Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: MartinaJ    11/05/2014    6 recensioni
"Le probabilità di innamorarsi a prima vista in un aeroporto sono milioni" è questo quello che diceva quello stupido cartellone che mi ha incastrato. Ovviamente negli ultimi giorni la fortuna, non girava proprio intorno a me e in un aeroporto, con mille persone che ci sono, proprio di quella persona dovevo innamorarmi follemente. Tanto follemente che quando lo vedevo, mi comportavo come una undicenne con le crisi di panico.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Mila! Mila ci sei?-

Non so chi sia ma non ho nessuna intenzione di aprire. Preferisco rimanere qui a guardare la tv e a deprimermi con le mie adorate caramelle. Perchè sono depressa? Bè sapere che per i prossimi 30 giorni circa dovrò allenarmi non mi pesa molto ma proibirmi anche di mettere il naso fuori dall'hole dell'hotel; è esagerato. Non sono io il calciatore che deve essere estraniato da tutto; non sono io il calciatore che deve preparare un campionato imminente. Capisco che questo è il suo bizzarro modo per passare più tempo con me ma è davvero troppo.

-Chi è?- dico sperando che la persona al di là della porta, se ne sia andata.

-Sono Alaba!-

-Non c'è nessuno!-

-Dai Milagros apri! Abbiamo una sorpresa per te!-

-E' proprio per questo che non apro!-

-Milagros se non esci, farò in modo di entrare!-

-E va bene va bene!-

Mi alzo lentamente dal letto e raggiungo la porta, ancora con i miei adorati orsacchiotti gommosi. Quando la apro mi ritrovo davanti Alaba con un sorriso a trentadue denti; o mamma. Cosa avranno ricombinato?

-Bè?-

-Ora tu vieni con me!-

-E chi mi dice che non mi farai del male?-

- E stare per un mese a lustrare le scarpe della squadra? No grazie-

Non faccio neanche in tempo a replicare che mi ritrovo ad essere trascinata, per metà hotel. Ovviamente, come sempre quando serve, l'ascensore è occupato quindi mi dovrò fare 2 rampe di scale di corsa. Ad ogni gradino cerco di non cadere come una scema ma con un calciatore che sembra che si sia fumato uno spinello e che corre come un'esaltato, è molto difficile. Credo che si siano ammassati tutti in una sola stanza perchè già dall'inizio del corridoio, si sentono urla e risate. Cavolo. Speriamo solo di non essere capitata in una gabbia di pazzi. Ma perchè parlo troppo presto? Non credo ai miei occhi. Avrei preferito che David, non aprisse mai quella porta. Venti ragazzi attorno ad una tv, intenti a finire una partita di calcio a fifa, mentre mangiano, bevono e urlano come bambini. Ma hanno 20 anni o cosa?

-Uh guarda chi c'è!- dice Jerome stoppando la partita

-Come hai fatto a tirarla fuori dalla sua stanza? Dicono che sia più cocciuta del padre- continua Javi

-Fascino austriaco!- dice con un sorriso spavaldo

-Ma smettila!- replicano in coro tutti, lanciandogli vari cuscini addosso

Io scoppio a ridere. E' una scena davvero divertente. E poi vedere David che cade sotto la miriade di cuscini colorati; davvero esilarante. Ma tempo due secondi che tutti si rispiaccicano davanti la tv, e ricominciano ad urlare come pazzi.

