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Autore: LifeIsAMovie    25/04/2014    4 recensioni
Ci si rivede! Per chi già mi conosce un grande bacio!
Io sono Sana Kurata! Sono una ragazzina di 14 anni…presto finirò le medie,non vedo l’ora di andare incontro a una nuova avventura insieme ai miei amici!
A proposito, ora ve li presento! C’è Tsuyoshi, il migliore amico di Akito, poi c’è Aya, una delle mie migliori amiche e fidanzata di Tsuyoshi dalle elementari, Fuka, la mia amica di Osaka (ha il dialetto del Kansai), Naozumi, il mio grande amico famoso, Rei, il mio manager, Asako, attrice e ragazza di Rei, Mami,
Hisae e Shinichi che sono tutti e tre dei miei amici delle elementari, Zenjiro il mio fidato presentatore del programma televisivo “il giocattolo dei bambini” di cui faccio parte da sempre ormai, Ishida un mio fan accanito e anche amico. Nel corso della storia poi vedrò di presentarveli meglio e di aggiungere anche altri personaggi!
Akito Hayama lo conoscerete ormai, mi fa strano dirlo ma è...IL MIO RAGAZZO!
Non credo che molti di voi ricordino tutta la nostra storia quindi questi capitoli potrebbero confondervi un po’ ma io cercherò di spiegarvi passo dopo passo (se vorrete) tutta la storia e di spiegarvi quanto mi chiederete!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Ieri notte mi sono sentita poco bene quindi oggi non andrò a scuola. Ho avvertito Fuka e gli altri, Akito non lo sa...non voglio farlo preoccupare.
C’è Rei che mi sta addosso e ogni tre minuti mi chiede se voglio il tè...ma io non voglio il tè! Voglio solo riposare!
Dalla mia stanza sento mia madre ridere mentre quel poverino cerca ancora di fargli rispettare la scadenza della consegna del nuovo manoscritto. Mi fa una pena.
Sbuffo rigirandomi nel letto.
Non sono abituata a stare male, la febbre non è intenzionata a diminuire e è reso tutto più odioso dalla nausea che non mi abbandona mai.
A quest’ora le lezioni saranno iniziate...chissà cosa staranno facendo i miei compagni, mi dispiace mancare da scuola.
Dal giorno in cui Akito ha provato a...non riesco nemmeno a pensarci che divento rossa! Comunque dicevo...da quel giorno ogni volta che lo vedo arrossisco...ma non ha senso!
Però pensare che lui pensa a me in quel modo...mi mette in agitazione e...no no non voglio pensarci!
Scuoto la testa per liberarmi di tutti quei pensieri.
Sento dei rumori in salotto e Rei che urla a qualcuno di andarsene per non disturbarmi, mi alzo per mettermi seduta sul letto con la schiena poggiata alla spalliera e fisso la porta.
Resto sorpresa quando vedo Akito sbattere la porta della camera per entrare in barba ai commenti di Rei.
-Come stai? Fuka mi ha detto che stavi male e io...perché non mi hai detto nulla?- ha il fiatone...ma che ha corso?
In spalla ha ancora la cartella e la divisa della scuola è tutta disordinata.
-Sto bene, non dovevi preoccuparti tanto- sorrido, amo quando si preoccupa per me.
-Davvero stai bene? L’ultima volta che ho avuto a che fare con una tua malattia io...- si avvicina a me e si mette in ginocchio vicino a letto, mi prende le mani e porta la sua fronte sopra di esse.
Cerco di non arrossire ma mi è difficilissimo.
-Ho solo un po’ di febbre Akito, non è nulla di grave. Torna a scuola dai- cerco di sorridergli per rassicurarlo facendogli vedere che ho ancora tutte l’espressioni sul mio viso.
-Non se ne parla- si tira su e si mette sdraiato vicino a me ma senza entrare sotto le coperte.
-Ma che fai razza di...- Rei entra in camera appena in tempo per vedere quella scena...sembra furioso.
-Rei calmati, si è solo messo sul letto- mi diverte vedere Rei che cerca di proteggermi da Akito, ma davvero non ce n’è bisogno.
-Si occhiali da sole, ora lasciaci soli...Sana deve riposare- ok forse Rei esagera ma Akito è davvero irritante con lui...a me fanno ridere quando bisticciano.
Quando restiamo soli Akito sembra rilassarsi.
-Allora? Che vuoi fare?-
-Vorrei uscire...è una bella giornata- sospiro.
