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Autore: TrisEaton11    25/04/2014    1 recensioni
SPOILER ALLEGIANT.
"E la verità era che la vita continuava, prendendosi beffa della nostra sofferenza."
Sono passati due anni dal disgregamento delle fazioni.
Sono passati due anni dal fallimento del Dipartimento.
Sono passati due anni da quando, ormai, Tris se n'è andata.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Sento la pressione delle sue labbra sulle mie ed uno strano intorpidimento mi annebbia la mente. Non riuscivo a credere che Christina era lì, e mi stava baciando.
Resto immobile, sgranando gli occhi. Il dolore era troppo incarnato dentro di me per poter riuscire a provare qualcosa. Non provavo nulla. Per provare qualcosa bisognava essere vivi e io non lo ero. Non lo ero più da tempo.
Un fremito mi attanaglia lo stomaco quando la sua lingua si insinua nella mia bocca. Potevo andarmene, potevo rifiutare il bacio. Potevo, ma non lo faccio. Al contrario, accolgo la sua lingua, attorcigliandola alla mia. Aveva un sapore familiare. Un sapore di cose passate che si erano impossessate del nostre essere presente e che ci avevano costretti a racimolare i pezzi della nostra esistenza. Un sapore così simile al suo.
Oltre a Caleb, Christina era la persona più vicina a Tris. C’era un forte legame fra loro ed io ora, volevo assorbirne un po’. Volevo succhiare via tutto ciò che di lei era rimasto.
Stringo il viso di Christina fra le mani, tenendo il suo viso attaccato al mio. Continuo a baciarla, muovendo qualche passo nella sua direzione. Lei indietreggia, fino a far aderire la schiena contro il muro. Le sue mani, afferrano i lembi della mia maglietta, sfiorandomi la pelle. Il calore dei suoi polpastrelli mi inebria di tepore.
Eravamo due persone sofferenti, che prendevano a pugni la vita. Due persone che si attaccavano con ogni cosa possibile al ricordo dei nostri amori perduti.
E se solo mi fossi innamorato di Christina, invece che di Tris? Nonostante la lingua biforcuta che era caratteristica principale dei Candidi, Christina era docile, accondiscendente. Tutto il contrario di Tris.
Avrei avuto molto meno sofferenza, di questo ne ero certo, e ora non sarei stato un uomo morto. Ma questo era il prezzo che dovevo pagare per aver avuto così tanta felicità, quando lei era ancora qui. Dopotutto, avevamo avuto il nostro pezzo di ‘per sempre’ e non l’avrei cambiato con nulla al mondo. La verità era che per quanto mi sforzassi di dirottare il pensiero verso altri orizzonti, i suoi occhi mi aspettavano dovunque. Così come le sue labbra ed il suo sorriso che mi faceva sentire a casa.
Eravamo noi e lo saremmo stati per sempre.
Mi allontano da Christina, reclinando il volto. Un silenzio imbarazzante avvolge i nostri respiri ancora affannati.
Bastano pochi secondi ed entrambi scoppiamo a ridere, rendendo meno enfatico il bacio.
<  Siamo due idioti. >  Si copre la bocca con la mano, cercando di trattenere la risata.
Annuisco. < Lo siamo, davvero. > Sorrido quasi divertito da quella situazione.
Mi allontano dal suo corpo, ancora contro la parete e vado verso il letto. Butto uno sguardo sul comodino, alla sveglia. Erano quasi le 23. Non che mi importasse, realmente. Avevo assimilato una specie di fuso orario tutto mio. Potevo svegliarmi e dopo poche ore, tornare a dormire, o stare sveglio tutta notte e dormire di giorno. Non si sa mai cosa può succedere quando si ha a che fare con un dolore che ti attanaglia l’anima. Devi poter sfruttare ogni momento di sonno, quando riesci a crollare.
< E’ tardi. > La sua voce, irrompe fra i miei pensieri.
< Non che mi interessi granché. > Affermo senza alcuna esitazione.
Si avvicina, mordicchiandosi il labbro. < Quattro? >
Giro il viso verso di lei, verso i suoi occhi scuri.
Le tremano le mani anche se cerca di camuffarlo con le maniche della camicetta. < Posso dormire con te, stanotte? >
Lascio scorrere i miei occhi sulle sue occhiaie, sul suo volto eccessivamente scarno, sul leggero tremito appena percettibile. Troppo preso dal mio tormento non mi ero nemmeno accorto del suo. Anche lei come me, era sola. Avevamo perso Will, Tris, Uriah, Tori.. Tutti gli amici che avevamo imparato ad amare ci avevano abbandonati.
Annuisco, accennando un leggero sorriso. Mi stendo sul letto, completamente vestito e allargo il braccio. Prontamente, Christina, mi raggiunge. Si intrufola fra le mie braccia e poggia la testa sul mio petto. Le sue dita mi sfiorano appena il torace mentre stringo maggiormente la presa intorno alle sue spalle. Non era poi così male, avere qualcuno con cui condividere lo strazio delle mie notti.
< Grazie. > Sussurra appena.
< Per guarire, dobbiamo curarci a vicenda. >
Annuisce.
Per la prima volta, addormentarmi non mi sembra così difficile. Lascio chiudere gli occhi mentre cadiamo tutti e due in un sonno profondo, dondolati dal pensiero che potevamo contare l’uno sull’altra. Perché forse, la solitudine in due era più facile da sconfiggere .


NOTE: E' la prima storia che scrivo, quindi abbiate pietà di me. 
Forse la delusione e la tristezza provate all'ultima pagina di Allegiant, mi hanno costretta a cercare di scrivere un continuo. Un continuo per poter rivivere ancora una volta, questa bellissima saga.
P.s. Questo capitolo non è molto lungo perché è stato davvero faticoso immaginare Tobias con Christina, perdonatemi, ahah. 
  
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