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Autore: _Elahlea_    26/04/2014    3 recensioni
Loro: si sa ormai, One Direction. Internazionali, amati, desiderati, odiati, ricercati, giovani e infaticabili.
"Che la gente mi dica per quale motivo dovrei sbavare loro dietro! No davvero, nemmeno per Brad Pitt si fa tutto questo chiasso! Ma si può sapere che hanno di speciale? Insomma sì, musica che mette allegria e tutto il resto, però c'è bisogno di andare in visibilio come fosse resuscitato John Lennon? Dammi una buona ragione, Bob, una sola, e ti giuro che esco a cena con uno di loro!!!"
Lei: Emily, cantante, giovane, bella, piena di talento e...scettica. Perché a tutti piacciono gli One Direction? Emily è convinta di poter resistere al fascino che miete milioni di giovani ragazze in tutto il mondo: sarà vero o crollerà miseramente? E se dovesse cedere, quanto potrebbe farsi travolgere da questa febbre che impazza? L'occasione per mettersi alla prova sembra essere un incontro in uno studio televisivo. Ce la farà o no? Si accettano scommesse.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo il chiarimento interiore nella camera di Emily, Harry aveva deciso di lasciare Kendall: non aveva senso continuare con quella sceneggiata, e come se non bastasse, sapevano entrambi che non sarebbe durata a lungo fin da quando era cominciata. La parte difficile ora era dire tutto ad Emily. Il solo pensiero gli faceva attorcigliare le viscere: e se lei non lo avesse voluto, e se fosse inorridita al solo pensiero, o peggio, se si fosse messa a ridere...e se...e se...e un'altra serie infinita di se e di ma che non lo portavano a nessuna conclusione. Harry le aveva anche presentato sua sorella (in visita dall'Inghilterra) con la quale aveva legato subito e aveva trascorso ogni singolo giorno di quella settimana con loro, ritirandosi tardi la notte e andando a dormire quasi sempre alle due e mezza; e così anche quella sera, reduce da una giornata allucinante e in quel momento il suo desiderio più grande era buttarsi a letto e dormire: era stata costretta ad un set fotografico mattutino, poi un'intervista, poi un'altra apparizione in tv e poi finalmente si era vista con i ragazzi per una cena con contorno di foto. 
Era un peccato che il letto fosse ancora da fare.
Lo fissò accigliata con le braccia strette al petto e un sopracciglio alzato; sbuffò, aspettando che le lenzuola si ripiegassero magicamente sul materasso
"Mary Poppins la faceva molto più facile!"
Un bussare alla porta la allontanò dal suo compito. 
"Ma chi è a quest'ora? La gente non dorme più, dico io?"
Si guardò allo specchio: era già in pigiama (come era normale all'una meno un quarto), capelli sciolti, niente trucco. 
"Si dovranno accontentare della Emily in versione comune mortale" pensò.
Sbirciò dallo spioncino.
Aprì la porta  fingendo un'espressione esasperata
"C'è un vaccino contro di te o sei un virus impossibile da debellare?"
"Ma pensa, e io che credevo di essere la cura ad ogni male"
Harry si appoggiò allo stipite della porta, fissandola con quegli occhi verdi che facevano impazzire chiunque.
"Disturbo?" 
"Certo, non vedi il completino sexy che indosso, tutta di pizzo aderente? Stavo aspettando il mio amante, quindi devi fare in fretta" 
"Quanto sei acida, perché mi stai simpatica?"
"A quanto pare sono più irresistibile di Jigglypuff"
"Ma non più di me" la apostrofò sorridendo beffardo.
"C'è abbastanza spazio per te e il tuo ego lì dentro?"
"Mi fai entrare?"
"Per farti entrare dovrei uscire io, non c'entriamo io e tu, te, te stesso e tutti gli altri"
"Vuoi che ti sguinzagli contro le mie fan? Guarda che sono inferocite" la minacciò divertito
"Ma sta zitto!" ribatté ridendo e spostandosi per farlo entrare.
"Stavi andando a dormire?"
Emily guardò prima lui, poi il suo pigiama.
"Fai sul serio?" domandò
"Sì scusa, domanda stupida" osservò mentre Emily si apprestava a fare il letto.
"Come mai sei venuto? Non riesci a starmi lontano eh?" scherzò la ragazza.
"Colpito e affondato"
"E poi sarei io quello egocentrico?"
Ma le cose stavano esattamente in quel modo: non riusciva a starle lontano e aveva tutta l'intenzione di confessarglielo, o meglio, l'aveva avuta fino a pochi minuti fa, prima che la salivazione si azzerasse e le sue viscere diventassero un groviglio informe. 
"Certo che saresti tu! Io non mi guardo su qualunque superficie riflettente che mi capiti a tiro"
"Non sono io, è un bellissimo ragazzo con due occhi stupendi che non fa altro che seguirmi e fissarmi...io ricambio solo lo sguardo ogni tanto"
Emily smise di fare il letto per fissarlo con un sopracciglio alzato che non aveva bisogno di altre parole.
"Ma fammi il piacere! Sei davvero incredibile lo sai? Prova a rispondere con un sì e ti butto fuori dalla stanza" rise Emily.
Harry rise a sua volta: non perché fosse davvero divertito, ma perché era il modo meno evidente per scaricare la tensione che in quel momento lo attanagliava dal profondo.
