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Autore: FreddieFromMars    25/04/2014    1 recensioni
Eccomi qui, la mia prima fanfiction.
Inizia tutto da un tour " Love, Lust, Faith and Dreams".
La droga blocca il tour, una ragazza lo fà ripartire,una parente lo rende più eccitante,un concerto lo chiude,una morte segna l'inizio del periodo di pausa del gruppo, e l'amore accende il sole della stagione più calda dell'anno.
Spero vi piaccia,spero che anche se non recensirete apprezzerete ciò che faccio. Io scriverò fino alla fin,cercando di non calmare mai le acqua così da ottenere una storia travolgente e romantica, al punto giusto.
Bye . Eff.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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POV JARED
E’ mattina,ormai, e in viaggio già da un giorno, stiamo finalmente per arrivare a Glasgow.Sono preoccupato per Shannon però;  non tanto per Juliette che a malapena conosceva,ma perché senza lei che gli stà dietro,non so come riusciremo a finire questa tappa e tornare a casa senza intoppi. La parentesi Bradwell,è da eliminare,Juliette ha preso e se ne è andata,anche se dalle poche parole che ho strappato a mio fratello,direi che ha fatto più che bene ad andarsene, però, stranamente,mi manca, forse perché in appena due giorni è riuscita a portare quella tranquillità di cui avevamo bisogno e che per tanto abbiamo cercato, fallendo. Provo a chiamarla per l’ennesima volta,ma non risponde, posso capirla: Shannon ha un talento innato nel deludere le persone e lei è stata vittima dei suoi stupidi giochetti, il che non mi creerebbe tanti problemi,se non fosse che lei non ci ha seguito per piacere personale ma per lavoro,prima di tutto; perciò non riesco a non considerare fortemente immaturo il comportamento di mio fratello. Attacco e getto il telefono sul divano . Shannon e Natalie dormono  e Tomo stà facendo una doccia.

<<  Non ti risponderà mai. >>

Mi volto di scatto,c’è Natalie sulla soglia della porta che separa l’ingresso del bus dalla stanza con i letti. Si stropiccia gli occhi assonnati, con la mano chiuso a pugno,i capelli neri sono tutti in disordine,e le labbra colorate da un rossetto ormai un po’ sbiadito.  La squadro bene,dalle Vans nere,ai pantaloncini di jeans alla felpa grigia di Tomo,le gambe secche e non molto lunghe,il viso rotondo ma comunque scarno. E’ bella,anche così.

<< E tu che ne sai? >>
<<  Conosco Natalie,lei non ti risponderà ,quando se la prende per qualcosa,difficilmente le passa dalla notte al giorno,non è che serba rancore, è una ragazza un po’ strana. >>
<< Ho notato. >>

Mi sorride e si siede a terra,al lato opposto del bus con la schiena appoggiata alla parete, tira fuori dalla tasca centrale della felpa un pacchetto di Marlboro Rosso e ne estrae una direttamente con la bocca,poi prende l’accendino dalla tasca e appena ha acceso la sigaretta,poggia tutto per terra. Afferra un bicchiere di vetro da sopra il tavolino che c’è accanto al minifrigo per usarlo come posacenere e inizia a fumare tranquillamente.

<<  Non è consigliato fumare alla tua età,sai?  >>
<< E da quando è consigliato fumare a specifiche età? >>

Sorrido guardandola, e lei distoglie lo sguardo da me, on so se è protezione personale da un cantante qualunque o che so io.ma Natalie mi sembra più piccola di Juliette,dai modi di fare e da come parla,nonostante ciò,si vedono i segni di quello che ha passato e che mi ha raccontato Tom.

<< Non lo è,ma fumare a vent’anni non è come fumare a sessanta, a sessanta ti stai solo iniziando a  concedere gli ultimi vizi della tua vita, a vent’anni la vita te la dimezzi col fumo. >>
<< Non ho vent’anni ma 23 e comunque sia..ho smesso di aspettare l’ultimo minuto per fare tutto,preferisco godermi al massimo la metà di una vita,che ammuffire per  una intera. >>

Meglio ardere in una fiammata che bruciare lentamente. Questa frase mi è stata detta tantissime volte da mia madre,ma forse mi serviva qualcuno come Natalie per capirne a pieno il significato. Il fatto che abbia 23 anni,mi fa fare qualche calcolo,arrivando a capire che ciò che ha subito,lo ha subito quando era molto piccola.