-Aspettate, aspettate!- dico mettendomi davanti la tv -Vorrei sapere almeno il perchè mi avete trascinata qui di forza, impedendomi di finire le mie adorate caramelle!-

-Uno perchè senno ingrassi e domani non saresti riuscita neanche a muovere un muscolo e due, perchè abbiamo una cosa per te- dice Shaqiri con ovvietà

-E ora Holger, da bravo ragazzo, la va a prendere- continua Ribery

-Ma io sto comodo così. Non mi va di alzarmi- replica Holger sistemandosi il cuscino

-Eh va bene  vado io! Madò quanto sei pigro!- dice Lahm avviandosi verso il bagno

Torna dopo pochi minuti accompagnato da Kroos, portando una busta gigante con il logo della società. Non so cosa ci sia là dentro ma deve essere qualcosa di molto grande. A fatica la poggiano su i due letti che avevano unito e poi, mi lasciano da sola lì davanti la busta. Tutto questo mi ricorda quando da piccola i miei organizzavo i miei compleanni invitando tutti i miei amici. Bè c'era quell'imbarazzante, per me almeno, momento in cui si dovevano aprire i regali. Certo per tutti i bambini era il momento più bello, ma non di certo per me. I miei genitori ad ogni compleanno si mettevano a fare a gara a chi mi desse il regalo più grande, più costoso, più bello. Ogni bambino sarebbe impazzito per una situazione del genere ma io no. Ogni volta tutto ciò finiva il un'imbarazzante litigio, davanti a tutti quanti.

-Dai! Apri il pacco!!- grida Mario come un bambino che ha appena subito uno shock da zuccheri

-Mario quanti anni hai?-

-21...-

-E non ti sembra un po' tardi per fare il coglione?-

Ma ovviamente, dopo la grande esclamazione del bambino deficiente che risponde al nome di Mario Gotze, tutti cominciano ad urlare come degli invasati "Apri il pacco" che mi ricorda quell'odioso "Scarta la carta" che ad ogni compleanno si canta. Comincio ad aprire la busta e c'è davvero di tutto. Dalla tuta della società, alle scarpette tacchettate dell'Adidas bianche,rosse e nere, con le iniziali M.Rella incise ad un lato delle scarpette. Nessuna squadra che avesse allenato mio padre, a parte il Barcellona, aveva fatto mai tanto per me. Mi sento come non mai e ancora non ci credo.

-Grazie ragazzi davvero!- dico quasi con le lacrime agli occhi

Tempo di finire la frase che mi ritrovo avvolta in un soffocante abbraccio che però, apprezzo molto. Non credevo che potessi sentirmi così bene con un gruppo di pazzi; ma mai giudicare un libro dalla copertina no? Esco fuori al balcone per prendere un po' d'aria e mi riperdo di nuovo nei miei più intricati pensieri. Ripenso ancora all'aeroporto, a quel cartello e a quel ragazzo; quel ragazzo. Non riesco a levarmelo dalla testa. Eppure io nè lo conosco e nè credo di sopportarlo. Un attore; ma perchè proprio un attore? Li ho sempre odiati e li odierò sempre. Tutti pieni di loro, con le limousine, i completi fatti dagli stilisti, i calendari e tutti quegli atteggiamenti che neanche se fossero Dio sceso in terra.

-Ehi cos'è quella faccia? Non dirmi che è uno di noi...-mi volto e mi ritrovo Gotze affianco

-Cosa? Cioè no!-

-E allora chi è il fortunato?- dice con un sorriso schietto

-Mario!-

-Che c'è?! Dai hai quella faccia da quando abbiamo messo piede fuori dall'aeroporto-

-E allora? Non significa nulla!-

-Aspetta...- e vedo sul suo volto farsi strada la consapevolezza -Non mi dire che è quell'attore all'aeroporto?-

-Ma cosa vai a pensare- dico cercando di cambiare discorso

-Ma dai! Ci avrei scommesso. Boateng mi devi 5 euro!-dice urlando

-Cosa?! Voi avevate....Oh mio Dio Mario! Ma cambierete mai?-

-No mai!- dice sorridendo e meritandosi un bel pugno affettuoso sulla spalla.

*****

Per fortuna l'allenamento giornaliero è quasi finito e non sono contenta solo per questo; finalmente potrò godermi il mio compleanno per un po'. Questa mattina me ne hanno fatte di tutti i colori. Già mi hanno svegliato irrompendo nella mia stanza e gridando "Auguri", accompagnati da alcune trombe da  stadio, poi a pranzo mi hanno quasi uccisa a pranzo, fra foto e roba varia ed ora, mi ritrovo a profumare di coca cola e aranciata mischiata insieme, perchè hanno avuto la brillante idea di finire i festeggiamenti così. Neanche avessero vinto la Bundesliga.

