Serie TV > Victorious
Segui la storia  |       
Autore: Mel_mel98    25/04/2014    4 recensioni
Dal 2° capitolo:
[“Tu sapevi, vero?!”- gridò.
“Sì”- disse lei, guardandolo negli occhi.
“Tu lo sapevi, e non me lo hai detto.”- continuò lui, sempre più in collera.
“Esatto”- rispose lei.
“Perché? Perché Jade?”- fece afferrandola per i polsi.
“Come puoi avermi tenuto nascosta una cosa simile?!”- sbraitò infine.
“Non te l'ho nascosta. Semplicemente, non te l'ho detta.”]
È paura, quella che ormai regna nel cuore del ragazzo. Che lo ha reso pazzo, cieco.
Nella mente dell'altra, invece, vince la rassegnazione. La rassegnazione ad un futuro incontrollabile.
Qualcosa si è rotto. L'amore a volte è capace di distruggere se stesso.
Sta a loro adesso rimettere insieme i pezzi di un amore così fragile.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Jade West, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Tell me something you like'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era sabato.
Lo si capiva dall'aria di festa che regnava nell'ospedale.
Sabato. Giorno delle grandi visite.
Bambini, nonni, zii, parenti di ogni genere affollavano i corridoi, spintonavano per vedere i nuovi nati, o per mostrare ai propri cari i regali di buona guarigione che avevano portato.
Quell'atmosfera quasi gioiosa e rilassata era riuscita ad entrare come per magia anche nella stanza di Jade.
Appena sveglia si era trovata davanti una Cat decisamente su di giri.
In effetti durante i giorni lavorativi gli infermieri non permettevano a nessuno di entrare, perciò era da un bel po' che non si vedevano.
Cat si era presentata davanti al letto dell'amica con un'enorme giraffa in mano.
“Che cos'è quell'affare?”- mormorò Jade, ancora assonnata.
“Ahahaha”- ridacchiò la rossa- “...è per te!”- e detto questo la piazzò al fianco della compagna.
La faccia di Jade era un misto di sorpresa e disgusto.
Non le piacevano troppo i peluches, forse perché le ricordavano l'infanzia.
Non le piacevano neppure le giraffe.
E anche il colore viola non le andava a genio.
Perciò trovarsi vicino ad una giraffa viola di peluches non era proprio il massimo.
Ma dopo tutto era contenta di rivedere Cat e la sua stravaganza.
 
Poco dopo erano arrivati anche André e Tori. E al loro seguito c'erano pure Robbie e Trina.
Beck aveva colto l'occasione per andare a risposarsi un po' nella sua roulotte.
“Allora... come te la passi Jade?”- iniziò André.
“Mah... come una che si è schiantata contro una betoniera”- rispose lei.
“Dai, non dire così...”- fece Tori- “...tra poco potrai tornare a casa, no?”
“Non ne sono così sicura...”- mormorò Jade.
“Perché? Quando ricominci a venire a scuola?”- chiese Cat.
“Sinceramente la scuola non era proprio nei mie principali pensieri, in questo momento...”- disse lei sarcastica, strappando un sorriso a tutti.
Era bello vedere che non era cambiata di una virgola.
 
Jade si sentiva strana. Ma era una bella sensazione, quella di avere tutti i suoi amici vicino a sé.
Sembrava tutto così... normale.
André aveva come sempre la sua fidata tastiera con sé. “Non si sa mai quando può arrivare l'ispirazione per una nuova canzone!”- disse.
Robbie se ne stava seduto in un angolo con Cat sulle ginocchia. Entrambi guardavano il perapad di Robbie e di tanto in tanto soffocavano qualche risatina.
Trina camminava avanti e indietro per il corridoio, con il telefono all'orecchio.
Jade la guardava perplessa. Non capiva per quale motivo fosse venuta. Forse l'avevano costretta.
O più semplicemente voleva cercare qualche medico o infermiere carino con cui rimediare un appuntamento.
Jade si passò una mano sul braccio, ormai pieno di lividi e cerotti.
Un pensiero, che fino ad allora era rimasto inosservato nella sua mente, venne fuori a quella vista.
“Tutto a posto?”- le chiese Tori, che l'aveva vista rabbuiarsi.
“Sembro uno scolapasta...”- fece lei piano.
“Non ti preoccupare, tornerà tutto come prima. Basta aspettare.”- rispose l'amica sorridendo.
“No, Vega, non penso sia possibile...”- sospirò Jade.
Sapeva che, prima o poi, qualcosa sarebbe successo. Sapeva che niente sarebbe stato più come prima. Lei sapeva. Ma lui ancora no.
 