<<  Che ti ha detto Tomo?  >>
<<  Che vuol dire?  >>
<<  Mi guardi come se fossi un piccolo cane bastonato,ti ha fatto un riassunto delle nostre vite o ti ha raccontato solo gli episodi più eloquenti? A lui piace martirizzarmi.  >>
<< Mi ha detto…alcune cose. Tomo ti vuole bene. >>
<<  Lo so.  >>

Le sorrido, quella risposta  è ciò che mi serviva,sapere che la famiglia di Tomo non è tutta da buttare via,rende felice me perché penso a quanto renderà felice ,la ragazzina immatura che credevo di aver visto sul bus,solo due giorni fa,adesso mi sembra,una donna inconsolabile e questa consapevolezza mi mette addosso un miscuglio di paura oltre che di tristezza. Mi alzo avviandomi verso la stanza dei letti,quando mi sento chiamare e girandomi vedo Natalie,che continua a fumare ma che ora mi guarda.

<< Jared.. >>
<< Dimmi.  >>
<<  Sarebbe meglio..che tu non ti affezionassi a me.  >>
<<  Ricevuto, capo.  >>

Le sorrido,con uno dei sorrisi più finti della storia,non è che io avessi in programma di innamorarmi o di sposarmela, ha vent’anni meno di me,il massimo che potrei fare è regalarle un pettine per le sue Barbie. Ma il fatto che lei fosse così sicura che io mi affezionerò a lei,il fatto anche che l’ha detto con una certa malinconia, come se affezionarsi a lei fosse un ergastolo di tristezza, mi ha messo addosso un senso di impotenza, come se ora guardandola,avessi la consapevolezza che da oggi vedrò sempre e solo le sue cose belle e mai quelle brutte,condannato a farmi piacere Natalie Milicevic. Ma una volta finita questa tappa,lei se ne dovrà tornare a casa, nessuno vuole distrazioni e Tom può andare a trovarla quando gli pare. Sparisco nella stanza dei letti,dove mi getto su uno di essi tentando per l’ennesima volta di chiamare Juliette,ma prima  ancora di fare il numero,è lei che chiama me.

<< Jared? >>
<<  Juliette ! Come stai? Sei a Londra? >>
<< No..io..non sono  a Londra,sono da mio padre,perché mi hai chiamata? >>
<< Io..volevo sapere se avevi intenzione di tornare,Doc, ci servi qui..servi a Shan e..  >>
<<  Mi dispiace Jay..ho provato ad aiutare Shannon,ma lui vuole essere lasciato ai suoi demoni. E poi a lui non servo io,lo conosco da due giorni, non abbiamo nessuna amicizia millenaria,può benissimo chiamare un altro psicologo.  >>
<< Che vuol dire che la vostra non è un’amicizia millenaria? Neanche la nostra,ma mi manchi. >>
<< Oh Jay,non sai che sogno è, essere considerata un’amica da te,ma non posso tornare scusa, non posso fingere che... >>

Sento un movimento strano,nel letto ,sotto al mio,poi un balzo in piedi di Shannon che mi strappa il telefono dalle mani. Lo fulmino,scendendo anche io dal letto ma senza riprendere il telefono.

<< JULIE. >>

 Basta quello per sentire tanti "bip" ,Julie attacca e Shannon resta in un misto di rabbia e delusione. Butta il telefono sul letto e mi guarda con aria interrogativa, io sospiro, scuotendo la testa esasperato dal suo comportamento.

<< Che ti ha detto?  >>
<<  Che è dai suoi,che la vostra non è un’amicizia millenaria e quindi non dobbiamo sentire troppo la sua mancanza e tu puoi chiamare un altro psicologo in qualsiasi momento.  >>