-Mandzukic stai lontano da me con quella bottiglia- dico indietreggiando

-E perchè? Mica voglio gettartela addosso- mi dice con aria innocente

Continuo ad indietreggiare ma senza accorgermene inciampo in qualcosa e vengo travolta da una quantità di coca cola tale, che ora potrebbe riuscirmi anche dalle orecchie.

-Voi!-

Quando riapro gli occhi mi ritrovo Mario e Bastian che ridono come degli scemi. Ah questa me la pagano! Corro verso il grande tavolo e prendo un bottiglia d'aranciata. Il tempo di scecherare per bene la bottiglia e poi comincio a versarla sopra i due scemi che fino a cinque minuti prima, ridevano di gusto. Abbiamo continuato così non so per quanto tempo e mi sento come una bambina. Ovviamente però a tutto c'è una fine se nei paraggi c'è mio padre. Quel fischietto ha messo sempre fine a tutto; persino alle cose più belle. Quando butta aria dentro quel coso di metallo vuol dire solo una cosa, tutti sotto le docce. E dopo tutto questo, ci vuole proprio.

-E scusa e io la doccia dove me la dovrei fare?- dico a mio padre

-Bè dai almeno una cosa te la dovevo. C'è lo spogliatoio delle squadre in trasferta. Puoi cambiarti lì; nessuno ti darà fastidio-

Corro nello spogliatoio per cambiarmi e togliermi l'odore appiccicaticcio della coca cola mischiata all'aranciata. Ovviamente una bella doccia, dopo un'allenamento di circa 6 ore e una battaglia con le bevande, ci vuole proprio. Mi cambio ed esco con il borsone del Bayern che credo pesi almeno 3 kili.

-Ehi Mila torni con noi?- mi chiede Robben

-No. Credo che passerò ad un negozio per vedere qualcosa per stasera-

-Ok! Ci vediamo dopo allora-

-Ciao!-

Per fortuna mio padre, almeno per il mio compleanno, ha autorizzato che potessimo mettere il naso fuori dall'hotel. I ragazzi mi hanno detto di prepararmi e di farmi trovare pronta verso le otto, ma non hanno detto altro. Ho cercato di tirar fuori dalle loro bocche altre informazioni ma nulla. Sono stati muti come dei pesci. Continuo a vagare per i negozi in cerca di qualcosa di carino ma ancora nulla. Poi il cielo comincia a farsi un po' scuro e spero solo, che non cominci a piovere. Dopo svariati giri per non so quanti negozi, riesco finalmente a trovare un vestito carino che forse, potrebbe starmi bene. Entro nel negozio e chiedo alla commessa del vestito in vetrina. E' un vestito a dir poco stupendo e credo che con il piccolo contributo che mi ha dato papà, io possa farcela. I ragazzi non mi hanno detto molto sul posto ma da quel che so, non devo andare con un vestito troppo corto o non troppo coprente. Così ho optato per questo. E' un vestito lungo con uno spacco destra e scopre tutta la gamba solo quando si cammina. Ha una fascia molto stretta che parte da sotto il seno e finisce in vita e poi ha una sola spallina che parte a sinistra e si ricongiunge a destra. I colori sono molto vivi ed accesi ed il tutto è coronato, da un paio di scarpe davvero stupende di color beige. Non sono mai stata un'amante del trucco e parrucco ma questa volta voglio essere al meglio e non solo perchè andremo in un locale. Entro in camerino e infilo abito e scarpe. Praticamente mi sento come un salsicciotto ricoperto dalla carta stagnola; ma almeno oggi devo riuscire a sopportare tacchi alti e vestiti assurdi. Esco per ammirarmi allo specchio e sinceramente, neanche mi riconosco. Sembro decisamente un'altra persona.