 
Arrivò all'ospedale verso le quattro del pomeriggio.
Si era cambiato, lavato, riposato. Aveva finalmente dormito su un letto, dopo notti passate su una misera poltrona.
Aveva preparato il caffè e se l'era gustato a fondo. Tutta un'altra cosa rispetto a quello dei distributori nelle sale d'aspetto.
Aveva fatto con calma, tanto Jade era in buona compagnia.
Ma alle quattro non aveva resistito ed era tornato.
Sarebbe stata l'ultima notte, prima di ritornare a scuola.
Questo pensiero un po' lo preoccupava. Jade era migliorata, ma il suo carattere era rimasto lo stesso.
Non temeva tanto per lei quanto più per quelle povere disgraziate che avrebbero dovuto sopportarla... Non si poteva dire che fosse cordiale con medici e infermieri.
Scacciò quel pensiero scuotendo la testa.
Solo un paio di giorni, una settimana al massimo. Non la terranno là dentro più a lungo.
Salì le scale e arrivato a pochi passi dalla stanza di Jade, venne fermato da un'infermiera.
“Beck!”- fece questa. Ormai lo chiamavano tutti per nome.
“Eccomi. È successo qualcosa?”- disse tranquillo. Il viso della donna non sembrava preoccupato, di conseguenza lui non si allarmò.
“Ehm no no...”- disse lei, guardando i fogli che teneva tra le mani- “Ma volevo parlarti un attimo di una cosa.”
I due si accostarono al lato, per far passare due donne, dirette verso la stanza in fondo al corridoio.
“Ecco volevo sapere se tu eri a conoscenza di... questo”- sussurrò l'infermiera, scandendo bene l'ultima parola.
Porse a Beck uno dei fogli che teneva tra le dita.
Lui lo afferrò e cominciò a scorrerlo con gli occhi.
Arrivò in fondo e riprese immediatamente a rileggerlo da capo.
No. Non è vero.
Scandiva nella mente ogni parola scritta su quel dannatissimo foglio, che stringeva tra le mani.
Per la seconda volta finì di leggere.
Non sta succedendo davvero.
 
Alzò gli occhi verso la donna che aveva davanti, senza riuscire a spiccicare parola.
Lei lo guardò apprensiva. “Evidentemente non ne eri a conoscenza”
Beck non sapeva come interpretare quel tono di voce.
Lo stava compatendo?
Oppure si stava prendendo gioco di lui?
Una rabbia calda e amara stava salendo rapidamente dentro di lui.
“Che vuol dire tutto questo!?”- chiese, più a se stesso che a lei.
La donna stava per prendere parola, ma lui non aveva più intenzione di ascoltare.
Si precipitò in camera di Jade, dove avrebbe trovato le risposte che cercava.
 
Spalancò la porta.
Stringeva ancora il foglio tra le mani. Ormai era tutto piegato e mezzo accartocciato.
Era paonazzo, sembrava stesse per esplodere.
La guardò negli occhi, con uno sguardo indecifrabile.
E lei capì. Capì che adesso anche lui sapeva.
 
“Ehi Beck, che succede?”- fece Tori, abbastanza scandalizzata nel vederlo in quello stato.
“Andate via. Tutti”- disse lui tutto d'un fiato.
“Cosa? Ma che ti prende?”- esclamò André.
“Via. Ora”- sibilò guardando l'amico.
Afferrò la maniglia della porta e fece a tutti il gesto di uscire.
Ubbidirono, perché non lo avevano mai visto così. Era spaventoso.
Solo Jade non aveva paura. Perché lo conosceva.
Perché sapeva da cosa era dovuta quella ira improvvisa.
Forse perché anche lei, la prima volta che aveva letto un foglio simile aveva reagito così.
Se ne restava calma sul suo letto, tanto anche volendo non sarebbe potuta andare da nessuna parte.
E attendeva.
Aspettava di vedere che cosa le aveva riservato il futuro, questa volta.
Rassegnata all'idea che adesso lei poteva fare ben poco.
 
“Tu sapevi, vero?!”- gridò. Menomale che le pareti erano insonorizzate.
“Sì”- disse lei, guardandolo negli occhi.
“Tu lo sapevi, e non me lo hai detto.”- continuò lui, sempre più in collera.
“Esatto”- rispose lei.
“Perché? Perché Jade?”- fece afferrandola per i polsi.
Lei non smetteva di fissarlo.
Questa volta rimase in silenzio, incurante del dolore che lui le stava provocando.
“Come puoi avermi tenuto nascosta una cosa simile?!”- sbraitò infine.
“Non te l'ho nascosta. Semplicemente, non te l'ho detta.”
A questo punto Beck strappò a metà il foglio e lo lasciò cadere a terra.
Poi uscì dalla stanza, sotto lo sguardo attonito di tutti i suoi amici, che attendevano fuori di poter rientrare.
Non guardò in faccia nessuno, per non correre il rischio di dimenticare quegli occhi celesti che aveva fissato poco prima. Voleva tenerli stampati nella sua mente, almeno per un po' di tempo.
Voleva sognarli, voleva perdercisi dentro.
Perché sapeva che per rivederli di nuovo, avrebbe dovuto aspettare un bel po'.
 
 
“Ehi... tutto ok?”- fece timida Tori entrando cauta nella camera.
“Si è rotto.”- Jade guardava il soffitto.
Le lacrime bagnavano il suo volto, ma lei sembrava quasi che sorridesse.
“Di nuovo. Il mio equilibrio si è rotto di nuovo”
 
 
 

Angolo dell’autrice:
Ed eccoci qui con il nuovo capitolo!
Non vedo l’ora si sapere il vostro parere… A tal proposito ringrazio chi ha recensito il primo capitolo, e anche ci legge in silenzio! ;)
Io difinirei questo cap… misterioso… E voi?
Siete anche voi nel dubbio, o avete già capito tutto? (ciò vorrebbe dire che sono incapace nel creare la suspence… -.-’’)
A presto!
Sempre io, Mel :)
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Victorious / Vai alla pagina dell'autore: Mel_mel98