza aveva bisogno di una giornata di libertà. Il parco era il posto perfetto per farla rilassare.
Sasuke cacciò dall’armadio il suo jeans migliore, la maglietta che gli aveva regalato Hinata per il suo diciassettesimo compleanno e indossò delle scarpe da ginnastica nere. Doveva stare comodo se voleva portare Hinata in bicicletta.
-Mamma verso le nove vado a prendere Hinata e vado con lei al parco.
-Sasuke sono solo le otto e sei già sveglio. Non ti riposi mai.
-Mamma sei troppo apprensiva. Mi riposerò al parco con Hinata.
-Ah la gioventù. Vuoi che ti prepari il pranzo al sacco.
-No, mamma. Oggi io e Hinata mangiamo al banchetto nel parco. Il signore che ci lavora è molto bravo a cucinare e voglio offrire il pranzo a Hinata.
-Sasuke sei molto gentile con lei. Come mai hai il viso rosso?
-Itachi non stavi dormendo?
-Ho sentito che parlavi di uscire e sono sceso a vedere come mai. Di solito la domenica ti svegli alle nove e poi ti alleni in palestra. Invece oggi esci. Mamma credo che Sasuke abbia qualcosa di strano.
-Tu trovi Itachi. Io vedo solo un ragazzo premuroso che vuole uscire con la sua fidanzata.
Sasuke per poco non si strozzava con i biscotti al cioccolato.
-Mamma che dici. Hinata non è la mia fidanzata.
-Ah capisco. Non ti sei ancora dichiarato.
Itachi si stava divertendo molto. Il fratellino era imbarazzato, non lo aveva mai visto in quello stato.
-Potreste smetterla di prendermi in giro.
-Sasuke è normale che tu sia imbarazzato. Hai diciassette anni e hai scoperto il tuo primo amore.
-Mamma non dire certe cose ad alta voce. Itachi mi prenderà in giro per un mese con questa storia.
-Fratellino fammi sapere quando ti dichiari, voglio sapere cosa ti risponde la tua bella ragazza.
-Ho finito di mangiare. Vado in bagno e poi esco.
-Che permaloso.
-Su Itachi non lo stuzzicare troppo. Sai quanto tiene a Hinata.
Sasuke uscì di corsa di casa e andò a suonare il campanello di casa Hyuga.
Il signor Hyuga aprì la porta e si trovò davanti Sasuke.
-Cosa ci fai qui?
-Sono venuto a prendere Hinata. Andiamo al parco insieme.
-Hinata c’è il tuo amico qui. Scendi. Io e Hanabi usciamo per andare al centro commerciale. Torniamo stasera.
-Arrivederci signor Hyuga. Arrivederci Hanabi.
-Arrivederci Sasuke- disse Hanabi.
Sasuke vide partire i parenti di Hinata con la loro macchina. Non capiva perché Hiashi viziasse tanto Hanabi. Mentre la sorella maggiore era lasciata sempre sola.
Sasuke aspettò Hinata per dieci minuti davanti l’ingresso di casa. Era strano che non scendesse ancora. Sapeva che l’aspettava per le nove, le aveva mandato un messaggio quella mattina presto.
Il ragazzo aspettò altri dieci minuti e poi andò al piano di sopra per vedere se era tutto in ordine.
Sasuke bussò alla porta della camera di Hinata ma non ricevette nessuna risposta. Con grande coraggio aprì la porta e vide che la ragazza era stesa per terra. Sasuke corse vicino a lei e iniziò a chiamarla.
-Hinata per favore svegliati.
-Ahi la mia testa. Cosa è successo?
-Meno male stai bene. Mi hai fatto spaventare.
Sasuke prese Hinata in braccio e la stese sul suo letto.
-Perdonami Sasuke. Ti ho fatto preoccupare. Mi ha girato la testa e sono caduta a terra.
-Devi essere svenuta per la stanchezza. A che ora ti sei alzata questa mattina?
-Mio padre mi ha svegliata alle sei per preparare la colazione e pulire la casa. Poi mi sono fatta una doccia e mi sono vestita per uscire con te. Ho messo il vestito da giorno che mi ha regalato tua madre per il compleanno dell’anno scorso. Ancora mi entra.
