Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: MartinaJ    26/04/2014    7 recensioni
"Le probabilità di innamorarsi a prima vista in un aeroporto sono milioni" è questo quello che diceva quello stupido cartellone che mi ha incastrato. Ovviamente negli ultimi giorni la fortuna, non girava proprio intorno a me e in un aeroporto, con mille persone che ci sono, proprio di quella persona dovevo innamorarmi follemente. Tanto follemente che quando lo vedevo, mi comportavo come una undicenne con le crisi di panico.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Essere la figlia di una coppia separata di cui il padre è un'allenatore di calcio, è un vero strazio. Stare con la madre, vuol dire sentirla lamentarsi su tutto. Su come si comporta tuo padre, su come le va il lavoro, persino su come cresce l'erba in giardino. Ma stare con il padre non è che sia meglio; dove va lui vai anche tu. Ogni sorta di trasferta, ogni sorta di partita sei costretta a seguirla senza fiatare. Ma per una come me alla quale il calcio diciamo, diciamo piace non è male. Ecco questa è una di quelle volte in cui sono "affidata" a mio padre e devo andare ad una, per così dire, trasferta. Questa volta non sarà una trasferta qualsiasi; ma si andrà in ritiro tutti quanti insieme appassionatamente. Di solito nei ritiri i calciatori sono estraniati da tutto e tutti ma purtroppo, la figlia del mister è ammessa. Il presidente dice che vedere giocare una ragazza meglio di loro, li potrebbe aiutare. Ma andiamo. Cosa pretende ancora?! L'anno scorso si sono aggiudicati tutti i premi in palio. Comunque la meta "esotica" è Los Angeles. Non potete capire. Un'incubo praticamente. Circa 12 ore d'aereo per cosa? Per un ritiro che dura un mese e che mi porterà via metà della mia estate. L'unica cosa positiva è che lì c'è il mare. Nessuna ragazza. Solo un branco di bufali che mi circonderanno insieme al capo; mio padre.

-Mila sei pronta?-

-Papà no! Non è che sono superman! Abbi pietà! Già mi trascini a Los Angeles con quei 20 esseri anormali; dammi almeno del tempo. Non sono mica come te io.-

-Va bene ma hai solo un'ora quindi vedi di muoverti! Ah e devi mettere questa-

Entra in camera  con un completo appeso ad una gruccia tutto bello stirato. Cosa? C'è ora dovrei indossare anche quella roba? No questo è troppo.

-Stai scherzando?!-

-No. Hai quasi 19 anni-

-Papà domani ne farò 19-

-Lo so. Comunque siccome sono il nuovo allenatore e ti hanno vista si e no tre volte, devi metterti questo-

-Papà ma è un....tailleur! O mio Dio!-

-Milagros! Mettilo senza discutere. Me lo ha dato la società. Non siamo più al Barcellona dove sei cresciuta e dove ti conoscevano tutti. E poi ora sei una donna, poco cresciuta, ma lo sei quindi ficcati in testa di metterti questa roba. E tra un'ora per favore, vorrei le tue valigie di sotto grazie!-

-Va bene-

No questo è davvero troppo. Ma dai! Ora ci manca solo che dovrò vestirmi così a ogni santa trasferta. E la ciliegina sulla torta, sarebbe incontrare un'attore. Con la sfiga che mi porto appresso, e con i gatti neri che fanno la fila per inseguirmi, accadrà tutto ciò; me lo sento. Dopo un'ora di scleramento totale attorno a le due valigie, finalmente sono pronta. Lo so cosa penserete: è solo un mese di allenamenti continui, a cosa ti serviranno quei mille vestiti, starai sempre tra i campi da calcio, ma le valigie e i vestiti non sono mai troppi e poi credo che usciremo qualche volta. Almeno lo spero. Dopo essermi infilata persino quel tailleur composto da una camicia celeste molto carina a maniche corte strette alla fine, un pantalone nero diciamo stretto alle caviglie, una giacca nera con lo stemma della squadra e delle decoltè aperte davanti, sono finalmente arrivata in aereoporto. Mio padre sembra un pazzo che sclera intorno a quei poveri ragazzi, mentre cercano di far imbarcare i loro bagagli. Dopo aver visto mio padre sclerare come una donna nel periodo di mestruazioni, aver fatto imbarcare i bagagli ed aver superato il ceck in finalmente saliamo sull'aereo. Ovviamente abbiamo anche la corsia preferenziale perchè altrimenti questi poveretti oltre a doversi sorbire le urla di mio padre si dovrebbero sentire anche fan urlanti che gli salterebbero addosso.

-Allora che posti avete?-

A parlare è Mario, uno dei nuovi arrivati al Bayern proprio come noi. Viene dal Dortmund, ha 21 anni e cavolo, è una bomba di figlio. Ok forse non dovrei dirlo perchè ha la ragazza ma non è male.

-351- dico mostrandogli il biglietto

-350- dice mostrandomi il suo

-Ragazzi aspettate! Io ho il 352- dice David uno degli altri calciatori.