-Non se ne parla, tu stai a casa e ti riguardi. Mentre venivo qui ho comprato qualcosa da mangiare e...dei giochi da tavolo- li tira fuori dalla cartella...sono davvero perplessa.
-Come li hai presi?- si porta davvero tutti quei soldi quando va a scuola?
-Ho preso i soldi a Tsuyoshi, Aya e Fuka...poi glie li ridarò- alza le spalle.
-Non si rubano i soldi alla gente!- gli punto un dito contro infuriata ma lui sembra non curarsene e continua a parlare con tono impassibile.
-Li ho presi in prestito, non li ho rubati-
-Sei sempre il solito! Non cambierai mai! L’America non ti ha cambiato poi di molto, sei solo più aperto e meno cupo ma per il resto sei il solito menefreghista e irresponsabile...- non riesco a finire che lui mi fa stare zitta con un bacio.
Ma con me non funziona!
Gli do una botta in testa per farlo smettere.
-Hayama! Io ti sto parlando e tu non puoi fare così solo perché...- ora sembro isterica.
-Sana ti prego non devi arrabbiarti, non ti fa bene. I soldi li ridarò a tutti tranquilla- sbuffa portandosi un biscotto al cioccolato alla bocca.
Mi fermo per guardarlo, in un attimo il nervosismo passa e lascia il posto ad un sorriso leggero. Quando lui si gira ,accorgendosi del mio sguardo, abbasso la testa e arrossisco.
-Sana? Ti ricordi quando ti ho detto che ti volevo bene davvero? Che sarei voluto stare con te?- il suo tono si fa più serio e io annuisco senza avere il coraggio di guardarlo in faccia.
Perché ritira fuori questa storia? Stiamo insieme ormai non deve più dimostrarmi nulla a parole ma solo con i fatti e sta facendo già tanto in confronto a come era.
-Io ho scoperto che questo sentimento con il passare del tempo è cambiato...che il bene che ti volevo si è tramutato in qualcosa di più reale e forte...e me ne sono accorto quando tu non c’eri...e quando poi ti ho rivista mi è sembrato tutto più chiaro. Tu sai che io mi vergogno a rivelare i miei sentimenti...e è questo, insieme alla tua stupidità, ad averci impedito di stare insieme fin dall’inizio...ma ora non voglio vergognarmi perché...non sarebbe giusto, tu meriti di sapere quello che sento per te...- abbassa la testa diventando rosso, forse più di me che non riesco a seguire il senso logico delle sue frasi.
-Voglio semplicemente dirti che ti amo Sana...ti amo davvero- mi volto per guardarlo stupita e lo vedo rosso con gli occhi chiusi. È così dolce...non credevo che avesse davvero paura di dirlo.
Ma...ha detto che mi ama? Lui mi ama? Mi ama davvero? Non mi vuole solo bene allora...lui mi ama.
Non ci credo, io non...non ho mai pensato che lui potesse...amarmi.
Ma io amo lui? Si, si lo amo. O forse no?
Io credo di amarlo...si lo amo anche io e dovrei dirglielo ora.
Lui si aspetta una risposta da me.
Mi avvicino lentamente e gli poso un lieve bacio sulla guancia, lui spalanca gli occhi sorpreso per poi girarsi verso di me.
-Ti amo anche io Akito- gli sorrido dolcemente e lui tornando ad imbarazzarsi non si fa sfuggire l’occasione per baciarmi di nuovo.
Senza parlare tira fuori un gioco da tavolo e mi spiega come funziona.
Iniziamo a giocare e io vinco la prima mano.
-Ti ho battuto!- inizio a prenderlo in giro e lui sbuffa.
-La fortuna del principiante- incrocia le braccia chiudendo gli occhi e io inizio a ridere portandomi verso di lui e stuzzicandogli la guancia con il dito.
-Te la sei presa rosicone?- non smetto di ridere mentre lui continua a sbuffare e a dire che non è vero.
Cambiamo gioco, perché lo vuole lui, e qui lui inizia a vincere.
-Vedi? Questo che è un gioco più di intelligenza io ti batto!-
-Vorresti dire che io sono stupida?- lo guardo infuriata.
-Esatto- non si fa scrupoli.
-Ritira tutto!- gli punto un dito contro.
-Cosa?- mi guarda perplesso.
-Ritira quello che hai detto prima!-
-Che ti amo?- arrossisco ancora ma mi riprendo.
-Si! Ritiralo!-
-Perché dovrei?- è sempre più confuso.
