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Autore: electricshock    25/04/2014    5 recensioni
«Sei così bello»
Hansol arrossì a quelle parole. Non era la prima volta che qualcuno gli faceva un complimento, ma detto da Byungjoo era così diverso. Hansol era una persona timida, con poca autostima; davanti ai complimenti dai fan era abituato a sorridere, ma ora non sapeva come reagire.

[...]
«Mi piaci, hyung» sussurrò sulle sue labbra.
«Non sono sicuro che tu sappia quello che stai dicendo»
Per tutta risposta Byungjoo si avvicinò di più, fino ad annullare la loro distanza.

【Byungjoo/Hansol】
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Byungjoo (B-Joo), Kim Hansol (Hansol)
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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spero di non stressare con queste mie cavolate. ^^
forza gente –sicuramente più brava di me–, ora che la sezione sui td è stata creata fatevi avanti e scrivete anche voi qualcosa! o(´^`)o
questa volta sono qui con una b-sol (?) 'cause uke!hansol is the best thing ever~ *abbattete questa hanjoo shipper senza speranza*
buona lettura, chu ♡

disclaimer: con le mie storie non intendo offendere in alcun modo i personaggi né rappresentare la loro vita privata. questa fanfiction è stata scritta solo per divertimento e non ha altri fini. tutti i media postati non sono di mia proprietà; passare il cursore sulle immagini per visualizzare i crediti. mi appartiene solo ciò che scrivo.




– Will you still like me tomorrow? –

Parte 1/2


«Portami a letto.»

Hansol rabbrividì appena sentì il suo dongsaeng sussurrargli a voce bassa nell’orecchio. Sì, Byungjoo aveva decisamente bevuto troppo quella sera. A dimostrarlo fu anche il fatto che il ragazzo si era letteralmente avvinghiato al collo dell’altro. Hansol era rimasto immobile, anche quando sentì delle labbra morbide sulla sua pelle.

«Cosa fai?»

Il più giovane mormorò in risposta e continuò a muovere le labbra, finché sentì un presa forte sulle sue spalle e venne allontanato.

«Sei ubriaco.» disse l’altro, più a sé stesso che a lui – se doveva essere sincero, non avrebbe mai voluto fermarlo. Sapeva che questo comportamento di Byungjoo era dettato solo dall’eccessiva quantità di alcol che il ragazzo aveva ingerito, ma non poté fare a meno di chiedersi come sarebbe stato se anche lui si fosse lasciato andare.

Seguendo il suo buon senso, però, decise che era meglio allontanare l’amico da altri drink, e portarlo in camera sua.

Salire le scale verso il dormitorio non era così semplice come Hansol pensava: nonostante fosse più muscoloso gli fu impossibile tenere fermo Byungjoo e contemporaneamente aiutarlo a salire.

Quando finalmente arrivarono alla porta, Byungjoo si lamentò: «No, non qui, hyung! Il tuo letto, non il mio!».

«Cosa?» chiese l’altro esausto.

«Voglio dormire con te. Ti prego~»

Hansol non poteva resistere ai rari aegyo del compagno, così, quando –oltre allo sguardo implorante– Byungjoo imbronciò le labbra, il più grande si arrese e dimenticò la fatica appena fatta per salire le scale.

Dopo essere scesi e aver percorso la rampa di scale opposta*, finalmente si ritrovarono all’ingresso del dormitorio B.

«Dov’è la tua camera?»

Byungjoo corse immediatamente dentro la stanza dove Hansol aveva acceso la luce, riconoscendo subito il suo letto. Provò inutilmente a salire sulla scaletta del letto a castello, ma poi si arrese, rendendosi conto che i suoi riflessi non erano nelle migliori condizioni.

«Aspetta, ti aiuto.» si offrì l’altro con tono insofferente. «Perché vuoi dormire con me?» chiese poi, mentre gli faceva poggiare i piedi sui pioli, tenendolo per le caviglie.

«Perché voglio stare con il mio hyung.» Il ragazzo rispose solo quando fu seduto sul materasso, raggiunto poi dall’amico. «Non vorrai dormire con i vestiti addosso, spero.» domandò, e l’istante dopo le sue mani erano sulla cintura dei jeans di Hansol.

«Che stai facendo? Sono capace di spogliarmi! – la sua voce era disperata – T-ti serve un pigiama.» cercò di allontanarsi dall’altro. Sospirò pesantemente quando raggiunse il suo guardaroba. Prese dei pantaloni e una felpa che sembravano essere della misura di Byungjoo e tornò in camera, solo per vedere i vestiti del ragazzo a terra. «Metti questi.» Gli allungò i vestiti puliti e prese il suo pigiama da sotto il cuscino.

Si cambiò in fretta, consapevole di avere lo sguardo dell’altro su di sé. Raccolse i vestiti da terra per metterli su una sedia e salì di nuovo. Fortunatamente Byungjoo si era cambiato da solo senza problemi.

«Vuoi dormire adesso?»

Il giovane annuì e si infilò sotto le coperte, tenendole alzate per l’altro. «Spegni la luce?»