21enne anche lui, scuro di pelle ma un vero schianto ed è austriaco. Cavolo devo ammettere che forse la vacanza non sarà male. Dai scherzo però dal poco che li ho conosciuti un po' di tempo fà, sembrano molto simpatici.

-Bene 12 ore in vostra compagnia. Chi ha una pistola?- dico guardandomi intorno speranzosa

-Milagros, ancora non compi 19 anni è già vuoi farti fuori?-

- Neuer sai cosa vuol dire 12 ore con questi due? No davvero chi ne possiede una?-

-Ti capisco- dice Muller dandomi una pacca su una spalla -Io con loro ci sto ogni santo giorno....ecco perchè sono diventato così-

-Veramente tu così già ci eri prima!- dice Bastian passandoci accanto

-Ah ah ah ma che simpatico. Comunque se vuoi sai dove trovarmi. Smollerò Mandzukic per un po'-

-Perfetto!-

-Muovetevi femminuccie!! Ci vogliamo arrivare a ferragosto a Los Angeles?!! Forza forza!!- ecco mio padre che urla

-Cos'è mister Rella- che si leggerebbe Reglia; insomma alla spagnola dato che siamo spagnoli -Siamo un po' isterici?- lo prendo ingiro

-Cara Milagros Rella le ricordo che se non si vuole fare 40 giri di campo, la deve smettere di fare la spiritosa-

-Papà guarda che io....-

-Uh non te l'ho detto? Bè dato che non ti lascerò a poltrire, ti allenerai con noi tutti i giorni-

-Cosa?! Bella merda....-

********************

Dopo circa 11 ore e mezzo in aereo siamo quasi finalmente arrivati. Tra le risate, i selfie imbarazzanti, le figuraccie e gli scherzi le ore sono volate. Forse l'unica cosa positiva di tutto questo è che dovrò allenarmi con 20 persone assolutamente simpatiche. Non so di preciso cosa mi aspetterà ma i ragazzi mi hanno fatto un breve quadro; e non mi piace proprio tanto. Allenamento mattina e pomeriggio sotto il sole, a Los Angeles. Morte arrivo; comincia ad aprire le porte. Conoscendo mio padre mi farà allenare esattamente ugualmente come loro e non mi lascerà scampo.

-Ragazzi! Lo sapete che qui potremmo incontrare non so quante attrici?!-

-Ma no Jerome! Ora ti svegli?-

-Kroos smettila!-

-Ma che avete ricominciato?- dico voltandomi nei posti dietro i nostri

-E' lui che inizia!- dice Jerome  indicando Toni

-No è lui!-dice Toni in difesa

-E basta! Madonna peggio dei bambini!!!- dico voltandomi

Finalmente stavamo atterrando e non vedevo l'ora di mettere piede in quell'albergo. Ero esausta e per giunta faceva un caldo bestiale. All'entrata in aeroporto, prima del ritiro bagagli, c'èra una folla assurda con dei bizzarri cartelloni.

-Chi sono tutte quelle pazze urlanti?-

-Di certo non sono le oche che vanno dietro a Gotze- dice Badstuber ridendo

-Ehi! Tutta invidia-risponde Mario

-Da quel che leggo sono le fan di un film che si chiama Hunger e qualcosa- dice Ribery allungando il collo

-Ah Hunger Games!- dico io

-Si credo e sul cartello c'è scritto tipo ti amiamo Josh e qualcosa- continua Lahm

-Hutcherson. Insomma è uno di quei soliti attori montati con i soldi- dico ritirando il bagaglio

-Perchè noi cosa abbiamo?- dice Robben

-Ma è diverso-

-No Mila non è diverso. Hai qualcosa contro gli attori?-

-Diciamo di si-

Contro gli attori avevo un'odio più tosto acuto. Insomma montati, pieni di soldi, che si credono dii scesi in terra. Bè i calciatori non sono diversi ma non tutti sono così. Mentre gli attori sono tutti uguali e non li sopporto. Non sopporto vederli. E poi leggo un cartello "Le probabilità di innamorarsi a prima vista in un aeroporto sono milioni" scuoto la testa e mi volto verso la valigia. Come si può essere così stupidi da scrivere una frase del genere? Alzo lo sguardo per prendere la valigia ma invece di vedere le mie due "bambine" rosse, il mio sguardo incrocia lo sguardo di quell'attore e puff; il mio cuore perde un battito. Merda la sfiga. Ora ci mi mancava solo il cartellone premonitore.


SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutte ragazze. Allora come state? Non so questa storia da cosa sia saltata fuori, so solo che mi annoiavo e ho cominciato a comporre. Il capitolo è corto perchè oltre a essere il prologo, era già molto tardi quando la mia ispirazione si è fatta sentire e quindi dopo un po', ho cominciato ad avere sonno. Si parlerà poco qui di Joshino ma solo perchè è il prologo e perchè devo aprirvi un po' la storia. Nei capitoli che verranno ci sarà solo Josh, Josh ovunque quindi, non vi preoccupate. Spero che l'inizio vi piaccia e spero che commentiate anche per avere un'idea delle vostre idee. Ok forse la stanchezza mi fa vaneggiare. Perciò vi saluto! Un bacio e a sabato prossimo!!

  
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