-Hinata devi riposare.
-No, io voglio uscire con te. Ora sto bene e  un po’ di aria aperta mi farà bene. Ho sognato tutta la notte questa bella mattina.
Sasuke non riuscì a tenere Hinata stesa sul letto. Era davvero cocciuta quando si metteva in testa qualcosa.
-Andiamo al parco insieme ma se ti senti male me lo devi dire.
-Ora sto bene. Mi è bastato bere un bicchiere d’acqua.
Sasuke prese per mano Hinata e la fece accomodare sulla sua bicicletta.
-Reggiti forte a me.
-Sei sicuro di farcela con me sopra la bici. Sono pesante.
-Sono abbastanza forte per portare anche quattro persone. E poi mi sono accorto che hai perso peso dolce Hinata. Per favore non stancarti troppo, non voglio vederti più stesa su un pavimento.
-Non succederà più Sasuke. Non voglio che ti preoccupi troppo. Ero stanca perché sono andata a dormire tardi per fare tutti i compiti e questa mattina mi sono alzata presto per fare tutte le faccende di casa.
-Tuo padre esagera. Non sopporto come ti tratta.
-Vuole solo che io impari a cavarmela con le mie sole forze.
-Non devi giustificarlo sempre. Non si merita tanta comprensione da parte tua. Ma ora basta parlare di lui. Oggi ti farò divertire e rilassare.
-Grazie.
Hinata strinse le braccia intorno alla vita di Sasuke. Si sentiva a suo agio in sua compagnia. Stare con Sasuke la faceva sentire felice.
-Siamo arrivati. Ci sediamo a parlare sotto qualche ciliegio.
-Va bene. Andiamo sotto il ciliegio più vecchio. Quello grande in mezzo al parco.
Sasuke e Hinata si sedettero sotto il vecchio ciliegio e iniziarono a parlare.
-Tuo padre ti ha chiesto di nuovo i soldi che hai guadagnato?
-No, ho nascosto i soldi nella mia stanza. A casa tua tutto bene?
Sasuke ripensò alla conversazione di quella mattina con il fratello e la madre e arrossì di colpo.
-Sasuke tutto bene? Non è che hai preso l’influenza? Sei un pochino rosso.
-Sto bene. La mamma ti manda i suoi saluti.
-Quando torni a casa salutamela. Come va la scuola?
-Il professor Kakashi ci massacra di compiti di letteratura e il professor Orochimaru fa verifiche impossibili. Hinata posso poggiare la testa sulle tue gambe?
-Va bene. Aspetta stendo la gonna del vestito così le pieghe non ti danno fastidio.
Sasuke si stese sull’erba e poggiò la testa sulle gambe della ragazza.
-Hinata staresti bene anche con un vestito che arriva sopra il ginocchio. Sei una bellissima ragazza.
-Sasuke sai che non mi sento a mio agio con quel genere di vestiti.
-Lo so. Sei tutta rossa.
-Tu continui a farmi complimenti. Sai che mi imbarazzo.
-Da qui vedo benissimo il tuo splendido viso. Oggi ti va di mangiare polpettine di carne al banchetto sul laghetto?
-Per me va benissimo. Tanto a casa non c’è nessuno. Ma tu non devi tornare a casa?
-No, ho detto a mia madre che mangiavo con te.
-Sapevi già che ti avrei risposto positivamente.
-Sì, voglio passare tutta la giornata con te. Non voglio che torni a casa da sola. Qui puoi riposarti e io posso controllare che non ti affatichi.
-Sasuke ti ho detto che sto bene. È stato solo un capogiro.
-Finalmente hai ripreso il tuo solito colorito. Oggi ti farò mangiare un sacco di cose.
-Sasuke sai che non posso prendere troppo peso per gli allenamenti del club.
-Hinata prendendoti in braccio ho capito che hai perso quattro chili in una settimana. Ti stai trascurando a causa di tutte le cose che hai da fare.
-Sasuke grazie. Sei l’unico che si preoccupa per me.
A Hinata uscì una lacrima e Sasuke si mise seduto.
-Scusa so che non ti piace quando piango. Smetto subito.
Sasuke accarezzò il viso di Hinata e le asciugò la lacrima che aveva sulla guancia.