-Sei davvero molto bella!-

Mi volto verso quella voce e indovinate chi mi ritrovo davanti? Oh merda. Ma perchè dico io? Perchè sempre a me! Stupido cartello. Mi ritrovo davanti l'attore che forse, non odierò mai in vita mia. E' così bello con quei capelli scuri e quella mascella così possente. Oh ma che dico! Milagros svegliati! Non devo, non devo innamorarmi di questo stupido attore.

-Dovresti prenderlo sai?-

-E tu saresti?- dico cercando di fare l'indifferente. Ma non credo mi riesca molto bene.

-Joshua Ryan Hutcherson-

-Lo dici come se ti dovrei già conoscere. Comunque- dico voltandomi verso la commessa che alla vista dell'attore, sta quasi svenendo -Lo prendo-

Corro nel camerino sperando di riuscirmi a riprendermi. Nessun ragazzo mi ha fatto mai quest'effetto; e ne ho visti di ragazzi. Insomma che mi prende? Avere una cotta per un attore?! Neanche se fossi una di quelle fan che impazziscono alla loro vista. Mi devo riprendere. Non posso tornare in albergo in queste condizioni. Sennò incapperò nel dottor stranamore Gotze che non mi lascerà più in pace. Esco dal camerino a sguardo basso cercando di evitare di incrociare quegli occhi nocciola ma mi accorgo che, per fortuna, il ragazzo si è volatilizzato. Così più tranquilla porgo il vestito alla commessa e le chiedo di farmi il conto.

-Sa è davvero fortunata- dice la commessa ammiccando

-Cosa?-

-Ricevere un complimento dal sign. Hutcherson. Molte pagherebbero per stare al posto suo-

-Ah va bene. Anche se io non mi spiego affatto cosa ci sia in quel ragazzo.-

E invece lo sapevo benissimo. E pur odiando quella parte, mi piaceva.

-Davvero signorina. Lei ha fatto colpo.-

Esco dal negozio ancora più confusa di prima e a coronare la mia confusione, ci si mette anche la pioggia. Di punto in bianco comincia uno di quei temporali estivi che non ti lasciano scampo. La sfiga mi perseguita come sempre, perchè io mi ritrovo a non avere neanche un misero ombrello. Cerco di fermare un taxi ma a quanto pare qua, hanno l'abitudine di passare a tutta velocità e di non fare neanche caso alla tua chiamata. Bene o mi metto qui ad aspettare sotto questo balcone oppure....cavolo sono le 18 e 30. Merda devo sbrigarmi. Altra regola insulsa di mio padre. Blinda i due piani messi a disposizione della squadra dalle 19 fino alle 9 di mattina per evitare che nessuno fugga. Balcone vi direte voi; ma no. Sono  gli ultimi due piani dell'hotel e a meno che uno non voglia volare da 15 metri di altezza, l'opzione balcone è cancellata. Questa sera possiamo uscire certo, ma dalla reseption senza la presenza di mio padre non passa nessuno. L'unica speranza che ho è mettermi a correre come una matta.

-Ehy vuoi un passaggio?-

Un fuoristrada si affianca al marciapiede e dal finestrino sbuca una testa fin troppo familiare. Oh no! Ancora lui? Ma cos'è mi perseguita?