"Dunque?"
"Dunque?" le fece eco Harry.
"Come mai sei venuto?"
"Vuoi che me ne vada?"
"Perché non rispondi e basta?" continuò fingendosi esasperata.
"Non lo so, volevo venire...volevo chiederti..."
Si interruppe.
"Chiedermi cosa?" lo sollecitò Emily sistemando i vestiti nell'armadio.
"Se ti andava di uscire..."
"ADESSO?"
"No no, non adesso...intendevo qualche volta"
Non poteva cercare di afferrare? Lui stava facendo uno sforzo immane per cercare di esprimersi senza essere troppo esplicito.
Un'espressione tra il divertito e il confuso attraversò il volto di Emily, che gli dava le spalle.
"Ma...noi usciamo già"
"Intendevo io e tu..." prese un respiro profondo.
"...intendevo noi!"
Emily lasciò cadere la camicia che aveva in mano. Si girò lentamente verso Harry, il cuore che sembrava essersi arrestato e un silenzio innaturale nella stanza.
"C-cosa?" balbettò.
Harry, appoggiato allo stipite della porta, un sudore freddo che gli scendeva giù per il collo, sperò con tutto il cuore che la parete lo fagocitasse, in quello stesso istante, senza lasciare traccia di lui. L'espressione di Emily era indecifrabile, ma certo un silenzio basito non era di buon auspicio; ogni suo muscolo sembrava essersi trasformato istantaneamente in acqua. Se solo avesse potuto tornare indietro e rimediare a quello che aveva appena detto, trovare una scappatoia...ma come?
Gli balenò un'idea all'istante e le si aggrappò con tutte le sue forze.
La guardò fissa per un momento, volse lo sguardo a terra e poi di nuovo verso di lei. Stavolta sulla faccia aveva stampato un sorrisetto furbo.
"Vedessi che faccia hai fatto! C'hai creduto davvero?" esclamò con tono canzonatorio, cercando di reprimere la vergogna e l'amarezza che lo aveva preso.
La ragazza spalancò gli occhi, afferrò un cuscino e glielo tirò in piena faccia.
"Sei proprio un idiota, lo sai?" il viso rideva ma la frase era stata pronunciata con una rabbia malcelata.
"Idiota? Ora ti faccio vedere io"
La afferrò per i fianchi e la buttò sul letto per farle il solletico.
Emily cominciò a ridere a perdifiato e cercò di sfuggire, ma Harry la bloccò col proprio corpo, inchiodandola al materasso. Tra una risata e l'altra Emily implorava di smettere, ormai col fiato corto per le risa.
"E tu chiedimi scusa"
"MAI!"
"Allora mi dispiace tanto, andremo un po' per le lunghe"
Continuò a solleticarla: sulla pancia, sui fianchi, sul collo. Emily era diventata tutta rossa, aveva quasi le lacrime agli occhi per il solletico. Dopo qualche minuto Harry si fermò. Emily, ansimante, cercava di riprendere fiato. Il sorriso di Harry si andava facendo sempre più latente mentre il suo sguardo si concentrava sul viso vicinissimo di Emily. 
"Ti arrendi?" sussurrò così vicino che Emily sentì il suo fiato sulle labbra.
Avrebbe voluto dire di no, ma per qualche ragione la sua bocca non riuscì a pronunciare niente. L'unico rumore in tutta la stanza era il suo respiro lievemente affannato.
Harry percepiva il corpo di Emily sotto il suo, il suo profumo nelle narici e il suo volto a pochi millimetri. 
Fu un istinto naturale, indipendente da qualunque volontà razionale. 
La guardò un'ultima volta negli occhi e poi posò le labbra sulle sue.
Il bacio che voleva darle da tanto tempo. 
Si meravigliò di come le sue labbra si sposassero alla perfezione con quelle morbide e arrossate di Emily. Le morse delicatamente il labbro e la sentì ansimare in modo leggero. Affondò un mano tra i suoi capelli e continuò a baciarla; fece per insinuare la lingua.
Senza nessun preavviso venne raggiunto da uno schiaffo.
Emily lo aveva allontanato e si era alzata di scatto, rossa in viso, con una mano sulle labbra e lo sguardo attonito fisso in quello confuso del ragazzo, con la guancia sinistra rossa.
Harry si alzò e avanzò incerto verso di lei, fece per toccarle il viso ma Emily fece un passo indietro, lo sguardo ancora sconvolto.
"Io...devo andare" riuscì a dire con un filo di voce Harry.
Emily aspettò di sentire la porta chiudersi poi si sedette a terra, con le gambe tremanti.
 
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...Ma c'è ancora qualcuno che mi legge dopo tutto questo tempo? :S
Mi dispiace, non posto dal 21 Febbraio O.O Mi dispiace ma ho avuto una quantità di cose infinita da fare: compiti, interrogazioni, test, corsi, concerti, poi appena ho avuto un attimo di tempo libero il mio computer ha deciso di rompersi .-. 
Non so come scusarmi, mi dispiace davvero T.T spero che il capitolo vi piaccia e che non ce l'abbiate troppo a morte con me :S Cercherò di rimediare, anche se non so come, ma cercherò. 
Scusate ancora .-.
XOXO
  
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