-Non è che non mi piace quando piangi. Adoro vederti sorridere. Il tuo sorriso è carico di dolcezza.
-Ciao piccioncini.
-Kabuto cosa ci fai nel parco di domenica? Mi hanno detto che di solito dormi fino alle undici. Sono solo le dieci.
-Sono uscito con i miei amici del liceo maschile. Lì ho molti amici.
-Allora ciao.
-Non te la cavi così facilmente. Te la devo far pagare per l’altro giorno.
-Kabuto sparisci. Non ho voglia di litigare con te.
Hinata si strinse forte al braccio di Sasuke. Non capiva perché Kabuto le facesse tanta paura.
-A quanto pare la tua ragazza ha paura di me.
-Lei non devi neanche pensarla. Lasciaci in pace.
-Sei coraggioso a parlarmi con quel tono. Ti ricordo che oggi sono accompagnato. Ti presento il professor Obito e il mio amico Danzo.
-Kabuto non riesci a farti amici della tua età e ti fai accompagnare da alcuni professori della scuola maschile. Voi siete Obito, professore di letteratura al liceo maschile. Siete un acceso rivale del professor Kakashi. Si dice che avete metodi di insegnamento alquanto strani nelle vostre classi. Invece voi siete Danzo, professore di educazione fisica al liceo maschile. Molti studenti vi temono perché li portate fino al limite. Si dice che alcuni ragazzi delle vostre classi sono finiti in ospedale.
-Solo i più deboli- disse Danzo.
-Vieni Hinata ce ne andiamo. La compagnia di questi signori non mi piace.
-Ragazzino hai fegato. Kabuto ci ha detto che sei il cocco di Kakashi. Per questo motivo già ti detestiamo.
-Kabuto perché non ti iscrivi alla scuola maschile se ti piacciono le lezioni dei signori.
-Perché mio padre mi obbliga a frequentare il liceo pubblico. Dice che non può fare favoritismi essendo il preside del liceo maschile e ha deciso di iscrivermi a una scuola pubblica. Ciò non toglie che mi mette a disposizione i suoi professori. Mio padre non tollera che qualcuno mi tratti male. Tanto meno una nullità come te. Sei solo un inetto.
Sentendo quelle parole Hinata si parò davanti a Sasuke e urlò in faccia a Kabuto.
-Sasuke è un ragazzo che si impegna tutti i giorni. Non permetterti più di chiamarlo inetto. Non te lo permetto. Non lo conosci per niente.
-Ragazzine porta rispetto a un tuo senpai.
Kabuto stava per tirare uno schiaffo a Hinata. Lei per la paura chiuse gli occhi, quella scena le ricordava troppo quando si prendeva gli schiaffi del padre.
Sasuke spostò Hinata dietro la sua schiena e bloccò il braccio di Kabuto.
-Non ti azzardare mai più ad alzare le mani contro di lei.
Lo sguardo di Sasuke faceva paura. Kabuto non lo aveva mai visto tanto arrabbiato. I suoi occhi neri gli incutevano terrore. Erano più cupi della notte stessa.
Kabuto corse via con i professori della scuola private e Sasuke strinse Hinata.
-Ora puoi aprire gli occhi dolce Hinata. Ti sei spaventata vero?
-Come mai sono andati via?
-Devono essersi spaventati per qualcosa. Non permetto a nessuno di alzare le mani su di te.
Hinata abbracciò forte Sasuke per ringraziarlo.
-Posso fare qualcosa per ringraziarti?
-Mi è bastato il tuo abbraccio. Mi dispiace per l’inconveniente. È colpa mia se quel ragazzo ti infastidisce. Ce l’ha con me dall’inizio del liceo. Mi hai sorpreso. Perché ti sei messa in mezzo per difendermi?
-Non sopporto che qualcuno ti denigri senza conoscerti. Sei un ragazzo fantastico che si impegna sempre. Nessuno può dire che sei un inetto. Studi molto, ti alleni sempre al massimo e in più ogni tanto fai dei lavoretti per guadagnarti qualche soldo da mettere da parte. Come osano definirti con termini che non ti si addicono.
-Grazie Hinata. Ora so che cosa sento veramente per te.