-Cos'è mi segui?-

-Lo vuoi un passaggio o no?-

-E chi mi assicura che tu non sia un pazzo?-

-Se vuoi ti posso lasciare anche qui a bagnarti-

-E va bene- dico salendo su

-Allora, non sei di Los Angeles vero?-

-Astuto! Mi dispiace per la macchina- dico indicando il sedile

-Oh no non preoccuparti. Ha fatto la seconda guerra mondiale questo. Uhmm fammi pensare...sei tedesca?-

-Cos'è sei bravo a leggere. Comunque no sono spagnola-

-Ma dai io non ho letto....ho solo.... e va bene. Ma cosa c'è di male?-

-Ah nulla. Proprio nulla.-

-Allora perchè hai un borsone e una felpa di una squadra di calcio?-

-Sono la figlia dell'allenatore e perciò....-

-Costretta a venire fin qui. Ho indovinato?-

-Esatto. Comunque sono all'hotel Hilton-

-Ottima scelta. Comunque siamo arrivati-

-Si ma io....come facevi a saperlo?-

-Sai c'erano cartelli ovunque riguardanti il vostro arrivo quindi, basta leggere-

-Va bene. Grazie mille!-

-E di che! Ciao!-

Forse non è poi così antipatico. Non quanto mio padre. Bene. Sono in ritardo e questa stupida ragazza non mi vuole far passare. Non le basta il mio passaporto o il fatto che io abbia una tuta con scritto in rosso Bayern Munchen. Non vuole farmi passare e basta. Dice che è stufa delle ragazzine che vogliono incontrare i calciatori. Niente sono costretta a riuscire fuori e ad aspettare. Decisamente una giornata che è meglio dimenticare.

-Ti hanno cacciata fuori?-

-Ma mi spii per caso?-

-No è che ho incontrato un amico e mi sono fermato a parlare- dice sedendosi vicino a me

-Si si certo-

-Fan urlanti anche lì dentro?- dice indicandomi l'hole. Praticamente la ragazza che non mi ha fatto passare, sta facendo a cazzotti con delle fan.

-Purtroppo-

-Cos'è ti danno i nervi? A me piace quando le fan mi acclamano. Vuol dire che apprezzano quello che faccio-

-Fanno salire solo il tuo egocentrismo. Non che non sia già alto-

-Ehi! Ti posso assicurare che non sono affatto egocentrico!-

-E cos'è questa una scommessa?-

-Sicuro!- dice porgendomi una mano

-Va bene accetto. Ma se perdi, cosa di cui sono sicura, dovrai allenarti con noi per un giorno intero. Così sai cosa vuol dire la-vo-ra-re- dico scandendo le parole

-Ma se perdi tu, dovrai concedermi un appuntamento-

-Ehi Mila sono qua! Vieni!- tempismo perfetto. C'è Alcantara che agita le braccia all'ingresso dell'hotel

-Va bene!- dico raggiungendo Thiago

-E' una promessa?- mi chiede alzandosi in piedi

-E' una promessa!- dico salutandolo e rientrando in albergo.

SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutte ragazze e grazie mille per le sette recensioni ricevute. Sette, wow. Mi commuovo solo a dirlo. Non immaginavo che potesse piacere così tanto. Insomma sono davvero felice. Scusate per l'enorme ritardo ma il mio pc ha avuto dei problemi e l'ho dovuto portare a riparare e ho riscritto questo capitolo sul pc di mio fratello. Mi scuso ancora per l'enorme disagio e spero che non accadrà più. Detto questo allora, cosa ne pensate di questo primo capitolo? Bè spero vi sia piaciuto! Allora Milagros ha incontrato ,finalmente, Josh. Come vi è sembrato? Ho seguito tutti i vostri consigli e spero di non aver deluso le vostre aspettative. Ovviamente non è finita qui perchè prima che la nostra Mila conceda l'appuntamento, perchè noi sappiamo che vincerà Josh, ne accadranno delle belle. Cosa ne pensate di "Gotze stranamore"? secondo voi sarà lui che farà sciogliere Milagros e riuscirà a farle ammettere i suoi sentimenti che stanno venendo fuori ma che lei vuole reprimere? Insomma non vi anticipo nulla anche perchè non voglio rovinarvi gli altri capitoli. Spero che commentiate anche questo capitolo per darmi nuove idee e nuovi consigli che come sempre, apprezzo. Un bacio a tutte e salvo complicazioni, ci vedremo sabato prossimo!!! Ah questi sono il vestito e le scarpe:



  
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