Hansol protese un po’ il braccio e schiacciò il pulsante della corrente. La stanza si fece buia, l’unica luce che filtrava dalle persiane era quella luminosa della luna.

Per un po’ i soli rumori che si sentivano erano il fruscio delle coperte –evidentemente Byungjoo non riusciva a trovare una posizione comoda– e le voci in sottofondo al piano di sotto, dove tutti i membri avevano organizzato una piccola festa fra loro in onore del debutto.

«Hyung?»

«Mh?» Hansol si girò fino a essere sdraiato sulla schiena.

«Non riesco a dormire.»

«Per forza. Chi ti ha detto di bere così tanto?»

Byungjoo non rispose. Cercò di individuare il profilo di Hansol fra la debole luce che proveniva dalla finestra e allungò la mano per tracciarne i contorni. Partì dalla fronte e lentamente arrivò alla punta del naso. Adorava il naso di Hansol, era piccolo e carino. Scese ancora e arrivò alle labbra, dove si fermò. Premette leggermente sul labbro inferiore, per fargliele schiudere.

«Sei così bello.»

Hansol arrossì a quelle parole. Non era la prima volta che qualcuno gli faceva un complimento, ma detto da Byungjoo era così diverso. Hansol era una persona timida, con poca autostima; davanti ai complimenti dai fan era abituato a sorridere, ma ora non sapeva come reagire.

Si limitò ad un sorriso anche questa volta e si spostò la frangia dalla fronte.

«Anche quando hai i capelli spettinati, e la frangia tirata su.»

Tutto questo non aiutava a far scendere l’imbarazzo dell’altro.

«Anche tu sei molto carino.»

Byungjoo ridacchiò e fece scivolare la mano più in basso sulla maglietta, sentendo i muscoli diventare sempre più tesi sotto il suo tocco.

«Mi piacciono i tuoi addominali.»

La sua mano non si fermò, e Hansol si rese conto che stava andando troppo in basso. Quando sentì Byungjoo arrivare all’elastico dei pantaloni lo fermò, con uno sguardo interrogativo negli occhi.

«Cosa—»

Il più giovane non lo lasciò finire e, liberatosi dalla sua presa, gli afferrò entrambi i polsi per bloccarglieli ai lati della testa, per poi posizionarsi sopra di lui, fra le sue gambe.

«Sei. Così. Sexy.» disse, scandendo bene le parole.

Hansol cercava disperatamente di liberarsi, ma la sua forza era ancora dispersa in qualche angolino del suo corpo e non voleva uscire.

«Byungjoo, lasciami.»

«No. – disse severamente – Non ancora.» Strisciò su di lui, finché i loro sguardi non furono direttamente l’uno sull’altro. «Mi piaci, hyung.» sussurrò sulle sue labbra.

«Non sono sicuro che tu sappia quello che stai dicendo.»

Per tutta risposta Byungjoo si avvicinò di più, fino ad annullare la loro distanza.

Hansol smise di respirare quando sentì le labbra del ragazzo sulle sue. Rimasero fermi entrambi, labbra contro labbra, fino a quando Byungjoo si staccò. Non passò molto, prima che ricominciasse a baciarlo sull’angolo della bocca, passando la mascella e arrivando al collo. Hansol era molto sensibile in quel punto, e sperò che l’altro non avesse sentito il lamento morbido provenire dalla sua gola. Piegò le ginocchia inconsciamente, e Byungjoo si sistemò meglio fra le sue gambe prima di iniziare a muovere i fianchi verso il basso, premendo contro il cavallo dei pantaloni di Hansol. Entrambi iniziarono a respirare pesantemente via via che il giovane aggiungeva più pressione nei movimenti.

Hansol conosceva bene la sensazione, era passato molto tempo da quando qualcuno lo aveva toccato in quel modo, ma si ricordò che Byungjoo non era in sé, e probabilmente –anche se i suoi sentimenti verso di lui potevano essere veri– non avrebbe ricordato nulla l’indomani.

«Aspetta, aspetta. – parlò con calma – Non adesso.»

«Perché?» chiese lasciando uno dei polsi di Hansol, per infilare la mano sotto la sua maglietta.

«Domani avrai dimenticato tutto.»

«Me lo ricorderai tu.»

«No, frena. – lo fermò con la mano libera – Girati.»

«Mh, cosa vuoi fare?» domandò il più giovane, speranzoso, ma girandosi comunque poco dopo. Non si aspettava delle forti braccia attorno alla vita, né il bacio sui i capelli.

«Se domani ti piacerò ancora ti lascerò fare quello che vuoi. Ora dormi.»

Byungjoo ringhiò, ma si costrinse a calmare i suoi istinti. Dopotutto era davvero tardi, e gli altri loro compagni sarebbero risaliti presto. «Se davvero mi dimenticherò di questo, voglio che mi farai ricordare.»

«Te lo prometto.» rispose il più grande, prima di dargli l’ultimo bacio sul collo.



* Questa sarebbe la mia idea di ‘dormitori separati’ – anche se sicuramente sarà sbagliata.

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