-Cosa intendi Sasuke?
Sasuke cambiò subito discorso e trascinò Hinata al bachetto davanti il lago.
-Signore due porzioni di polpettine di carne, per favore.
-Arrivano subito Sasuke.
-Conosci il signore del banchetto?
-Si, è un vecchio amico di mio padre. Secondo me prepara i migliori piatti di Tokyo. Escludendo i tuoi manicaretti e quelli di mia madre.
Hinata scoppiò a ridere.
-Ho detto qualcosa di buffo?
-Non sapevo ti piacesse tanto la mia cucina.
-L’adoro. Sorridi di nuovo.
Sasuke e Hinata mangiarono tutte le loro polpette e poi ordinarono due fette di torta al cioccolato.
-Sasuke hai la bocca sporca di cioccolato.
-Dove?
-Sul lato sinistro.
Hinata prese un tovagliolo e tolse la cioccolata dalla bocca di Sasuke.
-Ora è pulita.
Hinata si accorse di aver appena trattato Sasuke come un bambino. Ora che cosa doveva fare. Era più agitata che mai.
-Hinata grazie. Anche tu hai un po’ di cioccolata sul viso.
-Ora è pulito?
-Sì. Sembriamo due bambini.
Sasuke pagò il conto al banchetto e poi portò Hinata sulla riva del laghetto. Si sedettero su una panchina per ammirare il paesaggio.
-Hai passato una bella mattina?
-La più bella della mia vita Sasuke. Sono felice di essere uscita con te. Devo ringraziarti ancora per quello che hai fatto prima.
Hinata si avvicinò di più al viso di Sasuke e gli diede un bacio sulla guancia.
-Questo era il mio premio?
-Sì, volevo ringraziarti e visto che non ha abbastanza soldi per comprarti un regalo adatto a te ho pensato che un bacio valeva più di tanti oggetti.
-Il tuo bacio vale più del tesoro più prezioso del mondo.
Sasuke riportò Hinata a casa alle cinque del pomeriggio e la ragazza trovò il padre che l’attendeva seduto sul divano.
-Grazie Sasuke hai riportato mia figlia a casa. Ora puoi tornare a casa, Hinata ha delle faccende di casa da svolgere.
-Signore posso parlarle liberamente?
-Dimmi tutto Sasuke.
-Hinata questa mattina è svenuta in camera sua per la stanchezza. Per oggi pomeriggio non potrebbe lasciarla riposare. Questa mattina era molto pallida. Non voglio che si sforzi troppo.
-Sasuke mia figlia ha delle responsabilità e non può riposare quando ha delle cose da fare.
-Signore Hinata rischia di svenire di nuovo.
-Hinata sta più che bene. Non facciamo i melodrammatici. Avrà avuto un po’ di anemia.
Sasuke strinse il pugno della mano per non gridare in faccia al signor Hyuga. Come poteva trattare Hinata in quel modo. Sembrava non gli importasse niente del suo stato di salute e dei suoi sentimenti. Era troppo crudele. Sasuke si girò verso Hinata e vide che la ragazza era triste.
-Ora torna a casa Sasuke. Devo parlare con mia figlia.
-Va bene. Voglio solo dire una cosa a Hinata.
Sasuke trascinò Hinata davanti l’ingresso e la strinse per farla sentire meglio.
-Hinata se ti mena di nuovo chiamami. Non sopporto come ti tratta. Io non posso fare niente per impedirgli certi gesti. Mi sento inutile.
-Sasuke smettila di rimproverarti. Io starò bene.
Hinata lanciò a Sasuke un sorriso carico di affetto e lui la baciò sulla guancia.
-Perché questo bacio?
-Per ringraziarti del tuo splendido sorriso. Sei bella come una principessa. Ricordalo sempre.
Sasuke tornò a casa sua. Lasciò Hinata rossa come un peperone. La ragazza non poteva credere a quello che era successo. Aveva ricevuto un bacio sulla guancia dal più bel ragazzo della scuola. Hinata ora sapeva che provava qualcosa di splendido e luminoso come il sole per Sasuke. Era un sentimento che non conosceva, non si era mai sentita in quel modo. Ma era certa che fosse un sentimento positivo.
  
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