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Autore: Katherine Buffy Pierce    25/04/2014    1 recensioni
Questa storia segue la storia "Il ritorno di Katherine Pierce dopo l'oblio".
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Katherine Pierce 2.0'
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Appena arrivata in una casa abitata da una famiglia, portai Damon in una camera da letto dove lo feci distendere sul letto. Era svenuto da circa mezz’ora e non aveva ancora ripreso i sensi. Chiesi di entrare in casa, alla famiglia, fingendo che Damon stesse male. Appena mi invitarono ad entrare, li soggiogai per impedire loro di fare qualcosa contro la mia volontà.
Mentre aspettavo che Damon si svegliasse, chiamai Stefan.
-Katherine che cosa hai fatto?!- chiese Stefan arrabbiato al telefono.
-Beh, sai... Dovevo semplicemente vendicarmi...- gli risposi con menefreghismo.
-Perché hai finto di essere Elena? Dove è Damon?- chiese Stefan agitato.
-Beh, l’ho fatto per poter portare a termine la seconda fase del mio piano, Stefan. Non so dove sia Damon...- gli dissi annoiata.
-Stai mentendo! Ricordati che posso trovare casa tua in un secondo!- disse Stefan.
-Beh, sai com’è... Non sono a casa mia. Ora devo andare. Ci sentiamo Stefan!- gli dissi prima di riagganciare. Damon aveva fatto dei leggeri movimenti.
Mi avvicinai a lui e mi sedetti alla sua destra, sul letto. Dopo qualche istante, Damon aprì gli occhi ed emise un respiro forte. Scattò in avanti con gli occhi sbarrati e mi guardò.
-Bentornato, Damon!- gli dissi con un sorrisino.
-Katherine! Che cosa mi hai fatto?!- disse impaurito, Damon.
-Niente, Damon. TI ho solo reso umano!- gli dissi prima che lui potesse alzarsi dal letto per fuggire. Io lo presi e lo lanciai sul letto.
-No! No!- disse Damon spaventato,  mentre mi avvicinavo a lui.
-Oh, Damon! Ci divertiremo molto insieme!- gli dissi afferrandolo di nuovo, dopo che tentò di scappare un’altra volta. Io mi avvicinai a lui per fare un assaggio e a quel punto, Damon iniziò a urlare.
-No! Katherine, ti prego!- disse Damon con le lacrime agli occhi.
-Oh, ora hai paura? Bene, Damon! Mi sembra di essere tornata nel1864! Io vampira e tu umano... Non ti ricordi?- gli dissi, sorridendogli.
-No, Katherine. Per favore.- disse Damon piangendo.
-Tu vorresti che io ti risparmiassi la vita, senza nemmeno chiedermi scusa?- gli chiesi avvicinandomi a lui, ancora di più.
-Non avevo altra scelta! Non potevo vedere Elena e Stefan, morire!- disse lui piangendo, di nuovo.
-Oh, ma io non mi riferisco solo a quello. Tu hai sempre detto che ero una stronza e che ti ho sempre causato dolore. Beh, anche tu, caro Damon, l’hai causato a me! Ricordi quando mi hai consegnata a Silas per poter fargli prendere la cura dal mio corpo?! Beh, io si! Ricordi quando avete portato mia figlia, morente, a casa vostra, solo per farmi venire da voi, per essere uccisa? Anche questo me lo ricordo, Damon.- gli risposi mettendolo sul letto.
-E’ vero, non sono stati dei bei gesti e sono stato uno stronzo. E’ anche vero che tu ci hai chiesto scusa, da quando sei tornata. Ci hai dimostrato di essere cambiata e tutto... E quindi, scusami per tutto quello che ti ho fatto! Ma ho dovuto farlo!- disse Damon a fatica.
-Beh, è un inizio! Stanotte non ti farò del male... Mi basta così... Ora dovresti dormire un po’ Damon... Essere degli umani, comporta l’adozione di una buona alimentazione, esercizio fisico e una giusta dose di sonno.- gli dissi obbligandolo a mettersi sotto le coperte. Quella notte mi sarei divertita. Damon mi guardava atterrito, mentre lo coprivo con il lenzuolo.
-Oh, sei talmente indifeso che mi sembri un bambino innocente Damon.- gli dissi, scherzando.
-Cosa fai?- chiese quando anche io entrai nel letto con lui.
-Ti faccio compagnia, Damon. I bambini non vanno lasciati soli.- gli risposi toccandolo con un dito. Lui si girò di lato e cercò di scappare, ma io lo strinsi contro di me. Ero abbracciata a lui. Mi piaceva fare la oca cattiva, ogni tanto... Eravamo entrambi in silenzio e quindi riuscii a sentire Damon che piangeva.
-Non piangere, piccolino. Dormi.- gli dissi io ridendo.
-No.- disse tra una frigna e l’altra.
-Ho detto che devi dormire! Non ti sveglierai finché non ti chiamerò io!- gli dissi spostando il suo viso verso di me, per soggiogarlo. All’improvviso si calmò e si addormentò. Dopo qualche minuto, il mio cellulare squillò.
-Pronto?- chiesi appena risposi.
-Katherine. Sappiamo dove sei! Cosa stai facendo?!- chiese Elena arrabbiata.
-Mmm niente... Sto guardando il tuo ragazzo mentre dorme.- gli risposi divertita.
-Mentre dorme?!- chiese Stefan al telefono.
-Già... Sapete... Essere degli umani, è stancante!- gli dissi io pronta a sentire e vedere le loro reazioni. Riuscivo a vederli dalla finestra della camera... Erano nel giardino.
-Che cosa?!- disse Elena spalancando gli occhi. Io aprii la finestra e gli feci un segno.
Stefan ed Elena, appena mi videro, corsero verso di me, atterrando sul terrazzino a cui si poteva accedere dalla camera. Entrambi guardavano Damon mentre dormiva, atterriti.
-Che cosa hai fatto, Katherine?!- chiese Elena arrabbiata.
-Beh, mi sono vendicata... In parte...- le risposi con un sorriso.
-Ora, se non vi dispiace, ho sonno anche io. Buonanotte, ragazzi.- dissi loro mentre mi dirigevo al letto. Appena fui sotto le coperte, abbracciata a Damon, guardai Elena e Stefan.
-Brutta bastarda! Togli le mani dal mio ragazzo!- disse Elena arrabbiata.
-Mmm che buon odore che ha...- dissi prima di affondare i miei denti nel braccio di Damon. Lui non si svegliò... L’avevo soggiogato a non svegliarsi...
Elena e Stefan mi urlarono di smetterla, ma continuai per un altro po’...
-Ti prego, Katherine! Smettila!- disse Elena, implorante.
-La smetterò, solo quando il mio piano sarà stato portato a termine...- dissi io staccandomi dal braccio di Damon.
-Penso di essermi vendicata abbastanza con lui... Ora tocca a te, Elena.- dissi alla mia doppelganger idiota.
-Cosa vuoi da me?!- disse Elena arrabbiata.
-Oh, è molto semplice... Tu succhierai la cura a Damon e diventerai umana. E io lascerò vivere Damon in modo tranquillo, durante il suo ultimo mese di vita...- dissi loro con un sorriso.
Entrambi mi guardarono stupiti e arrabbiati e scapparono via. Probabilmente volevano pensarci... O volevano escogitare un piano per aggirare il mio... Ma era impossibile... I piani di Katherine Pierce non potevano fallire!
  
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