-Perché mi hai detto che sono stupida!-
-Infatti lo sei-
-Allora perché mi ami se sono stupida?!-
-Perché amare una persona significa anche accettare la sua stupidità!- ora ribatte anche lui più convinto.
-No non regge!-
-Non capisci proprio niente Sana! Ritiralo tu allora!-
-Perché dovrei?- faccio la sua stessa faccia di prima per prenderlo un po’ in giro.
-Perché allora non è vero che mi ami se pensi che non si debbano accettare i difetti e io ne ho tanti!- rimango colpita da quella sua frase...io ho saputo mettere da parte i suoi difetti e, anzi, alcuni li ho perfino amati...quindi lui ha ragione...ha pienamente ragione mentre io come al solito non avevo capito nulla.
-Io li ho accettati tutti i tuoi difetti e li amo anche perché sennò non saresti tu- abbasso la voce visibilmente imbarazzata mentre cerco di non guardarlo in faccia.
-Io intendevo proprio questo Sana- cerca il mio sguardo con il suo e dopo quasi come un amo mi costringe ad alzarlo.
-Quindi Fuka...- so che non dovrei preoccuparmi ma ho bisogno di essere rassicurata più volte.
-Lei era perfetta, sarebbe stata difficile da amare se non mi mostrava i suoi difetti- alza le spalle. Lei non glie li faceva vedere ma ne ha di difetti...eccome se ne ha.
-Ti amo, amo la tua sincerità Akito- gli butto le braccia al collo per abbracciarlo...non cambierà mai, continuerà sempre a imbarazzarsi ogni volta...ma amo anche questo.
Mi convince a riposarmi con la promessa che sarà vicino a me al mio risveglio. Si addormenta vicino a me abbracciandomi da dietro, Rei non glie lo perdonerà mai. Sorrido al pensiero.
Quando se ne va ormai è sera.
-Ci vediamo domani, sarò qui se starai ancora male, ma fammelo sapere questa volta- mi da un bacio sulla fronte e io annuisco quasi come farebbe una bambina.
-Akito?- lo blocco prima che possa aprire la porta della mia camera per andarsene.
-Che c’è?-
-Ti amo- abbasso lo sguardo...non riuscirò mai a dirglielo mentre lo guardo negli occhi...è troppo imbarazzante.
-Ti amo anche io- mi fa un sorriso veloce ma dolce e esce per lasciarmi sola a riposare.
Spero che sia qui anche domani.
 
Ah che sonno...ma che ore sono?
Socchiudo piano piano gli occhi per lasciarmi vedere un po’ di luce mattutina. Sbadiglio insonnolita stiracchiandomi per bene quando con la mano scontro qualcosa...
Inizio a tastare e mi accorgo che è una faccia.
-La smetti?- una voce impassibile come lo sguardo mi obbliga a spalancare gli occhi e a girarmi di scatto.
-Da...da quanto sei qui?- lo fisso sorpresa ma senza togliere la mano dal suo viso.
-Da un po’- alza le spalle e mi scosta la mano afferrandola con la sua.
-Che stavi facendo?- fisso le nostre mani che molto lentamente e con insicurezza si intrecciano.
-Ti guardavo mentre dormivi...sei buffa-
-Perché sarei buffa?-
-Ti muovi molto e parli- alza le spalle guardandomi impassibile...sono così poche le volte in cui riesce a far trapelare le sue emozioni dal tono della voce e dallo sguardo...gli riesce meglio quando è arrabbiato o nervoso. Però ogni volta che si mostra felice è una gioia vederlo.
-Che dico?- sono davvero curiosa di sapere che dico nel sonno...spero nulla di imbarazzante.
-Hai detto il mio nome un paio di volte ma...il nome più frequente è stato quello di Naozumi. Ti manca?- mi inchioda con lo sguardo e io riesco a malapena a respirare.
Non mi ero mai soffermato a pensarlo, forse perché sapevo che stava bene, ma ora che ci penso...si...un po’ mi manca.
Annuisco arrossendo e abbassando il viso per non incrociare lo sguardo di Akito che stringe ancora più forte la mia mano.
-Mi manca ma non è importante, se non vuoi io non...-
-Ma piantala, sei liberissima di vederlo. E poi ti conosco, lo faresti comunque senza dirmelo-
-Davvero posso vederlo? Non ti da fastidio?-
-Io e lui abbiamo già chiarito e poi tu ora sei mia e lui...-
-Di chi sono scusa?- lo blocco accigliata mentre lui deglutisce rumorosamente.
-Mia- sussurra evitando i miei occhi.