<<  Anche tu la conosci da due giorni ma a te ha risposto! >>
<<  Vuoi dire che anche tu l’hai chiamata?  >>
<<  Due volte e basta,volevo sapere se era veramente tornata a casa.  >>
<< E dove pensavi che fosse? Non sembrava per niente felice al telefono,e questa è colpa tua Shan. Ma forse..è meglio così,se fosse rimasta ci avremmo fatto tutti più amicizia e sarebbe stato difficile dirle addio una volta tornati a Londra.  >>
<<  Suo padre vive a Los Angeles, devo trovare l'indirizzo  >>
<< Non pensarci.  >>
<< Jay ,la conosciamo da due giorni,è vero. Non sappiamo niente di lei,è vero. Ma mi ha aiutato,ok? Tanto,anche se non l’ho trattata sempre bene, non voglio scoparci,voglio solo che lei resti all’interno della produzione come..medico del gruppo!>>
<< Chiamo Mike e gli chiedo  l'indirizzo del padre di Julie.  >>
<< N Ha una casa a Los Angeles,ma fa avanti indietro dalla East e la West Coast per lavoro,mentre la moglie gira il mondo e il figlio stà con la tata di turno a casa. Potrebbe non essere nella casa di Los Angeles.Ma è molto più facile trovarla lì che a New York,lei odia quella città. >>

Io e Shannon ci giriamo nello stesso momento,e vediamo Natalie entrare,guardare suo fratello dormire e poi venire da noi. Prende il mio telefono e scrive un indirizzo nelle note. Una strada di Los Angeles che conosco,un quartiere alto, da gente piena di soldi che non fa niente dalla mattina alla sera.

<<  Quindi si và a Los Angeles?  >>
Sgrano gli occhi a quella domanda di Natalie. Shannon trattiene una risata dandomi una pacca sul braccio e io continuo a guardarla senza parole. Mentre la donna malinconica di poco  fa è sparita per lasciare spazio ad una ancora adolescente sognatrice .

<<  Tu vieni con noi?  >>
Mi sorride e si avvicina in modo molto provocatorio,stampandomi un bacio sulla guancia. Irruenta  e sfrontata,  stereotipo di adolescente che in genere odierei,ma lei mi fa sorridere,mi fa ridere soprattutto.

<< Certo che sì. >>
<< Fantastico .  >>
Uso un tono molto finto entusiasmato,mentre Natalie ,sale la scaletta mettendosi sul mio letto .Sarà un viaggio ,veramente lungo.

POV SHANNON
Dopo il concerto di Glasgow,alcuni giornalisti mi chiedono a cosa è dovuto il ritardo della tappa,rispondiamo tutti in coro con un “ No comment”, è stato più facile del previsto, la scaletta è rimasta quella già decisa mesi e mesi fa,ma abbiamo fatto pause più lunghe fra una canzone e un’altra,quindi è andato tutto abbastanza bene. Abbiamo finito verso mezzanotte, e subito dopo autografi e foto siamo andati sul Mars Bus che ci ha portato all’aeroporto, per qualche strana ragione, ho sperato per tutta la durata del concerto di vedere Julie,urlare e saltare fra la folla di Echelon che presenziava alla serata. Ma non c’era, e benché sapessi bene che le possiblità di vederla erano pari a 0, sono rimasto deluso. Non so cos’ha quella ragazzina che mi attira tanto,non so se è il solito cliché della fan che non casca subito ai tuoi piedi e ti intriga o è la luce nei suoi occhi quando sorride, non so se è la voce calma e tranquilla,o la pazzia che a volte la rapisce portandola a fare cose come quella che ha fatto a Bradwell,non so cosa ci sia in lei  che mi piace,ma  c’è qualcosa e benché con tutto me stesso io sappia di doverle stare lontano per non causarle guai, voglio almeno vederla un’ultima volta, ringraziarla per ogni minimo gesto e poi sparire dalla sua vita. Il tour è finito,e una volta tornati a Los Angeles,staremo per un po’ nelle nostre case. Poi  fra un po’ di tempo,inizieremo a lavorare su un nuovo album. “Love,Lust,Faith and Dreams “ è andato benissimo,le vendite  sono state molto alte così come i guadagni,ma a 44 anni ti fai delle domande.Sei un musicista,acclamato e celebre, eppure ancora solo, con tante fan e ancora solo,con tanto successo e ancora solo,dei compagni di band meravigliosi,certo,ma l’essere solo pesa, e non ci pensavo fino a tre giorni fa. Ma Juliette è entrata a passo lento nella mia vita,come i primi colpi sulla mia batteria, accennati, appena appena appoggiati,per paura di fare suoni tanto brutti da scoraggiarmi e abbandonare la musica. Lei è entrata  senza  permesso,è entrata facendo ciò che doveva ma facendolo in un modo che ha azionato il processo di scioglimento del mio cuore. E ora voglio vederla,ancora una sola volta.
  
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