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Autore: littlepink6690    25/04/2014    1 recensioni
Ciao Fandom!
Questa è la mia seconda Faberry, ma a differenza della precedente, ha più capitoli!
Ripercorrerò le vicende dalla puntata 3x16 in poi, scrivendo di alcuni missing moments che il caro Ryan ha trascurato!
Il resto vien leggendo...
Buona lettura!
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Rachel, Quinn/Rachel
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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This is not the end

Come promesso eccomi qui, con un nuovo capitolo! 

Scusatemi per il ritardo, ma purtroppo questi giorni sono stati un po' caotici. 

Detto ciò vi lascio con il capitolo 35, siamo in dirittura di arrivo! 

Buona lettura!

35.        

 Era passato un giorno da quando Finn era morto tra le mie braccia. Non avevo più parlato da allora.

 

Rachel – le dissi – Siediti!

Santana, cosa è quella faccia? – disse guardandomi stranita.

È successa una cosa grave! – dissi sedendomi a mia volta – Al McKinley c’è stata una sparatoria!

 

Alle parole di Santana, mi si gelò il sangue nelle vene, il mio pensiero corse immediatamente a Quinn.

Dimmi che Quinn sta bene! – le chiesi supplichevole e lei scoppiò a piangere. E lì mi cadde il mondo addosso, non poteva essere, non di nuovo, non adesso.

Santana, ti prego, parlami! – dissi inginocchiandomi davanti a lei, afferrandole le mani.

Quinn sta bene, ma Finn no! – disse tirando su con il naso – Lui, Finn, è morto, Rachel! – concluse e nonostante stessi già piangendo, scoppiai in un pianto amaro. Sentì solo le braccia di Santana intorno al mio corpo, e i nostri singhiozzi, scoppiare nel petto.

 

 

Quinnie tesoro? – chiese mia madre entrando in camera mia- Amore non ti fa bene stare al buio. 

Non ero più tornata a Yale, non avevo più sentito nessuno, neppure Rachel, non ce la facevo. Sapevo che dovevo starle vicino, ma non riuscivo a smettere di pensare a quello che era successo.

Quinn, avanti mettiti su, mangia un po’, ti prego mi fai preoccupare! – disse ancora mia madre.

Mamma, va via ti prego, tanto non ho fame! – dissi tirando su con il naso.

Quinn amore, non è colpa tua! Smettila ti prego! – disse accarezzandomi la testa.

Mamma è colpa mia! Quel proiettile doveva colpire me! Finn è morto a causa mia! – dissi scoppiando a piangere, ormai non facevo altro. Quella pallottola avrebbe dovuto colpire me, ero io la destinataria di quel colpo! Soffocai il mio pianto nel cuscino. Ogni minimo rumore mi faceva scattare come se fosse di nuovo quella fottutissima pistola a sparare.

Quinn, basta, ti prego smettila, Finn ti ha salvato e non gli sarò mai grata abbastanza! – tentò ancora mia madre.

Mamma ti prego lasciami sola, per favore! – dissi ormai arresa, avevo un mal di testa infernale e volevo solo dormire.

 

Ehi va tutto bene? – mi chiese Kurt, tenendomi per mano, mentre percorrevamo il corridoio del McKinley. Mi ero fatta tanta di quella violenza psicologica per tornare a Lima, che non capivo ancora come avessi fatto. Finn era stato tutto per me, tutto! E lo sarebbe stato sempre. Si sarebbe beccato una pallottola per uno qualsiasi dei suoi amici, ma non riuscivo ancora ad accettare tutto quello. La violenza c’era sempre stata nel McKinley ma non fino a quel punto.

Sì, Kurt, penso solo che Finn mi mancherà da impazzire! Era il nostro gigante buono! – dissi singhiozzando. Quando arrivammo all’altezza del vecchio armadietto di Finn, vidi i ragazzi del Glee che si occupavano di un piccolo angolo commemorativo per lui. Per il funerale di Finn erano tornati tutti, mancavano solo Quinn e Brittany! Quinn dal giorno della morte di Finn, era sparita, non rispondeva ai messaggi alle chiamate ed erano giorni che aveva il cellulare spento.

Ehi – mi disse Santana abbracciandomi stretta a sé – come ti senti? – continuò tenendomi la mano.

Non lo so, San! – dico guardando i ragazzi. Mr Shue aveva indetto il compito della settimana: una canzone per Finn! Ero stata la prima a cantare per lui, ovviamente, aveva cantato anche Santana, che durante la canzone era scoppiata a piangere ed era corsa dall’aula in lacrime. Kurt l’aveva seguita e con lui si era confidata.

 

Percorsi i corridoi del McKinley con un senso di nausea allo stomaco. Avevo giurato a me stessa che non ci avrei più messo piede, dopo quello che era successo a Finn, ma quel giorno Santana si era scaraventata in camera mia e mi avevo buttato letteralmente giù dal letto.

 

Lucy Quinn Fabray, alza il tuo culo da quel fottutissimo letto, ora! – urlò – Lo so che è difficile superare quello che è successo, ma Finn, si, lui, non avrebbe voluto vederci così! – disse fissandomi negli occhi, dopo aver sventolato le mie coperte per aria. Vestiti, andiamo al McKinley per il compito di Mr Shue! – continuò.

Santana non mi va di cantare! – dissi raggomitolandomi su me stessa.

Fallo per Finn, per Rachel! – disse e raggelai a sentire il suo nome – Sei una fottuta egoista Fabray, Rachel ti ha cercata per tutto questo tempo e tu non ti sei degnata neppure di venire al funerale di Finn! – disse e lì scoppiai.

C’ero al funerale! – dissi alzandomi di scatto dal letto.

Ah ma davvero, sai non ti avevo vista? – mi disse allusiva.

Non voglio fare giochetti con te Santana! – dissi infilandomi in bagno.

Quinn, se Finn si è beccato quelle pallottole per te, e perché doveva andare così! Smettila di darti la colpa, l’unica che ha colpa è quella – la interruppi.

È colpa mia Santana, solo mia, e so che Rachel mi odia per questo! – dissi a voce bassa.

Rachel ti ama, e avrebbe bisogno solo di te adesso e tu cosa fai? Ti piangi addosso? Dove è finita la Fabray che conoscevo io? – mi provocò.

In questo momento non c’è molto da avere a che fare con la stronzaggine, Santana! – risposi.

Ti aspetto in aula canto oggi pomeriggio! Manchi solo tu per dare l’ultimo saluto a Finn! – disse uscendo dalla mia camera.  

 

Entrai in aula canto e cercai con lo sguardo Santana, che mi sorrise. Poi vidi Rachel pronunciare il mio nome e mi si riempirono gli occhi di lacrime. Ero stata un egoista, quando Finn per me si era sacrificato, quando per Rachel, si era fatto scudo per me, per non farle perdere il suo amore.

Mi misi al centro della stanza e cantai quella canzone, che una volta avevo sentito canticchiare a Finn.

 

The sun will still shine tomorrow

So it’s time for moving on

There’s not a second for sorrow

Even though the moments gone

The puzzle has so many pieces

But you can’t, you can’t hide

‘Cause life just keeps on living

And sooner or later you’ll find

 

This is not the end

Solo delle note per la canzone, il titolo è " Not the end" dei The So Manys, cantata da Cory, nell'episodio "Goodbye"  di cui non ci è pervenuta la performance.
Ho pensato solo di inserire questa canzone,  per il resto il capitolo è uguale all'episodio!
Non vi chiedo se vi è piaciuto, perchè è un capitolo triste!
Alla prossima!

  
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