-Sei così carino quando ti imbarazzi!- sorrido dolcemente al mio ragazzo in preda all’imbarazzo che cerca di liberarsi dal mio abbraccio stritolante.
-Dai basta Sana!- inutile, non lo lascio.
-Non vuoi un abbraccio dalla tua ragazza?- continuo a stringerlo ridendo.
-Sei fastidiosa. Lasciami!- è sempre più rosso.
Ridendo lascio la presa e mi rimetto sdraiata sul letto con un sorriso enorme.
Dopo pochissimo sento una leggera pressione sul letto e poi sul mio corpo. In un attimo il suo viso è sopra il mio e si regge con la braccia tese.
-Che fai?- chiedo arrossendo a poco a poco mentre il suo viso si avvicinava lentamente.
-Non posso baciare la mia ragazza?-
-Potevi farlo anche da seduto- gli faccio notare distogliendo lo sguardo dal suo.
-Non era la stessa cosa-
Dolcemente le sue labbra si posano sulle mie, quando si sta per togliere il braccio infortunato cede e lui cade addosso a me facendo scontrare le nostre fronti. Sorrido divertita mentre lui impreca contro la ferita.
-Scusa- cerca di tirarsi su ma lo trattengo con una stretta sulla sua schiena. Lui si lascia andare del tutto e si stringe sopra di me. Siamo abbracciati così stretti che se entrassero ora Rei e mia madre lo caccerebbero via...sono troppo protettivi, soprattutto Rei.
-Voglio uscire oggi- sussurro stringendolo ancora a me.
-Non puoi se stai male- afferra un lembo del mio pigiama con la mano.
-Sto meglio- socchiudo gli occhi pregando che ci credi.
-Ma tua madre non vuole-
-Scappiamo-
-È già la seconda volta che me lo chiedi.- sorrido divertita dalla sua affermazione.
-Ma sta volta torniamo subito, non andiamo via di qui-
-D’accordo- accetta, so che farebbe di tutto per me e per vedermi felice.
Si alza e mi aiuta a fare altrettanto, si gira lasciandomi vestire e non appena sono pronta mi aiuta ad uscire dalla finestra della mia camera.
Ovviamente so che qualche sbirciatina l’ha data ma non voglio fare scenate per oggi.
-Quant’è bello sentire il sole in faccia?- chiedo sdraiandomi su un prato vicino casa mia.
-Io preferivo stare nel letto- si mette seduto a gambe incrociate vicino a me.
-No è così bello stare all’aria aperta!- finito di dire quella frase inizio a tossire e lui si gira preoccupato verso di me facendomi alzare velocemente e mettermi seduta.
-Quando tossisci non devi restare sdraiata-
-Perché?- lo guardo perplessa.
-Mi hanno insegnato così- alza le spalle e cinge le mie con il braccio per stringermi a se.
-Se domani mi riprendo usciamo con tutti gli altri dopo scuola?-
-Ma il lavoro?-
-Riprendo tra qualche giorno- mi stringo un po’ per sentire meno freddo.
-Ei! Sana stai meglio allora! Certo potevi anche dircelo- sento il suo strano accento e alzo gli occhi per vedere Fuka che mi guarda contenta.
-No io...-
-Lei non sta meglio ma è voluta uscire- conclude Akito in tono duro. Fuka si gira verso di lui e fa una faccia strana...chissà che ha.
-Non stavo parlando con te-
-Sei proprio una ragazzina Fuka- Akito si alza e mentre lo guardo perplesso mi afferra per il braccio costringendomi ad alzare.
-Non osare dirmi così e darmi le spalle!-
-Io non ho più niente da dirti...ora è meglio tornare a casa Sana- mi prende per i fianchi con il braccio e mi trascina avanti.
Però voglio vederci chiaro in questa storia...che è successo tra loro due? Perché sono così freddi? E poi voglio salutare meglio la mia amica.
Mi blocco e scappo dalla presa di Hayama per tornare da Fuka.
-Perché vi rispondete così? Cos’è successo?- sono davvero curiosa e preoccupata.
-Nulla d’importante Sana, ora andiamo dai- di nuovo la presa di Akito mi costringe ad allontanarmi.
-No voglio saperlo!- ora sembro una bambina che fa la lagna.
-Non fare la bambina Sana! Sono cose che non ti riguardano- Fuka si allea in qualche strano modo con Akito che cerca ancora di portarmi via.
-Lui è il mio ragazzo e tu una mia amica. Si che mi riguarda!- urlo più forte.
La presa di Akito si allena fino a sparire, mi giro e lo vedo di spalle con la testa bassa.
-Fuka mi ha detto che gli piaccio ancora- spalanco gli occhi sorpresa mentre vedo Fuka irritata a preoccupata.
-Non dovevi dirglielo idiota!- urla contro Akito che ancora non si volta verso di me. –Sana mi dispiace davvero, non ho alcuna intenzione di mettermi in mezzo a voi due ma...-
-Non fa niente, davvero- sorrido, ovviamente è un sorriso finto mentre cerco di trattenere le lacrime.
-Dovevo dirtelo Sana, non riesco a tenere segreti con te e...- ora Akito si è voltato e mi guarda preoccupato mentre io continuo la mia recita. Infondo lo faccio anche per lavoro...dovrebbe venirmi bene.
-Scusate ora devo tornare a casa perché se mia madre vede che non ci sono...- non riesco a finire la frase che sento l’impulso di dover correre via.
Li lascio da soli in quel parco, li lascio da soli sperando che Akito non mi abbia mentito sui suoi sentimenti per me e su quelli per lei. Vorrei correre più veloce per arrivare prima in camera mia e scoppiare a piangere ma la tosse e la malattia mi rallentano.
-Sana!- la sua mano si stringe sul mio polso per fermarmi.
-Sto bene!- abbasso lo sguardo cercando di trattenere ancora le lacrime.
-Io non provo nulla per lei, Sana, dovresti saperlo ormai. So che magari non sempre sono il ragazzo perfetto che tu meriteresti ma io ci sto provando ad essere quello giusto per te. Sto provando a essere più solare e aperto...lo sto facendo per te Sana-
-Io non ce l’ho con te Hayama- stringo la mano a pugno. –Io sono furiosa con Fuka, ma non per quello che prova per te...ma perché mi aveva assicurato fosse tutto finito e che tu per lei non eri più nulla. Io gli ho creduto come una stupida e ho continuato a vedermi con te e ora ti amo e non posso più lasciarti come avevo intenzione di fare nel caso in cui tu piacessi ancora a lei...ora non posso più, non voglio nemmeno farla stare male...io non so che fare Hayama- mi tira a se stringendomi al suo petto, scoppio a piangere afferrando la sua maglietta in dei pugni.
-Resta con me...non mi lasciare. Tu devi restare con me e non pensare nemmeno per un secondo di lasciarmi solo di nuovo. Io non posso stare senza te Sana...devi capirlo-
Spalanco gli occhi prima di richiuderli e far scendere altre lacrime che bagnano la sua maglietta.
-Io...io...- mi sento male, ho freddo, non...non dovevo uscire io...
-Sana!- lo sento urlare il mio nome e poi più nulla.
 
-Come stai?- si fionda vicino a me non appena apro gli occhi.
-Akito...che fai qui?- lo guardo perplessa.
-Ti sei sentita male e sei svenuta, ho dovuto riportarti a casa in qualche modo e...-
-Ah ok, si ora ricordo. Va tutto bene, sto bene- scuoto la testa per riprendermi.
-Sana, lo vuoi il tè?- Rei entra nella mia stanza con  un vassoio e dei biscotti al cioccolato.
-Si grazie- mi tiro su e Akito si scansa rimettendosi seduto sulla sedia e prendendo la sua tazza di tè.
-Tua madre è davvero preoccupata per te Sana, vuole sapere come stai ma è rinchiusa nel suo studio a scrivere...e finche lo fa è meglio non disturbarla, no?- sorride divertito e io devo dargli ragione.
Esce con uno sguardo d’intesa ad Akito e si chiude la porta alle spalle.
-Scotta- lo allontano velocemente dalle mie labbra chiudendo gli occhi per la sensazione odiosa.
Sento Akito sorridere mentre soffia sulla sua tazzina.
-Cosa stavi cercando di dirmi prima di svenire?- beve un sorso di bevanda prima di guardarmi.
-Che ti amo e che non voglio lasciarti solo- cerco di bere anche io guardandolo con la coda dell’occhio.
Il tè gli va di traverso e lui arrossisce. Scoppio a ridere ma cerco di trattenermi.
Dopo poco lui deve tornare a casa e io cerco di riposare...ma la mia mente è assediata da Fuka e dalla sua bugia.
Voglio parlarci e chiarire tutto...devo assolutamente parlarci appena torno a scuola.


BUONA LETTURA!
SPERO VI PIACCIA...FATEMELO SAPERE ;D
 
  
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